L’anarchia che sovverte il perfetto ordine Pontifesso.

Anche nelle famiglie migliori si annidano le serpi. E nella famiglia Pontifessa la serpe si chiama Francesco Agnoli. L’Agnoli (la cui presenza sulle pagine Pontifesse non è esattamente una novità) si permette il lusso di contravvenire l’interessante teorema di De Mattei che collega strettamente la caduta dell’impero Romano con la “piaga” dell’omosessualità. Abbiamo già parlato in passato di questo teorema e ci pare dimostrazione di grande apertura mentale, da parte degli amici Pontifessi, la citazione del pensiero di Agnoli. Leggiamo dunque il cosa scrive quell’anarchico del Franceschino:

L’impero romano crollò anzitutto per motivi interni: la corruzione, la disgregazione familiare, l’aborto di massa che portò ad una crisi demografica devastante. Popoli senza terra si accorsero di poter entrare, come la lama nel burro, in un Impero senza popolo, che spesso era stato costretto a chiamarli per primo, avendo bisogno di braccia e di giovani soldati.

Trascuriamo i dettagli ed andiamo dritti al sodo. Il vaneggiamento dell’Agnoli ci impressiona perchè evidentemente ignora i dettami del vicepresidente del CNR. Infatti dimentica di menzionare l’omosessualità tra le principali cause della rovina. In compenso aggiunge una novità interessante: l’aborto di massa. Curioso come l’aborto sia una delle ossessioni che guidano il lavoro dell’Agnoli (basta guardare l’opportuna pagina di Wikipedia). Sempre la stessa pagina evidenzia che l’Agnoli si è prodigato in passato (neppure troppo remoto) in un appello proprio con il De Mattei. Evidentemente la sintonia tra i due è solo parziale. O forse si tratta solo di una brigata di disadattati bisognosi di attenzioni e quindi propensi a gesti clamorosi (argomento che vedremo riemergere tra breve). Ci piace il commento offerto da “Il Corriere della Sera” sull’iniziativa congiunta di De Mattei ed Agnoli.

http://archiviostorico.corriere.it/2011/gennaio/12/gli_Zelanti_Irrispettosi_Cattolici_che_co_8_110112026.shtml

Il proseguo dell’articolo dell’Agnolotto è un mix inestricabile di vittimismo e di illazioni, difficile individuare un passaggio particolarmente significativo. Ci permettiamo comunque di evidenziare una frase davvero tragicomica in cui, con indifferenza, Franceschino sfoggia la sua cultura classica anche se si dimostra poco tradizionalista, visto che trasforma un antico proverbio (legato alla conquista da parte dei Romani dell’impero Greco) in una filastrocca per lodare i bravi cristiani. Dato che chi si loda s’imbroda, lasciamo l’Agnolotto nel suo brodo. Scrive infatti:

Successe così che i vinti riuscirono, con la loro superiorità, a conquistare piano piano, dopo anni e anni di asprezze, guerre, povertà, i vincitori. Col tempo, soprattutto grazie a papi, santi e ad alcune donne, come Clotilde e Teodolinda, i barbari si convertirono alla Chiesa e alla latinità.

Ma perchè questo lungo periodo mi ricorda qualcosa? Eppure queste parole fanno risuonare ricordi dei miei studi. Ma non mi sembrava si parlasse dei cristiani.

Vi lascio leggere, come sempre, l’opportuna pagina di Wikipedia che rimette le cose al loro posto.

http://it.wikipedia.org/wiki/Graecia_capta_ferum_victorem_cepit

Visto il preambolo e quanto scritto fino ad ora ci pare preferibile il silenzio per commentare il resto del pezzaccio.

Di seguito il resto della follia.

Restando in ambito gastronomico, dopo l’Agnolotto abbiamo un bel Decotto che concilia la digestione. A dire il vero certe letture hanno ben altri effetti (che definiremmo lassativi). Di cosa si occupa dunque il Deotto? Si occupa di un paio di tedeschi in cerca di fama gratuita. Almeno questa è la teoria del Deotto che dedica molte parole per descrivere (leggete in che modo) i due tedeschi. Non vi pare che il Deotto si possa definire ipocrita visto che parla male di questi due avvocati e che giusto qualche giorno addietro veniva qui a piangere come un bambino lamentandosi di quanto scriviamo noi? Qualcuno potrebbe anche ipotizzare che oltre ad essere ipocrita egli è anche un vero coniglio (non certo alludendo alle capacità riproduttive di questa specie animale). Ma noi non facciamo nostra questa ipotesi. Leggiamo dunque le parole che il Decotto dedica ai cattivi tedeschi (a partire dal titolo dove li definisce “Idioti”):

Questi due signori devono avere dei problemi, non piccoli, o di natura economica, o psichiatrica, o di tutte e due assieme.

Non ho la minima idea di come vadano gli affari per lo studio legale dei due sullodati avvocati, ma non è illegittimo pensare che, magari pressati dall’affitto, dalle bollette in scadenza, e così via, abbiano trovato un veloce modo per far quattrini. Oppure sono picchiati in testa. Oppure tutte e due le cose assieme.

due squinternati

E poi, diciamolo francamente, questi due legali bavaresi appartengono anche alla diffusissima razza dei vigliacchetti.

Davvero curiosa la spiegazione del “vigliacchetti”: i due avvocati sarebbero vigliacchi perchè hanno denunciato il Papa cattolico e non un Iman Islamico. Certo, perchè è da “vigliacchi” denunciare un reato, secondo il Decotto. O forse egli ha già giudicato il Papa e pure gli Iman ed ha deciso che le colpe degli Iman superano quelle del Papa? In qualsiasi modo il Decotto volesse rivoltare la frittata, si sente molta puzza di bruciato. O peggio.

Troviamo fantastica questa frase (tratta sempre dalla stessa pagina della scossa elettrica cristiana):

Quando si palesa uno smodato bisogno di mettersi in mostra, anche con iniziative che superano il normale livello di stupidità umana, per entrare nelle orbite più elevate dell’idea platonica di stupidità, è ben possibile che si tenga questo comportamento per vendere un prodotto, un servizio, per uscire da un anonimato che economicamente può essere dannoso, soprattutto se i prodotti e servizi normalmente forniti sono di scadente qualità.

Vedremo che queste parole saranno di estremo interesse poco oltre. Possiamo dunque considerarle come il manifesto dell’attività Pontifessa e dello stesso Deotto. Affermazione autobiografica, dunque.

Non si capisce poi cosa voglia affermare l’autore del delirio quando scrive:

Perché su questa scempiaggine hanno scritto un libro, lo offrono in vendita sul loro sito, e per le strade di Roma sono apparsi manifesti pubblicitari che invitano al’acquisto. E allora la cosa incomincia ad andare un po’ meno bene. Già, perché i manifesti, potete vedere le foto, sono esposti in regolari spazi comunali. È quindi lecito pensare che siano stati apposti dal Servizio di pubbliche affissioni del Comune di Roma. Le foto che vedete sono state appunto scattate a Roma. E come potete veder il manifesto pubblicitario dice “Richiedetelo subito!”. Soldi: per fare soldi, tutto fa brodo, e scrivere porcherie è in genere un sistema sicuro.

Innanzitutto non comprendiamo la lagnanza relativa alle affissioni regolarmente pagate dai due avvocati al comune di Roma. Forse il Decotto è abituato ad appiccicare i suoi fogliacci imbrattando la sua città senza curarsi delle ordinanze comunali: spiace dovergli ricordare che le affissioni abusive sono un grave segno di profonda mancanza di senso civico. Inoltre il Decotto non è solito fare esattamente quello che condanna? Scrivere porcherie: un sistema sicuro per fare soldi. Come egli stesso afferma.

Riassumiamo: le affissioni (almeno quelle che rispettano la legge, cosa che evidentemente non è in sintonia con il Deotto) si pagano al comune. I due autori hanno dunque pagato per mostrare i loro cartelli. C’è da stupirsi se si tratta di pubblicità? Il Decotto dove vive? I nostri lettori di Milano possono fare qualche foto alle affissioni tipiche di una grande città del nord Italia? Aiutiamo il Deotto a rendersi conto che le affissioni costano proprio perchè sono in larga parte veicolo di pubblicità. Lo stupore del Deotto è davvero imbarazzante: pesavamo fosse molto più reattivo e vivo.

Il resto del delirio bollito, anzi stracotto, in salsa di vittimismo (tanto per cambiare) qui di seguito.

La stessa notizia viene ripresa da un ulteriore pezzaccio anonimo. Questo:

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/7300-per-favore-vi-chiedo-di-intervenire-in-merito-a-questattacco-contro-il-papa-cartelloni-a-roma

Last but not least, ecco a voi l’ennesima iniziativa legale dell’avvocato Bruno Volpe (trattasi forse di omonimia con il “noto” giornalista) che denuncia la Rai, Nanni Moretti, Fabio Fazio ed una mezza dozzina di altre figure.

Noi siamo sempre in attesa di notizie circa le denunce di Brunello contro suo zio (Cetto) e contro Vauro. Siamo sicuri che il nostro caro Brunello non si sarà azzardato a fare denunce “a casaccio”. E siamo certi che nel suo caso non siano applicabili le parole di altri:

Quando si palesa uno smodato bisogno di mettersi in mostra, anche con iniziative che superano il normale livello di stupidità umana, per entrare nelle orbite più elevate dell’idea platonica di stupidità, è ben possibile che si tenga questo comportamento per vendere un prodotto, un servizio, per uscire da un anonimato che economicamente può essere dannoso, soprattutto se i prodotti e servizi normalmente forniti sono di scadente qualità.

Dove le avevamo lette? Ah già, sul sito Pontifesso…

Vi affidiamo il compito ingrato di leggere le affermazioni deliranti relative alla presunta assenza di contraddittorio nelle trasmissioni del servizio pubblico fatte da Brunello di seguito:

http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/il-fatto/7307-pontifex-denuncia-nanni-moretti-domenico-procacci-e-fabio-fazio-ora-basta-il-canone-rai-lo-pagano-principalmente-i-cattolici-che-sono-la-maggioranza-degli-italiani-

Che dire: complimenti, Pontifessi!

14 pensieri su “L’anarchia che sovverte il perfetto ordine Pontifesso.

  1. admin Autore articolo

    Qualora qualcuno fosse interessato all’argomento “affissioni abusive” segnaliamo un paio di URL utili per determinare il contenuto della legge 663 che dettaglia le pene per chi imbratta i muri con scritte o disegni non autorizzati.

    http://www.altalex.com/index.php?idnot=36776
    http://books.google.it/books?id=c-kGTVkIdW4C&pg=PA3059&lpg=PA3059&dq=art+663+codice+penale&source=bl&ots=5vIpXrFnM6&sig=34QGmO7OfkjnKuBbMNOeoF-48jc&hl=it&ei=0kutTY7uDYrDswbCt5XXDA&sa=X&oi=book_result&ct=result&resnum=6&ved=0CD0Q6AEwBQ#v=onepage&q=art%20663%20codice%20penale&f=false

    Ed un link utile per comprendere come denunciare gli abusi:
    http://www.radioradicale.it/modello-denuncia-affissioni-abusive

    PS: Deotto tu non leggere, tanto a te non importa nulla di questi argomenti.

    Rispondi
  2. Andrea

    Studio lettere e storia all’ università, e dire che le teorie di questo “professore” sono campate in aria è dir poco. La ricerca storica dagli inizi del ‘900 ha rivalutato certi gruppi di barbari, che: non erano più nomadi (basta sfogliare il libro “Alto Medioevo” di Giuseppe Sergi) ed erano già alquanto romanizzati, dato che sin dall’ età di Cesare e di Augusto l’ Impero si serviva di alcuni gruppi barbari per rendere stabili i confini (la città di Colonia è un buon esempio).
    Trovo ignobile che un insegnante non sia aggiornato ed ancora di più che questa persona possa diffondere le sue idee bislacche su giornali nazionali e tanti bravissimi ricercatori sono invece sottopagati.
    Volevo chiarire che la Fede qui non c’entra nulla, si parla di credibilità accademica.

    Rispondi
  3. Andrea

    Un’altra cosa… Se io andassi dal mio prof di storia medievale e gli dicessi “soprattutto grazie a papi, santi e ad alcune donne, come Clotilde e Teodolinda, i barbari si convertirono alla Chiesa e alla latinità” mi prenderebbe a calci nel fondoschiena, dato che la denominazione “Barbari” è troppo vasta per abbracciare tante realtà particolari, in cui alcuni gruppi barbarici sono già convertiti al cristianesimo (di forma ariana, come gli Ostrogoti), altri diverranno cristiani molto più tardi; inoltre, i Barbari non erano distruttori senza ragione che odiavano Roma, anzi, molte volte ne volevano riflettere tutti gli aspetti: lo stesso Teodorico aveva il praenomen di “Flavius”, e si circondava di personalità romane, come Cassiodoro e Boezio.

    Rispondi
    1. admin Autore articolo

      Grazie Andrea. Tu sottovaluti la dilagante stupidità che pervade i media “generalisti”, la drammatica superficialità dei presunti “giornalisti” che scrivono su questi media, oltre alla endemica propensione degli idioti ad aprire bocca, tipicamente a sproposito. Unisci questi tre fattori ed ottieni la spiegazione più plausibile per spiegare come sia possibile che affermazioni deliranti come quelle che hai riportato trovino spazio.

      Ed ora aspettiamo soltanto le risposte di AleCr 😆

      Rispondi
    2. OscarWilde

      Sicuramente, costoro hanno studiato la storia prendendo spunto dall’epico lungometraggio “abatantuonesco” : “Attila il Fratello di dio”.

      “Sbabbari: Imo!” 😀

      Rispondi
        1. OscarWilde

          si ma lui durante il film fraintende le parole dell’oracolA e capisce “il Fratello di dio”. 😀

          Modestamente sono un “cultore” di siffatti capolavori! 😀

          Rispondi
          1. admin Autore articolo

            La mia conoscenza è limitata e parziale … Maximum respect, Bro! 😀

            Torno a giocare con le Root CA ed i certificati SSL a 256 bit 😉

      1. Andrea

        Sì, Oscar… Ma Abatantuono non viene preso sul serio (è tropp schprupurziunat) mentre Agnoli ha un ruole di “uomo di sapere”, c’è una bella differenza..

        Rispondi

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