Che tu sia maledetta tra tutte le donne

Sottotitolo: CdP sei maschilista… firmato Benedetto XVI P.P.
Sotto sotto titolo: per non farci mancare mai il cut&past di CdP: cfr. http://www.apostolici.it/temi/donna.asp

Ho letto l’articolo di CdP sulla figura della donna nel cristianesimo (che dice essere un capitolo di un suo libro: speriamo tu abbia avvisato i veri autori di questa presunta appropriazione indebita).
Mi rallegro però nel constatare un po’ di par-condicio: attaccare sempre i gay era diventato forse monotono… ora si attaccano pure le donne… bravo CdP: un colpo al cerchio e uno alla botte!
In realtà, leggendo l’articolo, non sapevo se ridere o se piangere… il testo, infatti, suscita riso perchè simili affermazioni sono alle stregua delle battute di zelig, ma a pensarci bene anche tristezza, amarezza per questo figlio, CdP, che vive una realtà tutta sua, fuori dal mondo: una realtà fatta di complotti massonici e satanici, una realtà fatta di attentati e attentatori, neppure il bigotto più fervente del Medioevo viveva male e vedeva tanti demoni quanti ne vede il caro CdP… e la cosa mi angoscia un pochino.

Insiste sull’affermare l’aderenza delle sue dichiarazioni con quelle delMagistero ma poi a parte alcuni versetti copiati pari pari della Scrittura (come al solito senza una ben che minima analisi nè esegetica nè ermeneutica e ovviamente decontestualizzati)… altro qui non si vede (bhe ad essere preciso c’è anche qualche citazione, fresca fresca, del 1500… giusto ieri, appunto): CdP non è che ripetendo la cosa in continuazione questa diventa vera… forse convincerai qualcuno – forse addirittura ti autoconvincerai – ma chi ha studiato un po’ di teologia o ecclesiologia sa bene che le tue affermazioni sono fuori da ogni logica e da ogni grazia di Dio e sicuramente sono del tutto lontane da quelli che sono gli insegnamenti del Magistero.

Continui ancora a prendere alla lettera testi che per loro natura non possono essere presi pari pari e per di più decontestualizzati: nella Divine afflante Spiritu già Pio XII mise in evidenza come nel leggere la Scrittura bisogna tenere in considerazione vari elementi, non ultimo il genere letteraio a cui il testo appartiene… lo hai mai fatto te CdP questa cosetta? Hai mai letto la Divine afflante Spiritu?

Ma veniamo alle chicche.

Straparla dicendo: …saranno mutati gli scenari, le situazioni, i contesti, ma la tendenza della donna a peccare, a cedere alle tentazioni di Satana, e quindi del mondo, è rimasta invariata.

Ma che dici? Ma quanto hai bevuto? Ma cosa hai fumato? Ma mettiti a posto un pochino…
Vorrei commentare… ma non so da che parte cominciare e a pensarci bene ci sarebbe troppo da dire e, a dirla tutta, credo che ogni persona dotata di raziocinio arrivi a capire l’immensa boiata che il magico webmaster ha appena proferito… quindi tralascio ogni commento (ma se vi è qualche ritardato che non coglie la bestialità dell’affermazione… ditemelo che buttarò giù qualche riga).

Non si capisce come mai, poi, si metta a citare quell’eretico di Giovanni Paolo II… mi sa che sta invecchiando… o forse che GPII sia eretico nei giorni pari e non lo sia in quelli dispari? Bha…

Non si capisce come mai si metta poi a citare la Gaudium et Spes… documento portante in un concilio, il Vaticano II, ovviamente eretico. Anche qui mi vien da pensare che anche questo sia eretico nei giorni pari e non in quelli dispari…

Se qualcuno ne sa di più mi illumini…

Continua ancora con le sue farneticazioni: L’uomo fu creato per essere TIPO di Colui che sarebbe stato il reale perfetto reggitore, mentre la donna fu creata per essere il TIPO di coloro che sarebbero stati eternamente subordinati a Cristo e nel contempo elevati alla dignità di compartecipi nel Suo dominio […] Il governo, nella sua forma più alta fu affidato all’uomo e la donna, se da un lato era onorata e benedetta dalla partecipazione a tale elevata posizione, d’altro canto gli era inferiore in quanto ad autorità e potenza. Sin dall’inizio l’uomo si è trovato in una posizione di autorità sovrana e la donna in uno stato di graziosa subordinazione. Ciononostante non si tratta di una questione di superiorità assoluta, ma di relazioni volute e determinate da Dio, il Quale pone le Sue creature ove a Lui piace, non arbitrariamente, ma in virtù della Sua profondissima sapienza ed amore. Egli volle l’uomo capo della donna poichè Cristo sarebbe stato Capo della Chiesa e questa verità la volle imprimere nella naturale ed essenziale relazione matrimoniale come anche su un piano generale di vita associata.

La donna sarà pure una bastarda puttana fedifraga (scusate il francesismo)… ma non si capisce come mai nell’economia della salvezza Maria (una donna) gioca un ruolo determinante…
Addirittura Maria, la tutta santa, la tutta pura, la tutta bella, è modello di ogni vocazione, è l’apostola per eccellenza, è la piena di grazia…

Maria tu generasti un figlio senza un padre
quel Figlio che fu generato da un Padre senza una madre

sono due versi di una poesia che inneggiano a Maria… che la dice ben lunga sul rapporto di subordinazione che deve esserci tra uomo e donna.

La donna nei Vangeli ha un ruolo determinante: è una donna la prima alla quale Gesù si rivela dopo la resurrezione, sono le donne (non gli apostoli) quelle che stanno sotto la croce nel momento della crocifissione; nei Vangeli la donna non viene mai presentata come traditrice: i traditori sono sempre gli uomini (Pietro, Giuda): la donna presenta una fedeltà costante che mai viene meno: gli apostoli scappano, fuggono, rinnegano: le donne n0, sono là sotto la croce, sono là nel momento più difficile, sono fedeli fino in fondo, addirittura la samaritana al pozzo di Sicar è la prima a riconoscere il Signore come il Cristo: …venite a vedere uno che sa tutto di me, che sia forse il Messia… (cfr. Gv. 4): lei è la prima missionaria.  E’ una donna quella che interviene, l’unica, per perorare la causa di Gesù e salvarlo dalla morte: la moglie di Pilato è l’unica a dire di lasciare libero quell’innocente. E’ una donna quella che omaggia in modo sublime il Signore, lavando con le sue lacrime i suoi piedi e asciugandoli con i suoi capelli, nessun altro degli altri commensali uomini ha neppure lontanamente pensato ad onorare il Signore… quella donna sì. Giustamente la teologia ci insegna che il sabato santo la Chiesa era ridotta alla sola Maria: nel momento più tremendo e più difficile del Cristianesimo, nel quale nessuno avrebbe scommesso su di esso, in cui tutto sembrava perduto, sconfitto, distrutto la Chiesa sopravvive in… una donna: Maria.
La donna è creatura di Dio, compagna dell’uomo, così come l’uomo è compagno della donna. Non vi è nessun rapporto di sudditanza di uno verso l’altro ma di amore reciproco e scambievole nella consapevolezza di essere entrambi equamente figlio di Dio, ugualmente coeredi del suo Regno.
Una visione di sudditanza, di inferiorità della donna sull’uomo è contraria al Magistero (a riguardo Giovanni Paolo II ci scrisse su un’intera enciclica, la Mulieris Dignitatem, che invito carletto a leggere in un giorno pari però, quando cioè considera GPII un papa citabile nei suoi libri… nei dispari lo considera eretico e allora è meglio evitare…). Lo stesso Benedetto XVI ha dato grande risalto alla figura femminile non solo in diversi documenti ma anche nella pratica: è stato infatti il primo pontefice a nominare sottosegretrio di una Congregazione una donna: suor Enrica Rosanna… alla faccia del “brutta tentatrice (etc.) stattene a casa a fare la calza…”

Sempre Benedetto XVI scrive:
Nella Mulieris dignitatem, Giovanni Paolo II ha voluto approfondire le verità antropologiche fondamentali dell’uomo e della donna, l’uguaglianza in dignità e l’unità dei due, la radicata e profonda diversità tra il maschile e il femminile e la loro vocazione alla reciprocità e alla complementarità, alla collaborazione e alla comunione (cfr n. 6). Questa unità-duale dell’uomo e della donna si basa sul fondamento della dignità di ogni persona, creata a immagine e somiglianza di Dio, il quale “maschio e femmina li creò” (Gn 1,27), evitando tanto una uniformità indistinta e una uguaglianza appiattita e impoverente quanto una differenza abissale e conflittuale (cfr Giovanni Paolo II, Lettera alle donne, 8). Questa unità duale porta con sé, iscritta nei corpi e nelle anime, la relazione con l’altro, l’amore per l’altro, la comunione inter-personale che indica “che nella creazione dell’uomo è stata iscritta anche una certa somiglianza della comunione divina” (n. 7). (cfr. discorso di BXVI al convegno internazionale “Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza”)

E continua:
Aprendo i lavori della V Conferenza Generale dell’Episcopato Latino-Americano e dei Caraibi, nel maggio dello scorso anno in Brasile, ho avuto modo di ricordare come persista ancora una mentalità maschilista, che ignora la novità del cristianesimo, il quale riconosce e proclama l’uguale dignità e responsabilità della donna rispetto all’uomo. Ci sono luoghi e culture dove la donna viene discriminata o sottovalutata per il solo fatto di essere donna, dove si fa ricorso persino ad argomenti religiosi e a pressioni familiari, sociali e culturali per sostenere la disparità dei sessi, dove si consumano atti di violenza nei confronti della donna rendendola oggetto di maltrattamenti e di sfruttamento nella pubblicità e nell’industria del consumo e del divertimento. Dinanzi a fenomeni così gravi e persistenti ancor più urgente appare l’impegno dei cristiani perché diventino dovunque promotori di una cultura che riconosca alla donna, nel diritto e nella realtà dei fatti, la dignità che le compete. (cfr. ibidem)

Poi leggo CdP: …Oggi vi è un movimento molto avanzato che favorisce gli pseudodiritti della donna, movimento che non è affatto aderente alla fede cristiana, anzi è sovversivo e radicalmente rivoluzionario nel senso più malvagio ed anticristiano; la conseguenza di una sua eventuale affermazione sarebbe quella di abbattere una delle più grandi barriere che ancora resiste alla piena dell’empietà che dovrà sommergere la cristianità nella iniquità e nella bestemmia. Il posto che la donna occupa nella famiglia cristiana è simbolo divinamente spiegato di un mistero celeste, quello in relazione al rapporto tra la Chiesa ed il Signore. Satana si inpegna a cancellare questa testimonianza e stimola la donna a lottare per la sua uguaglianza all’uomo facendole affermare: …Io e l’uomo siamo uguali…

Bha sarò io che sono un po’ ottuso ma mi sembra che tra le due versioni ci sia una impercettibile differenza… vediamo se qualcuno riesce a coglierla?
Vi prego di prestare grande attenzione perchè essa è davvero minima… 😉

Simone

P.S.: sei andato CdP all’udienza del Papa alla fine… o ha cambiato idea e ti ha tenuto distante?

P.P.S.: io sono ancora qui che aspetto i commenti e le 101 spiegazioni di perchè GPII sia eretico… ho ancora molto da attendere? Non è che, intanto, mi dai un’anticipazione?

P.P.P.S.: brunello mio… dove sei finito? non hai più risposto alle mie domande… 🙁

Qui l’empietà: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/5969-la-sacra-scrittura-ben-definisce-il-ruolo-della-donna-nella-societa-

34 pensieri su “Che tu sia maledetta tra tutte le donne

  1. admin

    Simone… Speravo proprio nel tuo intervento per mettere ordine nel mare magnum Pontifesso di CdP. Leggendo il suo “articolo” avevo notato la ripetitiva ed ossessionante citazione di brani di Genesi. Sicuramente un libro interessante ma pure io (che non ho studiato teologia, anzi non ho studiato molto in generale) ho imparato che è un libro da prendere con le pinze, da interpretare. Un libro che parla per immagini, per allusioni. Invece no, CdP lo legge e non lo interpreta, si limita al significato superficiale delle parole, senza pensare alle immagini che si celano dietro questi testi.

    Sono davvero impressionato dal lavoro che tu e GG fate quotidianamente per Pontilex! Potremo mai sdebitarci?
    Impressionante e terribilmente interessante!

    Grazie!

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    1. simone Autore articolo

      pensa che il Concilio Vaticano II tra i vari documenti che ha prodotto ne ha fatto uno sulla Divina rivelazione: la Dei Verbum.
      E pensa in questo documento la Sacra Scrittura come “fonte” per conoscere Dio occupa solo il terzo posto (se guardi l’indice te ne accorgi – e guarda che qui parliamo di teologia quindi anche l’ordine delle parole è importante… figurati dei capitoli). Al primo posto c’è l’uomo che fa esperienza di Dio (quindi incontro esperienziale, diretto) che “…si fa incontrare e parla agli uomini come ad amici e si intrattiene con essi, per invitarli ed ammeterli alla comunione con se…” (DV 2), poi vi è la tradizione orale e solo al terzo capitolo si parla della Sacra Scrittura… La nostra non è una religione del libro come lo è invece quella islamica dove Dio parla e l’autore del corano scrive… se uno pensa alla Bibbia come ad un insieme di regole da rispettare se non vuoi andare all’infermo ma in paradiso… non ha capito nulla ma proprio nulla del cristianesimo.
      Isaia dice: questo popolo mi onora con le labbra… ma il suo cuore è lontanto da me… se non ci sta il cuore… le regole servono a poco…

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      1. admin

        Simone credo che qualcuno si stia occupando di approfondire un tuo rapido accenno che mi era sfuggito ad una prima (superficiale) lettura del brano del Maldestro. A giudicare dunque dalle parole che Carletto riporta nel suo articolo sono per la stragrande maggioranza copiate da altri siti. Credo che vedremo presto nuove statistiche 😀

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        1. simone Autore articolo

          Bhe per quanto riguarda l’articolo sulla donna, nonostante lo spacci per un capitolo di un suo libro, esso è preso pari pari da http://www.apostolici.it/temi/donna.asp… dove campeggia in bella vista il Tutti i diritti riservati… chissà se CdP ha chiesto il permesso per pubblicarlo su pontifex, ma soprattutto chisà se ha chiesto il permesso per pubblicarlo sul suo libro…

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          1. admin

            Infatti Stefano stà scentificamente calcolando quanta parte del testo riportato da CdP come “suo” sia vergato di suo pugno e quanta parte arriva da altre fonti. L’ultima volta che abbiamo analizzato un testo di CdP avevamo ottenuto uno whopping 95% (se non ricordo male) di testo altrui contro un misero 5% di testo del Carletto… 😉

          2. Gianfranco Giampietro

            Lol, ma questo è davvero grave! Alla fine un articolo spacciato per “proprio” su un blog è di cattivo gusto. Ma spacciare roba altrui per un proprio libro è davvero grave. Non so, ma a me mi lascia ancor più perplesso! E’ come se dipingessi una copia della Gioconda aggiungendole i baffi e dicendo che è tutta farina del mio sacco.

            Meno male che ci aveva annunciato che si sarebbe messo al lavoro per questo “entusiasmante” articolo sulle donne. Alla fine il lavoro è stato un solito copia e incolla. Per fortuna non lo pagano per questi articoli.

      2. panguron

        Caro Simone i tuoi articoli sono sempre cosi interessanti e sinceramente vorrei tanto approfondire alcuni degli argomenti che tu tocchi. Sarebbe magari possibile aprire una sezione del sito dove avere a disposizione alcuni dei documenti che tu citi o almeno il link per scaricarli?

        Cordialmente

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  2. AlbertoB

    Premesso che le mie conoscenze in campo teologico sono pari a quelle che ho nella fisica dei quanti , ovvero il nulla più totale , credo di avere però una giusta dose di buonsenso , quello dell’uomo della strada.
    E l’uomo della strada , ovvero io , leggendo il cumulo di idiozie redatto da questo tizio ha pensato :” mamma le cazzate… MAMMA LE CAZZATE!!!”.
    Già , perchè imho di questo si tratta.
    Ne esce fuori l’ennesimo bel quadretto con soggetto CdP , che dipinge sè stesso come quel “padrone di sè stesso e di ciò che lo circonda” che non sarà mai perchè condannato a vivere solo con i suoi demoni e le sue manie , usando i suoi rancori verso il prossimo come scudo , senza accorgersi che questa è la strada che conduce verso la torre d’avorio , di cui ha già le chiavi in pugno. Gli manca solo di inserirle nella toppa.
    Quando se ne renderà conto , sarà troppo tardi , ma d’altronde si sa che il karma ragiona secondo criteri tutti suoi.
    Cosa aggiungere : trovo pietoso inoltre tutto questo giro di parole per giustificare una gretta mentalità rurale , in cui la donna è sottoposta e sottomessa. Perchè di questo si tratta , di un contadinotto frustrato e solo che lotta contro le ombre sui muri , senza accorgersi che le ombre sono nella sua anima ; una macchietta , l’incarnato dello stereotipo del maschio italiano , virile (…) , il macho che ritiene la donna un oggetto.
    Facendo riferimento anche ad un vecchio articolo (che non ho voglia di cercare , sorry) in cui blaterava idiozie riguardo al chiudere la donna in gabbia per non essere traditi , c’è da fermarsi un attimo e pensare. Cosa c’è dietro? Quali ferite mai risanate ed interiorizzate fino all’ossessione (per questa ed altre questioni) lacerano quest’anima persa? Cosa sta negando fino al parorissismo , in un infantile cantilena interiore? Probabilmente lo psichiatra che lo ha in cura lo sa.

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  3. Ale Cr

    Faccio graziosamente notare che tutto il pensiero di Carletto è uguale, identico, spiccicato a quelli dei fondamentalisti islamici… la donna, per entrambi (Carletto e imam afghano) dev’essere subordinata al marito, non deve lavorare (se non in lavori adatti a lei: cura dei vecchi, dei malati e dei bambini, stop), non deve mai mai mai rivestire ruoli più importanti dell’uomo (per me Carletto è terrorizzato dalla competizione: già è umiliato da milioni di uomini, se a quelli ci sommate milioni di donne, lo schiacciate proprio), non deve insegnare nulla agli uomini, non deve comandare nulla agli uomini, non deve governare nulla di nulla, non deve prendere alcuna decisioni autonoma e via dicendo. La donna, infine, ha senso solo se moglie (chissà se può scegliersi almeno il marito…. dubito) e madre. Non ha diritto di scegliere, non ha diritto di realizzarsi se non nel modo che l’uomo (padre, fratello o marito, comunque essere umano dotato di erezione mattutina) decide per lei, graziosamente schiacciata e umiliata.
    Se mi trovate le differenze tra le due posizioni (CDP e imam fondamentalista), sarò graziosamente grata.

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    1. Gianfranco Giampietro

      E’ vero, lo abbiamo notato e fatto notare più di una volta.

      Alla fine tutti gli estremisti, di qualsiasi categoria, si odiano e in realtà si somigliano più di quanto non credano.

      Alla fine volendo generalizzare (ma molto generalizzare, quindi non prendetemi alla lettera) potremmo dividere tutta l’umanità soltanto in due categorie: la gente equilibrata e i fondamentalisti.

      La gente normale equilibrata in fondo ha molto in comune. Non importa se siano atei, cristiani, musulmani o induisti. Tutti noi cerchiamo le stesse cose: una convivenza pacifica, la realizzazione della nostra felicità, il desiderio di amare ed essere amati e accetati, ecc ecc. Abbiamo culture e idee diverse, ma cerchiamo tutti le stesse cose, e cerchiamo di realizzarle in armonia e rispetto del prossimo.

      I fanatici invece a loro volta si somigliano tutti tra di loro, non importa se sono fascisti, stalinisti e maoisti (più che “comunisti”, in realtà sempre dei fascisti, fascisti rossi), talebani o neoconservatori. Le fondamenta del loro contorto pensiero sono spesso le stesse:

      -una dottrina da seguire ciecamente e fanaticamente (non importa se tale dottrina è una ideologia o una religione: l’atteggiamento è sempre di tipo “religioso” invasato, anche nel caso di una ideologia atea)

      -totale intolleranza e mancanza di dialogo con chi la pensa diversamente, additato come “male assoluto” da estirpare, cosa che si traduce sempre in un ideale di controllo della società di carattere dittatoriale o comunque antidemocratico e antiliberale.

      -l’idea di un “noi” sempre visto nel giusto (e assistito da “Dio” o dal “Destino”) contrapposta all’idea degli “altri” e del “mondo”, visti come territorio ostile e rivale

      -Gli “altri” e il “mondo” complottano sempre e comunque contro il “noi”… ci si immagina sempre braccati e sul punto di essere “invasi” dagli “altri”. Cosa che giustifica sempre, prima o poi, un attacco “preventivo” contro i mostri della loro immaginazione.

      -il mandato e la missione di dovere portare la “luce” della verità (la propria ideologia o religione) in tutto il mondo, e che tutti debbano piegarsi, pacificamente o meno, all’evidenza della “verità” e del vero “bene” assoluto e incontestabile.

      -un modello sociale quasi sempre patriarcale e gerarchico. Tutto e tutti hanno il loro “posto” di subordinazione, in quella che potremmo definire una “piramide gerarchica”.

      Nel cristianesimo questa piramide si traduce, partendo dalla base, in

      1.”Mondo”, creato da Dio ad uso e consumo dell’uomo, che è il centro della creazione e protagonista assoluto del dramma cosmico. Quando una religione non considera l’uomo come parte della natura, ma al di sopra di essa, questo si traduce sempre nella presunzione che tutto esista in funzione dell’uomo, e che il mondo, le piante e gli animali esistono solo come strumenti che attendono di essere sfruttati dall’uomo.

      2.”Donna”, creata al di sopra della natura, ma creata comunque come strumento al servizio dell’uomo. Nella Bibbia viene creata da una costola dell’uomo, a rappresentare il fatto che nasce per compiere un servizio preciso al servizio del maschio. Nasce “in funzione di qualcosa”, molto poco romantico.

      Anche se ci sarebbe da precisare che la Genesi in riguardo a ciò è confusa. La Genesi è abbastanza chiaramente una sovrapposizione di due testi, o varianti della stessa narrazione (una “elohista” e una “jahveista”). L’uomo appare creato due volte. La prima volta viene specificata una creazione immediata dell’uomo in maschio e femmina, nella seconda “ri-narrazione” la donna appare non contemporaneamente, ma in un secondo momento.

      Ad ogni modo per me questo non conferma affatto l’opinione di “Dio” riguardo alla donna. Mi si perdoni la freddezza razionale, ma per me la Genesi conferma solo una visione delle cose da parte di un popolo di una determinata epoca.

      Un popolo patriarcale immagina sempre un Dio patriarcale.

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      1. Gianfranco Giampietro

        Ho dimenticato di aggiungerlo, ma mi sembra evidente che poi la piramide in questione si completi con 3 l’uomo, creato a sua volta come servo di 4. Dio

        Rispondi
      2. Gianfranco Giampietro

        Aggiungo anche, ma lo avevo già detto in altre occasioni, che alla fine sono sempre e solo questi fanatici che ci guastano la vita e rendono difficili i nostri rapporti con le altre culture. Sarebbe davvero una gran cosa se potessero andare tutti a giocare alla “guerra santa” su un altro pianeta, lasciando in pace tutta la gente normale e tranquilla di ogni credo, razza e cultura.

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  4. Ale Cr

    Scusate, mi ero persa l’ultima perla dell’emerito Babini intervistato da Volpe:
    “Che cosa pensa delle donne vestite succinte?: ” esistono tante sante donne migliori degli uomini, ma alcune oggi fanno carriera maggiormente con alcune parti del corpo che col cervello. Poi con alcuni abbigliamenti provocano e lo stupro, roba da animali, se lo tirano”. ”

    Sono talmente NAUSEATA che ho dovuto cancellare un lungo commento pieno di insulti poco “cristiani”… chissà perchè, l’emerita merda vescovile punta il dito sempre e solo contro la donna stuprata, e MAI contro l’uomo che ha compiuto il gesto…

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  5. francesco t

    bene. sappi , di peitro, che grazie a queste tue “cristianissime” opinioni sulla donna, non ne troverai mai una.
    ergo, non potrai mai adempiere alla tanto decantata procreazione.
    e non a causa degli altri, ma a causa TUA.
    poi, fosse solo quello il problema…ma vabbè.

    vorrei precisare che se Dio avesse davvero voluto intender la donna come un esser inferiore all uomo e sottomessa, non le avrebbe dato l intelligenza per pensare e dire che non è così.

    Rispondi
  6. Pontipax

    Misoginia e omofobia (ops… è una parola che non esiste, ma provate a intuirne il significato, perché il mio dizionario dei sinonimi è limitato) insieme potrebbero far pensare a qualche turba…

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  7. pao

    “Non vorrei peccare di misogenia, ci mancherebbe, …bla bla bla…” e ci mancherebbe proprio, figurati!
    Vai tranquillo Cidippino, la misoginia non é un peccato, é una malattia…come anche la ginofobia, e sono malattie molto diffuse tra i PontiFeSSi (poveracci!).
    Insomma, non é colpa tua se sei una schiappa e con le donne non ce la fai, figurati, giá non sai distinguerle dagli uomini, come cavolo faresti a costruirci una relazione, anche non Sacra??
    Rischi pacchetti sorpresa ogni 3×2, non sia mai!
    Direi che é “normale” nelle tue condizioni essere condannato ai fotomontaggi malriusciti con la tua immagine ritagliata accanto la donna dei sogni..ed é anche “normale che sogni con una bella gabbia dorata dove rinchiudere la tua bella, magari anche incatenata, che altrimenti scapperebbe a gambe levate!
    Insomma…rassegnati, secondo me resti zitello vita naturaldurante e passerai alla Storia come il Norman Bates PontifeSSiano e non ti salverai nemmeno con il gayismo, amen…amen..amenoché il tuo terapeuta riesca a guarirti in tempo (ma non credo)!

    Rispondi
  8. Litigi Vacui

    Approfitto di nuovo della Vostra gentile ospitalità per pubblicare un post che il bug presente sul forum Pontifex potrebbe erroneamente censurare.
    Grazie….

    ————

    Monsignor Babini, dopo aver assunto una posizione molto dolce nei confronti dei preti pedofili, adesso giustifica gli stupratori, accusando le donne che vestono in maniera succinta. Da questo si potrebbe dedurre che anche i preti stupratori probabilmente sono stati adescati da bambini e bambine provocatori.
    Vorrei chiedere a chi sostiene le tesi di Monsignor Babini come si comporterebbe di fronte a una propria figlia che dichiara di essere stata stuprata. Gli mollerebbe un ceffone perché ha indossato una gonna troppo corta?
    Quale dovrebbe essere la soluzione a tutto questo? Costringere le nostre donne a indossare un burka per evitare di stuzzicare i passanti? Fanno bene, allora, gli uomini musulmani. O sbaglio?
    Non sto provocando, ma solo chiedendo delle risposte. Per evitare che il bug del software di Pontifex impedisca la lettura di questo mio post, lo inserirò anche sul sito dei Vostri dirimpettai. Grazie per l’attenzione che vorrete dedicarmi.

    Rispondi
    1. Diego

      ma cosa si può pretendere da Babini? fa parte della risma di gentaglia che definisce sexy i bambini e incolpa gli omosessuali se le voci di stupro sui bimbi escono dalle porte della Chiesa.

      Rispondi
      1. admin

        Noto anche una strana contraddizione: quando si parla di omosessuali, esisterebbe un programma per diffondere quella che secondo loro è una “malattia”, conquistando i ragazzini e deviandoli all’omosessualità attraverso soldi, regali etc etc… Quando un prete molesta un bimbi invece è colpa del bimbo. Quando uno stupratore violenta una donna invece è colpa della donna. Allora alla stessa stregua, nel caso del “contagio omosessualista” non potrebbe essere ancora colpa di chi viene traviato? A questo punto lo s-ragionamento autorizza a trarre qualsiasi perversa conseguenza!
        E’ proprio vero: coerenza, non sei Pontifessa!

        Rispondi
  9. Litigi Vacui

    Monsignor Babini dichiara: “Poi credo che Vendola farebbe bene a non camminare a Roma di sera, con l’ aria che tira e i criminali che girano, un insulto o una legnata se la può beccare.”

    Devo dire che, nonostante le apparenze, la generosità alberga nel cuore di Monsignor Babini. Viste le sue posizioni così distaccate nei confronti dei gay, non avrei mai immaginato tanta attenzione per la salute di Vendola. Nonostante Vendola sia un omosessuale, Monsignor Babini si preoccupa per la sua incolumità fisica! Questo è senz’altro un ottimo esempio di carità cristiana.

    Grazie ancora una volta a Pontilex per l’ospitalità.

    Rispondi
    1. admin

      Credo che una delle frasi che hai citato siano parte dell’esposto presentato tempo addietro proprio contro Babini, Pontifex, CdP e Foxy.

      Rispondi
  10. Ale Cr

    nei commenti:
    Litigi scrive: “Sig. Di Pietro, ho chiesto alla mia compagna di smetterla con questa assurda ricerca di un lavoro che la distrarrebbe dal focolare domestico; ma ha minacciato di lasciarmi. Come dovrei comportarmi adesso con lei, visto che mi ha disobbedito? ”

    Di Pietro risponde: “Io non sono un sacerdote ma, nel mio caso, ho sempre cercato, anche facendo 3 lavori, di far stare nel massimo agio la mia ex fidanzata, per fare in modo che non si distraesse dalla sua missione Cattolica di futura moglie e madre. Purtroppo le porte degli inferi hanno prevalso e, attualmente, sono single ed in preghiera, affinché Dio mi faccia incontrare la persona giusta. E’ solo una questione di Fede. O si confida in Dio, senza preoccuparsi del mondo, o si giace sotto lo spirito di questo mondo. Lo ha detto anche il Papa in una delle sue ultime omelie.
    Saluti

    nb: consiglio .. preghi per la sua fidanzata e si dia da fare affinché possa essere tutto secondo la volontà di Dio e non secondo la sua. ”

    Cosa dire, se non “Pateticamente ridicolo”?!

    Rispondi
    1. pao

      Ale:”pateticamente ridicolo” va benissimo..non mi viene in mentre altro che non siano volgaritá!

      (eeeh, gliel´ho scritto io che resterá zitello!)

      Rispondi
    2. admin

      Ale non ho ancora aperto Pontifex… Vuoi dire che se guardo il sito Pontifesso trovo un commento di CdP in cui si lascia andare a questi quadretti domestici e ci svela dettagli della sua vita privata? 😀
      La fine della sua storia deve essere cosa recente visto che quest’estate, a luglio, CdP ha comprato su ebay dei pantaloni da donna… 😀
      Jeans (di CK e di Mauro Grifoni) e pantaloni Pinko… Ah però !! 🙂

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    3. AlbertoB

      Ma LOL… la fidanzata l’ha mandato a spasso e la colpa di chi è? Non di una incompatibilità caratteriale emersa dopo tempo piuttosto che una differenza di visione della vita oppure perchè queste cose alla fine semplicemente accadono (“shit happens” dicono in terra d’albione). La colpa è delle porte dell’inferno che hanno prevalso. Chiaro no? Non so che cosa darei per sentire l’opinione di questa ex fidanzata , che magari non cercava un tizio che facesse 3 lavori per “fare in modo che non si distraesse dalla sua missione Cattolica di futura moglie e madre” ma cercava semplicemente una persona che le volesse bene e che non fosse uno sciroccato catto-talebano.
      Ad ogni modo si spiegano un sacco di cose , soprattutto la ferita di cui parlavo in un mio commento precedente. “Confidare in Dio , senza preoccuparsi del mondo” : raccontala a un altro Carlè , l’hai presa molto molto male e non solo non ti è ancora passata , ma di questo passo non ti passerà mai. Il Dio che dici di amare così tanto non è un palliativo per le tue rogne psicologiche che non riesci ad affrontare , anzi , esse influiscono in modo più che negativo sulla tua visione della fede. I risultati sono sotto gli occhi di tutti.

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  11. Gianfranco Giampietro

    Gran bell’articolo. Sono pienamente d’accordo.

    E sottolineo anche io come in realtà, sebbene il modello dominante del suo popolo fosse di stampo chiaramente patriarcale, Gesù fu sempre un difensore delle donne e della loro dignità, almeno per come ci è tramandato dalla storia e dalle tradizioni. Anzi, nelle tradizioni apocrife (non accettate dalla Chiesa) spesso questo elemento è ancora più messo in evidenza, cosa che probabilmente venne poi messa in ombra da una Chiesa nascente che voleva mantere i vecchi costumi patriarcali. Ma la misoginia cristiana nasce soprattutto con il pensiero di Paolo, il quale riversò nella dottrina del cristianesimo quella che era più che altro una visione personale del ruolo della donna.

    Lo stesso Paolo diceva:

    (1 Timoteo 2:11-15)
    “La donna impari in silenzio con ogni sottomissione.
    Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio.
    Perché Adamo fu formato il primo, e poi Eva; e Adamo non fu sedotto; ma la donna, essendo stata sedotta, cadde in trasgressione; nondimeno sarà salvata partorendo figliuoli, se persevererà nella fede, nell’amore e nella santificazione con modestia.”

    (1 Corinzi 14:34-37)
    “Come si fa in tutte le chiese de’ santi, tacciansi le donne nelle assemblee, perché non è loro permesso di parlare, ma debbon star soggette, come dice anche la legge.
    E se vogliono imparar qualcosa, interroghino i loro mariti a casa; perché è cosa indecorosa per una donna parlare in assemblea.
    La parola di Dio è forse proceduta da voi? O è dessa forse pervenuta a voi soli?
    Se qualcuno si stima esser profeta o spirituale, riconosca che le cose che io vi scrivo son comandamenti del Signore.”

    “Poiché non permetto alla donna d’insegnare, né d’usare autorità sul marito, ma stia in silenzio”

    Nessuna menzione a Cristo o al suo pensiero a riguardo… solo una decisa opinione personale di Paolo contro le donne.

    Se di prendono in mano molti vangeli “apocrifi” scartati dalla Chiesa, emerge più di una volta la considerazione favorevole che aveva Gesù delle donne (la stessa Maddalena vi appare come uno dei suoi discepoli, sullo stesso piano degli altri, cosa che secondo la tradizione irritava l’apostolo Pietro, poco simpatizzante della figura della donna)

    Nel Vangelo di Tommaso, nel loghion 114 si può leggere:

    “Simon Pietro disse loro: “Maria deve andar via da noi! Perché le femmine non sono degne della
    vita”. Gesù disse: “Ecco, io la guiderò in modo da farne un maschio, affinché ella diventi uno
    spirito vivo uguale a voi maschi. Poiché ogni femmina che si fa maschio entrerà nel Regno dei
    cieli”.”

    Chiaramente il significato non è letterale, non è un letterale mettersi i pantaloni e un paio di baffi finti da parte delle donne. Universalmente la donna a quei tempi, e in quel contesto culturale, era il simbolo della passività, di una creatura “inferiore” non destinata ad una elevata istruzione e ad un compito di realizzazione personale che non andasse molto oltre quella di “incubatrice” vivente del seme maschile. Ovviamente non è una situazione universale del mondo antico, ma era una opinione frequente in molte culture patriarcali, soprattutto mediorientali (non tutte ovviamente, si pensi al ruolo della donna nell’antico Egitto).

    La donna che “diventa uomo” ovviamente è solo una espressione simbolica per descriverne l’emancipazione, l’autonomia spirituale e la sua dignità di essere vivente assolutamente uguale all’uomo (non “identica”, ma uguale) che lei deve avere.

    Non stiamo parlando per forza di donne “maschiaccio”, o vestite come uomini in stile Lady Oscar (per chi come me è un nippofilo consumatore di manga e anime giapponesi)

    Non è un discorso sessuale, ma d’archetipo. L’archetipo universale di “mascolinità” è quello di estroversione, attività, coinvolgimento attivo nel mondo, nel lavoro, nella politica, ecc. L’archetipo universale di “femminilità” invece è quello di riflessione, di introversione, di sensibilità e di cura del prossimo che non si mette molto in mostra sulla scena attiva del mondo.

    Essere “maschili” o “femminili” in questo senso non è qualcosa che si limita alla banale considerazione del sesso di appartenenza. Perchè anche in questo campo la “salute” viene dall’equilibrio di queste due polarità.

    Non si deve pensare che l’uomo completamente “maschile” (estroverso, aggressivo) o la donna completamente “femminile” (introversa, remissiva) siano equilibrati e sani. L’equilibrio passa sempre nel mezzo, e credo che anche Gesù lo capisse. Egli stesso non era infatti un “virile” Mosè armato di verga e piaghe.

    L’uomo troppo uomo è un distruttivo sbruffone.

    La donna troppo donna è un’oca superficiale.

    Il vero uomo è colui che sa anche comprendere e maternalmente ascoltare come una donna.

    La vera donna è colei che sa agire anche indipendentemente come un uomo e senza bisogno dell’uomo.

    La tradizione biblica (o l’interpretazione che ne è stata fatta) ci ha legato troppo all’idea che uomo e donna debbano essere due creature dipendenti l’una dall’altra, soprattutto la donna nei confronti dell’uomo.

    Secondo me è questo ad essere alla base della rovina di tanti rapporti umani.

    Se l’uomo e la donna non sono indipendenti l’uno dall’altra, perfettamente realizzati come individui indipendenti, ciò che si avrà sarà un rapporto di dipendenza, che non è vero “amore”.

    Il vero amore nasce nell’indipendenza, non nella dipendenza o nelle gerarchie esistenziali, nel ruolo della donna sottomessa ecc.

    Che la cultura ebraica delle origini sia affetta da maschilismo schietto è un dato di fatto.

    Si pensi al mito di Lilith.

    Personaggio mitologico di derivazione sumero-babilonese, passò nelle tradizioni popolari ebraiche come “la prima moglie di Adamo”.

    Nella tradizione popolare ebraica, si narra che la prima donna venne creata dal fango insieme ad Adamo, e quindi uguale ed eguale a lui.

    A causa della loro “pari” origine, Lilith rifiutava la volontà di Adamo di essere sottomessa a lui, pretendendo di essere trattata alla pari. La tradizione popolare ebraica infantilmente ci descrive come questa discussione “filosofica” avesse ripercussioni anche nei rapporti sessuali tra i due coniugi. Adamo pretendeva che Lilith avesse una posizione sottomessa anche durante i rapporti sessuali. Lilith invece a volte voleva anche fare l’amore stando sopra e non sotto. Ovviamente il fatto dello stare sopra durante i rapporti aveva per quei popoli anche un significato di dominio sull’altro durante l’amplesso.
    La figura di una donna che domina e conduce l’amplesso del suo amante era visto come atto di “pericolosa” supremazia da parte della donna.

    « Ella [Lilith] disse ‘Non starò sotto di te,’ ed egli [Adamo] disse ‘E io non giacerò sotto di te, ma solo sopra. Per te è adatto stare solamente sotto, mentre io sono fatto per stare sopra. »

    No comment su quanto sia “profonda” ed edificante l’importanza di questa discussione 😀

    Fatto sta che Lilith mandò al diavolo (e il diavolo disse: “e io che cavolo c’entro?” ) il marito e abbandonò il Giardino dell’Eden… E poichè non prese parte al party a base di mele, rimase anche immortale.

    Questo mito popolare (che più della religione fa parte del folklore, come le storie sui vampiri o sui fantasmi raccontate attorno al fuoco) mostra come l’immagine della donna autonoma e pari all’uomo, che non accetta di “stare sotto”, nell’immaginario dei popolo patriarcali e maschilisti coincide sempre con il concetto di “donna demoniaca”.

    Non a caso anche in Europa spesso la donna definita “strega” non era altro che una donna indipendente, senza marito e autonoma nel pensiero e nella dignità. Non dimentichiamo che la filosofa Ipazia venne uccisa formalmente con l’accusa di essere una strega.

    L’uomo maschilista è allo stesso tempo attratto e spaventato dalla donna indipendente, ed ecco che ci ha costruito, attorno a questa figura, il mito del peccato, della stregoneria e del demoniaco.

    Stranamente mi stupisco del fatto che il diavolo nella cultura mediorientale e cristiana non abbia preso sembianze femminili nell’immaginario, vista la frequente assonanza “donna-demoniaco”.

    Rispondi
    1. Ale Cr

      E pensare che proprio quei due passi citati con tanta veemenza dal povero Carletto come “dimostrazione” della posizione della chiesa verso le donne sono dei falsi!
      La Prima lettera a Timoteo non è di “san” Paolo, ma è pseudonima, in quanto lessico, grammatica,stile e situazioni storiche di cui parla sono del tutto estranei al I secolo d.C. (si legga, al riguardo, gli studi di Ehrman: I Cristianesimi perduti, ed. Carocci; The new testament, ed. Oxford o, se non si fida, legga Introduzione alla Bibbia, capitolo X, del docente di Esegesi e Teologia Biblica alla Facoltà Teologica di Milano, Claudio Doglio).

      Il passo invece contenuto nella Prima lettera ai Corinzi, come si evince dallo studio dei manoscritti più antichi della lettera, è stato copiato secoli dopo a casaccio dentro alla lettera (autentica) di Paolo (non sempre, infatti, si trova nel paragrafo 14 della lettera!!!A volte è nel 13, per esempio, altre nel 11…), probabilmente da una nota a piè di pagina che riportava il passo della Prima lettera a Timoteo (anche qui, si legga Ehrman, o, per i papalisti, gli scritti del Doglio, i più semplici da trovare nelle librerie italiani).

      Ovviamente, non sono gli unici testi non autentici o manomessi (per dirne alcuni: la Lettera a Tito, la Seconda lettera ai Tessalonicesi… l’Apocalisse di Giovanni, mai scritta dall’apostolo Giovanni, e via dicendo), ma fa ridere che Carletto riesca a citare due falsi su due per le sue argomentazioni!

      Forse è proprio giunto il tempo, per lui, di iniziare a studiare seriamente i testi e le critiche ai testi, anche di teologi ufficiali… giusto per scendere la pero e aprire un po’ gli occhioni.

      Rispondi
      1. Gianfranco Giampietro

        Non so perchè, ma la cosa non mi stupisce. Parliamo praticamente della costruzione di una ideologia a tavolino da parte di chi voleva una determinata ideologia nella bocca, autorevole, di queste persone.

        Una cosa davvero lontana dalla nostra mentalità moderna, era l’uso di chiosare e modificare apertamente i documenti originali, o di scriverne da zero altri, per poi attribuirne la paternità ad altri, per dare più autorevolezza e valore allo scritto.

        Davvero interessantissimi tutti questi dati, perchè davvero nemmeno riesco ad immaginare quanti testi che credo autentici in realtà non hanno nemmeno la paternità originale. Non immaginavo fosse il caso anche di alcune lettere di Paolo.

        Purtroppo credo che ci sia davvero molto poco di non manomesso nella Bibbia giunta fino a noi.

        Riguardo l’Apocalisse di Giovanni, pur senza dati e indagini filologiche, a me l’Apocalisse ha sempre trasmesso una grande sensazione di completa estraneità rispetto al messaggio cristiano e alla personalità del Cristo.

        Purtroppo la cosa testimonia la cattiva abitudine dell’uomo di non volere ascoltare quello che una persona (un Cristo, un Buddha o chi per loro) ha da dire, ma solo quello che vorremmo ascoltare dalla sua voce, anche a costo di infilarcelo o modificarlo noi.

        Che esista o meno un Dio, ad ogni modo l’uomo continua a inventare la religione, e persino i suoi “testi sacri”, ad immagine e somiglianza soltanto di ciò che vuole sentire e leggere.

        Rispondi

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