L’ultima vagonata di Vaccate.

Immagine friggitrice

Cosa serve per friggere l'aria? Una friggitrice!

In realtà gli ultimi articoli Pontifessi non ci riportano il Vacca-pensiero. Ma insistono con la solita vagonata di emeriti (anche se Foxy si dimentica di chiarire che Francesco Cosmo Ruppi è egli stesso un emerito pensionato). Nulla di eclatante nei loro emeriti pensieri.

Troviamo curiosi invece alcuni articoli. Andremo ora ad elencarli in una rapida sequenza che culminerà, come uno spettacolo pirotecnico, nella frenesia dell’apice, quando si assiste al culmine dello show.

Partiamo allora con i classici “botti”, il cui scopo è quello di avvisare gli spettatori dell’imminente inizio dello spettacolo. In particolare facciamo riferimento all’articolo a firma di tale “Benedetto XVI”. Si tratterà di una omonimia? Un nickname scelto da qualche autore burlone? Non lo sapremo mai. Perchè non ci viene dato il modo di contattare l’autore del brano, quindi non possiamo che fidarci dell’attribuzione Pontifessa. 😉

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/5850-e-la-fede-dei-semplici-che-abbatte-i-falsi-dei

Altra primizia l’articolo a firma di Rino Cammilleri, che potremmo descrivere come “aria fritta montata a neve”. L’articolo è composto da una nota introduttiva basata sulla fastidiosa confusione tra due termini che serve come scusa all’autore per elencare una serie di film. Aria fritta, appunto. Purtroppo al Cammilleri sfugge che l’apologetica è una parte della dottrina teologica mentre l’apologeta è la persona che promuove ed elogia una specifica parte a danno delle altre. Per una fortuita svista mette insieme i due termini in un polpettone unico e mescola i suoi articoli sui film con la teologia. Bontà sua. La parte migliore dell’articolo è la polemica a distanza tra l’autore (che non scrive, ricordiamolo, per Pontifex ma che -forse- si limita a concedere agli amici Pontifessi il diritto di dare visibilità ai suoi borbottii) ed -udite udite- Umberto Eco. Non andiamo oltre per rispetto di Eco che ha sicuramente di meglio da fare che rispondere al povero Rino. Mi raccomando: Cammilleri, non sbagliate eh!

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/spettacolo/5851-la-papessa-giovanna

L’eccitazione sale, lo spettacolo diventa sempre più scoppiettante. Il prossimo numero pirotecnico proviene da tale Piero Mainardi. L’esordio è interessante perchè teorizza che la scuola italiana è invasa da manuali di storia di stampo marxista. Leggiamo infatti:

la manualistica risentiva ancora della storiografia che andava per la maggiore nel secolo scorso: quella influenzata dal pensiero marxista.

Siamo davanti ad un articolo di accusa. L’accusa, scandita nel titolo della pagina Pontifessa, è che tutti i manuali di storia (tranne quelli citati da Mainardi) sono ideologici. Ovviamente l’ideologia è quella marxista, come chiarito nel corpo dell’articolo.

Il Mainardi racconta che, a suo dire, l’unico punto di riferimento dei manuali di storia sarebbe il testo di Augusto Camera e Renato Fabietti (che pare essere un testo dedicato agli istituti tecnici). Che cosa fa dunque questo Mainardi? Si mette a spulciare i testi di storia per le scuole medie e le superiori e fornisce suggerimenti sui manuali che -secondo il suo parere- dovrebbero sanare la lacuna precedentemente evidenziata. Abbiamo fatto un breve lavoro di ricerca sui testi citati ed il quadro che appare spazia tra lo sconcertante ed il deprimente.

Prendiamo ad esempio uno dei testi: “Alle radici del domani”. Cerchiamo ora di inquadrare meglio il testo oggetto del nostro breve approfondimento. Per capire come mai piace tanto al Mainardi (ed agli amici Pontifessi) ci rivolgiamo direttamente ad uno degli autori, che dice:

Per questo si è voluto descrivere con correttezza e serenità il ruolo di capitale importanza per la nostra civiltà svolto dalla Chiesa nel corso dei secoli, si sono affrontati seriamente tematiche complesse (e sistematicamente mistificate) come il feudalesimo e il Sacro Romano Impero, l’islam, la cavalleria, le crociate, l’inquisizione, il Protestantesimo, la rivoluzione scientifica, la controriforma, l’illuminismo, la Rivoluzione francese, le insorgenze (a cui è stato dato quel giusto spazio sempre finora negato), il Risorgimento, Pio IX, il cosiddetto “brigantaggio” meridionale, i totalitarismi e i loro genocidi, ecc.

Il ragazzo che si forma su questo manuale (come l’adulto che lo legge per propria cultura) riesce ad avere un quadro della storia europea e occidentale non “inquinato” dagli ideologismi ereditati dalla manualistica del secondo dopoguerra.

[fonte: http://www.zenit.org/article-19452?l=italian]

Beh se l’autore del libro dice che il suo testo non è inquinato dagli ideologismi allora ci sarà da fidarsi, anche se ha affermato poche righe più sopra che si è voluto descrivere l’importanza capitale della Chiesa nei nostri secoli. Perchè questa non è ideologia. Dopo aver letto l’opinione di uno degli autori, passiamo all’opinione di chi ha avuto la sventura di imbattersi in questo testo.

L’anno scorso ho lavorato per una scuola privata: il manuale di storia era, a dir poco, osceno. Basti pensare che il ventennio fascista vi figura come una parentesi della storia italiana ricca di iniziative interessanti… I sessantottini? Un branco di tossicodipendenti, debosciati, e privi di valori. Mussolini? Quasi un benefattore. Il nazismo? Hitler, certo, non era una brava persona, ma il comunismo ha mietuto più vittime! (provare per credere: De Mattei R., Nistri E., Viglione M., Alle radici del domani). [fonte: http://devilstrainers.splinder.com/archive/2009-09]

Noi non giudichiamo. Noi ci limitiamo ad esporre le opinioni di altri (visto che non conosciamo direttamente i manuali citati dal Mainardi). Ognuno può stabilire in autonomia se il lavoro di questo tale sia attendibile, serio ed onesto.

http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/5849-i-manuali-di-storia-non-sono-tutti-ideologici

Ovviamente l’apogeo lo propala il nostro amato Carletto geniale webmaster. Si può dire “apogeo” oppure è un termine troppo legato al sistema eliocentrico che tanto irrita il colon dei nostri amici Pontifessi? Noi utilizziamo ugualmente questo termine, incuranti del colon Pontifesso. In un ediTToriale straordinario riesce a parlare di tre situazioni completamente diverse, mescolandole nello stesso brano come se avessero qualche attinenza mentre si tratta di tre “pensierini” del geniale Maldestro totalmente slegati gli uni dagli altri.

Gli argomenti sono tutti centro-destri. Buttiglione, Fini e Berlusconi. CdP ne ha per tutti.

Carletto mena fendenti contro le Iene, colpevoli di aver parlato di Buttiglione. Il geniale webmaster frappone il suo corpo tra quello del “galantuomo” Rocco e le sparate delle Iene. Stoicamente si offre volontario (non richiesto) alla difesa di Buttiglione. Come rilevato anche da Matyt (http://pontilex.org/2010/10/bigino-di-storia-e-filosofia-a-uso-e-consumo-di-cdp/) non si capisce per quale ragione Buttiglione ha diritto di parola mentre chi lo critica invece no. Forse CdP è troppo avanti nel tempo e già vive (nella sua mente) nella desiderata teocrazia. Poi parla nel solito fastidioso modo (aderente al magisterino Pontifesso) degli omosessuali, quindi nulla di nuovo sotto il sole.

Il secondo intervento del risoluto Charles è volto a mettere in riga il povero Fini. Non bastano i mastini di Feltri e Belpietro che vanno a controllare il colore del manico del coltello comprato da Fini e lo comparano con i coltelli della casa di Monaco. CdP ci racconta a modo suo (avendo probabilmente vissuto dall’interno il “trauma”) l’evoluzione della destra italiana dai veterofascisti fino ad AN. Poi inizia a condire il racconto, usando i soliti toni che lo caratterizzano, con le sue illazioni sulla presunta conversione sionista di Gianfranco Fini. E’ forse questa una accusa che CdP rivolge a Fini? Che sia più esplicito, perchè a noi non pare proprio che Fini sia “sionista”. Oppure forse Carletto crede che associare il nome di Fini con il sionismo porti disonore all’uomo Fini? Il capitolo è estremamente curioso ma quest’oggi ci limiteremo a queste poche parole.

Il geniale webmaster dedica il suo terzo “pensierino” a Berlusconi. Ci limitiamo ad osservare che CdP nel suo delirio trascura un piccolo dettaglio. Afferma -a torto oppure a ragione- che ora Silvietto è “single” e quindi può concedersi scappatelle. D’altra parte meglio le donne dei trans (e se lo dice Carletto, che di trans sembra essere esperto, vorrà ben dire qualcosa, no?). In tutto questo a Carletto (troppo impegnato a fare il geniale webmaster) sfugge che la ragazza oggetto delle scappatelle potrebbe anche essere minorenne. Già ma sappiamo bene che per i nostri amici Pontifessi è fondamentale distinguere la pederastia dalla pedofilia. E quindi ben venga un Silvio pederasta, vero Carletto?

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/5855-berlusconi-e-un-pubblico-peccatore-ma-i-politici-di-sinistra-ed-i-gay-non-facciano-la-morale-le-iene-portano-qpeneq-fini-in-cerca-di-circoncisione

5 pensieri su “L’ultima vagonata di Vaccate.

  1. stefano

    Impressionante la scientifica ripetitività con cui Carletto si circonda di collaboratori (veri o presunti) che riescono ad essere più faziosi di lui. L’opera del tizio che si è letto i manuali di storia per le superiori mi sembra esemplare.
    Queste persone non hanno neppure vagamente idea di cosa sia una qualche forma di coscienza critica. Loro ubbidiscono alla brutta copia del magistero che tanto piace agli amici Pontifessi… Desolante (come suggerito dall’articolo).

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  2. admin Autore articolo

    Tra i commenti dell’articolo di CDP un vero delirio del Carletto. Un profluvio di affermazioni, una peggio dell’altra. Compreso l’elenco delle cose “buone” prodotte dal Fascismo. Un esempio? Le colonie. Non vogliamo neppure capire se Carletto faccia riferimento al colonialismo fascista oppure alle colonie marine. Per la prima ipotesi ci limitiamo ad osservare che non è stata proprio una genialata e neppure una invenzione fascista (http://it.wikipedia.org/wiki/Colonialismo_italiano) mentre per le colonie marine non pensiamo sia neppure il caso di spendere una parola in più…

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  3. giux

    per quell’uomo… proprio non posso scrivere quel nome…. che un vecchio vada con una ragazzina di 14 anni è ok….

    dio che schifo!

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