Volpastren sta benissimo, in vacanza al fresco ..ehm in Messico, Calim..ehm Cidippinen si fa li fatti (cusci) sua…Nosfy svolazzante in quel Sardegna e noi qui abbandonati….menomale che c´e ancora Caffe….buona lettura! ):D
Caffe presenta:
Don Caffè: se questo è un prete – intervista semiseria ad un sacerdote immaginario.
Sottotitolo: ma siamo sicuri che Don Caffè non esista?
Lui: Don Caffè Corretto; lo intervista la signorina Chiara dell’Uovo.
Ogni riferimento a persone istituzioni o luoghi realmente esistenti non è per niente casuale!
Le fotografie che corredano stupendamente questo indegno pezzo le ho prese in prestito dal sito http://www.risatepertutti.it
In cambio invito chi legge a visitarlo, ci troverete cose simpatiche: fidatevi: è un modo intelligente di passare del tempo.
Intervista a Don Caffè Corretto, di Chiara Dell’Uovo
Preambolo:
Agosto è un mese particolare: con tanta gente trasferitasi in massa verso i vari luoghi di villeggiatura, le città sono quasi deserte e l’insolito silenzio venutosi a creare, unito al caldo opprimente di questi giorni, creano un’atmosfera surreale; il senso di straniamento si fa più acuto se ci mettiamo a seguire quello che passa la TV: in particolare i TG, i quali, non avendo molto da dire in questi giorni, lo dicono anche peggio del solito: essi mostrano quasi unicamente italiani intenti a godersi, questi giorni di ferie; è curioso notare che, dai caselli autostradali agli ingressi di cinema, ristoranti e discoteche, l’italiano passi praticamente un terzo del suo sospirato periodo di riposo, a mettersi in coda per una qualche fila. Dimostrando una certa predisposizione al sadismo, i telegiornalisti, non mancano di riferire con dovizia di particolari di tutti quelli che, purtroppo, ci lasciano le penne, partecipando a quella massacrante transumanza umana che molti ottimisti definiscono impropriamente vacanza; che la dipartita prematura dello sfortunato turista avvenga in patria o all’estero, per i TG fa poca differenza, le spese per il rimpatrio della salma sono affari troppo privati, l’importante è che siano italiani. Per il resto, ad agosto, fermo restando gli spazi rigorosamente riservati alle veline governative e agli starnuti del papa, le Tv si occupano di avvistamenti ufo, parti plurigemellari e dell’ennesima, imminente fine del mondo che avverrà per colpa del solito asteroide killer che ogni estate, puntuale come una cambiale, sbuca improvvisamente dalle immense profondità siderali solo per venire a romperci gli zebedei. Per fortuna agosto è anche il mese nel quale si dà più spazio agli approfondimenti, quindi si intervista chiunque abbia voglia di dire qualcosa su qualsiasi argomento; ormai è una tradizione consolidata: in tante località turistiche, ad esempio, si allestiscono palchi dove, invece di dar loro fuoco, si invitano, dietro corresponsione di un lauto cachet, personalità del calibro di Montezemolo, Brunetta o Vespa per sottoporli ad interviste di fronte ad un pubblico curiosamente sempre ben disposto a spellarsi le mani per qualsiasi esternazione di chiunque si esibisca sul palco. Lo scopo di queste riunioni è di regalare agli astanti la possibilità di contemplare dei veri Vip da distanza ravvicinata, agli autorevoli invitati l’opportunità di parlarsi addosso per delle ore e, con l’occasione, di promuovere, eventualmente, l’ultima fatica letteraria; anche se, a parte sistemare il tavolo del salotto che zoppica, cosa debba farsene una persona sana di mente di un libro di Bruno Vespa rimane per me un mistero, come la fine di Atlantide.
Supplemento al preambolo:
Anche se il nostro è un sito con risorse modeste, non possiamo né vogliamo sottrarci al dovere di informare i nostri affezionati fruitori: stavolta abbiamo voluto fare le cose in grande, però, e abbiamo contattato per una intervista nientemeno che Don Caffè Corretto, che ha accettato di buon grado di rispondere alle mie domande. Prima di riportare il contenuto di questa conversazione, per agevolare i nostri lettori, sarà opportuno fornire qualche breve nota introduttiva: Don Caffè Corretto, non avrebbe bisogno di presentazioni, ma, per i pochi che non lo conoscessero, riassumo sinteticamente, alcuni tratti del suo profilo biografico: il nostro insigne interlocutore viene alla luce a Strangolagalli, ridente borgo Ciociaro, nel 1938 da una modesta famiglia: papà Concetto Corretto fa il falegname, la mamma, Benedetta Sorella, la sarta, perché diavolo abbiano chiamato il figlio Caffè, è un dettaglio che nessuno è mai riuscito a spiegarsi.
Colto da precoce vocazione, Caffè entra giovanissimo in seminario e, dopo qualche decennio dedicato, in silenzio ed umiltà a compiere altissimi studi, egli comincia a farsi notare fondando, nel 1971, il benemerito ordine sacerdotale dei “Devoti Ospiti di San Vittore e Regina Coeli”, da qui, questo instancabile sacerdote comincia a distinguersi per la sua frenetica attività accademica e la copiosa produzione letteraria. Attualmente pubblica su vari siti web e sul suo blog personale, articoli che trattano argomenti come demonologia, angeologia e dermatologia escatologica. La sua competenza su tali materie è riconosciuta a livello planetario; a testimoniare la sua sconfinata e multiforme erudizione, stanno le numerose lauree conseguite nelle Università di mezzo mondo e appese come trofei alle pareti del suo ufficio dove il luminare ha accettato di ricevermi; ma questo prete dai poliedrici interessi non disdegna di cimentarsi in cose apparentemente più futili: il suo diario di viaggio intitolato “Da Roncobilaccio ad Orte,” è diventato un caso letterario che, al confronto, il suo “Sulla strada”, Jack Keruac, può tranquillamente darselo sulle gengive. Per completezza di cronaca preciso che l’ufficio di Don Caffè Corretto è situato al secondo piano dell’edificio che ospita il Pio Istituto per l’Assistenza ai Traumatizzati MRNS (Materialismo, Relativismo, Nichilismo e Secolarismo); questo Ente, del quale Don Caffè è attivissimo collaboratore, si prefigge fin dalla nascita, altissime finalità etiche. L’Istituto fu fondato nel 1968 dal noto benefattore e rinomato pubblicista, Bruno Volpastro, per contrastare l’ondata rivoluzionaria e blasfema di quegli anni e curare, anche con l’uso della forza, la psiche di tutti quegli infelici contaminati dalle orribili idee moderniste e laiciste che ormai dilagano ovunque in questi tempi moderni: per compiere questa missione , oltre Don Caffè, l’Istituto può avvalersi della preziosa opera di stimati professionisti nella cura di queste patologie, come il Prof. Carlo Di Dietro ed il Reverendo Don Marcello Stanzietta. L’Istituto dispone perfino di un sito web: www.Spondilitex.Anchilosantex.Roma.it. L’edificio che ospita l’Istituto è in stile tardo-Liberty impreziosito da decorazioni di ispirazione neogotica, (pensate alla villa della famiglia Addams e ve ne farete un’idea) e sorge sulla centralissima via Borgia in Velletri, regalando così una ulteriore nota di allegria alla già ridente cittadina laziale. Quello che segue è il fedele resoconto di quello che il reverendo ha avuto la bontà di raccontarmi.
Ancora un attimo, please.
E’ il giorno dell’intervista, giunta all’Istituto, un usciere gallonato come una guardia di Buckingham Palace mi introduce alla presenza di Don Caffè, nel suo ufficio;lui è abbigliato con un clergyman di buona fattura, mi colpisce il suo aspetto ordinario, me lo aspettavo diverso: è tarchiato, baffi e barbetta rossa incorniciano un volto tutto sommato comune, mi fa un sorriso scoprendo così una chiostra irregolare di denti giallastri; ma gli occhi, quelli impressionano: mobilissimi e dal colore cangiante, sembrano dotati di vita autonoma, in essi si intravvede il lampo tipico del genio. Poi: finalmente ci arrivo, caspita, altri ottantasei chili e Don Caffè sarebbe il clone sputato di Giuliano Ferrara! Adesso sorrido anch’io mentre stringo la sua mano grassoccia e umidiccia, coraggio mi dico, andiamo ad incominciare.
Chiara: Don Caffè, anche a nome della mia testata, la ringrazio per averci concesso questa intervista: sappiamo che lei è oberato di impegni ed il suo tempo è molto prezioso.
Don Caffè: Cara figliuola, è vero, personalmente, non perderei un minuto del mio tempo con lei, ma Don Marcello Stanzietta, nel quale ripongo la stessa fiducia che ho per il mio commercialista, sostiene che ho il dovere di usare ogni mezzo per diffondere il Verbo, e lei, che farebbe meglio a restarsene a casa ad allevare bambini, almeno servirà a propagare, urbi et orbi, il mio pensiero; a proposito, signorina, copra di più il suo davanzale, siamo mica in discoteca, covo di Satana, qui! Il diavolo si nasconde ovunque e ci tenta continuamente, l’unico modo di salvarsi è mortificare la carne e pregare in continuazione per farci perdonare i nostri peccati, lei dovrebbe prendere esempio da quella santa donna della Binetti: lei sì che può aspirare legittimamente ad un posto in Paradiso, una sciacquetta come lei, invece, se le dice bene, verrà comunque parcheggiata per qualche secolo in Purgatorio, glielo dico io!
C: Mi scusi Don Caffè, non mi sembrava di essere così discinta, nella borsa ho un foulard, mi copro immediatamente
DC: (occhi al cielo, come se parlasse a se stesso) E’ questo il guaio: in questo mondo secolarizzato ed in preda alla lobby Demo-pluto- giudaico-massonica con sfumature omosessualiste, si è perso il senso del peccato e il timor di Dio, le uniche armi, insieme alla preghiera, capaci di salvarci dal diavolo e farci infine accedere al Paradiso.
C: Non le pare di esagerare? A quanto sembra lei vede il diavolo dappertutto, anche nelle cose più innocenti.
DC: Questa domanda potrebbe sembrare ingenua ma, venendo da lei, ottusa e incallita peccatrice, è solo stupida: io non esagero affatto, io le studio queste cose e so di cosa parlo; non solo i demoni esistono, ma sono pure in numero sterminato e, per giunta, ciascuno si distingue per una sua particolare specializzazione. Lo sapeva lei, impunita figlia di Eva, che esiste il demonio della discordia tra moglie e marito (Diegogoal) e quello che fa diventare scemi (Mediaseth, che, dopo aver posseduto a lungo l’onorevole Gasparri, adesso si occupa a tempo pieno del figlio del senatore Bossi), io, cara la mia sapientona, ne conosco addirittura molti personalmente: quando con Padre Gabriele Amoscaceca e Don Marcello Stanzietta ci vediamo per il pokerino del venerdì, padre Amoscaceca, che è anche esorcista, evoca ogni volta un demone per fare il quarto, e così, ne ho conosciuti parecchi, di demoni. Il mio preferito è Al Bar, demone dell’alcool, che non si presenta mai a mani vuote, e, alla fine, ci facciamo sempre tante risate; da evitare assolutamente è Ammazzachemazzo, demone del fondo schiena, perché ogni volta che l’abbiamo convocato ci ha ripulito regolarmente. Il Diavolo, inutile ammasso di maleodorante materia organica che lei non è altro, si nasconde, di preferenza, proprio dietro le cose più innocenti: prenda ad esempio la canzone “Ma che freddo fa” di tale Nada: le parole di questa apparentemente insulsa composizione, contengono in realtà, al loro interno, un condizionamento subminimale che induce chi ascolta a preferire di finire all’Inferno per via del suo clima decisamente più confortevole rispetto a quello, fatto passare per glaciale, del Paradiso, il messaggio, trasmesso in questa maniera così subdola, è chiaro: se vieni all’Inferno ti curi l’artrite, in Paradiso ti attacchi al tram, ergo, se ti fa male il ginocchio ti conviene peccare! Lei, indifferente portatrice sana di tette diaboliche, non ha idea di quanti infelici cadano in trappole del genere.
C: Don Caffè, devo ammettere che, vista in questi termini, la cosa acquista un senso compiuto, ma cosa mi dice allora delle guerre scatenate e delle ingiustizie perpetrate in nome di una fede?
DC: Allora signorina dall’indole perversa e dall’ego più smisurato delle sue tette, lei vuole provocarmi: per ricordarselo meglio, si faccia tatuare sulle chiappe quanto segue: l’unica salvezza risiede in nostro Signore, e noi abbiamo il dovere di salvare tutti gli uomini, voi donne arrangiatevi, ché Dio sta ancora incazzato con Eva: nei secoli è capitato di dover rompere qualche testa per diffondere tra i riottosi la vera Fede, ma qualsiasi azione intrapresa da parte delle Forze del Bene è benedetta da Dio perché porta la verità e la salvezza a chi sarebbe altrimenti facile preda di Satana e quindi destinato a patire per l’eternità le pene dell’inferno! A lei, femmina troppo procace, ai bei tempi che furono, l’avrebbero senz’altro bruciata in piazza e sa che le dico? Le avrebbero fatto un favore! (adesso, don Caffè si infervora, alza il tono di voce di mezza ottava e leva le braccia al cielo) Perché anche un bambino sa quale destino sarebbe riservato ad una sfrontata come lei una volta defunta per qualsivoglia cagione e senza che sia mai passata per la sua inutile testolina la pur minima idea di pentirsi, sia pure all’ultimo momento, per aver condotto la sua vita in maniera così dissoluta. Ma, se per caso, il rogo per le bagasce fattucchiere fosse un usanza ancora in auge ai nostri giorni e qualche sant’uomo la arrostisse in un bel falò purificatore mormorando preghiere in suo suffragio, lei, ragazzotta vanesia, senza alcun merito da parte sua, si ritroverebbe scaraventata direttamente in Paradiso a contemplare da vicino il nostro Creatore per sempre! Questa è la misericordia Divina, cara la mia indossatrice di jeans troppo stretti! E poi quegli sciagurati e ignoranti seguaci di Voltaire mi vengono a parlare di un Dio ultravendicativo! (Don Caffè ormai è scatenato e prosegue, come in un crescendo rossiniano) La propaganda radical chic, i progressisti effeminati e gli illuministi da strapazzo ci fanno passare per biechi oscurantisti schierati preferibilmente al fianco di sovrani assolutisti e dittatori sanguinari, quando il nostro unico scopo è portare la luce ai poveri miscredenti che popolano questa valle di lacrime. L’accozzaglia, laicista secolarizzata e filo pederasta parla a vanvera, la verità è che gli uomini sono come bambini che devono essere guidati da chi ne sa più di loro per raggiungere la vita Eterna, il libero arbitrio è figlio di Satana, come ha imparato a sue spese quella puttana di Eva che ci ha sprofondato nel peccato originale solo per fare un dispetto al Padreterno; credere obbedire e combattere il demonio devono essere le nostre principali occupazioni, non importano le modalità di questa azione, purché noi credenti si agisca, e poi, la provvidenza, penserà al resto.
C: Cominci a moderare il suo linguaggio, almeno nei miei confronti, Don Caffè, comunque con questo sua ultima affermazione intende dire che Dio non disdegna nessun mezzo per salvare le sue pecorelle?
DC: Esattamente, florida ragazzona con canotta modello ombelico selvaggio, prenda un peccatore come Berlusconi, per farsi perdonare le sue birbonate ha rafforzato i privilegi dei quali, in un Paese come l’Italia, grazie a Dio, la Chiesa Cattolica, ha sempre goduto: figuratevi che gli insegnanti di religione, in tutta Italia, sono quasi tutti preti e comunque li sceglie il Vaticano che può addirittura licenziarli, se non più graditi alle Gerarchie, il bello è che questi insegnanti poi li stipendia lo Stato Italiano: una vera pacchia! Il caro Silvio è incline alla marachella ma in fondo è un buon diavolo: spinto dai suoi rimorsi ha agevolato l’approvazione in Parlamento di leggi da noi fortemente volute che, se proposte in altri paesi, sai le pernacchie? E ha promesso di vararne altre anche migliori, dal nostro punto di vista: se non è l’intervento della Divina Provvidenza tutto questo, sia pure per opera di un incallito peccatore come dovremmo definirlo altrimenti?
C: (mi sono stufata, adesso gliene dico quattro a sto stronzo!) Reverendo, parlando del Vaticano, lei sarà a conoscenza che per effetto dei Patti Lateranensi e dell’ultimo Concordato Lo Stato Italiano corrisponde alla Santa Sede un miliardo all’anno solo per effetto dell’otto per mille, e nei riguardi dell’immenso patrimonio immobiliare di proprietà Vaticana:(un edificio su cinque in Italia è roba loro) cioè case e uffici, ristoranti e alberghi, scuole e cliniche private, viene applicata una tassazione irrisoria se non assente del tutto, che costa all’Italia miliardi l’anno di mancato gettito fiscale e permette agli imprenditori ecclesiastici di operare nei confronti degli imprenditori comuni in regime di concorrenza sleale; per non parlare della banca vaticana: l’IOR che gode di uno status di impunità che le banche dei cosiddetti paradisi fiscali se lo sognano e con un passato e un presente nebulosi al punto da far sospettare che spesso questo Istituto agisca ai confini del codice penale se non oltre. Aggiungiamo i vari servizi, dai trasporti alle telecomunicazioni, che lo Stato Italiano fornisce gratis insieme alla manutenzione, rigorosamente a nostro carico, delle migliaia di chiese, santuari, conventi e monasteri di proprietà Pontificia. Sorvoliamo, per carità di patria sugli intrallazzi affaristici di Comunione e Liberazione e il fiancheggiamento acritico di quelli dell’Azione Cattolica sempre felici ed entusiasti, forse gli unici in buona fede, ma che c’avranno sempre da ridere? Don Caffè, in questi tempi di crisi non trova immorale tagliare le gambe al pensionato a cinquecento euro al mese per agevolare questi che, in termini tecnici, chiamare parassiti seppur timorati di Dio, sarebbe solo un blando eufemismo?
DC: Io l’avevo capito appena l’ho vista, le donne già sono stupide per natura, quelle dotate di attributi fisici come i suoi, lo sono ancora di più. La vostra massima aspirazione dovrebbe essere quella di prendervi cura di un uomo timorato di Dio e sfornargli tanti figli, tutti possibilmente maschi: si è mai chiesta perché nessuno vedrà mai una donna Vescovo, Dio ce ne scampi, ma nemmeno infilata nella stazzonata tonaca di un curato di campagna? Perché siete stupide, ecco perché: le cose alte della politica come della filosofia non siete semplicemente attrezzate per capirle, il vostro minuscolo cervello va in sovraccarico già se vi ponete il problema di quale tonalità di rossetto abbinare al vostro stramaledettissimo smalto per le unghie color fucsia, acceso al punto di far male agli occhi!Glielo dico con parole semplici per non affaticare troppo quel grumo di cellule che occupa inutilmente l’interno del suo cranio: la chiesa Cattolica rappresenta un baluardo contro le forze del male, attraverso le sue istituzioni supplisce a molte delle manchevolezze di uno Stato inefficiente e corrotto, rappresenta volenti o nolenti, un punto di riferimento per milioni di persone: che male c’è se la Chiesa tenda a conservare i suoi beni e, approfittando di uno Stato italiano imbelle, cerchi persino ad incrementarli? Che male c’è a fare i propri interessi se te lo lasciano fare? La legge, la legalità la giustizia: ma di cosa va cianciando? Da che mondo e mondo il lupo mangia l’agnello, fossimo stati la Chiesa ideale lei pensa che in duemila anni di storia non ci avrebbero fatti fuori? Si svegli, povera illusa, il mondo non è perfetto e va così da millenni.
Adesso la congedo, non voglio trattenerla oltre, mi stia bene e faccia buon viaggio.
Poi, come colto da un ripensamento si volta verso me accenna ad un sorriso, mi strizza leggermente l’occhio e mi dice:” non volevo trattarla troppo male, se lo ricordi quando scriverà l’articolo, mi raccomando!”
Il Don alla fine mi ha scaricato, la giubba rossa-usciere chiamata con un qualche campanello nascosto mi ha presa in consegna e mi ha accompagnando all’ingresso di questo tetro palazzotto.
Mi ritrovo fuori, in strada, l’abbacinante luce del mezzodì agostano, esaspera il mio stato di prostrazione; mi avvio con passo lento verso il parcheggio dei pullman per tornare alla mia città, alla mia vita.
Sto male, perché oggi ho conosciuto la persona peggiore che avessi mai incontrato: un presuntuoso, misogino e fanatico integralista religioso; tralasciamo lo sgradevole aspetto fisico, quello non è una colpa.
Sto male perché ha ragione lui, l’Italia è diventato un paese di merda, quelli come lui ne stanno semplicemente approfittando.
Ma poi ripenso a quella strizzatina d’occhio, al tono mellifluo dello stupratore figlio di puttana che cerca la complicità delle propria vittima e mi ribello, scrollo la testa ed i capelli a mo di criniera raddrizzo la schiena e, pancia in dentro e tette in fuori, aumento il passo fino a marciare come un marine spaventando un poco i rari passanti e ripetendo a me stessa come se fosse un mantra, sempre più forte, la stessa identica frase: “voi stronzi non l’avrete vinta e domani te ne accorgerai, don Caffè del cazzo!”
Chiara dell’Uovo.
il direttore del sito pontifesso resterà in… “Messico” ancora per un’altra settimana. I santi sono aggiornati fino al 28 agosto.
diego: non me ne parlare!! Ho i nervi logorati dall´attesa..rimandiamo a settembre vah…peró se non tornano li tradisco con gli altri nazi….):D
Scusa Caffe…con le foto é stato un disastro …riproveró
..ma solo perché ho fatto la furba per risparmiar tempo ed ho cercato di “copiaincollare”…):D
Volevo segnale inoltre che sono ingnoranti in materia di lingua inglese XD
http://i53.tinypic.com/5bwxh1.jpg
lol… ):D
beh anche in italiano non é che siano delle cime…):D
Punto 1 -3 -4 – 5- dello schema di diegoping in 12 punti .
Ma i pagliaccioni non ci deliziano + con le loro minchiate?
ciao ragazzi
vi trovo in forma … il prete è decisamente credibile e mi vengono i brividi quando penso a quanto non sia lontano dalla realtà … Pao in formissima … hai ragione schiena dritta 😉 , non prevalebunt …
bentornato Gianluigi..l´articolo non é merito mio…l´ ha scritto tutto Caffe.