Ringraziamo il caro Brunello che ci consente di esprimere qualche nostra considerazione circa un grave reato: l’istigazione a delinquere.
Si definisce “istigazione a delinquere” qualsiasi comportamento che suggerisca ad altri un atto che ricada nella definizione di “delitto” o di “contravvenzione”. La distinzione tra delitti e contravvenzioni risale all’epoca di Napoleone, non vogliamo riscrivere e ripetere i concetti già espressi da altri. Ci limitiamo ad osservare che chi istiga altri a commettere un delitto oppure una contravvenzione è perseguibile per legge. Basta una qualsiasi denuncia. Basta andare a parlare con un ufficiale di pubblica sicurezza e spiegare l’accaduto.
E dunque di quale istigazione parliamo?
Beh parliamo ovviamente dell’istigazione che costantemente Brunello ci propone nei suoi articoli. Ci invita ad ammazzare l’italiano!
- mestastasi
- un diitto alla difesa
- per falsoa priori
- la ha fatta
Come sempre ci limitiamo alle storpiature più colossali ed evidenti, visto che il testo è ricco di altri spunti. Ad esempio si potrebbe discutere in eterno circa l’uso del termine “sanezza”, che sicuramente non è sbagliato ma forse risale ai tempi degli Asburgo.
Altri spunti interessanti ci arrivano dall’accusa a Santoro di usare parolacce e doppi sensi. Probabilmente a Brunello è sfuggito che la maggior parte delle parolacce e dei doppisensi si riscontrano nei dialoghi delle intercettazioni. Come ha suggerito Santoro, un giornale può pubblicare le intercettazioni scritte. Un programma televisivo ha la necessità di farle interpretare da qualche attore in modo che la lettura delle parole si inserisca armonicamente nella struttura della trasmissione (basata sulla parola, sulle interviste). Forse Brunello dovrebbe interrogarsi circa il i toni usati dalle persone di cui si circonda Silvio Berlusconi. Forse Brunello dovrebbe domandarsi per quale ragione troie, puttane ed i loro protettori hanno il numero di Silvio Berlusconi. Si, quel 335/15004xx che si è intravisto sul tacquino di Nadia Macrì. Si, una puttana. E descritta dalla Santanchè come una pazza furiosa. Beh fa piacere che il numero del cellulare del nostro mini-presidente del consiglio sia a disposizione di una pazza furiosa ma non di noi, comuni mortali!
Circa la Santanchè avremmo molte altre considerazioni. Riassumiamo tutte le nostre considerazioni con il seguente video.
La differenza tra il 2008 ed ora? Semplice, nel 2008 era all’opposizione, ora invece ha un posto al sole, grazie al Grande Fratello Berlusconi (anzi, al “PAPI SILVIO BERLUSCONE”, come risulta registrato il numero del presidente del consiglio nella rubrica di una troietta parte di questo scempio) che l’ha nominata.
Brunello liquida poi i comportamenti di Silvietto come “leggerezza”. Certo ci riempie di gioia immensa sapere che lo psiconano è ricattabile da una qualsiasi puttanella che ne possiede il numero di telefono. Se queste sono “leggerezze” secondo Brunello, non osiamo immaginare quali siano i peccati capitali!
Comprendiamo ma non condividiamo lo squarcio che Foxy infligge alla sua tunica. Si scandalizza per una vignetta di Vauro. Purtroppo Vauro produce vignette satiriche, caustiche. Troppo caustiche? Non sappiamo. Ci limitiamo ad osservare che Vauro non ha accusato il Papa di non aver combattutto la pedofilia. Ha solo descritto, con la sua vignetta, una situazione oggettiva: di recente sono saliti agli onori della cronaca molti casi di pedofilia in seno alla Chiesa Cattolica. E non è neppure la prima volta che affronta questo argomento, quindi lo strazio di Brunello risulta oltremodo asincrono (cioè privo di sincronia).
Prima di concludere questo nostro articolo ricordiamo a tutti che entro la fine del mese bisogna pagare il “canone”. Da molti anni ormai la RAI è semplicemente responsabile, per conto del nostro malandato Stato, di riscuotere questo contributo dai contribuenti. Cioè da tutti noi. Ricordiamo a tutti che il “canone” è in realtà una tassa di possesso, equiparabile alla tassa che paghiamo come proprietari di auto e motoveicoli.
Chiunque detenga uno o più apparecchi atti o adattabili alla ricezione dei programmi televisivi deve per legge R.D.L.21/02/1938 n.246 pagare il canone di abbonamento TV. Trattandosi di un’imposta sul possesso o sulla detenzione dell’apparecchio, il canone deve essere pagato indipendentemente dall’uso del televisore o dalla scelta delle emittenti televisive. http://www.abbonamenti.rai.it/Ordinari/ilCanoneOrdinari.aspx
Ribadiamo il concetto: si tratta di una tassa. E ci risulta che, in Italia, non pagare le tasse sia una violazione della legge, punita con una contravvenzione. Ora ricordate l’introduzione di questo articolo e leggete l’invitio fatto da Brunello nel suo articolo.
Accidenti amici Pontifessi, andate proprio a cercarvi nuove grane giudiziarie con questo invito. Qui c’è il rischio che chiunque, offeso da questo brutto invito, vada a parlare con un qualsiasi carabiniere e sporga denuncia orale contro di voi per questa vostra istigazione a delinquere!
http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/6537-vauro-e-annozero-vergogna-non-pagate-il-canone
La Santanchè è un personaggio davvero odioso , voltagabbana , senza dignità , senza amor proprio , una squallida attrice.
E’ il classico SERVO per professione e per scelta di vita , capace di brillare solo per luce riflessa. Se domani Berlusconi andasse in pensione , lei sarebbe la prima a salire sul carro del prossimo vincitore , rinnegando sè stessa , quello che è stata e quello che ha detto il giorno prima. Una figura di uno squallore impareggiabile.
Una nota su Vauro : a me fa ridere e lo trovo spesso arguto , però bisogna ammettere che alle volte eccede e questi suoi eccessi possono essere fastidiosi per qualcuno.
Di sicuro la Santanchè non lo trova fastidioso , si è alzata e se n’è andata solo perchè stava recitando la sua parte da quella commediante che è.
Lo avevo pensato anche io oggi, leggendo quell’articolo… ma è normale dire alle persone di non pagare il canone, visto che per legge tutti lo devono pagare?
Attendo con ansia il prossimo articolo in cui magari si dirà di non pagare le tasse. Ops… il canone E’ una tassa 😀
Io il canone, avessi una televisione MIA, “non” lo pagherei (nel senso che non accenderei de pezza la TV) per ben altri motivi: il primo inizia con “Minzo-” e finisce con “-lini”, il secondo è l’apparizione di un prete a ogni morte di papa e quei maledettamente eccessivi 5 minuti all’Imperatore Palpatine in ogni TG…
“Cattolici, chiediamo l’oscuramento di quel programma, la cacciata di Vauro e non pagare il canone ad una Tv che è ormai più faziosa di Putin”
Tralasciando la boiata di Vauro, che pare, anzi è vero e proprio ostracismo in salsa cattotalebana, dico: perchè Fede, Vespa e Scodinzolini sono neutri… e mio cuggino da bambino una volta è morto. 😉
date a cesare quel che è di cesare………
ennesima frase evangelica che si dimenticano…
Ah, ah, ah … lui vuole chiedere l’oscuramento del programma? Ah, ah, ah, chiedi piuttosto di essere seguito da uno bravo, va’ cretino!