Ci vuole un pò di culo anche nella sfortuna…

Volevo commenatare l’articolo dove don Davide Pagliarani fa le sue eclucubrazioni vaneggianti, riguardo il funerale di Sarah. Poi ho preso paura guardando la sua foto… con quel piglio così deciso, quel fisico imponente, quelle mani che con un gesto sembrano dire “se mi contraddici ti faccio un mazzo così!”. Ne parlerò indirettamente, quindi.

Incredibile la capacità di macinare sotto le ruote del Magistero qualsiasi cosa, compresa una ragazza 15enne uccisa nel modo in cui sappiamo. La totale mancanza di empatia di queste persone è qualcosa che lascia allibiti. Proprio questa riflessione mi ha fatto leggere questo raccontino (arrivatomi via e-mail come anello di una catena di Sant’Antonio) con occhi diversi. Lo condivido con voi.

“Due uomini, entrambi molto malati, occupavano la stessa stanza d’ospedale.
A uno dei due uomini era permesso mettersi seduto sul letto per un’ora ogni pomeriggio per aiutare il drenaggio dei fluidi dal suo corpo. Il suo letto era vicino all’unica finestra della stanza.
L’altro uomo doveva restare sempre sdraiato. Infine i due uomini fecero conoscenza e cominciarono a parlare per ore.
Parlarono delle loro mogli e delle loro famiglie, delle loro case, del loro lavoro, del loro servizio militare e dei viaggi che avevano fatto. Ogni pomeriggio l’uomo che stava nel letto vicino alla finestra poteva sedersi e passava il tempo raccontando al suo compagno di stanza tutte le cose che poteva vedere fuori dalla finestra. L’uomo nell’altro letto cominciò a vivere per quelle singole ore nelle quali il suo mondo era reso più bello e più vivo da tutte le cose e i colori del mondo esterno.
La finestra dava su un parco con un delizioso laghetto. Le anatre e i cigni giocavano nell’acqua mentre i bambini facevano navigare le loro barche giocattolo.
Giovani innamorati camminavano abbracciati tra fiori di ogni colore e c’era una bella vista della città in lontananza. Mentre l’uomo vicino alla finestra descriveva tutto ciò nei minimi dettagli, l’uomo dall’altra parte della stanza chiudeva gli occhi e immaginava la scena. In un caldo pomeriggio l’uomo della finestra descrisse una parata che stava passando.
Sebbene l’altro uomo non potesse sentire la banda, poteva vederla. Con gli occhi della sua mente così come l’uomo dalla finestra gliela descriveva. Passarono i giorni e le settimane.
Un mattino l’infermiera del turno di giorno portò loro l’acqua per il bagno e trovò il corpo senza vita dell’uomo vicino alla finestra, morto pacificamente nel sonno.
L’infermiera diventò molto triste e chiamò gli inservienti per portare via il corpo. Non appena gli sembrò appropriato, l’altro uomo chiese se poteva spostarsi nel letto vicino alla finestra. L’infermiera fu felice di fare il cambio, e dopo essersi assicurata che stesse bene, lo lasciò solo.
Lentamente, dolorosamente, l’uomo si sollevò su un gomito per vedere per la prima volta il mondo esterno. Si sforzò e si voltò lentamente per guardare fuori dalla finestra vicina al letto. Essa si affacciava su un muro bianco. L’uomo chiese all’infermiera che cosa poteva avere spinto il suo amico morto a descrivere delle cose così meravigliose al di fuori da quella finestra. L’infermiera rispose che l’uomo era cieco e non poteva nemmeno vedere il muro ‘Forse, voleva farle coraggio. ‘ disse. Vi è una tremenda felicità nel rendere felici gli altri, anche a dispetto della nostra situazione. Un dolore diviso è dimezzato, ma la felicità divisa è raddoppiata.”

La domanda che mi sono fatto e che ripropongo a voi è questa:
Cosa avrebbe fatto un cattotalebano al posto dell’uomo cieco?

Per prima cosa avrebbe chiesto se era battezzato, cosicché si potesse decidere da subito qual’era la percentuale di possibilità che si salvasse.

Avrebbe cercato di convincere il compagno di stanza a non lamentarsi del male. Troppo grande l’intelligenza di Dio, noi non la possiamo comprendere, quindi anche se soffriamo e non capiamo il perché in qualche modo ce lo meritiamo o accade per il nsotro bene. Di certo Lui non manda la sofferenza ma la usa come strumento per far capire agli uomini che devono convertirsi. Inutile arrabbiarsi, l’unica cosa saggia da fare e caricarsi questa croce, della misura a noi consona, e portarla. E guai a rifiutarla, una più grande e più presante è già pronta.

Avrebbe cercato di convincere il compagno di stanza a sopportare questo dolore pazientemente ed attendere la ricompensa nei cieli. Meglio battersi il petto con tutte le proprie forze confidando che Dio possa in qualche modo perdonarlo e concedergli la salvezza. Ma condizione essenziale è un sano e profondo pentimento.

Avrebbe pregato per lui, chiedendo a Dio (o meglio, consigliandoLo) di avere pietà di lui, dicendo che in fondo non è un cattivo uomo, il suo peccato è dovuto solo alla misera e debole condizione umana.

Gli avrebbe donato un bel santino di Padre Pio, dicendogli che la devozione assoluta può fare i miracoli. Se il miracolo non avverrà dovrà solo prendersela con se stesso per non avere sufficiente fede. Eppure ne basterebbe poca, come un granello di senapa.

Avrebbe detto che ogni ribellione che sentiva dentro di sè per questo dolore inspiegabile è frutto della tentazione di Satana, a cui bisogna fuggire. La recita di un buon rosario può di certo aiutare più che mille propositi, basati sulle povere forze umane.

Avrebbe sostenuto la forza  purificatrice del dolore, capace di portare un uomo verso il cielo, se vissuta con fede e sottomissione. In fondo “strada piana non porta in alto”. Una vita senza dolore non è una vera vita. Meglio accostare i nostri patimenti a quelli di Cristo e confidare nella sua grazia.

Nel caso fosse stato un santo uomo, beh, c’è la spiegazione anche per questo. Dio desidera quanto prima le persone buone accanto a sè.

Ammettiamo che l’uomo cieco (forse per gli atti impuri commessi nell’adolescenza) fosse anche ateo, massone e gay… In fondo non è specificato e sarebbe un particolare rilevante.
Mi domando: Quel gesto di compassione autentica, quella generosità creativa, quella grande dimostrazione di amore umano… hanno salvato quell’uomo  o no?

Io non ho dubbi: SI!

Se foste in un letto di ospedale preferireste il cieco o il cattotalebano?

Io non ho dubbi, scelgo il cieco. Ma siccome non si può scegliere mi vien da dire “che Dio ce lo mandi buono” (il compagno di stanza), possibilmente meno osservante possibile, se questa è la loro capacità di empatia…

Nella sofferenza  ci vuole una gran  fortuna ad avere vicino la persona giusta. Ma anche un pò di fortuna a non avere vicino la persona sbagliata.

Insomma… ci vuole un pò di culo anche nella sfortuna!

39 pensieri su “Ci vuole un pò di culo anche nella sfortuna…

  1. Andrea ☮ il giullare matto Speaks

    Io auguro tanta fortuna a tutti, pure ai pontiFexiani. E se proprio s’incappa nella sfiga, auguro a tutti voi di trovare la persona giusta che vi sappia far vivere quel momento

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  2. stefano

    Non riesco a commentare queste bellissime righe. Sono sicuro che arriverà un ediTToriale di Charles che ci spiegherà la bontà delle scelte cattotalebane. Ci ribadirà la misericordia del loro dio (scritto minuscono perchè è proprio il loro personale dio, non quel Dio di cui ci parlano i Cattolici). E ci farà il solito copiaincolla di righe tratte più o meno a caso dalle Sacre Scritture. Dopo un paio di giorni arriverà un secondo ediTToriale di Foxy che invece risponderà ai cloni (anche se qui non siamo cloni di nessuno). Ed alla fine in uno dei brani angeologici di Stanzione troveremo qualche allusione alla sofferenza, alla malattia, agli angeli che ti assistono e fanno le veci del cieco del tuo racconto…

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  3. Marione

    Grande Stayrelaxed. Un post che illumina e pone questioni importanti su come il radicalismo in ogni sua forma e da qualsiasi religione provenga tenda a “inumanizzare” i rapporti con le persone. Io non credo che la questione sia “se potessi scegliere l’uomo cieco o il cattotalebano”. Piuttosto quando il cieco se ne va possiamo dire “avrei preferito il cieco o il cattotalebano”. Un giudizio a posteriori è più corretto, perchè al momento non sappiamo come sarebbe stato il nostro stato d’animo. Ma in ogni caso per me l’esito è lo stesso: a posteriori avrei ringraziato l’uomo cieco. E anche Dio per avermelo fatto incrociare.

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  4. unica-mente

    …………….ueiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii che articolone!!!!!……LO DICEVO IOOOOO!…A volte fa proprio una grande differenza incontrare taluni invece che A ltri!….bravo!
    Ho iniziato a leggere che non sapevo chi fosse l’autore…piu’ andavo avanti,piu’ mi dicevo :E’ stay!…E’ stay….CON IL CULO NELLA SFORTUNA ,NON HO AVUTO DUBBI…..

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    1. StayRelaxed Autore articolo

      Però al gabinetto c’è qualcuno che mescola la produzione intellettuale con quella fisiologica…
      Senza far nomi però… 🙂

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  5. Biotech

    Grandissimo articolo! Spero che mi capiti sempre il cieco, l’empatico, qualcuno che capisca come mi sento, e che non mi spieghi per filo e per segno la storia della salvezza, che tanto non mi serve ad una fava!!
    Grande StayRelaxed!!!!!

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  6. Ale Cr

    Scusate l’off topic, ma vorrei segnalare che l’articolo “Sulla presunta omosessualità animale. Leggenda metropolitana diffusa dai circoli gay” comparso ieri su Pontifex e che porta la firma di Carlo di Pietro in fondo è in realtà di Venerio Scarselli, pubblicato sul sito http://www.literay.it nel 2008 (http://www.literary.it/dati/literary/scarselli/sulla_presunta_omosess.html) . Di Pietro ha solo cambiato il titolo, ma non credo sia LEGALE attribuirsi un articolo solo perchè si è intervenuti sul titolo.
    Credo sia da segnalare: la mail del vero autore è la seguente: [email protected]
    Io ho già inoltrato una mail.

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    1. stefano

      OMG Ale Cr… Il geniale webmaster sbatte un articolo altrui (senza neppure leggerlo tutto) e lo firma. Poi quando vai a leggere l’articolo scopri che l’ultima parte si intitola “Dal carteggio fra l’autore e l’etologo Danilo Mainardi” e si conclude in questo modo:
      Ancora ringraziandola per l’attenzione, cordiali saluti. Veniero Scarselli

      Quindi ha allegato (più o meno volontariamente) il nome del vero autore.

      Conoscendo la risma, Veniero non sporgerà mai denuncia ai sensi dell’articolo 633 (LDA) contro CdP. Anzi apprezzerà la pubblicità gratuita alle sue teorie strampalate.

      L’articolo nella sua originale originalità:

      http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/5681-sulla-presunta-omosessualita-animale-leggenda-metropolitana-diffusa-dai-circoli-gay

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      1. Ale Cr

        Per come è strutturato l’articolo, credo che la firma Venerio Scarselli sia da intendersi solo come firma alla lettera e non al pezzo sopra, a cui si dovrebbe riferire la firma di Carlo di Pietro.

        Che denunci o meno non è un problema… mi chiedevo solo se sapesse che un suo articolo, vecchio di 2 anni, sia stato firmato ieri da un altro…

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          1. Ale Cr

            Comunque sono rimasta basita.. controllando molti, moltissimi articoli pubblicati da Pontifex, si scopre che in realtà erano stati pubblicati altrove e sono stati copiati mantenedo la firma ma non riportando la fonte originaria, come a mostrare che siano stati scritti appositamente per Pontifex dagli autori stessi.
            Un esempio è quello pubblicato oggi, “Graham era in stato vegetativo come Eluana, ora corre in macchina” dell’avvocato Gianfranco Amato… leggendolo su Pontifex (http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/esteri/5684-graham-era-in-stato-vegetativo-come-eluana-ora-corre-in-macchina) si ha subito l’impressione che il signor Amato abbia scritto tale articolo per Pontifex. E invece, ho “scoperto” che l’articolo era stato pubblicato tre giorni fa su Cultura Cattolica (http://www.culturacattolica.it/default.asp?id=17&id_n=19438)…

            Ma è legale questa cosa?
            E, sopratutto, quando Carlo di Pietro parla di piì di 30 inserzionisti che scrivono PER loro, conta anche i casi in cui ruba ad altri siti articoli firmati?

          2. admin

            Nel momento in cui i proprietari intellettuali delle opere non chiedono l’applicazione della legge 633, è legale. Non sappiamo se Carletto ha richiesto il permesso agli autori per pubblicare il contenuto. Proverò a chiedere ad una amica che stà facendo l’esame dell’ODG proprio in questi giorni. Credo saprà rispondermi prontamente 😀

            In questo caso specifico l’articolo viene proposto a firma dell’autore originario, quindi credo che non ci sia molto da cavillare. I pontifessi non hanno compiuto nessuna stranezza: hanno solo ripubblicato l’articolo attribuendolo all’autore originario. Non importa su quale sito viene “riciclato” altrove: l’attribuzione è corretta. Al massimo il proprietario potrà rivalersi dei diritti economici. Ma eticamente non ci vedo nulla di strano.

      2. Diego

        sono tutti e due della stessa risma però, quindi non credo che avverrà qualche denuncia, anzi Veniero sarà contento che qualche altro gli dia ascolto.

        Comunque cito questa frase:

        “tutti gli altri vengono inesorabilmente estromessi dal gioco come perdenti e condannati all’estinzione.”

        Sembra quasi che Venieri sia così terribilmente ottuso che non ci arrivi proprio che se così fosse oggi non ci sarebbero omosessuali.

        Rispondi
        1. admin

          Personaggio curioso questo Veniero… studia da biologo, ora è famoso per la sua poesia. Vive come un eremita con la moglie… Personaggio curioso. Diciamo curioso.

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        2. Ratios sin Fides

          La base scientifica di quell’articolo – io non avevo ben capito chi fosse l’autore, però, grazie di questa spiegazione – è purtroppo poverissima.

          Basta leggere, per sapere un po’ di più in merito.

          Aiuta sapere un poco l’inglese.

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  7. Litigi Vacui

    Leggo con un certo disagio la polemica esagerata che si è scatenata intorno al funerale di Sarah. Come ho già scritto su Pontifex (ma non verrà mai pubblicato, ormai non pubblicano più i miei post pur educati), non ha deciso Sarah di ricevere un funerale cattolico, per ovvi motivi.
    Quando Berlusconi prese la Comunione durante il funerale di Vianello, pur consapevole di commettere atto blasfemo, nessuno si è scandalizzato. Ricevetti, a suo tempo, solo una risposta di CDP, che mi dava ragione. Ma il resto del mondo cattotalebano è rimasto in silenzio.
    Ora per una povera ragazza UCCISA si sta scatenando tutto questo. Capisco che è peccato quello che è accaduto, ma è più peccato che l’abbiano UCCISA e poi abusato di lei. Questo è passato quasi inosservato.
    Grazie.

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  8. usve

    Ho scritto a Pontifex di cambiare foto di don Davide. Quella lì fa pensare che sia pieno di rabbia (se si vede il bicchiere mezzo pieno) o di cattiveria (se si vede il bicchiere mezzo vuoto).
    La bella storia del cieco assomiglia molto a quelle messe in giro dai protestan-talebani.
    Loro ti consigliano di girarla a 10 amici, così dopo ti succederanno cose meravigliose e incontrerai il cieco.
    Se io per primo cercassi di comportarmi come il cieco avrei molte più probabilità di incontrarne al momento del bisogno.
    Questa mattina mi è saltata l’ADSL proprio al momento dell’invio del commento: sfortuna o attentato del geniale webmaster?

    Rispondi
      1. usve

        Immagino tu abbia capito, con ‘geniale webmaster’ mi riferivo a CdP che, essendo geniale, si è intrufolava nel mio computer.
        Ma certo è anche possibile che voi, avendomi traviato e fattomi tradire il sito apollogetico, mi abbiate attirato addosso la sfortuna.

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        1. admin

          No no … noi siamo eretici, illiberali, cattofobici, comunisti, massoni e pure gay. E visto che è colpa nostra se Carletto è costretto ad usare perennemente la pennetta USB per collegarsi (perchè gli scassano la “scatoletta”), per estensione pure la tua ADSL l’abbiamo sabotata noi! 🙂

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  9. Softback

    Personalmente poco mi importerebbese se non ci fosse qualche forma di assimilazione tra omosessualità umana e animale. Ci mancherebbe. Gli animali non sanno nemmero ridere (a parte le iene!).

    Però, ci sono fiori di altri etologi che chiamano “omosessuali” tutti quegli atteggiamenti intimi e sessuali che si verificano tra gli individui maschi di alcune specie. Su google si trova molto in inglese. Per esempio, le scimmie bonobo “omosessuali” hanno rapporti sessuali completi, orali e anali, e inoltre si masturbano reciprocamente, si baciano alla francese, e, a differenza di quanto sostiene Minardi con riferimento a tutti gli animali, spesso eiaculano (F de Waal, Bonobo: The forgotten Ape). Come fai a non chiamarli persino gay, indipendentemente dalla storia dei “moduli”?

    Comunque, mi sembra curioso da parte di uno come Mainardi (vicepresidente dell’UAAR) quell’atteggiamento così malevolo verso i gay e l’omosessualità “umana”, come si legge tra le righe di quella presunta risposta a quel tizio.
    Sappiamo di che livello di manipolazione sono capaci i nostri amici, e i loro amici. Bisognerebbe scrivergli!

    Ad ogni modo, in ogni specie tutti siamo “condannati all’estinzione”, anche chi prolifica. E’ strano infatti che Mainardi parli di “estinzione” di “individui” e non di “specie”! Poi, accostare omosessualità e impotenza, considerandole due “patologie”, è un po’ subdolo e superficiale, come se gli omosessuali (maschi) avessero tutti automaticamente disfunzioni erettili.

    Boh!

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  10. S_Raffaele

    Perdonatemi, ma desidero essere conttrocorrente nei riguardi di questo articolo. Siamo tutti d’accordo che il modus operandi dei cattotalebani sia inqualificabile, e quando parlo di modus operandi mi riferisco all’intimidazione da medioevo circa l’operato del demonio, l’osseessione del “contro tutto e tutti”, ma soprattutto la profonda ignoranza trasformata in tracotanza. Di contro Stay nel tuo articolo dici:
    “Avrebbe cercato di convincere il compagno di stanza a non lamentarsi del male. Troppo grande l’intelligenza di Dio, noi non la possiamo comprendere, quindi anche se soffriamo e non capiamo il perché in qualche modo ce lo meritiamo o accade per il nsotro bene. Di certo Lui non manda la sofferenza ma la usa come strumento per far capire agli uomini che devono convertirsi. Inutile arrabbiarsi, l’unica cosa saggia da fare e caricarsi questa croce, della misura a noi consona, e portarla. E guai a rifiutarla, una più grande e più presante è già pronta.
    Avrebbe cercato di convincere il compagno di stanza a sopportare questo dolore pazientemente ed attendere la ricompensa nei cieli. Meglio battersi il petto con tutte le proprie forze confidando che Dio possa in qualche modo perdonarlo e concedergli la salvezza. Ma condizione essenziale è un sano e profondo pentimento.
    Avrebbe pregato per lui, chiedendo a Dio (o meglio, consigliandoLo) di avere pietà di lui, dicendo che in fondo non è un cattivo uomo, il suo peccato è dovuto solo alla misera e debole condizione umana.
    Gli avrebbe donato un bel santino di Padre Pio, dicendogli che la devozione assoluta può fare i miracoli. Se il miracolo non avverrà dovrà solo prendersela con se stesso per non avere sufficiente fede. Eppure ne basterebbe poca, come un granello di senapa.
    Avrebbe detto che ogni ribellione che sentiva dentro di sè per questo dolore inspiegabile è frutto della tentazione di Satana, a cui bisogna fuggire. La recita di un buon rosario può di certo aiutare più che mille propositi, basati sulle povere forze umane.
    Avrebbe sostenuto la forza purificatrice del dolore, capace di portare un uomo verso il cielo, se vissuta con fede e sottomissione. In fondo “strada piana non porta in alto”. Una vita senza dolore non è una vera vita. Meglio accostare i nostri patimenti a quelli di Cristo e confidare nella sua grazia.”
    Queste parole apparentemente piene di retorica solo cattolica, appartengono a molte tradizioni religiose del mondo, soprattutto orientali. Laddove ovviamente il pontifesso le trasforma in un cilicio del pensiero, in altre realtà vengono metabolizzate con pazienza, adottando questo approccio come stimolo per il miglioramento.
    Dio non me ne voglia, ma mi sono trovato d’accordo con Meluzzi circa la validità “terapeutica” della preghiera. La malattia in sè per alcune tradizioni, e tra queste anche quella a cui appartengo, vedono davvero nella malattia la mano di Dio a favore dell’uomo. Ed anche nell’assurdità oggettiva del dolore, si può percepire l’operato divino.
    Ho voluto introdurre questo elemento di spunto perchè ritengo che Pontilex sia anche un momento comune di pensiero e non mi andava che fosse taciuto questo pensiero collaterale…
    …per il resto dico con le parole di ciò in cui credo, che nel letto accanto a me non importa chi io voglia, ma chi è giusto per me che ci sia…CdP compreso! Ed in fondo CdP non ha forse il merito di averci fatto tutti incontrare? 😉

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    1. admin

      Attento, questo è l’ultimo avviso. E’ vietato essere controcorrente. Il dissenso verrà normalizzato.

      SCHERZOOOOOOOO 🙂
      Chi stavo imitando?

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    2. StayRelaxed Autore articolo

      Se questo è il tuo essere controcorrente… Ma ben venga! Abituato ai pontifessi mi aspettavo una fila di anatemi! 🙂
      Vorrei sottolineare che forse cercare una spiegazione al dolore, con ogni mezzo, può portare a dare spiegazioni fuorvianti. Si parla tanto di “mistero” nella Chiesa. Questo per me è il “mistero” per eccellenza.
      L’incongruenza che ho già sottolineato anche nel mio precedente articolo si riferisce a questo Dio che permette il peccato perché ha creato l’uomo libero (e quindi non può fare nulla per impedirlo) ma manda le magagne alla gente perché si pentano (e qui dio può invece fare, contravvenendo evidentemente alla libertà sopra citata).
      Questo è un mix esplosivo. O si abbandona la ragione o la fede.
      Dire “non so” non è per forza un male. Come dire “ho sbagliato, scusate”. Ma la Chiesa fa una fatica…
      Il sottolineare poi come questi aspetti siano presenti in altre religioni mi fa scaturire un’altra riflessione, che magari svilupperò in futuro: tutta l’originalità e la verità della Dottrina Cattolica dove sta? Apprendiamo come alcuni aspetti siano contaminazioni di altre religioni o filosofie, a cominciare dalla divisione tra anima e corpo. Quindi perché screditare le altre religioni, sostenere l’assoluta superiorità della propria e inveire contro chi cerca di far comprendere che esistono delle incongruenze?
      Dobbiamo basarci solo su Cristo, non c’è altra via. E anche su questo tema non mi sembra Gesù si sia espresso in termini forti e precisi come fanno i pontifessi. Finiscono sempre per ricascare sull’Antico Testamento…
      Poi…
      La preghiera come momento di riflessione ed introspezione, può essere paragonata alla meditazione trascendentale di altre religioni? Perché no… e anche qui so già di aver detto un’eresia per i pontifessi… Insomma, danno spiegazioni psicologiche sul valore della preghiera, che va oltre l’aspetto del dialogo con Dio. A forza di approfondire scopri che è identica ad altre pratiche fatte in ambiti culturali diversi. Ma la preghiera “cattolica” è santa, le altre son minchiate… Son che aspetto gli anatemi contro lo yoga, secondo me non manca molto.

      Seconda sottolineatura: che il dolore sia terapeutico, aiuti ad apprezzare ciò che si ha, che ponga in una condizione di riflessione ecc ecc mi sta bene. Che sia Dio ad usarlo come un’arma no. Perché non parlare allora del dolore e aiutare le persone a riflettere sulle cose belle? Perché non accompagnamo chi è nel dolore alleviandolo un pò, senza per forza arrivare a Satana e alla Geenna? No, bisogna per forza far calare sulla persona sofferente la spada di Damocle del peccato. Uno è già abbattuto e gli diamo la mazzata finale!
      Ma il massimo si raggiunge con la più classica delle conclusioni: poi Dio deciderà… Ma come? Mi hai fracassato i maroni e poi concludi che comunque poi Dio deciderà? Allora lascia che decida Lui ed evita il resto!
      Se vogliamo offrire all’umanità un “servizio” cristianamente inteso è meglio raccontare delle bugie veritiere (come l’uomo cieco) contravvenendo all’ottavo comandamento, che dire (presunte) verità e gettare nella disperazione.
      Comunque grazie Raffaele per il tuo commento, come vedi dirsi le cose in un certo modo stimola il confronto e la crescita umana.

      Rispondi
      1. S_Raffaele

        Stay vedo che la mia piccola provocazione ha trovato in te terreno fertile e ne sono contento. Io volevo proprio attrarre l’attenzione su ciò che il pontifesso rifiuta a priori, ovvero il confronto con il diverso inteso come dissimile. Ciò innanzitutto avviene in campo religioso: per il pontifesso esiste solo la dottrina cattolica. Sono più di vent’anni che mi interesso di religioni e filosofie religiose e se ho imparato qualcosa è proprio quello di tovare i collegamenti tra esse. Questi collegamenti nascono a causa dei due protagonisti del legame religioso, ovvero l’uomo e Dio. L’uomo ha in sè la necessità di confrontarsi ed avere fede in un essere superiore, colui a cui tutto è possibile: è la necessità umana di non sprofondare nell’insondabile. E’ vero esiste l’ateismo, ma a quel punto il faro nella nebbia è proprio l’ancorarsi alla negazione. In ogni caso quest’esigenza è un archetipo per l’essere umano, una necessità e prescinde dal background di chi la sente. Di contro il secondo protagonista è Dio: ebbene mi son sempre detto, ma se quest’essere esiste ed è perfetto ed onnipotente, allora la prima ottica in cui mi devo porre è che è INCOMPRENSIBILE! Leggo tante volte il dio umanizzato dei pontifessi, ma che finisce per essere anche il dio nell’accezione comune: un essere potenzialmente buono, che può anche punire e che ha un antagonista duale cattivo. E qui sta il primo problema: bene e mae sono grandezze umane, mentre Dio non è umanamente misurabile…In altre parole Dio è al di là del bene e del male e come disse l’angelo bambino a sant’Agostino e più facile riempire una bottiglia con tutta l’acqua del mare piuttosto che comprendere Dio. Semplicemente sono grandezze incommensurabili.
        Per la stessa grandezza e perfezione divina mi è sempre parso ridicolo pretendere che una religione fosse al di sopra delle altre. Che senso ha per un occidentale la meditazione yogica? Che senso ha per un brahamino la recita di un rosario? Semplicemente Dio magari ha solo parlato ad ogni uomo nella sua lingua: perciò in Occidente appare la Madonna, mentre in India vedono Parvati. Magari esiste anche un livello superiore in cui partlare la lingua di Dio, ma questo richiederebbe un prezzo che è quello di perdere il dono dell’umanità, e così veniamo al secondo punto ovvero libero arbitrio dolore e punizione.
        Io credo che in occidente noi non abbiamo la vera coscienza di cosa sia il libero arbitrio il dolore e la punizione. Per questo mi sono rivolto in particolare al buddhismo per comprendere. Si badi bene non esiste differenza tra gli insegnamenti del Maestro Gesù e del Maestro Buddha ( con buona pace dei pontifessi…) solo che in oriente è più sentito questo legame a causa dell’idea di reincarnazione. In occidente morti gli gnostici quest’idea ce la siamo dimenticata e poi la chiesa romana ha insegnato molto più spesso la punizione che il libero arbitrio. Ma tornando al dolore, noi lo associamo fondamentalmente a quello fisico ed a quello emotivo ( tralascio volutamente quello spirituale perchè ci vorrebbe un altro articolo solo su questo). La nostra idea “paternalistica” di Dio ci spinge a vederci come bambini che giocano e che se combinano una marachella sono rimproverati dal padre, anche con mano pesante. Questa è deresponsabilizzazione per l’oriente. Noi non siamo bambini, ma attori che in questa vita hanno scelto di ricoprire un ruolo, abbiamo un copione dimenticato con il peso della materia, e quindi molto spesso andiamo ad improvvisazione. Il risultato? Essendo tutti liberi di fare lo stesso gioco, innanzitutto ci vincoliamo gli uni gli altri. Però questo non spiega la malattia, o almeno non lo fa espressamente, ma la malattia ricordiamo che nasce nell’uomo ad opera di agenti esterni ed entra quando noi non siamo in grado di respingerli o non vogliamo. Le malattie non nascono solo dai patogeni, ma anche da defaillances emotive… e spirituali. Quindi noi siamo ance liberi di ammalarci. E Dio in tutto questo? Dio in tutto questo non interviene se non assecondando il progetto che abbiamo stabilito. Lo so, immagino che sia difficile da digerire, però basta pensare che come in oriente esiste la legge del karma, in occidente abbiamo ” non fare al prossimo ciò che non vorresti fosse fatto a te”…
        E’ poi così diverso?

        ps queste mie parole con una citazione al paganesimo mi hanno fatto guadagnare un doppio esorcismo in diretta da Fides e Marco Uras 😉

        Rispondi
  11. pao

    S_Raffaele..ed io che cominciavo a tessere disperatamente una strategia di sopravvivenza nel caso, veramente spiacevole sia per me che per loro, di dover condividere la stessa stanza d´ospedale con un pontifeSSo…o meglio, pontifeSSa!

    admin..hmm dipende..):D

    Rispondi
    1. admin

      Si si ho notato .. Ma certe espressioni mi urtano parecchio. Una di queste è proprio “straquotone” e tutti i derivati.
      Scusami per l’apparente “tirata d’orecchie”. 🙂
      Certo che ho notato … certo che ho notato. Benvenuto F&R 😉

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  12. Gianfranco Giampietro

    Mi è piaciuto davvero molto leggerti, StayRelaxed, bell’articolo. Non mi viene da aggiungere altre considerazioni, perchè davvero non c’è altro da aggiungere, bello!

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