Il bello (del brutto) degli anni ’80

Discomusic discomusic, col volume l’autoradio mi distruggi. Sulla macchina ho un impianto che è costato dei milioni e me ne vanto. Io non capisco tutto questo rock and roll, io non capisco la si do re mi fa sol; io non capisco, non capisco, non capisco e allora ballo la discomusic

Discomusic, Elio e le Storie Tese

Per una volta non parliamo dei PontifeSSi… non parliamo di loro per stavolta, anche se hanno scritto – riportato – cose leggermente aberranti sull’Istruzione Pubblica. Anche se rinfacciano ai TdG cose che anche il Vaticano ha fatto e fa. Anche se… basta. Basta. Ok? 😉

Stavolta parliamo del brutto degli anni ’80. Ove per brutto non s’intende certo un brutto totale quanto più quei fenomeni di massa degni dell’appellativo Trash. Ben inteso: non sono di quell’epoca, anzi: purtroppo la mia data di nascita corrisponde con la discesa del così amabilmente detto Psiconano in politica. Ma non divaghiamo: come mai ne parliamo? Se la domanda è intesa nel senso perché caspiterina tu ne parli dirò semplicemente perché mi va così. Se invece la domanda è intesa nel senso perché caspiterina tu ne parli mi limiterò a citare i già citati fenomeni di massa che sono il vero focus dell’articolo: He-Man; She-ra; Bravestar e Turkish Star Wars.

Sorpresi? Pensavate parlassi di Mazinga, Goldrake, Yattaman e giapponesate varie? No: l’articolo tratta del bello del brutto degli anni ’80 non delle novità degli anni ’80. Detto ciò, iniziamo:

 

He-Man

Come conobbi questo culturista con i capelli a caschetto? Per sfiga – o per fortuna -: stavo infatti guardando quel vecchio canale che trasmetteva ancora Yattaman di nome Super Tre(?). Tutto a un tratto: BUM! Eccomi la sigla dal jingle ripetitivo e dall’assurda presentazione. La cosa dapprincipio mi scioccò, poi cominciai a guardare incuriosito tutto il cartone. Riuscii a resistere fin’a che non li vidi parlare e muoversi da lunghe distanze. Come già detto rimasi sconvolto, non che l’idea fosse in sé brutta, per quanto ridicolo cliché 😉 , ma a vedere i protagonisti che mantenevano l’andatura da passeggiata del bosco quando teoricamente stavano correndo – e con un’inquadratura fissa! – mi fece venire una strana sensazione di repulsione prima e di grasse e grosse risate poi. L’apoteosi si raggiunse con il personaggio Orko:

Esatto: Orko. Un essere così dannatamente improbabile da meritare il quarto posto nella classifica dei 5 peggiori personaggi dei Cartoon di tutti i tempi. Non c’è da stupirsi: d’altronde le battute a lui messe in bocca, dallo stesso doppiatore del protagonista mi pare di capire, non è che fossero molto sagaci. Ma tant’è.

Ad ogni modo questo cartone lo considero una perla del Trash: vuoi mettere il fascino dell'(inutile) uomo-cyborg con il perizoma di pelle? Questo intendevo bello fin dall’inizio: talmente brutto da risultare divertente e quindi bello! Non starò qui a citare le innumerevoli incongruenze della prima serie – unica che vidi, Spaghetto Gratias – né tanto meno l’inconsistenza della trama. Per farlo basta citare l’antagonista: Skeletor. E ho detto tutto.

She-Ra e Bravestar


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Per questi altri due capolavori della Mattel, bontà sua, vale quasi lo stesso discorso di he-man. con una precisazione: She-ra è più coerente stilisticamente, non per niente è successivo al principe di Eternia, ma è poco più che frivolo, con toni di serietà irrimediabilmente spazzati via dalla potenza della magica arma e dal così scontato uso che ne fa la protagonista. L’antagonista sembra il fantasma di un pesce rosso mutante mancato.

Riguardo Bravestar c’è poco da dire: una trasposizione alla bell’e meglio di un classico Western in una sorta di futuro spaziale alquanto incoerente, ma guarda un po’, a cominciare dai mezzi. Per fare un breve elenco: cavalli-robot-motociclette fluttuanti, mezzi d’esplorazione lunare fregati a piene mani da qualche missione Apollo, carovane-astronavi non meglio identificate e così via. Il protagonista ovviamente è il classico cowboy alla Tex: ex-indiano (su un pianeta alieno?) con un simil-messicano come compagno, un cavallo che si trasforma nella copia equina di Rambo e la bonazza di turno che non guasta mai. Meno godibile per le atmosfere assurdamente più cupe ma così è. Non si capisce mai chi è il vero antagonista.

Star Wars Turco (Dünyayı Kurtaran Adam)

Con questo film non so proprio da cosa cominciare. Tolto che l’ho conosciuto tramite Yotobi e che lo rividi in italiano tempo dopo, e con questo mi pare d’aver fatto capire con che razza di film abbiamo a che fare, non so proprio da dove cominciare. Sì: è vero è degli anni ’80. Ma non è questo stavolta il punto focale: vogliamo parlare del plagio – fallito – nei confronti del vero Star Wars al punto da meritarsi in seguito il titolo di parodia? Ma no: citiamo l’articolo che scrissi in proposito su Nonciclopedia:

Star Wars Turco (1982), altresì conosciuto come Dünyayı Kurtaran Adam[1] o anche come Mamma li Turchi e George Lucas è l’esempio perfetto di cosa NON bisogna fare quando si vuole creare un film di fantascienza.

(http://nonciclopedia.wikia.com/wiki/Star_Wars_Turco)

E appunto eccovi le musiche di Indiana Jones nel bel mezzo degli allenamenti. Allenamenti consistenti perlopiù nel colpire a mani nude delle pietre. Nemici che si credono divinità ma si vestono come il Carnevale di Rio e così via. Ma ritengo che i video rendano più l’idea:

httpv://www.youtube.com/watch?v=aBn26UWtTGk

 

E con questo ho concluso. Certo: avrei potuto anche essere clemente e citare autentiche perle di quell’epoca come Indiana Jones o Star Wars. O Rambo. Oppure avrei potuto essere più cattivo e citarvi ninja turchi, gli orsetti del cuore e pattume vario. Ma in fondo è meglio così: sarebbe stato troppo. Troppo anche per me che, dopo questo, è diventato assiduo amante del trash. Anzi: sapete che vi dico? Creerò una nuova categoria dove chiunque potrà mettere cose che sinceramente ritiene tanto brutte da apparire belle! Oggi iniziamo con gli anni ’80. Domani chissà. 😉

 

Info su quanto detto nell’articolo:

Consigli per glia auto-lesionisti:

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