La svastika e la volpe

La svastika, il "manji", che contraddistingue un personaggio di un fumetto giapponese. La svastika in oriente ha un significato che non è legato per forza al nazismo, e che precede di millenni l'usurpazione di questo simbolo da parte degli scellerati nazisti

La storia del simbolo della svastika è la storia di un simbolo solare orientale. E’ uno dei simboli più antichi della storia dell’umanità, perchè ne troviamo tracce già nel neolitico. Nulla di sorprendente, perchè si tratta semplicemente di una stilizzazione grafica del simbolo del Sole. Ma è un simbolo soprattutto delle religioni e delle culture dell’estremo oriente. Ne troviamo traccia nello shintoismo giapponese, nel buddhismo e addirittura nello jainismo ne è il simbolo rappresentante (nel senso che la svastika è il simbolo della religione jainista, come la croce latina lo è di quella cristiana, la mezzaluna con la stella del mattino -Venere- lo è di quella islamica, ed il khanda lo è del sikhismo)

Purtroppo la storia insegna come tutto possa essere usurpato dall’uomo, personaggi storici, idee e persino simboli.

Molti simboli, che in origine avevano un significato, sono stati usurpati e convertiti a simboli di cose completamente diverse da quello che erano in origine. E’ il caso anche della famosa croce celtica, adoperata oggi come simbolo da parte di movimenti di estrema destra, ma che in origine era solo il simbolo del sole nella cultura celtica.

Il nazismo si appropriò del simbolo della svastika orientale, rendendolo nella nostra immaginazione simbolo di uno dei più grandi mali della storia, e di una ideologia della prevaricazione del più forte sul più debole. A volte vi colgo quasi una sinistra ironia del destino. Infatti la svastika è soprattutto il simbolo della religione jainista. Per chi non conoscesse la religione jainista, essa è una delle religioni e forme di spiritualità che segue forse più fanaticamente il concetto di non violenza (l’ahimsa, seguito e professato anche da Gandhi), al punto di cercare di non arrivare a nuocere a nessun essere vivente, dall’uomo fino al batterio più microscopico (una battaglia romantica, ma persa dal mio punto di vista, perchè la natura stessa dell’universo non rispecchia questo nobile ideale sicuramente condivisibile, ma decisamente utopico). Una sinistra ironia che il simbolo della religione più fanaticamente pacifista sia diventato ormai per quasi tutti noi il simbolo universale del male assoluto.

Chiaramente si tratta di punti di prospettiva. La svastika è giunta fino a noi solo e quasi escusivamente come simbolo del nazismo, ed ormai la nostra immaginazione tende spontaneamente ad associarla ad i suoi orrori, e a nient’altro. In oriente il discorso invece è molto differente… in oriente la svastika esiste da migliaia di anni, e perciò viene associata ad altro, anche se si è consapevole del suo uso usurpato durante il nazismo.

Per fare un esempio, in Giappone potrebbe capitarvi di vedere alimenti confezionati con il simbolo del manji (come i giapponesi chiamano il simbolo della svastika). Non significa che sono “cibi nazisti” o che ci siano pezzi di carne di ebreo in quei cibi, ma sta ad indicare che sono alimenti adatti a chi segue l’alimentazione strettamente monastica del buddhismo, a base soprattutto di vegetarianesimo. Potete inoltre trovare la svastika incisa sui petti di alcune statue del Buddha (nel buddhismo la svastika è uno dei simboli del Dharma, insieme al simbolo della ruota).

In Finlandia una svastika di colore blu è ancora usata come simbolo dell’aviazione finlandese. E nei cimiteri dei soldati finlandesi si usa ancora questo simbolo decorativo, senza che abbia nessun legame con la terribile ideologia nazista.

Troviamo la svastika adoperata come elemento decorativo anche in alcune rovine di Pompei, nelle religioni pagane del Baltico, persino come elemento decorativo di alcune sinagoghe ebraiche, ovviamente costruite secoli fa.

Il signor Volpe quindi non dice qualcosa di sbagliato quando dice che la svastika può avere significati diversi da quello del nazismo. Del resto il cattolico bigotto a sua volta è per esempio sempre portato ad interpretare la stella a cinque punte come simbolo satanico e associato al Demonio (tempo fa su Pontifex era comparso un ridicolo articolo che faceva appunto l’equazione demenziale “stella a cinque punte da qualche parte? significa adorazione del demonio”, persino la stella a cinque punte che noi italiani abbiamo come simbolo della Repubblica) , quando invece esso compare in molte culture con significati completamente diversi.

Tuttavia, e qui inizia la strumentalizzazione da parte della Volpe, bisogna sempre saper CONTESTUALIZZARE.

Mi viene in mente una battuta di Luttazzi… se sto girando a notte fonda in un vicolo buio e sinistro, e incontro un uomo sudaticcio con in mano un grosso coltellaccio insaguinato, cosa penso? “Toh, un cuoco!”

Con questo cosa intendo dire? Intendo dire che è vero che una svastika non si traduce automaticamente con “nazismo” (cavolo, la svastika è esistita tranquillamente per migliaia di anni senza che esistesse e c’entrasse nulla con il nazismo!), ma bisogna saper contestualizzare.

Se vedo uno scontroso e becero individuo a petto nudo con la testa rasata, in mano una spranga, una svastika tatuata sul petto e una strana propensione per una paresi del braccio destro, forse non mi viene da pensare “Toh, un tipico monaco buddhista con il cranio rasato!”

Occorre saper contestualizzare. Se uno mi indica il mare e mi parla di “pesca”, forse non mi sta parlando del noto frutto che cresce sugli alberi.

Quindi è vero che la svastika non è per forza simbolo da associare al nazismo, ma ci sono contesti nel quale ciò si capisce chiaramente.

Purtroppo è vero che l’immaginario ha ormai dettato le sue regole precise. Tempo fa su un forum lessi di un utente che in Giappone voleva tatuarsi un manji (svastika) sul polso, e voleva sapere se tornando in Italia questo gli avrebbe creato problemi. Ovviamente molti glielo sconsigliarono, perchè non è facile spiegare a tutte le persone l’equivoco di un simbolo che non vuole essere usato per forza come apologia al nazismo.

Oggi purtroppo chi volesse utilizzare una croce celtica o una svastika con significati diversi da quelli purtroppo utilizzati dalle ideologie diaboliche del nostro ‘900 occidentale, andrebbe contro al problema di un immaginario collettivo negativo occidentale ormai consolidato.

Io stesso ho una maglietta orientale con il motivo della svastika, simbolo che a me piace nel suo significato originale. Purtroppo mi sono talmente stancato di dovere spiegare ad ogni persona che mi guarda male che non è un simbolo nazista, che ormai non la indosso più, se non in casa.

Riguardo al medico che si è rifiutato di operare un paziente con la svastika tatuata, anche io condanno l’operato di quel medico. Un medico presta giuramento, e comunque dovrebbe avere l’obbligo morale di salvare la vita di chiunque. Paradossalmente un vero medico per esempio in guerra dovrebbe secondo me soccorrere tutti, persino i nemici.

Ciò che sbaglia Volpe è

-il riferire la scelta di un singolo uomo come la scelta di un popolo intero. Nessuno si sognerebbe mai di identificare l’azione di un singolo italiano con la responsabilità di TUTTO il popolo italiano. Ma il razzismo tende a fare di tutta l’erba un fascio, e semplifica l’individio nella massa nella razza odiata. Così se in Italia un italiano ubriaco alla guida investe una bambina con la macchina, noi lo identifichiamo come individuo, diciamo il suo nome e cognome e prendiamo, giustamente, le distanze dal suo gesto. Se invece ad investire la bambina è un albanese o un marocchino, allora non diciamo nemmeno il suo nome… diciamo “un albanese ha investito una donna”, e identifichiamo TUTTI gli albanesi in un popolo che va alla guida ubriaco ad investire in giro la gente. Questo è il morbo del razzismo.

Volpe ne è affetto. Poteva parlare del caso di una singola persona, e noi potevamo anche dargli ragione (di fatto, concordo con lui sul fatto che un medico deve soccorere ANCHE la testa di cazzo con la svastika tatuata), ma come al solito ha voluto fare il discorso di apologetica antisemita, dicendo “ecco la prova di come gli ebrei sono un popolo malvagio e perfido!”

Volpe: La svastica disegnata sul petto non sempre é simbolo di nazismo, molti la portano ignorando quale atrocità essa rappresenti, la disegnano candidamente come fosse lo scudetto dell’Inter o una bella donna. In ogni caso nazismo e fascismo non sono il male assoluto e bisognerebbe per giustizia fare lo stesso con chi porta la maglietta del criminale Ché

Facciamo però distinzione tra chi porta il simbolo della svastika con un significato completamente diverso (per esempio un giainista), e chi invece scimmiotta il simbolo del nazismo consapevolmente.

Non importa se la persona in questione ignora il vero significato del regime nazista. Rimane sempre un pessimo elemento. Chi scimmiotta spaccosamente i fasti andati di nazismo e fascismo, soprattutto tra i giovani, anche se ne ignora le reali implicazioni (come nel caso di uno che ha un bar nella mia città, un convinto sostenitore del fascismo e del Duce, con una enorme coda di cavallo e che ascolta metal e rock… ed io ogni volta penso “povero idiota, nemmeno capisci che se davvero ci fosse ancora il Duce, la prima cosa che farebbe sarebbe farti tagliare quella coda di cavallo e toglierti quella musica”), è quasi sempre un “simpatico” sostenitore di idee quali: il ritorno alla dittatura, il pestaggio di extracomunitari e rom, il razzismo, la violenza, ecc.

Cambia poco che non abbia una reale comprensione storica del nazismo o del fascismo. Anzi, di solito è peggio, perchè viene meno il discorso socialistico e politico e rimane solo l’enfasi alla violenza.

Almeno per il fascismo è possibile fare un discorso culturale, ed i “fascisti” più colti non sono necessariamente delle persone violente e razziste. Lo so perchè ho uno studioso colto sull’argomento in famiglia. Mentre mio padre è un sostenitore di idee di sinistra, il fratello di mio padre, mio zio, è un sostenitore del valore positivo avuto dal fascismo nella storia dell’Italia, soprattutto dal punto di vista socialistico e di alcune riforme politiche. Io e lui non siamo d’accordo a riguardo, ma posso assicurare che mio zio è una persona con cui è piacevole parlare. Non è un razzista e non è un sostenitore della violenza e della guerra. Ma sono rari i pensatori di destra di questo tipo. Mio zio è una eccezione colta e razionale del pensiero pseudo-fascista, al pari di uno Julius Evola. Infatti mio zio è critico verso la figura di Mussolini, apprezzandone alcune iniziali qualità e condannandolo assolutamente riguardo ad altro.

Al contrario, mediamente, un ragazzo della mia età che inneggia al fascismo, e ancor peggio al nazismo, è quasi sempre una testa calda violenta, razzista e omofoba. Non è un intelletuale come mio zio, ma una di quelle persone che magari va allo stadio a lanciare molotov o a disegnare sui muri la croce celtica.

Riguardo al fatto che il Che fosse un criminale… se si vuole usare questa definizione su di lui, come dovremmo definire Mussolini, che Volpe e Carlo Di Pietro sembrano dipingere come un mancato eroe della patria?

Volpe: “Può anche essere che il medico abbia rifiutato di operare perché emotivamente sconvolto dalla visione e questo potrebbe avergli causato agitazione, ma allora meglio che vada dalle femminucce o dagli amici gay, sempre pronti a complimenti vero massoni ed ebrei. Mettiamocelo nella zucca, gli ebrei sono sempre quelli. Gli stessi, perfidi e ancora perfidi. Nel senso di mancanza di fede,ovviamente.

Infine qualche demente ha scritto che da Pontifex si inneggia alla violenza sui gay.

Niente affatto, sono i gay che inneggiamo alla prepotenza dalla quale i normali e le persone perbene hanno il sacrosanto diritto e dovere di difendersi per evitare di cadere in brutte mani.

Resistiamo contro la depravazione omosessuale, esseri che quando lo ostentano in pubblico con atti indecenti, scendono a livelli intollerabili.”

Ovviamente queste righe di questo pessimo uomo (non posso definire altrimenti), ci fanno capire come sia inutile persino stare qui a discutere razionalmente gli sproloqui di un pazzo (e questa volta non posso dire altrimenti).

Noi gli dedichiamo persino troppa importanza nel dibattere e argomentare razionalmente contro i suoi discorsi-deliri.

Avete capito, no? Siete così “effeminati” da essere disturbati dalla vista di una testa calda di estrema destra con la svastika tatuata? Allora andate a piagnucolare insieme ai gay. Questo è il “profondo” pensiero di Volpe. Chi è scandalizzato e indignato dagli orrori del nazismo è un effeminato, vada a piagnucolare con gli omosessuali.

E si abbia un pò di comprensione cristiana per queste povere anime che scimmiottano il simbolo della svastika e che si credono veri nazisti. In fondo c’è chi usa questo simbolo senza comprenderne il vero significato, come se fosse un simbolo alla moda.

Strano però. Perchè Volpe non fa lo stesso discorso comprensivo con le centinaia di giovani metallari che usano il simbolo del demonio e giocano a fare i “satanisti” soltanto perchè va di moda farlo? Almeno un metallaro con la maglietta con la stella a cinque punte rovesciata o con sopra il 666 si limita solo ad atteggiarsi ad alternativo. Alla fine è solo un ragazzo che ascolta musica (tra l’altro anche abbastanza apprezzabile, almeno dal sottoscritto). Marilyn Manson si limita ad atteggiarsi ad Anticristo, ma lui stesso dice che è solo stile ed apparenza. Invece un nazi va davvero a dar fuoco ai campi dei nomadi o a tirare colpi di spranga contro l’ebreo, lo straniero o il musulmano. Mi inquieta tutta questa “comprensione” per chi è un nostalgico dei campi di concentramento. Comprensione che però non viene mai concessa ad altri gruppi di nostalgici. Stranamente Volpe rimane più inquietato da chi porta una maglietta del Che piuttosto che da uno con la svastika tatuata…

A questo aggiungiamo la solita inutile sparata contro i gay, sebbene non c’entrassero niente con l’argomento del medico di origini ebraiche.

“Niente affatto, sono i gay che inneggiamo alla prepotenza dalla quale i normali e le persone perbene hanno il sacrosanto diritto e dovere di difendersi per evitare di cadere in brutte mani”

Signor Volpe, inneggiare alla violenza e alla prepotenza è, italianamente e grammaticalmente parlando, chi invita a compiere atti di violenza o alle repressioni (come fa appunto lei).

Diverso è il discorso se la vista di un paio di omosessuali le fa venire il desiderio incontenibile di essere violento e repressivo nei loro confronti. Questo è solo un problema suo personale di violenza, riesce vagamente a comprenderlo?

Il serial killer conosciuto come “Jack The Ripper” (Jack lo Squartatore) non poteva fare a meno di provare odio nei confronti delle prostitute, e questo nella sua mente malata si traduceva nel fatto che doveva ucciderle.

Ma sarebbe sbagliato affermare che “le prostitute, con l’esercizio della loro blasfema professione, inneggiavano alla violenza nei loro confronti”, non trovate?

Quando una persona non compie gesti di violenza contro di noi, il “disturbo” e il desiderio di violenza verso di loro è un problema nostro, interno alla nostra psiche, un nostro disturbo interno.

Io per esempio provo repulsione nei confronti degli insetti. Amo e rispetto tutti gli animali, ma sono disgustato dagli insetti. Pur provando a razionalizzare il fatto che loro non mi fanno alcun male, non riesco a non provare repulsione e schifo nei loro riguardi.

Io credo che un omofobo o un razzista sia affetto dal mio stesso problema, riferito però verso altri esseri umani.

Non è colpa degli insetti, non sono loro che mi “incitano alla violenza”… Gli insetti se ne stanno lì, tranquilli per conto loro. Il fastidio verso di loro è quindi un problema mio, qualcosa che nasce dentro di me, di irrazionale e in fondo di stupido. Sarebbe ridicolo scrivere articoli su Pontifex intitolati “gli insetti incitano alla violenza!”.

Ma Pontifex scrive che gli omosessuali, baciandosi tra di loro, incitano alla violenza.

Ma allora potremmo fare lo stesso discorso di Roberto Benigni su Saviano. ( http://www.youtube.com/watch?v=s7pso6STv8E ) I mafiosi ce l’hanno contro Saviano per i suoi libri? bene, dente per dente, occhio per occhio… che si vendichino scrivendo un libro contro Saviano.

Gli omosessuali vi hanno offeso con il loro bacio? bene, allora vendicatevi! Organizzate un grosso bacio collettivo in piazza tra eterosessuali cattolici sposati e non conviventi! Combattetevi a suon di baci. Fate l’amore e non la guerra.

Ma non venitemi a dire l’enorme CAZZATA che un gesto non violento incita a rispondere ad esso violentemente! E’ assurdo per qualsiasi vero cristiano (porgi l’altra guancia), come persino per un seguace del dente per dente, occhio per occhio.

Gianfranco Giampietro.

26 pensieri su “La svastika e la volpe

  1. S_Raffaele

    GG Permettimi un’integrazione. Ne la clavicola di Salomone il più importante testo di magia conosciuto per la redazione di simboli magici, attribuito alla mano stessa di Salmone è ben presente la svastika come simbolo esoterico legato come tu dici al sole ed impiegato negli esorcismi. Proprio per questa sua valenza positiva talè simbolo fu adottato da Himmler, sebbene imprimendo ad esso la rotazione opposta. Praticamente un pò la stessa concezione del crocifisso rovesciato.
    Ps non ho ben capito l’immagine a quale manga si riferisc ma di sicuro questo simbolo è adottato anche dal personaggio principale del manga bleach.

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    1. Gianfranco Giampietro

      La svastika ricorre numerosissime volte nella cultura giapponese, perchè è legata ai simboli religiosi del buddhismo e dello shintoismo.

      Nel 1922 in Cina venne addirittura fondata la “Red Swastika Society”, una società filantropica cinese molto simile alla nostra Croce Rossa. Società in seguito soppressa dal regime maoista http://en.wikipedia.org/wiki/Red_Swastika_Society

      Ritornando al Giappone e al simbolo del manji, rimando ad una delle pagine del sito youkosoitalia.net

      http://www.youkosoitalia.net/2008/02/21/manji-la-svastica-buddista-giapponese/

      In realtà la svastika è un simbolo che può essere orientato liberamente in entrambe le direzioni, ma dopo la seconda metà del ‘900 è stato deciso quasi universalmente di usare la svastika che ruota verso sinistra.

      In oriente è un discorso legato anche alle credenze sui chakra, i sottili centri di energia che secondo le credenze orientali noi tutti abbiamo.

      Secondo queste credenze, la rotazione oraria dei chakra ha la funzione di assorbire, mentre quella antioraria ha il significato di liberare e donare energia.

      In oriente non si ha l’abitudine di considerare le cose “buone” o “cattive”, quindi entrambe le funzioni vengono considerate utili e necessarie. Ma volendo “moralizzare” questi due movimenti, la rotazione oraria è associata al “prendere” e “assorbire”, mentre quella antioraria al “liberare” e al “donare”. Il senso orario è associato al ciclo temporale, al mondo, al passare delle stagioni, e quindi anche alla morte, alla cristalizzazione, all’imprigionamento, all’atto di bloccare e imprigionare. E’ il moto del Dharma, delle ineluttabili leggi della natura.
      Il senso antiorario invece è il moto contrario della liberazione, dello svincolare, ma anche dell’insolito e dell’andare controcorrente, come un fiume che inverte il corso del suo scorrere, o come “l’anomalia” di un buddha o del filosofo taoista, che evade dalle pieghe del tempo, il grande mistero. E’ quindi il simbolo ed il sigillo dell’immortalità, l’eccezione che sfida il normale, orario, scorrere del tempo. E’ il simbolo del Moksha, della liberazione dell’illuminato.

      Ma è sempre l’occidentale che attribuisce al primo una connotazione negativa, mentre al secondo una connotazione positiva. Questo è estraneo al pensiero orientale, che invece considera tutte le cose in equilibrio e necessarie. La dicotomia è una fissazione filosofica tipicamente occidentale e del suo modo binario di ragionare.

      Ovviamente è una coincidenza, ma è comunque universale la pratica del ruotare le cose in senso orario quando vogliamo fissarle, cristalizzarle, “imprigionarle” e bloccarle.

      Le ruotiamo invece in senso antiorario quando vogliamo “liberarle” e svincolarle dal compito mondano al quale le abbiamo legate (l’atto dell’avvitare e dello svitare).

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        1. Gianfranco Giampietro

          Tra l’altro la concezione “demoniaca” della mano sinistra è un’altra delle strane fissazioni dei cristiani del medioevo. In realtà quasi universalmente nel misticismo e nel simbolismo la destra è legata al rigore e alla severità, mentre la sinistra è la mano delle misericordia e dell’amore. Questo perchè la destra è associata alla figura del padre, a ciò che è solare e disciplinato, mentre quella sinistra alla madre, a ciò che è lunare, notturno e comprensivo.

          Persino nel misticismo ebraico e cabalistico questo lo ritroviamo nell’aspetto di Geburah, l’aspetto marziale e patriarcale della Divinità (il terribile “Signore degli Eserciti”), e in Gedulah, l’aspetto invece più femminile e amorevole ( Shekhinah ). Rispettivamente il lato “destro” e “sinistro” di Dio, l’aspetto maschile e femminile.

          E’ interessante notare come l’aspetto femminile e “sinistro” della divinità fosse presente e menzionato inizialmente nelle teologie di tutti e tre i monoteismi, giudaico, cristiano e islamico, e come siano stati poi collettivamente rimossi da tutti e tre.

          Quando l’aspetto femminile e materno della divinità venne rimosso, il suo vuoto venne colmato dalla figura del diavolo, e la sinistra, da sinonimo di “madre”, “luna” e “comprensivo”, divenne invece il sinonimo del male.

          Questo a causa della natura invadente della “destra”, che tende sempre ad identificare se stessa come “l’unica parte necessaria”, come l’unico vero “intero”, e quindi cerca sempre di “amputare” l’altra parte, demonizzandola e relegandola al ruolo infero.

          La parte fredda, severa e disciplinata dell’uomo tende sempre a cercare di sopprimere la parte più femminile, istintiva ed emozionale.

          Non a caso abbiamo un emisfero destro emotivo (che però controlla l’aspetto sinistro del nosto corpo) e un emisfero sinistro legato al freddo pensiero (che però controlla prevalentemente la parte destra del nostro corpo)… Quest’ultimo, che possiamo definire “marziale” e “maschile” (che controlla la mano destra) ha la tendenza quasi sempre inconscia a volere sopprimere o demonizzare la parte sinistra, “femminile” e “lunare”.

          E’ l’eterno difetto della disciplina e della severità.

          Ma in realtà sappiamo tutti che ciò che serve è l’equilibrio.

          Un “padre” troppo severo o una “madre” troppo permissiva sono entrambi sbagliati.

          Il primo porta alla dittatura, il secondo al caos dove tutto è perdonato e permesso.

          Insomma, le religioni occidentali avrebbero bisogno di una seria psicoterapia per ritrovare il loro giusto equilibrio perduto e amputato xD

          Forse per questa ragione ce l’hanno tanto con gli omosessuali… forse gli ricordano troppo l’aspetto femminile della loro anima che stanno cercando in tutti i modi di uccidere in nome della dittatura del “padre”.

          Credo che l’occidente ed il medioriente stiano cercando di uccidere la propria parte femminile, con tutti i disturbi mentali che questo slittamento verso “l’estrema destra del padre” comporta.

          Riguardo la regola della mano destra, usata in fisica per determinare la direzione dei vettori, io la ignoro.

          Potresti spiegarcela? Potrebbe essere interessante!

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      1. Ale Cr

        Lo stavo per scrivere anche io… quando sono stata in Giappone, alcuni amici mi hanno dovuto spiegare che le svastiche presenti sui templi maggiori delle città erano state cambiate e disegnate rivolte a sinistra, non più a destra, per “rassicurare” i visitatori occidentali. Ammetto che io stessa, i primi giorni, restavo istintivamente basita davanti a quei simboli, proprio perchè da noi, in occidente, sono legati esclusivamente all’idologia nazzsta.
        Da quel che ricordo, ne ho viste di più sui templi shintoisti piuttosto che su quelli buddisti, mentre non ho mai visto il cibo così marchiato… la prossima volta che ci torno, butterò un occhio più attento alle bancherelle!

        Volpe è un idiota se crede davvero che qualcuno si tatui una svastica in Occiedente senza sapere che è un simbolo nazzista…

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        1. pao

          Ale, é presente come simbolo anche in Tibet e in India..dovesse capitarti.

          Io vivo in Germania e quando la vedo dubito che chi la porti voglia rappresentare il sole…

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          1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

            In Germania magari è un pò più raro, però già spostandoci nell’area del Baltico è possibile che la svastika sia collegata a culti neopagani della mitologia slava.

            Ma anche in Germania però per esempio può capitare che ci sia qualche membro della Società Teosofica, che tra i suoi simboli ha anche la svastika (fu proprio da una costola deviata della teosofia che nacque quel pseudomisticismo alla base delle deviate idee naziste… tuttavia la teosofia non è in se nazista, anzi…)

            Io credo comunque che sia sempre abbastanza facile capire e distinguere cosa abbiamo davanti.

            Se in Germania su un muro viene disegnata una svastika con della vernice, non viene da pensare “oh, un neopagano lituano o un buddhista sono passati di qua”.

            Se invece una svastika è incorniciata sul muro di una palestra di arti marziali a Berlino, allora forse quella svastika non è riferita al nazismo.

            La persona intelligente è comunque in grado di capire e contestualizzare i simboli, anche se le incomprensioni sono sempre possibili. Ma i “volponi” non sono ingenui…. ci giocano apposta su questi ambigui equivoci…

        2. Gianfranco Giampietro Autore articolo

          Sei stata in Giappone? Quanto ti invidio T_T

          Ad ogni modo non lo so, sono sempre stato affascinato e in risonanza (io mi sento nell’anima più orientale che occidentale) con l’oriente, quindi fin da piccolo sono abituato a non vedere la svastika come qualcosa di legato al nazismo. Infatti è un simbolo che non mi dà fastidio, anzi mi piace. A meno che non sia esplicitamente una svastika nera su sfondo bianco e rosso come nella bandiera vera e propria del nazismo. Credo sia così anche per i giapponesi, fin da piccoli sono abituati a vedere la svastika come qualcosa di diverso.

          Comunque in generale credo che ci sia una attenzione forse un pò troppo eccesiva e prevenuta nei confronti dei simboli, che dimostrano tutta la tipica ristrettezza mentale delle nostre culture…

          Vi faccio un esempio, parlando di pokemon, i famosi pupazzetti.

          http://it.wikipedia.org/wiki/Pok%C3%A9mon#Critiche_religiose

          Riporto dalla wikipedia

          I Pokémon sono stati spesso oggetto di pesanti critiche.
          Critiche religiose

          Alcuni cristiani statunitensi credono che i Pokémon abbiano un’origine satanica.[23][24][25] Dopo la pubblicazione della versione inglese di Pokémon Giallo negli Stati Uniti, le accuse mosse ai Pokémon sono state le seguenti:

          * I Pokémon sono simili a demoni. Possono essere catturati e possono essere invocati per svolgere varie azioni (per esempio tagliare un albero, spostare una roccia o illuminare un luogo buio).
          * Per controllarli (soprattutto quando sono a livelli molto alti) bisogna usare “talismani” magici (le medaglie ottenute nelle palestre).
          * Si possono usare pietre “magiche” per fare evolvere alcuni Pokémon.
          * I Pokémon si evolvono. Poiché l’evoluzione nega il creazionismo, i Pokémon negano alcune interpretazioni della Bibbia.
          * Alcuni Pokémon possiedono poteri paranormali o psichici. Questi non derivano da Dio e quindi, secondo alcune dottrine cristiane, sono poteri donati da Satana.
          * Molti Pokémon seguono e praticano concetti asiatici spirituali e mistici. Per esempio, alcuni praticano arti marziali, che per alcuni gruppi cristiani è un passaggio che porta alle religioni pagane. Inoltre il mondo in cui è ambientato presenta le tradizioni asiatiche verso le forze degli elementi.
          * Alcuni Pokémon (per esempio Mismagius, Murkrow e Houndoom, che somiglia a Cerbero) ricordano stregoni o demoni.

          Inoltre secondo alcuni nella sigla originale in inglese, se viene ascoltata al contrario (backmasking) la frase “gotta catch ’em all” è possibile udire “I love Satan” (amo Satana) o “oh Satan”.[26] Per questo motivo alcune organizzazioni cristiane credono che i Pokémon istighino al satanismo in modo subliminale. Tuttavia la validità del backmasking è ancora oggi molto dibattuta.

          Il Vaticano, attraverso il canale satellitare SAT2000, ha dichiarato che i giochi di carte e i videogiochi dei Pokémon «non hanno alcuna controindicazione morale» e «allenano i bambini alla fantasia e all’inventiva». Inoltre ha sottolineato che le storie «si basano sempre su un legame di amicizia intenso tra l’allenatore e il suo Pokémon».

          Altre critiche sono giunte da membri della comunità ebraica, per l’uso della svastica, simbolo del nazismo, in modo inappropriato. La Nintendo ha dichiarato che è stato solo un malinteso, poiché la svastica o “manji”, orientata in senso antiorario (卍), in Oriente rappresenta il sole e viene usata come auspicio di buona fortuna dalla religione induista da circa 2000 anni. Ancora oggi, in Giappone, la svastica non è sempre associata al nazismo (che usava come simbolo una svastica in senso orario), ma può indicare un tempio buddista allo stesso modo dell’obelisco (†) che in occidente indica una chiesa.

          Il manji è presente solo nella versione giapponese di una carta del Pokémon Trading Card Game (in cui sono presenti Golbat e Ditto) che non venne rilasciata nel mercato statunitense.[28] Tuttavia, alcuni gruppi ebraici attaccarono le versioni giapponesi arrivate negli USA attraverso importazioni non autorizzate, sebbene il manji abbia i rembi rivolti in direzione opposta alla svastica nazista. Per questo motivo la Nintendo interruppe l’uso del simbolo nella versione giapponese.[29] Questo causò, in Giappone, una violenta reazione pubblica per l’intolleranza dimostrata nei confronti dei simboli della religione buddista.

          I Pokémon sono stati anche attaccati dagli islamici, in Arabia Saudita. Qui il gioco di carte è stato criticato perché promuoveva il gioco d’azzardo. Tuttavia nei paesi moderati, ad esempio Turchia e Pakistan, non ci fu nessuna minaccia.

          Invece una fatwa, un editto religioso, indetta da uno sceicco saudita, incitò i musulmani a stare attenti al gioco, poiché venne notato che in molte carte sono presenti «stelle a sei punte, simbolo del sionismo internazionale e dello Stato d’Israele»

          Secondo me si sfiora davvero il ridicolo.

          Non voglio fare lo stesso discorso di Volpe, ma gli ebrei che si offendono per le svastike presenti nei cartoni animati giapponesi (che si dovrebbe davvero ben capire che NON sono svastike naziste) significa davvero essere suscettibili e senza nessuna comprensione delle altre culture. Lo stesso vale per gli islamici che vedono in una qualsiasi stella a sei punte un riferimento alla stella di David degli ebrei.

          Tutta questa confusione e mancanza di comprensione dei simboli genera degli autentici casi di demenzialità. Vale anche per gli ebrei in questo caso, che hanno fatto la brutta figura di mancare di rispetto ai simboli della religione buddhista.

          Prima di attaccare un simbolo è necessario comprenderne il contesto.

          Molti simboli (stelle a cinque o sei punte, svastiche, cerchi, linee, punti, ecc.) sono universali e la fantasia dell’uomo li ha inventati e immaginati anche in posti diversi e in culture diverse che non si sono mai incontrate.

          Non si può partire all’attacco di un simbolo solo perchè, coincidenza, dall’altra parte del mondo qualcuno per caso ha concepito lo stesso simbolo per rappresentare qualcosa di diverso!

          Rispondi
          1. panguron

            Sai un sacco di cose pure riguardo i pokemon sono davvero impressionato. Pensa io ho trovato la svastika nelle chiese copte di Lalibela in Etiopia.
            Viaggiando un po ci si imbatte in cose davvero sorprendenti.

          2. Prinz

            Le svastiche sono diffuse sia in Ethiopia che in Eritrea (lo sapete che Eritrea significa tre volte aria, “Ari Tria”?). Curiosità che la maggior parte delle persone ignora… in testa i fascisti colonizzatori che arrivarono a vietare i matrimoni da loro considerati misti (in questo genere di studi i tedeschi erano più addentro a questioni di “razza”). Come si ignora che forse i templi scavati nella terra di Lalibelà sono di origine pre-cristiana, ma questa è un’altra storia.

          3. Ale Cr

            Il Giappone è… il Giappone. Una volta andatici, con la testa e l’anima si rimane là. Io ho avuto la fortuna di girarlo zaino in spalla, da sola, per 22 giorni, da nord a sud, dal sole di Hiroshima alla neve di Yamagata.
            Le “svastiche” più grandi che mi ricordo, così a memoria, erano quelle del tempio buddista di Nara: enormi e dorate… dopo quasi un mese là, ammetto di averle prese istintivamente per quello che erano: splenditi simboli solari che luccicavano nel sole autunnale… ma mi ci sono voluti 20 giorni, prima di non sobbalzare alla loro vista.
            Sono cresciuta all’estero e il primo impatto con questo simbolo è stato alle medie italiane, quando ho visto e sentito parlare per la prima volta del nazismo… per me significa solo quello e mi ci sono voluti anni e viaggi per imparare a vincere la naturale repulsione.
            Per questo mi pare assurdo che qualche idiota creda davvero che qualcuno potrebbe tatuarsi un simbolo simile senza cognizione di causa, sopratutto qui in Europa.

            Riguardo alle storie fantasiose e psicotiche… mai letto niente contro Dragon Ball?! Hehe… ho avuto la “fortuna” di imbattermi in articoli esilaranti contro quel cartone quando la mia conoscenza del giapponese era abbastanza buona per comprendere i reali significati dei nomi dei protagonisti: gli articoli invece li facevano risalire tutti a parole (inventate) cinesi o giapponesi i cui significati andavano da “possessione demoniaca” a “stupro dei bambini per satana”… incredibile quanto la propaganda religiosa possa inventare pur di auto-sosteneri.

            Qui un bel pappone religioso al riguardo: http://www.tuttolevangelo.com/attualita/il_pericolo_della_seduzione.php

          4. Gianfranco Giampietro

            http://www.tuttolevangelo.com/attualita/il_pericolo_della_seduzione.php

            Muahahaha!! Grazie per il link, non sai quante risate!

            Che tenerezza e allo stesso tempo rabbia che mi fanno quelli che non sanno assolutamente niente e tengono sermoni evangelici “dotti” su argomenti che non conoscono per niente…

            Nulla di nuovo riguardo Harry Potter ed i Pokemon, ma le etimologie su Dragon Ball mi fanno troppo sbellicare…

            Goku presentato come qualcosa di quasi demoniaco… proprio lui, che è il prototipo dell’eterno fanciullo buono e ingenuo, una specie di Matto dei Tarocchi.

            Visto che l’autore/autrice ha citato Wú Chéng’ēn, allora dovrebbe anche sapere che il personaggio di Goku è ispirato all’omonima scimma con il bastone che può allungarsi della saga del Viaggio in Occidente, che ritroviamo anche nel manga-anime di Saiyuki.

            “Gokú appartiene al mondo dei sayayines, in alcune città orientali agli indemoniati posseduti dal demonio li si denomina: Sayayin.”
            Vorrei proprio leggere qualcosa di serio su questa “notizia”.

            “Il Kame Hame. “Ha” sta in una parola che gli stregoni cinesi la utilizzano, nei riti diabolici, per sentire la presenza di satana nelle loro vite e ricevere potere.”

            Credo che l’autore dell’articolo ignori il fatto che nella lingua giapponese e soprattutto cinese (che è prevalentemente monosillabica) una seplice sillaba come “ha” voglia dire almeno un milione di cose diverse.
            Riguardo l’adorazione di satana presso gli stregoni cinesi, dubito conoscessero satana.

            “Ten shigan è il demonio che gli stregoni, fattucchieri dicono che sta in ogni luogo e li protegge di giorno e di notte. Per questo, questo personaggio ha tre occhi e dicono che il suo terzo occhio vede ogni cosa.”

            Non ho trovato nessun riferimento a questa cazz…emh.

            “Yancha è il nome di un potente stregone che esiste ancora in Cina e a lui lo si adora apertamente visto che il suo dio e creatore è satana.”

            Yamcha è ispirato al personaggio di Sha Gojo, sempre da Il Viaggio in occidente. Il personaggio non è uno stregone satanista, ma un “kappa” che prende i voti come monaco buddhista… Ma sicuramente per gente simile anche essere buddhista è sinonimo di essere satanista!

            “Rey Yomma = principe di satana.” Ecco, una volta tanto che indovinano, sbagliano l’etimologia. Yammer in occidente è come hanno deformato il nome di Re Enma, il diavolo in persona o, come sarebbe più corretto come accostamento mitologico, il dio Ade giapponese.

            – Kaiosama = malvagità eterna,
            – Kamisama = inferno eterno,
            – Enmasama = peccato eterno.

            Ma veramente -sama è solo il suffisso onorifico per “signore”. Eterno in giapponese, guardando su un dizionarietto che ho a casa, si dice “eien” o qualcosa di simile

            “Kamisama = inferno eterno”

            Kami, lo dice lo stolto autore stesso in precedenza, vuol dire “spirito”…

            “inferno” in giapponese si dice “naraku” o “jigoku”.

            “Si parla inoltre di un pianeta chiamato Name Kaskin. Questa parola sta formata in lingua cinese e arabo e vuol dire : “Luogo tormentoso”, li si trovano le sfere del dragone.”

            Scopriamo che cinese e arabo sono lingue imparentate.

            “Il dragone si chiama Shailon. Ha potenza e concede ogni tipo di desideri e richieste che si fanno se si uniscono le sette sfere. È una parola che si utilizza nei riti satanici per chiamare la sua presenza.
            Shailon significa “eterno e potente satana”.

            Strano, non pensava che “eterno” si dicesse “sama” ?

            Poi il drago non si chiama Shailon, ma Shenron… in cinese Shen Long, che significa “Dio Drago”.

            “Quando la gente si dispone a vedere il programma, non si rende conto che all’inizio esce un FLASH molto potente però tanto VELOCE che le persone non si rendono conto che è un Controllo preilluminato che stanno utilizzando le compagnie cinesi di cartoni animati e serve per dare un impatto a colui che vede in televisione il cartone animato possa vederlo più volte, creando addizione nei bambini, giovani e anche adulti.”

            Lol, confonde persino i cinesi con i giapponesi.

            “Il pericolo che il bambino diventi un addetto a questi cartoni animati, non solo sta nel fatto che presentano un cambio totale di condotta, visto che si converte in un bambino ribelle, aggressivo, maldicente, bugiardo che non obbedisce ai genitori, ma anche questi bambini senza saperlo invocano nomi di demoni, spiriti maligni, imitano tutti i riti che praticano gli stregoni e fattucchieri nei loro culti a satana e alcune volte ottengono senza saperlo che qualche spirito maligno venga a loro e s’impossessi del loro corpo.”

            MUAHAHAHAHAHAAH!!! (scusate, un momento di possessione!)

            Certo, i cartoni rendono bugiardi, violenti, aggressivi! Io sono cresciuto a suon di pane e cartoni animati giapponesi, e non sono nè bugiardo, nè maligno, nè aggressivo.

            Troppo divertente questa pagina demenziale, grazie ! ^____^

          5. Ale Cr

            Per risponderti, rispolverando un vecchio articolo online:
            “Gokú appartiene al mondo dei sayayines, in alcune città orientali agli indemoniati posseduti dal demonio li si denomina: Sayayin.” —> “Sayayin” è una parola che non esiste, ma che forse si riferisce ai Saiani, il nome occidentalizzato del popolo degli Shori, più comunemente conosciuti col nome di Tartari, viventi in Russia e con una tradizione sciamanica e animista molto forte ancora oggi, nonostante il progressivo abbandono delle tradizioni e la conversione alla religione Cristiana Ortodossa.

            Il colpo di Gòku si chiama Kamehameha (かめはめ波 ) che significa Colpo (ha) della scuola (kame) della tartaruga (hame).

            Il vero nome del personaggio è Tenshinhan (天津飯)che è un piatto della tradizione giapponese poi adottato dalla cucina cinese.

            Il nome corretto è Yamucha (ヤムチャ) e sono delle specie di biscotti a forma di mini-raviolini serviti col thè (che si chiama yamcha 飲茶 )

            “Kaiosama = malvagità eterna” Il nome corretto è Kaioshin 界王神 che significa Dio (shin 神) Re (o 王) del Mondo (kai 界).

            “Kamisama = inferno eterno” Il nome questa volta è giusto ma come sempre mentono sul significato: la parola 神様 (kamisama) indica, in giapponese, qualsiasi tipo di dio… significa “deità”, “divino” in senso generico.

            “Enmasama = peccato eterno” Enma 閻魔 significa diavolo e sama 様 è l’appellativo giapponese per “signore, Mr” Il personaggio infatti è un diavolo, ma di peccato proprio non c’è traccia!

          6. Gianfranco Giampietro

            “Il colpo di Gòku si chiama Kamehameha (かめはめ波 ) che significa Colpo (ha) della scuola (kame) della tartaruga (hame)”

            Ecco, la tartaruga, noto animale demoniaco 😉

            Grazie per le corrette etimologie e persino per la trascrizione nei caratteri originali. Dovremmo informare il crociato dei genitori cattolici in questione 😀

          7. Oscar Wilde

            Fantastico!!
            dio che risate!
            Dragon ball un’opera del demonio! Ahahahahaah
            ma porca miseria, ma sta gente non ha niente da fare che ammazzarsi di seghe mentali!??!
            voglio dire: io in tempi duri quando ero adolescente(e ancora oggi qualche volta :P) mi ammazzavo di “quelle” vere, mi duravano quei 5 minuti, poi la mente mi si sbiancava, ero rilassato e non davo fastidio a nessuno.
            Loro soffrono di brutto!

            PS.Vegeta For the Win (che se non ricordo male in giapponese è tipo il nome dell’insalata!)

          8. admin

            Il genio in questione è tale Salvatore, che abita probabilmente a Foggia, dalle parti dello stadio Zaccheria.
            Salvatore nella vita pare occuparsi di pompe ed iniettori. E per passione gestisce questo fantasmagorico sito… 😀

  2. pao

    Scusami Giagia, ma questa volta non sono daccordo con te.
    Tutto molto interessante e molto vero ció che scrivi sulla svastiKa.
    Tuttavia ti faccio notare che Volpastren non vive in Oriente e non é nemmeno un aviatore finlandese..
    Disgraziatamente la svastica é stata usata dai nazisti in passato e lo é tuttoggi.
    Questo, nel contesto di un articolo relazione a un medico ebreo che rifiuta di operare un paziente che porta un vistoso tattuaggio chiaramente NAZISTA (non era solo la svastica era anche l´aquila) con tanto di sequela di improperi su tutti gli ebrei si chiama antisemitismo, le sue parole omofobiche sono discriminazione, fullstop e basta.
    Io non conosco la storia del medico ebreo, ma so che correrebbe molti rischi se il paziente nazista gli morisse sotto i ferri o se ci fossero complicazioni. Questo medico non ha rifiutato la sua prestazione in un caso d´urgenza nel deserto..ha rifutato di operare in un ospedale lasciando il paziente in mano ai suoi colleghi..e?
    Probabilmente, al suo posto, avrei fatto la stessa cosa.
    Ultimamente cio´che scrive Volponen puzza di propaganda fascisoide lontano un chilometro..e allora si chiama cosí e non in un altro modo.
    ):D

    Rispondi
    1. Gianfranco Giampietro Autore articolo

      Pao, infatti la solita furbata dei pontifessi è la DECONTESTUALIZZAZIONE.

      La svastika non è sempre simbolo riferito al nazismo, questo è VERO.

      Però in occidente se una testa calda ha una svastika tatuata sul petto, COSA VORRA’ MAI DIRE?

      Volpe fa il finto tonto e gioca proprio su questa cosa.

      Lui dice: “Oh, una svastika, chissà cosa vorrà mai dire?”

      Però se vede una qualsiasi stella a cinque punte, anche sulla bandiera italiana, per lui non ci sono dubbi: è un simbolo massonico-satanico.

      E’ evidente che Volpe gioca sull’ambiguità solo quando gli fa comodo.

      Il medico in questione, secondo me, osservando il paziente avrà avuto modo di capire se si trattava di un simpatizzante del nazismo.

      Per questo ho fatto la battuta di Luttazzi… “un uomo rasato armato di spranga con una svastika sul petto… umh, che sia un bonzo buddhista?”

      Certe cose si capiscono bene nel loro contesto, e solo i “volponi” se ne aprofittano per giocare di finta ingenuità.

      Rispondi

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