In Parlamento è in dirittura d’arrivo il disegno di legge contro l’omofobia: un disegno di legge fortemente osteggiato dal mondo cattolico e su cui ci sono state molte prese di posizione e polemiche. Nel panorama degli interventi è curioso leggere su Tempi il parere di Agapo, ossia un’associazione di genitori ed amici di persone omosessuali.
Si potrebbe pensare che un’associazione che riunisce persone che hanno legami con persone omosessuali sia a favore di un simile provvedimento ma invece ritengono che «parlare oggi di “odio generale” nei confronti degli omosessuali e “emergenza omofobia”, come spesso appare sui media e sulla bocca di chi chiede la Legge omofobia, a nostro avviso, non centra il vero problema e ignora la solitudine esistenziale del giovane, aggravandola, spingendolo a credere che gli altri siano tutti “contro di lui”. In Italia le leggi per tutelare le persone discriminate, anche omosessuali, esistono già».
Sempre Agapo continua: «A nome dei giovani omosessuali e di chi davvero vuole il loro bene chiediamo alla politica di rinunciare alla Legge omofobia, perché una tale legge nella sostanza non aggiunge alcuna tutela a loro favore».
Nonostante Agapo scriva “a nome dei giovani omosessuali e di chi davvero vuole il loro bene” restano molti dubbi su questa associazione che già si era opposta al progetto da parte della Giunta Pisapia di istituire il registro delle coppie di fatto. Continua a leggere
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È l’amore che crea una famiglia
Ultimamente gran parte del mondo politico, della televisione, dei giornalisti si sente in dovere di dire la propria sulle coppie omosessuali. C’è chi è a favore di una estensione del matrimonio anche alle coppie omosessuali, chi dice che basterebbe una unione civile, chi propone semplici decreti che allargherebbero qualche diritto anche alle coppie omosessuali.
Il punto sul quale il grande pubblico e la gran parte del mondo politico si ferma sono i bambini. Il discorso va solitamente avanti, nei suoi alti e bassi, con opinioni più o meno progressiste, e poi si arena sul “ma l’adozione NO! Far crescere i bambini con due padri o due madri è contro natura!”
Intendiamoci, ognuno è assolutamente titolato ad avere le proprie opinioni, sarebbe però auspicabile che tali opinioni avessero un qualche fondamento diverso da pre-giudizi su base per lo più religiosa.
Intanto urge puntualizzare che gli omosessuali i figli li hanno già e sono anche tanti. Da una vecchia ricerca del 2005 di Arcigay stimava in 100.000 i bambini e ragazzi italiani con almeno un genitore omosessuale. Se si pensa che era una stima e per di più è vecchia di sette anni, si capisce bene che il numero di figli di cui si parla è tutt’altro che irrilevante, altro che discussioni sulla eventualità di concedere l’adozione!
Moltissimi dei figli con genitori omosessuali sono nati da precedenti relazioni eterosessuali. Altre coppie, e sono in aumento esponenziale, hanno avuto figli all’interno della relazione omosessuale, sono le cosiddette famiglie “di prima generazione”. Questi bambini sono stati concepiti, a volte anche nati, all’estero utilizzando tecniche di procreazione medicalmente assistita o gpa (gestazione per altri), tutte tecniche messe a punto per le coppie eterosessuali che infatti ne sono tutt’ora le maggiori fruitrici, ma vengono oggi utilizzate anche dalle coppie omosessuali.
I bambini una volta in Italia si ritrovano ad avere un unico genitore legale poiché per la nostra legge ha valore solamente il legame biologico. Alcuni bambini arcobaleno hanno all’estero due genitori ed in Italia uno solo. Indipendentemente dal fatto che i bambini riconoscano come genitori due figure che lo amano, vivono con lui e lo accudiscono adempiendo a tutti i doveri di un genitore, una delle due figure in realtà non ha né diritti né doveri nei confronti dei propri stessi figli.