Grazie per la tua volontà di tenere vivo il dialogo (anche se con metodi che mettono alla prova la nostra abilità e la nostra pazienza).
Abbiamo la possibilità di mostrarvi l’immagine che ci ha inviato la Lalli.
Nel messaggio che accompagna l’immagine Virginia ci racconta la provenienza della stessa. Nulla di trascendentale: ci informa che la scansione rappresenta la prova certa del fatto che in passato i feti frutti dell’aborto sono stati usati per esperimenti.
Partendo dagli scarsi dati a disposizione abbiamo effettuato qualche ricerca. Dopo vari tentativi, utilizzando il nome di questo dottore (Lawrence Lawn) abbiamo ripercorso a ritroso la storia di questa fotografia, che sembra provenire da uno dei più radicati ed antichi gruppi pro-life degli USA. Curiosa coincidenza, visto che ritrae un -presunto- dottore inglese e cita cliniche e giornali inglesi. Vi offriamo dunque la prima versione online del messaggio che accusa Lawrence Lawn di aver praticato esperimenti sui feti:
http://www.theinterim.com/issues/abortion/did-it-matter-15-years-ago/
Questa testata canadese pro-life colloca il contenuto della pagina nel 1985. Il messaggio si reincarna sotto varie forme fino a raggiungere l’apteosi. Questo sito offre addirittura un file PDF da scaricare, contenente la solita immagine e la versione inglese del testo che ci ha proposto la Lalli.
http://www.youthdefence.ie/am_cms_media/not-all-babies.pdf
Virginia cita come fonte dell’immagine il testo “Handbook on Abortion” (http://en.wikipedia.org/wiki/Handbook_on_Abortion) il cui autore ha idee ben chiare, visto che anche su Wikipedia viene indicato come un attivista pro-life: http://en.wikipedia.org/wiki/J._C._Willke
L’handbook ha subito diverse ristampe, non siamo in grado di verificare se tutte offrono esattamente gli stessi contenuti. Secondo la Lalli, nella versione del 1978 è presente la vicenda di questo Lawn.
Il fulcro della storia raccontata da Willke e dal suo manuale è il racconto affidato dal dottor Lawn ad un giornale (Cambridge Evening News). Il CEN ora ha cambiato nome, come evidenziato dalla opportuna pagina di Wikipedia: http://en.wikipedia.org/wiki/Cambridge_News ma esiste ancora. Provvediamo dunque a contattarlo per chiedere conto di queste fantomatiche dichiarazioni rilasciate -non è dato sapere quando- da Lawrence Lawn al CEN.
L’altra fonte citata è il giornale News of the World. Anche se parte del gruppo News Corp (di Murdoch), la testata esiste ancora. Non sappiamo quale fosse l’attendibilità di questa testata nel 1970. Sappiamo che attualmente viene proposta come inserto domenicale del “the Sun”, non propriamente assimilabile dunque ad un veicolo attendibile di informazioni.
In attesa di completare le verifiche (attraverso contatti con il CEN e NotW), vi affidiamo queste informazioni, certi che siano adeguato punto di partenza per eventuali vostri ulteriori approfondimenti.
Curioso notare che la stessa immagine citata dalla Lalli e dichiarata essere l’immagine del dottor Lawrence Lawn, viene riproposta anche da altri siti, senza però indicare il nome dell’individuo ripreso.
Qui, ad esempio:
http://www.fuocovivo.org/MOVIMENTO/storiadell'aborto.htm
Curioso osservare che la “storia dell’aborto” presentata dal sito fuocovivo arrivi direttamente da … l’Agnolotto! 🙂
E’ sicuramente una serie di coincidenze fortuite! 😀
Non sono un medico (e mi informerò più in dettaglio con dei medici amici miei), ma un feto di 18/22 settimane quanto può sopravvivere al di fuori dell’utero? Penso sia questione di minuti non avendo capacità respiratorie adeguate…
E non credo si possano fare esperimenti scientifici in una manciata di secondi… Mah…
Trascurando le implicazioni prettamente legate alla fisiologia, alla medicina ed alla biologia, rimangono dubbi sulla genesi stessa della notizia. Cercando attraverso Internet notizie su questo dottor Lawn si recuperano molte pagine italiane. Un numero più ristretto appartiene ai siti pro-life americani (o genericamente parlando, anglosassoni). Al di fuori di questi risultati abbiamo faticato parecchio per trovare conferme ad una notizia grave come quella descritta nell’articolo citato dalla Lalli. Ci domandiamo sinceramente se la notizia sia genuina o costruita ad arte e ripresa solo nella piccola e ristretta cerchia dei cattotalebani.
Quindi sembra che questa “notizia” sia campata per aria sia dal punto di vista medico che da quello delle fonti… Ottimo!
Posso solo affermare con certezza che verificare questa notizia è estremamente difficile. Per ora posso solo limitarmi a questo. 😉
Ho fatto un paio di ricerche: sul sito Truth Tv sono riportati stralci “dell’intervista” rilasciata da Lawrence Lawn al Cambridge Evening ( http://www.truthtv.org/issues/foetal-experiments/case-study/ ).
Incollando però le frasi pronunciate da Lawn su google, salta fuori che la stessa frase (“”we are simply using something which is destined for the incinerator, to benefit mankind”) con cui giustifica tal esperimento è riportata in mille piccole varianti, quasi che manchi una fonte ufficiale da cui attingere (e copiare) e la si riporti un po’ a memoria… “simply” viene quindi sostituito con “only” e, soprauttutto, “allowing” (“permettendo”: il senso della frase cambia molto, in questo caso).
La clinica che avrebbe fornito al dottore i feti oggi non esiste più: c’è un grande hotel… il Grange Langham Court Hotel. Al suo posto un tempo c’era un ospedale, che voci di corridoio poi dicono essere stato trasformato in nursery e in clinica abortiva (http://www.flickr.com/photos/superlekker/1843129188/). Di sicuro negli anni ’60 ci lavoravano psichiatri (http://www.treccani.it/enciclopedia/ronald-david-laing/)… di tale clinica si trova un sacco di materiale se si cercano i suoi direttori (come Laing), ma nessun sito “serio” la cita mai con Lawn. Di sicuro, negli anni ’60 era una Clinica di Psicoterapia (http://psychology.jrank.org/pages/367/Ronald-David-Laing.html).
L’ospedale a cui la clinica mandava i feti, il Midlesesex Hospital di Londra, poi, è difficilmente rintracciabile: “Midlesesex Hospital”, infatti, indica 5 ospedali diversi (il West, il North ecc…). Nessuno di questi ha, tra i suoi documenti e nei suoi archivi, legami con la Langham Clinic nè con Lawn.
Diciamo, in generale, che i siti che parlano di tutto questo sono fondamentalmente autoreferenziali; nessuno cita fonti alternative; nessuno le riporta direttamente; nessuno attinge notizie da siti e opere che non siano loro stessi.
Sui siti dei luoghi citati manca totalmente ogni riferimento alla vicenda.
Nessun giornale inglese riporta alcun articolo al riguardo.
Non esiste on-line alcuna biografia ufficiale dei personaggi citati.
Curioso: hai raggiunto le mie stesse conclusioni 🙂
Nel seguire gli indizi disseminati nelle varie pagine mi sono trovato spesso a ripercorrere sempre gli stessi passi. Sempre gli stessi siti. Sempre le stesse informazioni ripetute ciclicamente. Senza nessuna conferma terza. Ho scritto ad un paio di giornali citati come “fonte” delle frasi del famigerato dottore. Si parla di informazioni relative a 40 anni fa, sarà difficile ottenere risposte, ancora più difficile trovare conferme. E le varie Lalli di turno si appiglieranno al solito capzioso ragionamento: dato che non si trovano notizie contrarie, allora sarà sicuramente vero. Dimenticando invece che l’onere della prova grava sulle spalle di chi produce una affermazione, non di chi la confuta.
Credo sia davvero interessante e quasi divertente cercare di risalire alle “fonti originarie” di certe notizie riportate da certi autori e da certi siti… per la semplice ragione che spesso si copiano direttamente tra loro, perdendo di vista quasi in partenza qualsiasi cognizione del “da dove caspita arriva la notizia originaria, sempre ammesso che esista tale fonte originaria ?!”
Questo ovviamente avviene quando non c’è reale interesse di informarsi e informare (insomma di sapere davvero la verità), ma solo voglia di suonare la propria campana ideologica.
A quel punto si è disposti a pubblicare ad occhi chiusi qualsiasi notizia o “gossip”, basta che dia in qualche modo ragione e metta in buona luce la propria interessata ideologia.
Come nel caso del famoso “manifesto della massoneria per la conquista del pianeta e della galassia” (non mi ricordo dei dettagli, ma è il solito minestrone fantasioso in cui si presentano un paio di incappucciati o savi di Sione od omosessuali che si siedono ad un tavolino e pianificano la conquista del mondo grazie al divorzio, all’aborto, alla pornografia, all’omosessualità e forse persino grazie alla musica rock… il tutto ovviamente registrato su un foglio come “piano segretissimo per la conquista del mondo”, piano talmente “segretissimo” da essere ovviamente un paio di minuti dopo nelle mani fortunate di qualche bigotto cattolico gestore di siti come agerecontra o holywar) anche in questo caso credo che chi pubblica simili “notizie” (bah) non si curi affatto dell’attendibilità… si copiano tra di loro e spesso si citano proprio tra loro come “autorevole” fonte di “notizie” (pettegolezzi, leggende metropolitane e simili) generate dal vuoto pneumatico della maldicenza…
Visto che Virginia ha già familiarità con le leggende metropolitane, consiglio un altro grande tema pro life che non muore mai: il mito dei cinesi che mangiano feti umani.
Ecco, per colpa tua mi tocca leggere le strampalate idee di Blondet… Mi spiego: la storiella dei cinesi che mangiano feti è ben collaudata e già ampiamente smontata da chi si occupa di queste frottole “per lavoro”. Ma volevo sostenere il tuo ragionamento presentando qualche sito che riporta la “notizia”. Ed indovina chi è sbucato tra i primi risultati? Il Blondet.
Il suo articolo (ora a pagamento) è ancora disponibile presso alcuni siti che amplificano quanto “pontificato” dal Blondet.
http://www.ascensione.org/in_cina_mangiano_feti_blondet.htm
Dopo aver visto questo scempio mi è venuta la curiosità di guardare la pagina “effe di effe”. E non sono riuscito a trattenere le risate. Leggete cosa dice Blondet della recente sentenza relativa al disastro della Thyssen:
Dunque, per i nostri giudici il signor Espenhahn non ha provocato la morte dei suoi operai per incuria, per trascuratezze sia pur criminose negli apparati di sicurezza
Secondo il Blondet i giudici hanno forzato la legge, condannando i responsabili dell’azienda per omicidio colposo.
Il poveretto finge di essere ignorante ma siamo sicuri che gli sarà capitato di leggere almeno superficialmente la normativa che regolamenta la sicurezza sul lavoro:
http://it.wikipedia.org/wiki/Legge_626
E siamo sicuri che il Blondet è a conoscenza del fatto che questa norma prevede proprio il reato di omicidio colposo.
Vabbè torniamo ai cinesi. La notizia è stata ampiamente smentita ed analizzata anche da Snopes.
http://www.snopes.com/horrors/cannibal/fetus.asp
Per Federico B.
Tecnicamente è possibile ho inviato all’Admin un articolo di giornale. Embrioni, quindi 8 settimane, congelati per 20 anni e poi impiantati in utero sono nati.
Il materiale prelevato dalle operazioni viene studiato. Ma dite che giammai qualcuno può aver pensato a fare esperimenti sui feti abortiti abbandonati, è solo tutta una montatura neanche tanto verosimile al massimo vanno tra i rifiuti ospedalieri e fino a lì …
Così l’articolo che invii già ad admin faceva riferimento anche al tenere in vita i feti per espiantargli gli organi.
Ho inviato ad Admin due serie di foto sui concepiti di quell’età, li sottovalutate non conoscete la vita prenatale.
Virginia innanzitutto non mi è possibile offrire attraverso il nostro piccolo Pontilex le presentazioni che mi hai inviato. Circa gli articoli: voglio essere comprensivo ed affermo che forse la domanda di FedericoB non era abbastanza chiara.
Provo a spiegare meglio il dubbio di FedericoB. Immagino che la sua domanda vertesse attorno ai presunti esperimenti sui feti di cui ci hai parlato attraverso l’immagine che ho pubblicato. FedericoB parla di feto, tu mi mandi due articoli in cui si menzionano impianti di embrioni precedentemente congelati. Scusami ma i tuoi due articoli non hanno alcuna attinenza con le affermazioni di FedericoB.
La notizia citata da Virginia proviene da Il Messaggero ma non è più disponibile, si tratta comunque di questa notizia
http://www.mammedomani.it/pma/articoli/1587-embrione-congelato-20-anni-fa-nasce-un-bimbo-sano.html
Da un punto di vista medico/biologico parlare di “embrione” è estremamente grossolano: dopo la fecondazione dell’ovulo si individuano diverse fasi, con caratteristiche morfologiche e funzionali ben distinte. Ad esempio una blastula è morfologicamente e funzionalmente distinguibile da una gastrula.
http://it.wikipedia.org/wiki/Embriologia_umana
Diciamo che gli articoli che mi hai mandato oltre a non essere di alcuna attinenza, dimostrano quanto diverso sia un embrione (anzi, uno zigote, visto che gli embrioni vengono congelati in questa specifica fase) da un essere umano. Infatti ti sfido a farti congelare e poi scongelare dopo 20 anni. Dubito che tu sopravviveresti. Un embrione (anzi uno zigote) si.
Quindi in sintesi, la tua risposta a FedericoB è totalmente inadeguata. Perchè citi esempi di embrioni (anzi zigoti) impiantati dopo anni e tenuti -nel frattempo- in azoto liquido (ad oltre 180 gradi sotto lo zero della scala Celsius) mentre nella foto che ci hai mandato e che vedi qui sopra viene raffigurato un feto.
Aggiungo inoltre che la tua frase Embrioni, quindi 8 settimane denota quantomeno una insufficiente preparazione sulle fasi che seguono la fecondazione. Come tu possa proporti come esperta di tematiche etiche e come tu possa educare altri sui diritti umani mi risulta davvero incomprensibile!