Si pongono un quesito molto interessante i cattolici integralisti dell’associazione Unione Cristiani Cattolici Razionali: “Le coppie infertili minano le basi del matrimonio?”.
Un quesito a cui gli uccrociati hanno pronta la (loro) risposta: «Il matrimonio, di cui parla l’articolo 29 della nostra Costituzione, non può essere assimilato ad un cosiddetto “matrimonio omosessuale”, perché manca in maniera intrinseca l’orientamento alla fecondazione e alla procreazione, che rimane un fine fondamentale della società naturale chiamata famiglia e fondata sul matrimonio». Forse gli uccrociati dovrebbero ripassare il nostro codice civile (titolo VI) secondo cui possono accedere al matrimonio i maggiorenni (art. 84), coloro che sono capaci di intendere e di volere (art. 85), coloro che non sono legati da un altro matrimonio (art. 86) e tra cui non vi sia un vincolo di parentela (art. 87): nessun accenno viene fatto alla possibilità di procreare come condizione necessaria per contrarre matrimonio. Continua a leggere
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Sondaggio Gallup: il 60 per cento dei cattolici americani dice sì al matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Ad un mese di distanza dalla decisione della Corte Suprema Usa che ha dichiarato incostituzionale il Doma, la legge federale voluta da Bill Clinton nel 1996 che definiva il matrimonio come l’unione di un uomo e di una donna, l’istituto di ricerche sociali americano Gallup ha chiesto agli americani se sarebbero d’accordo nell’approvare una legge federale per introdurre il matrimonio per le coppie dello stesso sesso su tutto il territorio statunitense.
Il 52 per cento del campione intervistato si è detto favorevole a questa possibilità contro il 43 per cento di contrari ed un cinque che non ha un’idea in merito.
Coloro che politicamente si identificano come liberali sono i più propensi ad una simile opzione: ben il 77 per cento voterebbe a favore in un eventuale referendum. Percentuali molto alte anche tra i Democratici (70 per cento) ed i politicamente moderati (63 per cento) mentre si spaccano quelli che si definiscono politicamente indipendenti (53 per cento a favore e 41 di contrari). Contrari invece i Repubblicani ed i Conservatori (rispettivamente 66 e 67 per cento).
A livello religioso quelli che non hanno nessuna affiliazione sono maggiormente d’accordo ad introdurre il matrimonio gay a livello federale: il 76 per cento è a favore e solo il 19 è contrario. Nonostante la Chiesa cattolica sia contro il matrimonio per le coppie omosessuali, la maggior parte dei cattolici americani si discosta da questa linea: ben il 60 per cento voterebbe sì ad un eventuale referendum per introdurre il matrimonio gay a livello federale mentre solo il 36 sarebbe contrario. Invece serpeggia l’ostilità tra i protestanti: solo il 38 per cento è d’accordo contro un 58 di contrari. Continua a leggere