L'iconografia di San Pietro Martire è da sempre un chiaro esempio di come certo cattolicesimo ami compiacersi nell'immaginarsi eterno martire e vittima sempre eternamente perseguitata. Una religione che senza vittimismo perde tutta la propria ragione d'essere.
Nuova chicca di Volpe, attraverso le parole dell’emerito Ennio Appignanesi nell’articolo Non vi fidate quando tutti vi applaudiranno, siete sulla strada sbagliata. Beati quando vi perseguiteranno per causa di Cristo, il Cattolico non piace a tutti
“Il tradimento da scandalo nel privato, ma con la grazia di Dio, il pentimento e la confessione sacramentale si supera. Il divorzio invece é una violazione pubblica della indissolubilità e crea scandalo”
Insomma meglio tradire che divorziare! Il sacro Magistero vi invita a mettere le corna in segreto piuttosto che divorziare da un compagno/a di cui non siete più innamorati. Del resto è appurato che l’amore romantico è poco importante nella coppia: ciò che conta è solo la procreazione in quanto dovere verso Dio e la Chiesa.
Lo stesso articolo poi presenta la solita logica secondo il quale “molti nemici, molto onore”.
Questa logica solitamente è usata da chi ha motivo di essere disprezzato o biasimato da molti e quindi si inventa la giustificazione del “segno messianico”: “sono perseguitato perchè sono un genio incompreso”, “sono biasimato perchè sono nel giusto”, “il fatto che tutti ce l’hanno con me è la conferma che sono nel giusto”.
E’ un vecchio principio autogiustificatorio per creare, consciamente o inconsciamente, la sensazione di essere sempre nel giusto: se mi appludono e la gente mi apprezza, è segno che ho ragione. Se mi biasimano e mi sono ostili invece è sempre la conferma inversa del fatto che ho in ogni caso ragione io. E così “Dio è con noi”, oppure “Deus lo vult”, sempre e comunque.
A questa logica poi si aggiunge anche la logica del “Dio non ragiona nel modo che noi consideriamo normale”. Questo è un altro principio da sempre molto comodo nelle religioni di controllo di massa: Dio non ragiona come noi limitati esseri umani, quindi quello che per il mondo è logico, di buon senso e razionale, non lo è affatto per Dio.
Le implicazioni di una simile logica sono ovviamente devastanti e pericolosissime. Se infatti viene meno il punto di riferimento della logica, del buon senso e della comune morale, allora TUTTO DIVENTA POSSIBILE; e tutto diventa permesso o proibito in nome di una religione e di un Dio che NON HA BISOGNO DI SPIEGARE LE PROPRIE RAGIONI E AZIONI, anche se dovessero essere totalmente contro ogni logica, buon senso e pietà.
Quando nulla è reale, tutto diventa lecito.
Quando la logica e la razionalità diventano inutili perchè “Dio pensa diversamente”, quando gli unici che conoscono la vera “logica di Dio” sono la casta sacerdotale, allora i “ministri di Dio” diventano padroni assoluti dei cervelli e delle menti delle masse. Se la mia sola ragione, se il mio buon senso non è in grado di dirmi cosa è davvero giusto o sbagliato agli occhi di un dio iroso, allora non resta che affidarsi alla casta sacerdotale o al “Libro”, affinchè pensi al posto della mia testa.
Quando prevale questo pensiero, non conta più cosa pensa il mondo, cosa suggerisce la logica, la razionalità o il buon senso (i quali, in quanto umani, vengono automaticamente condannati perchè ovviamente contrari alla logica del tenebroso dio), conta solo il “pensiero di Dio” che è conosciuto e svelato a noi soltanto da un Libro o da una casta sacerdotale che detiene tutti i segreti e il “magistero” sulla volontà del dio.
Ovviamente non è così per molte altre religioni. Molte altre religioni, che si rivolgono all’individuo invece che alla massa, invece fin dalle origini dei tempi hanno sempre identificato la ragione e la razionalità, il LOGOS, con la capacità umana di cogliere la razionalità delle cose, dell’universo e della “mente di Dio”.
Ma rimando alla lettura diretta dell’intervista all’Emerito.
Nella seconda intervista intitolata Le persecuzioni contro i cristiani opera del demonio che ci vuole allontanare dal regno di Dio. Contro valori non negoziabili all’opera nemici sottili e perfidi invece leggiamo i pensieri di un altro Emerito, Francesco Cosmo Ruppi:
“certo, spendere con i fatti il nome di Cristo, annunciarlo e soprattutto comportarsi come egli vuole in un tempo nel quale impera ben altra legge, comporta persecuzioni o per lo meno antipatie e diffidenza, se non aperta ostilità da parte del mondo che non é disposto ad accettare le idee e i principi di chi vive in modo cristiano”.
Mi permetto di obiettare all’Emerito, che mi sembra si tratti sempre del solito classico vittimismo cristiano autocompiacente nell’idea che “siamo gli eletti che devono soffrire” (una specie di godimento mistico direttamente proporzionale alla sofferenza, una gran brutta patologia religiosa vecchia di almeno 2000 anni).
Mi si perdoni la cattiveria, ma è da circa 2000 anni che osserviamo questo nuovo fenomeno religioso introdotto dalla reinterpretazione del messaggio cristiano: la dottrina del dolore, la dottrina del sentirsi sempre perseguitati, la dottrina secondo il quale non sei sicuro di essere un “profeta” o un “apostolo” fino a quando non ti perseguitano o non hai motivo per immaginarti tale. Perchè solo la sofferenza, le piaghe, le pustole, il martirio, il dolore, la contrizione e il sacrificio sono graditi a Dio
E se Dio ti guardasse negli occhi e dicesse: “Ti ordino di essere felice per tutta la vita”, che cosa faresti? Rimarresti spiazzato e deluso?
E’ una frase tratta dai romanzi di Richard Bach, qualcosa a cui la gente non pensa mai.
Tutti si aspettano sempre di sentirsi chiedere da Dio “soffri nel mio nome, sii perseguitato nel mio nome, fatti ammazzare nel mio nome, reggi la mia croce, soffri e ancora di nuovo soffri”.
Ormai l’idea che Dio ci chieda soltanto di essere soltanto felici, in pace e in armonia con tutti gli esseri del mondo e con il mondo è una idea diventata completamente estranea in occidente e in medioriente. Una idea che forse sopravvive solo in qualche angolo di oriente morente.
Certo cristianesimo ha assuefatto l’occidente all’idea che “non puoi essere vicino a Dio se in qualche modo non stai soffrendo a causa sua”, cosa che si è tradotto in una secolare patologia della ricerca, quasi a tutti i costi, del dolore e della persecuzione come conferma dell’essere nella grazia di Dio, di essere sulla strada giusta per la salvezza. Tanto più il cristiano soffre ed è perseguitato, e tanto più grande è la conferma di essere sul sentiero stretto che conduce a Dio. E quando il cristiano non è perseguitato e odiato, quasi si sente smarrito, al punto che inconsciamente quasi arriva a desiderare la persecuzione, il dolore, il martirio, la sofferenza. Molti deviati “santi” cristiani sono in realtà persone alla disperata ricerca del piacere attraverso il dolore e il vittimismo… il loro grido mistico è “Dio fammi soffrire ancora e ancora per compiacerti e per testimoniare la tua via!”
A volte mi chiedo come si sentirebbe confuso e smarrito il santo cristiano se il mondo fosse privo di malati da curare, se il mondo fosse privo di sofferenze… Come riuscirebbero più a seguire la loro via verso il divino?
Certi esseri umani, nella loro continua ricerca dell’essere meritevoli di un paradiso nell’aldilà, sono diventati artisti nel rendere la vita un inferno in questo mondo, nel presente.
per questo mi rivolgo all’emerito in questione con il suo tipico vittimismo cristiano a base di “ci odiano tutti perchè siamo santi e pii seguaci di Cristo”:
Signor Emerito, salvo casi patologici gravi, in realtà nessuno odia i cristiani e nessuno è interessato a perseguitarvi perchè “il mondo non é disposto ad accettare le idee e i principi di chi vive in modo cristiano”.
Signor Emerito sono 2000 maledettissimi anni che raccontiamo questa storiella. IN VERITA’ A NESSUNO E’ MAI FREGATO ASSOLUTAMENTE NIENTE DI COSA VOI CREDETE O NON CREDETE. Persino ai tempi delle persecuzioni romane, ai romani non importava niente delle vostre credenze, abituati da secoli a convivere e ad accettare pacificamente la convivenza con centinaia di credenze diverse, a volte anche eccentriche e stranissime.
Quello che non si è mai sopportato della patologia monoteistica del medioriente e abramitica (cioè dell’ebraismo, dell’islam e della manipolazione del messaggio cristiano) è sempre stata questa dannata pretesa di non volere solo seguire un sentiero personale di credenze, fede e atti individuali, ma la PRETESA dittatoriale di volere estendere questa credenza e il suo modo di pensare anche a tutti gli altri, anche presso coloro che semplicemente dicono “credete a quello che volere, ma io dico no grazie”.
Il problema del “cristianesimo” è il fatto di non volere essere solo religione e fede personale, ma una ideologia che cerca per forza di cambiare il modo di pensare e le credenze di chi vuole essere libero di pensare e credere altro.
Ogni azione genera una reazione uguale e contraria. Il destino di una religione che cerca di condizionare e imporsi sarà sempre quella di essere rifiutata e forse anche disprezzata da chiunque non voglia sentirsi costretto a subirne l’influenza tartassante. Questo è il suo karma negativo.
Nessuno proibisce ai cattolici di essere contrari all’aborto.
Ma produce irritazione il fatto che i cattolici vogliano obbligare a pensarla come loro anche coloro che la pensano diversamente.
Nessuno ce l’ha con i cattolici che credono che gli omosessuali siano il male più malbagio in assoluto.
Però produce reazioni di antipatia e di protesta la pretesa di volere estendere questo giudizio personale a satus di giudizio universale oggettivo che tutti devono essere costretti a riconoscere in quanto tale, anche nel caso non siano cattolici.
Se il cattolico crede che il musulmano, il buddhista e l’induista siano “pagani” senz’anima, è libero di crederlo, allo stesso modo di un induista che è libero di credere che il mondo sia solo un sogno della mente di Dio.
Ma creerà sempre ostilità il volere estendere per forza queste convinzioni al resto del mondo come cosa da seguire per forza. E la condanna, la derisione e l’ingiuria verso coloro che non seguono il “Magistero”… anche questo aiuta a creare antipatia. Personalmente sono anche io tra coloro che al tempo dei romani avrebbe detto del cristianesimo “ecco una pericolosa patologia che rovinerà il mondo”.
Se i cristiani si sentono perseguitati, provino ad esaminare i nessi di causa-effetto. Come mai spesso il mondo si è scagliato contro la religione cristiana o musulmana? Perchè ovviamente il mondo è Satana, brutto, malvagio e cattivo e ce l’ha con voi che seguite la via luminosa e veritiera? Oppure perchè fin dai suoi inizi il cristianesimo ha attratto le antipatie di tutti i liberi pensatori che non vedono di buon occhio una religione che non si accontenta della libertà di poter credere a ciò che vuole, ma pretende di obbligare anche gli altri sulla stessa via, demonizzando e offendendo tutti gli altri modi di credere e pensare diversi dal proprio?
Soprattutto in occidente e in questo secolo, ficcatevi in testa che a nessuno frega niente di avercela contro i cristiani, la loro fede e le loro credenze. La polemica si scatena contro i cristiani solo quando pretendono di imporre a tutti il proprio modello di pensiero e fede. E si scatena forse ancor più con certi cristiani, piuttosto che per esempio contro certi musulmani, perchè almeno tendenzialmente i musulmani non giocano la carta dell’ipocrisia, definendo il proprio modo di pensare perseguitato mentre in realtà stanno perseguitando il modo di pensare altrui. Il fanatico musulmano è riprovevole, ma almeno è onesto: te lo dice in faccia “fai come dico io o ti ammazzo”. Il fanatico cristiano invece è ancora più odioso e detestabile, perchè gioca a fare la vittima. E definisce “persecuzione” il fatto che tutto il mondo non si converta per forza al suo modo di pensare e credere, definisce “persecuzione” e “razzismo” il fatto che il non cristiano gli dica “senti, credi liberamente quello che ti pare, ma lasciaci in pace”.
Il mondo non ce l’ha con il cristiano qualora voglia vivere in modo cristiano. Il mondo comincia ad avercela con il cristiano solo quando quest’ultimo continua a tartassarti con il suo volerti convincere a pensare e a fare PER FORZA come lui.
Sono 2000 anni che invece di capire questo si continua a giocare alle vittime.
“Il demonio vuole allontanarci da Dio e pertanto qualsivoglia cultura che pretende di separarci da Dio e dalla sua gloria, dalla sua bontà, segue strategie sataniche e perverse”
Certo, ovviamente qualsiasi cultura diversa da quella cristiana è sempre per forza demoniaca, perversa e satanica.
Ecco, è con queste basi, con questa pretesa di demonizzare le altre culture, che il “cristianesimo” rende impossibile qualsiasi rapporto con il mondo. Non perchè il mondo sia “malvagio” o “satanico”. Ma non è necessario essere il demonio per non avere rispetto e simpatia per qualcuno che si presenta già sputandoti in faccia.
Volendo usare la stessa forma di pensiero di certo “cristianesimo”, anche io forse potrei avanzare l’ipotesi che il “cristianesimo” sia demoniaco. Dopotutto basta vedere il genere di pensiero che produce… Odio e intolleranza verso tutto e tutti non dovrebbero provenire forse da Satana o da chi per lui?
Gianfranco Giampietro
A costo di essere ripetitivo: troppo buonsenso tutto concentrato! Troppo concentrato!
Un caloroso GRAZIE GG!
Proprio concentrato concentrato non mi pare.
é anche vero che gg mi pare capace di pappardelle ancora più lunghe
[admin edit: offesa del tutto gratuita, inutile e sciocca. Non aggiunge nulla di costruttivo alla discussione]
Pinuccio stai attento perchè i tuoi post sono molto simili ai molti messaggi di spam che riceviamo quotidianamente. I filtri antispam intervengono quando un utente NON registrato posta commenti come i tuoi. Ti invito quindi a registrarti immediatamente per evitare che in futuro ci tocchi nuovamente ripescare i tuoi messaggi dalla coda dello spam.
Grazie.
Secondo me se quelli di pontifeSS leggessero in modo serio questo articolo, gli esploderebbe il cervello 😉
Secondo me chiudono la finestra del browser dopo le prime 20 righe. E spengono il PC urlando al Demonio che si è impossessato delle loro ADSL 😉
20 righe? ottimista admin ottimista!
Bravo Giagia!
I miei più vivissimi complimenti… Chiedo il permesso di linkare questo articoelo tramite FB perchè mi piacerebbe venisse letto da alcune persone che conosco io! E’ davvero molto molto molto intelligente e ricco di buonsenso!!!
Attendiamo il parere dell’autore. Per quanto riguarda chi gestisce questo sito non c’è alcun limite. Puoi linkare ed eventualmente anche copiaincollare le parti del sito che ti interessano, basta che alleghi anche un link alle pagine che hai copiaincollato 😀
No, propongo di fare copia-incolla e poi spacciare per mio l’articolo!! Posso?? dai, dai, posso???? XD
Bio: ammetti la tua vessazione! Sei CdP sotto mentite spoglie! 😉
NOOO, NON SONO LUI!!! EGLI MI POSSIEDE!!
Ho bisogno di un esorcismo maggiore!! PRESTO!!
(scusate l’OT)…
Bio:se vuoi possiamo scomodare Babini e Don Stanzone…ma ti avverto:non sara´un bello spettacolo…vederti vomitar verde
):S
Occhio a quello che scrivi Biotech! Potrei anche bannarti!
Come puoi pensare che Carletto ti voglia possedere demoniacamente?! Lui è etero. Al massimo si fa sorprendere da pacchi indistinguibili dalle donne! Non da un biotech qualsiasi! 😉
Ma che OT ed OT… Si sorride. That’s it 😉
ehm, mi permetto di correggerti o grandioso admin:
al massimo si fa sorprendere ..dai pacchi di indistinguibili donne!
ecco , cosí i capisce meglio..prima era inverso!
Grazie mille per i complimenti :3
Riguardo il permesso di linkare e roba simile, io cito sempre Seneca: “Le idee migliori sono proprietà di tutti”. Questi articoli non mi danno da mangiare, quindi chiunque è libero di farne quello che vuole, perchè non mi ruba il pane dalla bocca. Le idee di questo genere secondo me è normale che siano libere di girare, di passare da persona in persona e di potere essere ampliate, approfondite e libere di fare venire in mente ad altre persone osservazioni anche migliori delle mie, magari anche più concise, che è la qualità che mi manca. Quindi ognuno è libero di farne ciò che vuole 🙂
Fuori dal tema dell’articolo… ma avete notato che hanno tolto la fanfara musicale nel sito di Pontifex?
[admin ha rimpiazzato una “e” con una “a”]
Ormai prima di aprire il loro sito tolgo l’audio. Già un paio di volte mi è successo di dimenticare questa precauzione e diffondere l’inno papale nel luogo dove lavoro… Ahem non si deve ripetere più !! 😉
“Mi si perdoni la cattiveria, ma è da circa 2000 anni che osserviamo questo nuovo fenomeno religioso introdotto dalla reinterpretazione del messaggio cristiano: la dottrina del dolore, la dottrina del sentirsi sempre perseguitati, la dottrina secondo il quale non sei sicuro di essere un “profeta” o un “apostolo” fino a quando non ti perseguitano o non hai motivo per immaginarti tale. Perchè solo la sofferenza, le piaghe, le pustole, il martirio, il dolore, la contrizione e il sacrificio sono graditi a Dio” —> faccio notare che tanto è forte nella religione cristiana il bisogno di soffrire per sentirsi “eletti” che furono centinaia i casi di cristiani che andarono ad autodenunciarsi a Roma per essere martirizzati (e furono invece rispediti a casa e bollati come “pazzi fanatici”). In 2000 anni non è cambiato proprio niente.
Caro GG anche questa volta ho letto il tuo intervento con molta attenzione. In parte lo condivido e in parte no. Il principio autogiustificatorio e’ un processo molto potente nel quale un gruppo ricerca in un fattore esterno (Dio) una giustificazione per le proprie azioni. Nei casi piu estremi I membri del gruppo ricercano coscientemente lo scontro per affermare di essere nel giusto. Negli scorsi anni mi e’ capitato di incontrare pentacostali che di proposito costruiscono chiese in Sud Kordofan (Sudan) allo scopo di essere martirizzati dalla popolazione locale.
Invece non condivido il tuo pensiero quando dici: “Quando prevale questo pensiero, non
>>conta più cosa pensa il mondo, cosa suggerisce la logica, la razionalità o il
>>buon senso (i quali, in quanto umani, vengono automaticamente condannati
>>perchè ovviamente contrari alla logica del tenebroso dio), conta solo il
>>“pensiero di Dio” che è conosciuto e svelato a noi soltanto da un Libro o da
>>una casta sacerdotale che detiene tutti i segreti e il “magistero” sulla volontà
>>del dio.”
Sin da quando l’uomo ha mosso I primi passi sulla terra non mi sembra abbia mai fatto un grande uso della logica, della razionalita’ o molto piu semplicemente del buon senso. L’uomo in moltissimi casi nella storia ha dimostrato di essere guidato solo dall’istinto. Istinto che ci spinge a uccidere I nostri simili anche al di la’ del soddisfacimento dei nostril bisogni primary.
Anche in questo passaggio trovo alcuni concetti che non condivido:
>>Ovviamente non è così per molte altre religioni. Molte altre religioni, che si
>>rivolgono all’individuo invece che alla massa, invece fin dalle origini dei tempi
>>hanno sempre identificato la ragione e la razionalità, il LOGOS, con la capacità
>>umana di cogliere la razionalità delle cose, dell’universo e della “mente di Dio”.
A quali religioni ti riferisci? Io credo che alla fine ogni religione sia intrinsecamente irrazionale. In ogni religione bisogna avere fede e la fine alla fine e’ forse l’atto piu irrazionale che l’uomo possa compiere.
Per quanto riguarda il resto del tuo articolo trovo che molte delle tue idee denotano una certa visione occidentale di come le cose funzionino in giro per il mondo. Oggi testimoniare la propria fede in maniera pacata e personale anche senza ostentarla puo’ portare a persecuzioni e alle volte anche alla morte. La ricerca del dolore come la chiami tu viene cercata solamente da un piccolo e sparuto gruppo di cosiddetti tradizionalisti.
IN VERITA’ PURTROPPO A MOLTI FREGA ANCHE TROPPO IN CHE COSA LE PERSONE CREDANO O NON CREDANO e questo molte volte si traduce indiscriminazione o anche peggio. Gli esempi sono innumerevoli anche in Asia dove la discriminazione basata sulla propria fede e’ all’ordine del giorno.
Alle volte ho come l’impressione che in Occidente abbiamo elevato le liberta’ che con tanta fatica siamo riusciti a conquistare in dogmi religiosi. Quando si critica Pontifex per le posizioni espresse allo stesso modo non dovremmo considerare le nostre idee e convinzioni come dei dogmi di fede.
Cordialmente
Apprezzo particolarmente il tuo post. Per moltissime ragioni.
Per il tono. Per la volontà di aprire un confronto sereno con GG.
Perchè prima di postare ti sei letto praticamente tutto il nostro sito (dimostrando una grande forza di volontà!) 🙂
Grazie per la tua risposta.
Grazie admin sono veramente commosso per questi commento. Dato che scrivo dall’Africa e la mia connessione e’ dannatamente lenta dovresti veramente creare una sezione speciale per GG o limitare i suoi commenti a 10.000 caratteri.
Cordialita’
Stiamo già lavorando sull’argomento. GG ha avuto l’incarico di raccogliere le sue riflessioni (ed eventualmente i commenti che riterrà più interessanti) all’interno di una pagina dedicata al suo pensiero.
Grazie per gli interessanti spunti, ora ti rispondo nei punti da te sollevati:
-“Sin da quando l’uomo ha mosso I primi passi sulla terra non mi sembra abbia mai fatto un grande uso della logica, della razionalita’ o molto piu semplicemente del buon senso. L’uomo in moltissimi casi nella storia ha dimostrato di essere guidato solo dall’istinto. Istinto che ci spinge a uccidere I nostri simili anche al di la’ del soddisfacimento dei nostril bisogni primary”
Ma su questo io sono pienamente d’accordo. E aggiungo anche che l’ultimo secolo trascorso ha anche definitivamente eliminato le illusioni del positivismo, che riteneva che l’uomo fosse destinato a liberarsi sempre più nel futuro dei vecchi pesi delle superstizioni, dell’istintività e della bassezza umana. L’idea di un progresso infinito verso il futuro è stato smentito dagli orrori del ‘900, che testimoniano il fatto che l’umanità è sempre pronta a ricadere nella barbarie, anche oggi, anche domani.
Bisogna però riconoscere che la religione spesso agisce proprio in questa direzione negativa. Se l’istintività agisce sull’inconscio, la religione agisce sul super-io, e non spesso lo fa in maniera postiva. Con questo intendo dire che la religione agisce generalmente positivamente su certi aspetti (per esempio quasi tutte le religioni scoraggiano l’egoismo), altre volte agisce negativamente su altri aspetti, come per esempio quello della razionalità. Forse sono troppo razionalista e ho troppa fede nel fatto che l’essere ragionevoli sia la via verso la salvezza del mondo, ma in ogni caso tendenzialmente io credo che, quando un Dio si distacca dalla logica umana, allora qualsiasi pazzia e follia può diventare giustificata. Noi esseri umani condanniamo certi comportamenti perchè secondo la logica nostra e secondo il nostro buon senso li giudichiamo errati e sbagliati. Quando una religione arriva a negare qualsiasi logica e buon senso umano perchè “distanti da qualli iperscrutabili di Dio”, viene a mancare l’unica “bussola” dell’intelletto umano, che è la razionalità. Quando viene meno questo punto di riferimento, allora TUTTO può diventare giustificabile in nome della religione. E ovviamente il sonno della ragione genera SEMPRE mostri pericolosi.
“A quali religioni ti riferisci? Io credo che alla fine ogni religione sia intrinsecamente irrazionale. In ogni religione bisogna avere fede e la fine alla fine e’ forse l’atto piu irrazionale che l’uomo possa compiere.”
In realtà è proprio questo modo di concepire la fede ad essere tipicamente occidentale. Non a caso esistono religioni fideistiche e religioni filosofiche. Attualmente in occidente e medioriente prevalgono le religioni fideistiche, che hanno influenzato il nostro modo stesso di concepire la religione, al punto di farci credere che “religione” sia sempre sinonimo di dogmi da seguire ciecamente e senza l’ausilio della razionalità.
In realtà ci siamo abituati a pensare così perchè purtroppo (e sottolineo putroppo) questo è quello che vediamo quotidianamente tutti i giorni nella nostra fetta di mondo. Ma la nostra fetta di mondo e di tempo non rappresentano che soltanto una piccola parte della totalità.
Per esempio quando scrivevo queste righe nel mio articolo, avevo in mente soprattutto il “logos” delle religioni greco-romane e dei filosofi ellenici. Ma potremmo fare anche esempi moderni, soprattutto nelle religioni orientali. Per queste religioni la razionalità è vista come “sacra”, perchè il pensiero è visto come l’unica cosa che lega l’uomo a Dio. “Dio” in queste religioni è l’intelligenza, la Mente dell’universo che pensa se stessa in quanto universo. E’ l’intelligenza che ordina il cosmo, poichè il pensiero è “logos”, razionalità. E poichè la capacità di pensare è sacra, il non usare la propria testa per pensare è quasi un sacrilegio. Si pensi alla spiritualità di molti antichi filosofi greci. Socrate, Platone e simili non erano certo “atei” (o senza “fede” in una realtà spirituale), tuttavia la loro “fede” nasceva dal pensiero, dal ragionamento, e non nella adesione cieca e senza uso della ragione ad una serie di ciechi dogmi irrazionali e privi di senso. Credere (nel senso di ipotizzare, credere possibile) in una realtà “spirituale” (termine fantasioso che siamo costretti ad usare per descrivere la possibilità di una realtà che non abbiamo ancora i mezzi scientifici per descrivere in termini più tecnici e più disincantati) non è “irrazionale”. Credere letteralmente che gli angeli siano uomini con ali di pollo attaccate sulla schiena, o che contro ogni evidenza la Terra sia un pezzo di roccia non più vecchio di 4000 anni attorno al quale ruota il sole e tutto l’universo, è invece la tipica irrazionalità che le pessime religioni ci hanno insegnato ad associare per forza al concetto di “religione”.
Mi è capitato di dirlo spesso al mio professore di religione quando andavo a scuola: la principale causa dell’ateismo è la stupidità di certe religioni che hanno abituato l’uomo a pensare che “religione” sia sempre sinonimo di credenze assurde in cui si crede ciecamente e spesso anche fanaticamente.
Fintanto che “religione” è sinonimo di credere negli angeli come uomini metà tali e metà piccioni, che l’uomo è “letteralmente” (e non simbolicamente) nato da una palla di fango, o che un pezzo di pane possa diventare davvero ( e non simbolicamente) un pezzo di carne (pur rimanendo nell’apparenza e nella composizione chimica quello che è in realtà, ovvero un pezzo di pane), essere atei è un chiaro sintomo positivo di sanità mentale. Non perchè l’ateismo sia per forza la risposta giusta, ma semplicemente perchè fintanto che le religioni conosciute sono così assurde (e anche spesso socialmente distruttive e fanatiche) e non vi è nessun’altra alternativa razionale o lontanamente plausibile, l’unica via nella quale il mondo razionale è costretto è l’ateismo. Non perchè l’ateismo sia per forza giusto, ma perchè spesso le nuove generazioni si trovano ad avere delle religioni demenziali o folli come alternativa, che pretendono cieca obbedienza in dogmi assurdi.
Si badi bene che in realtà ogni forma di pensiero umano contiene una percentuale necessaria di “fideismo”. In realtà anche l’ateismo è una forma di “religione” e di “fede”: è la fede nella indimostrata non-esistenza di Dio. Cognitivamente parlando è esattamente come non credere nella possibilità di altre forme di vita come noi nell’universo soltanto perchè non le vediamo. E’ vero che la fede nella non esistenza di qualcosa di indimostrato è milioni di volte più razionale e logica del suo contrario, ma rimane comunque un atto di fede, con un piccola percentuale di possibile errore. Così colui che ha fede nel fatto che i cigni neri non esistono potrebbe scoprire che si sbaglia, il giorno che andrà a fare un viaggio in Australia.
In realtà ogni ferma presa di posizione e opinione in sè contiene tracce di “fede”. Cartesio ha dimostrato che in realtà possiamo dubitare di tutto. Per esempio noi potremmo essere convinti di essere liberi e che questa sia la realtà, mentre invece potremmo essere ibernati dentro delle macchine virtuali, in uno scenario alla Matrix. E’ possibile dubitare di TUTTO, quando non lo facciamo significa che stiamo avendo “fede” nel fatto che le cose siano come crediamo che siano.
La “fede” in realtà è una necessità determinante della nostra cognitività. Noi tutti facciamo atti di fede continuamente, senza accorgercene. Abbiamo fede nel fatto di essere svegli, quando la mattina ci svegliamo scendiamo dal letto avendo “fede” nel fatto che le pantofole siano dove le abbiamo lasciate la sera prima. Abbiamo fede nelle leggi della fisica (fede che a volte può rivelarsi errata, come dimostrato dal dovuto passaggio dalla fisica newtoniana a quella einsteiniana). Abbiamo fede nella nostra convinzione di conoscere davvero i nostri amici, il nostro partner e i nosti famigliari.
Avere fede è necessario, perchè altrimenti siamo nel nichilismo totale e non possediamo punti di riferimento in una realtà che potrebbe essere anche tutto il contrario di quanto ci appare.
Quindi la fede non è contraria alla logica e alla razionalità. Fede e dubbio sono lo yang e lo yin necessari all’equilibrio della nostra cognitività. Quando ci sbilanciamo troppo verso una di queste due polarità, si può sprofondare in un mondo privo di punti di riferimento, o in un mondo di illusioni scambiate per reali.
Fede e dubbio sono strumenti dell’intelletto, e come ogni strumento non sono in sè negativi o positivi. Negativo o positivo può esserne solo l’utilizzo. Come una lama: puoi usarla per affettare il pane o farti la barba. Oppure puoi usarla per tagliarti le vene o sgozzare un essere vivente.
Una fede e un dubbio sano sono come il simbolo orientale del Tao: quando nel dubbio c’è almeno un minimo di fede, e nella fede almeno un poco di dubbio intelligente, allora abbiamo una fede e un dubbio che funzionano.
Al contrario un dubbio o una fede assoluta portano solo alla pazzia.
Quindi la fede non è per forza irrazionale… Ma in occidente molte religioni ci hanno abituato alla fede irrazionale e malata, e così quasi tutte le generazioni si sono convinte che la fede sia sinonimo di credere ciecamente.
Le parole di Martin Lutero “la ragione deve essere calpestata dalla fede” raccontano 2000 anni di questa pessima abitudine occidentale che ci è stata tramandata dal medioriente 2000 anni fa.
Quando parlavo quindi di religioni che valorizzano la ragione contro la lobotomia dei dogmi, mi riferivo soprattutto alle religioni del mondo occidentale prima dell’introduzione del cristianesimo, oppure a molti esempi di religioni orientali a carattere filosofico e non fideistico.
Il buddhismo è per esempio una “religione” tipicamente contraria ai dogmi ciechi. Pur avendo la propria dottrina, il buddhismo invita sempre a credere solo a ciò che è frutto della propria esperienza. “Se incontri un Buddha, uccidilo!” è l’ironico invito che il buddhismo lancia contro coloro che si legano ai dogmi e alle credenze. Il buddhismo invita a non credere ciecamente a niente, nemmeno alle parole del Buddha.
Lo stesso Buddha ripeteva e avvertiva continuamente:
“Non credete a nulla, non importa dove l’vete letto o da chi l’avete detto, neppure se l’ho detto io, a meno che non sia affine alla vostra ragione e al vostro buon senso. (Kalama Sutta)
Eppure anche il buddhismo ha le sue credenze, ma non sono veri e propri dogmi, quanto piuttosto miti e simboli da scoprire e verificare personalmente, senza mai rinunciare alla propria razionalità e obiettività.
E come nel buddhismo, questo vale per moltissime religioni, persino per il cristianesimo delle origini.
Nelle più antiche religioni la “fede” era solo il primo passo verso la comprensione dei Misteri, un percorso che doveva essere verificato e completato dalla ragione, da quella che Platone chiamava “seconda navigazione”.
Se in occidente e medioriente oggi si concepisce la “fede” solo nel suo aspetto snaturato e degenerato, è soltanto a causa di secoli di “cattive abitudini”. Ma esistono anche realtà diverse, cui non siamo stati abituati.
Io stesso sono in realtà seguace di una di queste vecchie religioni smarrite e perse del nostro passato (occidentale nelle origini, orientale nella mentalità), ma credo si possa vedere che non sono una persona affetta da irrazionalismi e ciechi fideismi.
E’ solo una questione di “corrette abitudini” cognitive.
“Per quanto riguarda il resto del tuo articolo trovo che molte delle tue idee denotano una certa visione occidentale di come le cose funzionino in giro per il mondo. Oggi testimoniare la propria fede in maniera pacata e personale anche senza ostentarla puo’ portare a persecuzioni e alle volte anche alla morte. La ricerca del dolore come la chiami tu viene cercata solamente da un piccolo e sparuto gruppo di cosiddetti tradizionalisti.
IN VERITA’ PURTROPPO A MOLTI FREGA ANCHE TROPPO IN CHE COSA LE PERSONE CREDANO O NON CREDANO e questo molte volte si traduce indiscriminazione o anche peggio. Gli esempi sono innumerevoli anche in Asia dove la discriminazione basata sulla propria fede e’ all’ordine del giorno.”
Come hai in parte notato, questo mio discorso è riferito all’Occidente. Sono del tutto consapevole che in medioriente (si pensi ai paesi con regimi islamici integralisti) e in oriente (si pensi alla Cina comunista) molte persone siano perseguitate a causa delle loro fedi religiose.
Tuttavia credo che in Europa prevalga la tolleranza (che non è rispetto… parliamo solo di tolleranza, cioè di permettere senza ostacolare).
Io non ritengo vero che in Europa il cristiano (che tra l’altro appartiene alla cultura dominante del luogo) sia perseguitato per le sue idee. Nessuno per esempio impedisce ai cristiani di vivere secondo i propri ideali e principii. Per questo secondo me i cristiani che lo dicono giocano di vittimismo. Il cristiano può essere deriso o criticato per le sue convinzioni (fa parte della libertà di critica e di pensiero… del resto non c’è un solo pensiero in Europa che non abbia i suoi detrattori), ma in nessun paese europeo viene “perseguitato”.
Viviamo in paesi civili che garantiscono a tutti di potere vivere secondo il proprio modello di “giusto” e “vero”.
Al contrario, noto spesso proprio nei cristiani un ipocrita atteggiamento vittimistico e dispotico.
Nel senso che spesso definiscono “perseguitazione” il fatto che non tutta la società sia disposta a pensare e a fare come vogliono loro, senza rendersi conto e prendere coscienza del fatto che spesso la società non cristiana diventa ostile nei confronti dei cristiani proprio a causa di questo volere a tutti i costi obbligare gli altri a credere, pensare e fare come loro, oltre all’offesa e denigrazione che spesso fanno degli altri modelli di pensiero e vita differenti dal proprio. Questo “cattivo karma” ha sempre attirato su di loro ostilità, fin dai tempi dei romani.
Molti cristiani non hanno mai preso consapevolezza di questo fatto, e si sono sempre dati la spiegazione che “il mondo e cattivo e quindi ci perseguita”, senza mai prendere in considerazione l’ipotesi che qualcosa di sbagliato potesse partire da loro.
Per questo ho obiettato le parole dell’emerito. Oggi, in occidente, nel 2010, non esiste in Italia e in Europa nessuna realtà di perseguitazione dei cristiani da parte di entità astratte come “ebrei”, “massoni” e “comunisti”.
I cristiani sono liberissimi di fare e credere tutto quello che vogliono, senza che questo freghi assolutamente niente a nessuno.
E’ la pretesa di volere obbligare TUTTI a dover pensare, e fare, come loro ritengono giusto che in realtà snerva e attira le critiche e le antipatie di molti. Basta giocare a fare le vittime!
“dovete pensare questo, credere questo e fare questo. Tutti gli altri modi sono contri alla volontà di Dio”
“fatelo voi perchè questo è quello in cui credete voi. Per noi non è così”
“Ecco! il mondo ci perseguita perchè noi diffondiamo la parola di Dio, e la parola di Dio è scomoda in questo mondo governato dal demonio”
Ecco, questo atteggiamento vessatorio e vittimista va avanti da secoli e ha davvero rotto le scatole. Il fenomeno di ostilità verso il cristianesimo e l’essere un pò “prevenuti” nei suoi confronti… ha avuto origine proprio a causa di questo atteggiamento antipatico ed esasperante da parte di certo cristianesimo, soprattutto se per “cristianesimo” intendiamo la religione cattolica, e se per “religione cattolica” intendiamo soggetti che parlano in questo modo.
Ovviamente ciò riguarda solo il nostro contesto occidentale. Poi non ci sono dubbi che altrove, per esempio in medioriente o in Cina, i cristiani siano realmente e concretamente perseguitati. Per questo manderei volentieri molti dei nostri cristiani in quei luogi, per capire cosa è veramente la vera persecuzione, e non quella di cui si lamentano qui in Italia.
GG: avanti di questo passo dovremo traslocare su server più potenti… Anzi dovremo dedicare un server solo al vostro scambio di battute 😉
It’s a joke: non cambiare di una virgola! Trovo fantastico poter leggere i vostri scambi. C’è molta più saggezza in un vostro post che in tutto il sito Pontifex!
Dopo la mia risposta questo e’ poco ma sicuro. Magari potresti chiedere a CdP su quale server aquistare piu’ spazio. Sai qualcunomi ha detto che e’ un bravo admin 😉
Cordiali
Prima di tutto GG ti devo proprio ringraziare per la tua risposta. Devo ammettere che scaricarla ha messo a dura prova la mia lentissima connessione internet nel bel mezzo dell’africa, ma alla fine c’e’ l’ho fatta. Passo quindi ad argomentare alcuni interessantissimi spunti:
>> In realtà è proprio questo modo di concepire la fede ad essere tipicamente occidentale. >>Non a caso esistono religioni fideistiche e religioni filosofiche. Attualmente in occidente e >>medioriente prevalgono le religioni fideistiche, che hanno influenzato il nostro modo stesso >>di concepire la religione, al punto di farci credere che “religione” sia sempre sinonimo di
>> dogmi da seguire ciecamente e senza l’ausilio della razionalità.
In un certo senso mi aspettavo questa tua distinzione tra religioni fideistiche e religioni filosofiche. L’idea che mi sono fatto fatto e’ che anche nelle seconde pur partendo da posizioni molto diverse siamo arrivati alle stesse conclusioni delle religioni fideistiche o abramitiche. In Sri Lanka mi e’ capitato di vedere monaci buddisti incitare la gente all’odio per il diverso (hindu, mussulmano o cristiano). Dopo un inizio promettente anche le religioni filosofiche si sono accorte che e’ moooooooooolto meglio se i fedeli spengono il cervello e limitano l’uso della ragione. E’ un po come se su un pensiero metafisico regionevole e pieno di buon senso le generazioni successive tendano ad innestare una serie di elementi che hanno poco a che fare con l’idea originaria. Un esempio lampante e’ dato proprio dal Magistero che e’ stato costruito da innumerevoloi generazioni successive. Lo stesso esempio vale per gli ebrei e i mussulmani (corano versus hadith). Anche il buddismo a contatto con l’hinduismo e’ radicolamente cambiato dal pensiero originale del principe Siddartha (chiedo venia se non si scrive cosi). In occidente siamo affascinati dalla forza del pensiero originale che viene predicato da una setta buddista (buddismo lamaista). La liberta’ di penssare ci permette il lusso di scegliere quello in cui vogliamo credere e di buttare quello che non ci piace. Quando gli amici pontifessi criticano l’uomo moderno perche’ si costruisce la propria religione in un certo senso hanno ragione. Ci fabbrichianmo una religione su misura che ci piace e quando siamo stufi passiamo a qualche cosa di diverso. In questo l’Africa come l’Asia sono un eccellente esempio. In Uganda mi e’ capitato di vedere cattolici, evangelici, protestanti e chi piu ne ha piu ne metta andare allo stadio per vedere un predicatore canadese fare miracoli a gogo. In asia i preti cattolici sono chimati brahamini e molti hindu credono che alla fine gesu sia solo una reincarnazione di una delle loro tante divinita’.
La domanda quindi sorge spontanea. Possiamo ancora chiamare questa cosa religione o forse dovremmo coniare un nuovo termine che in maniera efficace riassuma questo sicretismo metafisico relativista?
Quando dici:
>>Fintanto che “religione” è sinonimo di credere negli angeli come uomini metà tali e metà >>piccioni, che l’uomo è “letteralmente” (e non simbolicamente) nato da una palla di fango, o >>che un pezzo di pane possa diventare davvero ( e non simbolicamente) un pezzo di carne >>(pur rimanendo nell’apparenza e nella composizione chimica quello che è in realtà, ovvero >>un pezzo di pane), essere atei è un chiaro sintomo positivo di sanità mentale. Non perchè >>l’ateismo sia per forza la risposta giusta, ma semplicemente perchè fintanto che le religioni >>conosciute sono così assurde (e anche spesso socialmente distruttive e fanatiche) e non vi >>è nessun’altra alternativa razionale o lontanamente plausibile, l’unica via nella quale il >>mondo >>razionale è costretto è l’ateismo. Non perchè l’ateismo sia per forza giusto, ma >>perchè spesso le nuove generazioni si trovano ad avere delle religioni demenziali o folli >>come alternativa, che pretendono cieca obbedienza in dogmi assurdi.
Hai ragione e per questo ammiro chi si professa ateo. Penso ci voglia una grandissima energia per vivere senza credere nell’esistenza di Dio. Purtroppo la stra grande maggioranza delle persone non e’ pronta ad accettare l’idea di essere soli su un sasso che gira attorno ad una stella comune alla periferia di una piccola galassia come ce ne sono tante in questo universo. La precarieta’ stessa della vita ci induce a credere che siamo parte di un disegno piu grande. Quando scende la sera e chiudo il mio piccolo ufficio e torno a casa passo attraverso un campo di sfollati. Non possiedono nulla e la loro stessa vita non ha alcun valore. Alle volte mi chiedo se sognino e che cosa possono sognare. Eppure vivono, giorno dopo giorno si alzano e il loro unico obbiettivo e’ sopravvivere. Non pensano al suicidio come unica scelta razionale alla loro condizione di vita. Non so bene in che cosa credano o se credano in qualche cosa ma hanno qualcosa che li spinge giorno dopo giorno. Non so se un ateo riuscirebbe a trovare la forza di andare avanti giorno dopo giorno pur sapendo che non c’e’ speranza.
>>Quindi la fede non è per forza irrazionale… Ma in occidente molte religioni ci hanno abituato >>alla fede irrazionale e malata, e così quasi tutte le generazioni si sono convinte che la fede >>sia sinonimo di credere ciecamente.
Non e’ un problema solo occidentale. Tutte le religioni ti chiedono di credere ciecamente in qualche cosa. Come dici tu stesso anche un ateo o un agnostico crede in qualcosa fosse anche solo che Dio non esiste.
Quando ti dicevo che in Africa o in Asia la tua fede puo’ facilmente condurre alla discriminazione del diverso non mi riferivo solo al povero e bistrattato medio oriente ma all’Asia che tanta cultura occidentale tende un po troppo ad esaltare. Come riportavo all’inzio della mia lettera in SRi Lanka mi e’ capitato di vedere preti buddisti incitare all’odio nei confronti delle altre fedi presenti nel paese. In India poi violenze a sfondo religioso sono all’ordine del giorno e spesso assistiamo ad un tutti contro tutti. In Indonesia la tua religione viene riportata sulla tua carta di identita’. Nelle Filippine i cristiani discriminano i mussulmano che vivono nel Sud. In Thailandia altro paese buddista si discrimina la minoranza mussulmana che vive nel Sud al confine con la Malesia. In Birmania poi buddisti discriminano altri buddisti che appartengono alle minoranze etniche presenti nel paese. Insomma chi piu ne ha piu ne metta. Per conto mio il vittimismo che la chiesa e alcuni laici esprimono e’ il tentativo di rivitalizzare una ecclesia profondamente ammalata di secolarsimo, ateismo etc etc etc. Tentativo patetico? Non lo so sicuramente la strategia del vittimismo nel breve periodo puo’ pagare ma non e’ sicuramente sufficente per invertire un processo che vede moltissima gente crearsi una fede personale. Come minimo ci vorrebbe il ritorno del messia e anche in questo caso dubito che lo riconosceremmo.
Riporto qui un esempio lampante di vittimismo della chiesa cattolica in Africa:
Lo scorso anno il vescovo di Tambura (Sud Sudan) era a Roma in visita at limina al Santo Padre. Il vescovo ha cosi trovato il tempo per rilasciare un intervista ad alcuni dei maggiori quotidiani italiani (Corriere della Sera, Il sole 24 ore). Sua eccelleza ha riportato che essere cristiani in Sudan significa essere martirizzati e che recentemente una chiesa era stata attacata e che alcuni fedeli erano stati uccisi e crocifissi.
Notizia sicuramente terribile se fosse stata vera. Infatti il mio lavoro qui in Sudan e’ proprio quello di raccogliere informazioni e documentare attacchi contro i civili. Pur non coprendo personalmente l’area di Tambura ho chiamato un mio collega per chiedere conferma di quanto riportato nell’articolo. Ovviamente anche lui e’ letteralmente caduto dalle nuvole e si e’ riservato di verificare la cosa. Dopo qualche giorno ho avuto conferma che nulla di quanto descritto dal vescovo rispondesse al vero.
MI sono quindi chiesto come mai un uomo di chiesa si sia abbassato a commettere un grave peccato e la risposta e’ stata semplice. Al giorno d’oggi anche la chiesa ha bisogno di venedere le sue idee. Quello che e’ tragico e’ che probabilmente senza questa sparata i giornalisti non avrebbero mai parlato della terribile miseria in cui le persone del Sudan vivono.
Cordiali saluti da Aweil Southern Sudan
“In Sri Lanka mi e’ capitato di vedere monaci buddisti incitare la gente all’odio per il diverso (hindu, mussulmano o cristiano)”
Confesso che non me lo immaginavo… Triste notizia, vuol dire che proprio nessuna religione si salva dalla contaminazione dei sentimenti di disprezzo e fanatismo verso “l’altro”.
“Dopo un inizio promettente anche le religioni filosofiche si sono accorte che e’ moooooooooolto meglio se i fedeli spengono il cervello e limitano l’uso della ragione. E’ un po come se su un pensiero metafisico regionevole e pieno di buon senso le generazioni successive tendano ad innestare una serie di elementi che hanno poco a che fare con l’idea originaria.”
Sono assolutamente d’accordo. Del resto le religioni spesso nascono dal messaggio di alcuni rari personaggi della storia con una visione più elevata e profonda delle cose. Questa profondità, questo messaggio elevato in tutta la sua interezza, spesso se lo porta nella tomba il suo portatore, o sopravvive solo per poche generazioni. Purtroppo si può comunicare e trasmettere il messaggio, ma non si può trasmettere anche la maturità e la saggezza per comprenderlo. Praticamente come un genitore con un figlio… il genitore può condividere la propria esperienza, ma non può trasmetterla direttamente al figlio, il quale può avere o può anche non avere la capacità di comprendere.
La saggezza, man mano che passa di persona in persona, degenera in tradizione, la quale spesso degenera a sua volta in superstizione.
Mi viene l’esempio di uno scriba incaricato di ricopiare un testo sacro di cui non conosce la lingua ed il significato perduto. Lo scriba è costretto ad assumere una certa rigidezza mentale. Non comprendendo il messaggio, lo ricopia fanaticamente alla lettera, e a volte lo storpia anche, perchè le sviste sono facili quando si copia senza comprenderne il significato.
Quando l’aspetto filosofico viene meno, sorge la tradizione, la ripetizione meccanica e maccheronica di quanto non si comprende più da un sacco di tempo. E guai a farlo notare, perchè non c’è nulla di più imbarazzante dello scoprire che si segue una tradizione avendo perso la chiave di lettura originaria.
A proposito di buddhismo, mi hai fatto venire in mente per esempio il culto del Buddha Amitabha. Questo forma di buddhismo crede nel Buddha Amitabha (che non è il Buddha Siddharta fondatore della via tradizionale del buddhismo), il quale salva chiunque abbia fede in lui. Nessuna ricerca personale verso il risveglio, nessuno sforzo personale. Basta credere e avere fede in Amitabha, e lui ti salverà. In poche parole un buddhismo per gente pigra che secondo me butta nello scarico del gabinetto tutti gli insegnamenti originali di Gautama Siddharta: che ci si può “salvare” solo da soli, che l’universo non fa sconti, ognuno deve fare “i compiti a casa” da solo se vuole superare l’esame della vita, che è la via verso il risveglio.
La gente è sempre alla ricerca di religioni più facili, dove ti dicono “questo è il nostro salvatore, egli ha fatto già tutto il lavoro al posto nostro. Noi non dobbiamo fare niente: non dobbiamo svegliarci, non dobbiamo lavorare su noi stessi, non dobbiamo perfezionarci… il nostro salvatore fa tutto al posto nostro e noi non dobbiamo fare altro che crederci ciecamente e saremo salvati”.
Spegnere il cervello è sempre la via più facile, quindi è proprio come hai detto tu.
Un altro esempio che mi è venuto in mente è quello del taoismo, storicamente diviso in un periodo iniziale filosofico (quello originale delle origini, permettendo il giodo di parole) e in uno successivo “magico” e superstizioso.
Devo fare questo esempio, perchè mi sembra il caso più evidente di quello che hai detto.
Il taoismo delle origini era una filosofia dell’armonia, dell’adeguarsi e accettare i ritmi della natura e del naturale fluire e defluire di tutte le cose.
Un taoista accettava la morte come parte del Tutto, “l’immortalità” del taoista non era nient’altro che questo accettare il mondo. La vita del taoista si prolungava indefinitivamente proprio per questo suo assecondare la vita invece di forzarla.
Il taoismo religioso dei secoli successivi invece divenne un insieme di superstizioni, di forzata e disperata ricerca di qualsiasi tipo di immortalità artificiale. Cioè l’esatto opposto di ciò che era in origine.
“Lo scorso anno il vescovo di Tambura (Sud Sudan) era a Roma in visita at limina al Santo Padre. Il vescovo ha cosi trovato il tempo per rilasciare un intervista ad alcuni dei maggiori quotidiani italiani (Corriere della Sera, Il sole 24 ore). Sua eccelleza ha riportato che essere cristiani in Sudan significa essere martirizzati e che recentemente una chiesa era stata attacata e che alcuni fedeli erano stati uccisi e crocifissi.
Notizia sicuramente terribile se fosse stata vera. Infatti il mio lavoro qui in Sudan e’ proprio quello di raccogliere informazioni e documentare attacchi contro i civili. Pur non coprendo personalmente l’area di Tambura ho chiamato un mio collega per chiedere conferma di quanto riportato nell’articolo. Ovviamente anche lui e’ letteralmente caduto dalle nuvole e si e’ riservato di verificare la cosa. Dopo qualche giorno ho avuto conferma che nulla di quanto descritto dal vescovo rispondesse al vero.
MI sono quindi chiesto come mai un uomo di chiesa si sia abbassato a commettere un grave peccato e la risposta e’ stata semplice. Al giorno d’oggi anche la chiesa ha bisogno di venedere le sue idee. Quello che e’ tragico e’ che probabilmente senza questa sparata i giornalisti non avrebbero mai parlato della terribile miseria in cui le persone del Sudan vivono.”
Guarda, non ho parole. Non riuscivo ad immaginare tanto da parte dei preti, anche in luoghi del mondo che richiederebbero un minimo di serietà in più, a causa dei loro reali problemi 🙁
Un esempio davvero molto calcato di quello che appunto abbiamo detto, di come le religioni tendono a degenerare, dimenticare il proprio contenuto e significato originale, fino a diventare superstizioni, ombre di verità che ormai non si comprendono e ricordano più come dovrebbero essere.
Chiedo scusa per i possibili errori e sviste di ortografia, ma sono ancora mezzo addormentato stamane xD
GG scusa la domanda, ma chi è questo pincopallo di Genova che per la seconda volta (usando un indirizzo email fasullo) viene a criticare il tuo lavoro senza neppure fornire spiegazioni ma semplicemente spargendo fango?
Prima Puccio il 5 novembre, ora Pinuccio … Sempre con indirizzi fasulli @yahoo.it … Che gli hai fatto? 🙂
Boh, non saprei, nemmeno me ne ero accorto perchè non pensavo ci fossero dei commenti finiti nell’anti-spam. Se è dei dintorni di Genova magari può essere qualcuno che conosco a cui sto sulle palle (poeticamente parlando), oppure è soltanto un fan dell’altra parte che non gradisce chi critica Volpe. Comunque finchè sono questi i suoi commenti, non mi da fastidio. Come io sono libero di esprimere una opinione negativa su Volpe, lo stesso vale per chi vuole esprimerla su di me. Tra l’altro riguardo al fatto che scrivo delle lunghe pappardelle, non posso dire che non sia vero.
Pappardelle… umh… mi è venuta fame xD
GG si può affermare (senza offendere) che i tuoi post sono lunghi. Quando si dice che non sono densi invece si racconta una balla.
Trovo poi sciocco rispondere ad una filippica come la tua con 2 righe striminzite ed anonime.
Vabbè cercheremo di essere più tolleranti 🙂