Angeli Strazi(on)anti

 

Gabriele: "ma che c'... c'ero prima io!" Vohu Manah: "Ringrazia che sono il protettori dei buoni pensieri, sennò sai che batoste..."

Degli Astri celesti invocherò il sacro splendore con voci conformi al rito chiamando i Dèmoni santi

Inni Orfici

In via del tutto eccezionale oggi m’occuperò dei libri del fu Stanzione (non nel senso ch’è passato a miglior vita, ma nel senso ch’è irrimediabilmente scomparso dal sito dei nostri Coinquilini). Il primo sarà quello da cui si dipartono tutti gli altri: 365 Giorni con gli Angeli. Per stavolta, non mi soffermerò sulla fama del suo autore per ovvie ragioni, tanto piuttosto sulle premesse che presenta. Davvero magre invero ma tanto basta:

Meditazioni e messaggi di un angelo custode, da far proprie e recitare nell’intero corso di un anno.

Avete letto bene: di un angelo. Direttamente. Seduta spiritica? Ma al di là dell’umor del tutto, vediamo un po’ lo l’origine dell’angeologia che sicuramente lo stesso scrittore ignora:

Il concetto di angelo è iniziato, per quel che concerne l’Ebraismo, in ambito mesopotamico: basti citare Shedu e Lammasu posti all’entrata delle città come protezione, o i meno noti Kurub: quattro animali (toro, leone, ariete, aquila) protettori dei punti cardinali da cui discenderanno più noti Cherubini. Passando poi a popolazione indoeuropee, si può affermare che il concetto di Angelo Zoroastriano sia lo stesso indiano, sui generis, ribaltato quasi del tutto. Non per niente vi ritroviamo Mithra che è comune all’omonimo induista, mentre meno ovvia appare l’affiancamento di Aeshma Daeva a Kalì. Ma nella sostanza sempre lì stiamo. Sconfiniamo poi nei Socratici δαίμωνες, ancora intesi come spiriti, ma che con Platone diverranno coloro che muovono gli astri (più propriamente coloro che distribuiscono gli astri, ma il senso recondito non cambia). E qui è tutto un dire.

Nella Bibbia in sé invece non troviamo gli angeli propriamente detti quanto più messaggeri dal nome teoforico (Voce di Dio, Guerriero di Dio etc.) , ma fino a racconti redatti nell’epoca dei re troviamo gli El, cioè gli déi, peraltro sottomessi non a YHWH, come si evince  in genesi 18,18 ove quati vengono presi come distinti e indipendenti da YHWH, Nonchè estremamente materiali. In Deuteronomio 32,89 ne troviamo una spiegazione, tramandata ovviamente dai vicini Cananei, al punto che troviamo un termine a loro normalmente attribuito – El Adat – in Salmo 82,1. A riprova di ciò  ritroviamo nel Libro di Enoch uno scomodo Yahoel, grecizzato poi in Metatron per via del suo ruolo: un doppione sicuramente nato dalla poca accortezza dei redattori di questa mitologia incrociata. Gli unici due elementi che esulano da questo schema sono Reshef e Deber, cioè le divinità Siriache della Peste e della Febbre truffaldinamente tradotti come peste e febbre in Giobbe 5,7 e Cronache 7,25 e analoghi. (fonte, fonte, fonte, fonte)

“Ogni uomo ha un Angelo Custode. Così fin dal primo istante che l’uomo compare nel mondo, questi l’assiste notte e giorno” San Giovanni Bosco.

Parafraso: ogni uomo ha un Daimon, un Animale-Totem, un Kami o uno Shen ancestrale fin da quand’è nato. E questo non la pianta di inseguirlo, neanche in bagno. E il bello è che è invisibile: lo stalker perfetto…

“Renditi molto amico degli Angeli, impara a vederli sempre presenti nella tua vita, anche se invisibili” San Francesco di Sales.

Direi che non sono necessari altri commenti…

 

Fonte della dissertazione: http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/103-365-giorni-con-gli-angeli-

7 pensieri su “Angeli Strazi(on)anti

  1. Uffa

    Io ho imparato a vedere Babbo Natale e a farmelo amico, che dite, finirò all’inferno? 😀

    E sempre a proposito di neurodeliri, vi segnalo quest’altro ”’bel”’ libro sponsorizzato sullo stesso sito, un libro che tenta di cancellare circa un secolo di progressi fatti per il raggiungimento di uno status paritario tra uomini e donne: http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/8884-costanza-miriano-qdonna-sposati-e-sii-sottomessaq-pratica-estrema-per-donne-senza-paura

    Rispondi
    1. Caffe

      Uffa, se hai presente Erica Jong, ero molto più giovane, quando lessi il suo “Paura di volare” rimasi sconvolto, per molti motivi: quel libro mi svelava un intimo femminino che era un pugno allo stomaco per la mentalità comunemente diffusa in quell’epoca, specialmente per la parte maschile della razza umana. Tra le cose che mi colpirono di più una su tutte: In un passo, la protagonista del romanzo affermava che le donne amano i fascisti.
      Non generalizzo, ma molte donne sembrano amare e preferire agli altri proprio quelli, che poi, le tormenteranno per una vita, se non peggio.
      Sarebbe interessante approfondire questo tema, ma l’ho accennato perché, dàndo un’occhiata al Link che proponi, con quella invasata che dice quelle cose, mi è tornato in mente questo aspetto di molte nature femminili, e riflettendo, l’unica spiegazione di questo masochismo latente in troppe donne risiede, sicuramente in un certo tipo di educazione, ma rafforzato dall’influenza da sempre pervasiva, delle religioni; di quasi tutte le religioni.
      Questi fanatici sono milleni che fanno danni, ma quando ce li toglieremo, in modo non violento, dai maroni?
      (Ho moderato il linquaggio perchè in un intervento che ho letto sembra che tu sia una lei, cosa che non avevo capito in una precedente circostanza; ma moderare il linquaggio sapendo di rivolgersi ad una donna, è segno di rispetto, o un’altro tipo di discriminazione?)

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      1. Uffa

        Non ho mai letto quel libro, ma cercherò di rimediare alla mia ‘mancanza’ 😉
        Purtroppo una certa educazione e la religione hanno inculcato negli uomini la boiata che alle donne piacciano quelli che le scornano di legnate e le considerano solo come un buon surrogato della mano o della bambola gonfiabile, facendoli comportare di conseguenza. Al tempo stesso hanno inculcato nelle donne la boiata che, discendendo da una peccatrice come Eva, siano buone solo per la riproduzione (possibilmente senza piacere e con dolore), che siano più stupide degli uomini e che l’unico modo per rimediare a ciò che fece la loro progenitrice 6000 anni fa sia essere umili e sottomesse al maschio. Cosi il cerchio è completo. Non dico che a tutt’oggi ci si creda realmente, ma nel substrato culturale e nel subconscio umano queste merdate ancora permangono, e chissà per quanto tempo lo faranno.
        Brutta cosa la religione 🙂
        (E per favore non sentitevi in dovere di moderare il linguaggio in mia presenza, lo dico a tutti i presenti oltre che a lei, Caffe 🙂 …è un’altra cosa che hanno inculcato a noi donne: “una brava ragazza non dice volgarità, né si devono pronunciare cose sconvenienti in sua presenza, né deve parlare di certi argomenti”, un’ ulteriore stronzata dalla quale liberarsi)

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    2. Ale Cr

      “Pratica estrema per donne senza paura”… essere schiavizzate, lo ammetto, ci terrorizza.

      Mi chiedo però quanto faccia paura a questo genere di uomini delle donne libere, libere di andarsene e di lasciarli perchè senza catene, libere di deriderli perchè non soggette alle loro botte, libere di essere felici lasciandoli soli e disperati… oh, sì… quanto dev’essere terrorizzante per questi uomini tutto questo: la dimostrazione di quanto siano patetici e insulsi.

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  2. AlbertoB

    Le donne devono essere mute e sottomesse. Le donne con cui sono stato nel corso del tempo erano tutte sottomesse. Tutte erano mute. Alcune erano anche cieche. Altre ancora erano slovacche.

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