BXVI… a un passo dall’eresia

E’ in uscita nei prossimi giorni il libro intervista a Benedetto XVI di cui si leggono stranci ormai ovunque.
Io ho letto quelli riportati dal Corriere della Sera e devo dire che la cosa che percepisco a primo impatto è l’umiltà dell’uomo Joseph Ratzingher, un’umiltà, una semplicità che pervadono tutte le risposte del Papa, ma di questo parlerò un’altra volta dopo aver letto il libro.
Qui vorrei soffermarmi su una risposta data dal Papa sull’argomento ebrei (risposta tratta da L’Osservatore Romano):

Devo dire che sin dal primo giorno dei miei studi teologici mi è stata in qualche modo chiara la profonda unità fra Antica e Nuova Alleanza, tra le due parti della nostra Sacra Scrittura. Avevo compreso che avremmo potuto leggere il Nuovo Testamento soltanto insieme con ciò che lo ha preceduto, altrimenti non lo avremmo capito. Poi naturalmente quanto accaduto nel Terzo Reich ci ha colpito come tedeschi e tanto più ci ha spinto a guardare al popolo d’Israele con umiltà, vergogna e amore.

Nella mia formazione teologica queste cose si sono intrecciate ed hanno segnato il percorso del mio pensiero teologico. Dunque era chiaro per me – ed anche qui in assoluta continuità con Giovanni Paolo II – che nel mio annuncio della fede cristiana doveva essere centrale questo nuovo intrecciarsi, amorevole e comprensivo, di Israele e Chiesa, basato sul rispetto del modo di essere di ognuno e della rispettiva missione […]

Comunque, a quel punto, anche nella antica liturgia mi è sembrato necessario un cambiamento. Infatti, la formula era tale da ferire veramente gli ebrei e di certo non esprimeva in modo positivo la grande, profonda unità fra Vecchio e Nuovo Testamento.

Per questo motivo ho pensato che nella liturgia antica fosse necessaria una modifica, in particolare, come ho detto, in riferimento al nostro rapporto con gli amici ebrei. L’ho modificata in modo tale che vi fosse contenuta la nostra fede, ovvero che Cristo è salvezza per tutti. Che non esistono due vie di salvezza e che dunque Cristo è anche il Salvatore degli ebrei, e non solo dei pagani. Ma anche in modo tale che non si pregasse direttamente per la conversione degli ebrei in senso missionario, ma perché il Signore affretti l’ora storica in cui noi tutti saremo uniti. Per questo gli argomenti utilizzati da una serie di teologi polemicamente contro di me sono avventati e non rendono giustizia a quanto fatto.

Ora credo che anche voi come me vi siate stracciati le vesti nel leggere parole quali Israele, Chiesa, rispetto del modo di essere di ognuno e della rispettiva missione messe nella stessa frase.

Forza Brunello, dai che scomunichiamo anche Benedetto XVI, anche lui è stato preso dentro la lobby di quei perfidi massoni ebrei e pure gay.

Evviva anche Benedetto XVI è eretico… abbiamo dovuto attendere un po’ ma alla fine… ecco l’eretico!

Alle parole poi: “comunque, a quel punto, anche nella antica liturgia mi è sembrato necessario un cambiamento. Infatti, la formula era tale da ferire veramente gli ebrei e di certo non esprimeva in modo positivo la grande, profonda unità fra Vecchio e Nuovo Testamento”  mi sono venuti i conati di vomito, come penso a tutti gli amici di pontifex…

Quando poi ho letto che si rivolge agli ebrei come ad “amici”… sono svenuto!

Brunello non arrabbiarti… anche Benedetto XVI è stato plagiato… Satana è entrato nella Chiesa, si è impossessato del Papa che ora, come vedi, straparla… ma tu resisti, brunello mio… vedrai che poi il Signore te ne renderà merito… Ora tu sei l’unica voce vera della Chiesa…

A parte gli scherzi brunello (spero tu lo abbia capito che scherzavo)… rileggiti questo passaggio del Papa che credo non ti possa fare altro che bene, rileggilo insieme a Carletto (a proposito: dove è finito?), rileggio insieme a don Stanzione, rileggilo con tutti quelli che vedono negli ebrei dei maledetti perfidi deicidi e piantatela di sparate stupidate, perchè ogni volta è sempre più triste ed imbarazzante vedere come le vostre posizioni siano non solo distanti ma direi di più, abissali, da quello che è l’insegnamento del Magistero, questo sì quello vero.

Simone

17 pensieri su “BXVI… a un passo dall’eresia

  1. Andrea ☮ il giullare matto Speaks

    Sarò molto curioso di leggere gli articoli dei giornalisti pontifexiani su queste parole di B16…
    Voglio vedere se si lanceranno in qualche acrobatica ed oscura interpretazione… Magari ritireranno fuori la storia del parlare o meno ex-cathedra…

    Rispondi
  2. Gunther

    la mia previsione è la seguente: una volta, in un commento CDP, si lamentava che pontifex.roma fosse considerato troppo modernista da siti ultrtradizionalisti (forse cattolicesimo.eu?) quindi io credo che questa sia la volta buona per fare il salto definitivo e diventare sedevacantisti o passare completamente alla fraternità di san Pio X (lefevriani).

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  3. Furio Detti

    ahi ahi ahi,

    da voi ragazzi mi aspettavo più furbizia.
    Benedetto XVI sta solamente gettando vernice nuova su quel baraccone putrido che è la Chiesa Apostolica Romana. Ora che il suo uomo di fiducia Berluscone I sta soffrendo un mostruoso calo di popolarità, ora che quell’azienda multimiliardaria che è il Vaticano sta subendo nel lungo periodo mostruosi contraccolpi in termini di appeal e immagine, ora che siamo in periodo elettorale e le mummie decrepite della CEI e dei vari santi concistori sentono puzza di incazzatura popolare e crollo della credibilità…

    beh cosa c’è di meglio che fare un po’ di fuffa fumogena per recuperar fiato?!?

    non penserete davvero che papa Razzinga I sia un “umile”.. lui? che gira con anelli alle dita grossi come “culi di bicchiere” (cit. da Nome della Rosa), che si fa confezionare abitini da mille e una notte in un paese di precari e terremotati? lui che gestisce un quinto del patrimonio immobiliare italiano – utile perché beh ha da cacciare molti milioni di risarcimento per cause pedofile in giro per il mondo – che ha nello IOR il fior fiore dei maneggioni e finanzieri? umiltà! ma stiamo scherzando. guardate che come umoristi bastano i pontifessi!

    non penserete davvero che quella storia del profilattico e le aperture farlocche di questi giorni siano qualcosa di più serio di un velo di vernice?

    dategli tempo che la crosticina di imbiancatura si secchi, anzi, lasciate posare un attimo l’olezzo di vernice nuova e vedrete, a elezioni concluse quanto è progressista e umile il nostro papa Razzingo e quanto saranno realmente moderni i politici che post-elezioni torneranno a lucidargli i tacchi delle scarpe a colpi di lingua.

    dai ragazzi, mi siete cascati a pié pari nel fosso, vi credevo più svegli….

    con la max cordialità comunque.

    Rispondi
    1. pao

      Furio:
      é perché ne abbiamo visti morire cosí tanti che ormai siamo grati anche per le briciole!
      Ci arrriveranno anche loro (la Chiesa Cattolica) prima o poi, ma intanto hanno tutte quelle vite sulla coscienza che avrebbero potuto salvarsi se non avessero creduto ai loro cinici capricci..

      Rispondi
    2. StayRelaxed

      Sono completamente d’accordo con te! E con Kung che ha espresso sostanzialmente la stessa opinione. Saremo troppo prevenuti o troppo realisti? 🙂

      Rispondi
  4. DiegoPig

    Da qui (http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/6059-quale-svolta-perche-siamo-con-la-carfagna):

    Bruno Volpe scrive:
    Il Papa non ha mai fatto aperture rivoluzionarie sul preservativo. Chi pretende di tirare il Papa per la tonaca, prendendo parole sparse e dissociate dal libro intervista Luce del mondo, é servito.
    Del resto, il Papa ha detto certe cose non in qualità di magistero (sarebbe stato allora ex cathedra e dunque atto infallibile ), ma in forma discorsiva e dunque criticabile sia pure con il dovuto garbo.

    Come a dire: “il papa quelle cose non le ha dette. E anche le avesse dette, non conterebbe una fava perchè tanto non è magistero”.

    Rispondi
    1. admin

      Stavo per scrivere le stesse cose ..
      Si sono portatia avanti con il lavoro … Non parlava ex cathedra, quindi ha detto minchiate.

      Sob …

      Rispondi
      1. simone Autore articolo

        Premetto che io qui mi limitavo ad affrontare la questione sugli ebrei e non quella sul profilattico.
        Sebbene l’intervento del Papa non si possa definire propriamente ufficiale nella forma sicuramente lo è nella sostanza. E’ indubbio infatti che questo come molti alti libri che hanno avuto come protagonista Benedetto XVI in persona abbiamo una grande diffusione a livello popolare. Ora mi chiedo: il Papa deve stare più attento a come parla in una enciclica, documento ufficiale delle Chiesa, riservata, nella pratica, solo agli esperti perchè difficilmente un fedele si mette a leggerla, oppure in un libro per i quali vi sono tutti i presupposti perchè sia un best seller? O non è forse vero che ognuno dei due documenti, per un motivo o l’altro richiedono lo stesso livello di attenzione e pesatura delle parole? Ricordiamoci che Benedetto XVI proviente da un periodo in cui una parola detta in più o male interpretata (vedi il caso Ratisbona) hanno suscistato granvi proteste…
        Quindi respingo che essendo un libro intervista questo sia meno “qualificato” per esprimere il pensiero del papa.
        Riguardo al discorso del Magistero. La Chiesa è sorretta da due tipi di insegnamenti: quelli del Magistero ordinario (che viene fatto attraverso encicliche, lettere pastorali, altri atti scritti, o attraverso la predicazione orale da parte del papa e dei vescovi) e quello strarodinario (pronunciamento di un concilio ecumenico o di uno ex cathedra del papa). Entrambi sono insegnamenti magisteriali.
        Si tenga presente, inoltre, che da Giovanni XXIII in poi la visione papale di amicizia nei confronti degli ebrei è sempre stata costante… quindi direi che possa ritenersi pacifico (a meno di non voler contestare gli insegnamenti papali degli ultimi cinquant’anni) che il modo con in quale la Chiesa deve presentarsi agli ebrei non è quello di scomunica e condanna ma quello di amicizia e con spirito dialogante.

        Rispondi
        1. admin

          Simone grazie per le puntualizzazioni.
          Per fortuna chi legge Pontilex probabilmente già condivide il tuo punto di vista… Il vero problema è che gli amici Pontifessi hanno già iniziato la loro opera di demolizione di questo libro, sollevando la manina ed eccependo che non si tratta di un pronunciamento ex cathedra.
          La posizione ondivaga di Carletto e Foxy (accusati a ragione da siti ultraconservatori di non essere abbastanza conservatori ma allo stesso tempo sufficientemente “tradizionalisti” da farci venire i brividi alla schiena) rispecchia proprio l’idea stessa della loro versione privata di “magistero” (minuscolo, ovviamente). Un “magistero” composto solo da quello che torna comodo a lorsignori, depurato di quelle componenti che stridono con le idee di CdP e di Brunello (oltre che del prete che veste sempre e solo in nero-tutto-nero, don Stanzione). Un “magistero” costruito a loro misura. Ed a misura di quello sparuto ma chiassoso gruppo di persone che adora leggere le empietà Pontifesse.
          Andranno avanti a dire che il loro magistero non è influenzato dalle interviste di BXVI e vivranno contenti e sereni in questo loro brodo che si sono costruiti.
          Stanzione non si espone più di tanto… Sarebbe bello segnalare al suo Vescovo la partecipazione di Stanzione a certi convegni. Magari sollevare qualche attenzione alla sua smodata passione per gli angeli (ai limiti dell’eresia, visto che già in passato la Chiesa si era espressa circa il culto eccessivo degli angeli).

          Rispondi
    1. pao

      AleCr:un ottimo ed utile consiglio visti i frequenti viaggi in “Estremo Oriente” a scopi terapeutici del nostro teletubby pontifessiano preferito!

      Rispondi
  5. FSMosconi

    Ma che dice il Pastore Crukko??? Si capisce da lontano un miglio che il Dio dall’AT è tutt’altro rispetto a quello del NT!!!
    Non me ne vogliano gli ebrei (non ce l’ho contro di loro, sia mai…), ma quello dell’AT è a tratti vanesio, bugiardo, dalla memoria corta, malvagio:…. avete in mente l’episodio in cui Davide venne consigliato da un essere che prima venne descritto come Dio e poi come (un) Satana? O quando, dopo che il popolo rifiutò i primi 10 comandamenti ne fece uccidere 36.000 capi famiglia? O le guerre di Canaan?

    A parte questo: mi sa che Brunello e Volpasten sono più papalini del papa stesso… 😉

    Rispondi
    1. admin

      Tutto ci può stare… Tutto ci può stare. Kung è un personaggio mica male, molto “ortogonale” all’establishment del Vaticano… Tutto ci può stare. 🙂

      Rispondi

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