Buongiorno a tutti.
Quest’oggi vorrei togliermi lo sfizio di un personalissimo sfogo.
Uno sfogo dovuto al fatto che da più di un mese è (od almeno, calendario alla mano ed a dispetto del meteo, dovrebbe essere) iniziata la primavera ed insieme ad essa, oltre ai soliti eventi atmosferici e biologici tipici del periodo (rondini che ritornano, folaghe che migrano, fiori che sbocciano, allergici che starnutiscono, moduli 730 che devono essere compilati) è giunto nelle nostre case via tubo catodico, per frantumarci i cabbasisi fino a ridurceli alla consistenza della marmellata di kiwi, puntuale come una cambial aaaheeeemm… puntuale come una colomba il consueto spot dell’otto per mille alla Chiesa Cattolica.
Una pubblicità che, quantomeno nelle intenzioni, dovrebbe spiegare al contribuente italiano quali progetti vengono finanziati con una parte del denaro che la Chiesa Cattolica chiede gli venga destinato attraverso un’apposita indicazione nella dichiarazione dei redditi senza che questi si senta preso per i fondelli da una setta religiosa, sinora insuperata quanto ad ipocrisia e protervia dottrinale, che viene mantenuta agratis già da quasi due millenni da diversi popoli dell’orbe terraqueo.
Ora, io mi chiedo: perché limitarsi alla banalissima esibizione di oscure parrocchie di periferia, di suore incartapecorite e di altri tre o quattro progetti striminziti quando si può parlare di ben altri grandi traguardi raggiunti dalla CCAR attraverso il contributo dell’otto per mille?
A questa mancanza voglio porre rimedio e pertanto vi propongo la mia personalissima versione:
“Come sarebbe la vita di molti senza l’otto per mille alla Chiesa Cattolica?” Continua a leggere