Archivi autore: alessandrapiccinini

Una religione civile. Le cose che ci tengono insieme.

Quando mio nonno è morto noi parenti l’abbiamo vegliato in casa. Poco prima di chiudere la cassa a mia mamma è venuto in mente che non aveva il fazzoletto da naso, allora ne ha preso uno nuovo e glielo ha messo in tasca. E’ stato molto tempo fa, io avevo 20 anni e mi sono chiesta a cosa gli sarebbe servito quel fazzoletto in tasca. I morti non hanno quasi mai il raffreddore e nessuno nella mia famiglia crede nella resurrezione dei corpi.

Molti anni dopo a molte migliaia di chilometri di distanza, il neoeletto presidente Barak Obama pronunciava un discorso alla nazione che iniziava cosi:

“(la mia vittoria) è la risposta pronunciata da giovani e vecchi, ricchi e poveri, democratici e repubblicani, neri, bianchi, ispanici, asiatici, nativi americani, gay, etero, disabili e non disabili: americani che hanno inviato al mondo il messaggio che noi non siamo mai stati semplicemente un insieme di individui o un insieme di Stati rossi e Stati blu: noi siamo e saremo sempre gli Stati Uniti d’America.” E finiva così : “E che Dio benedica gli Stati Uniti d’America” Continua a leggere

Cose di cui preoccuparsi

Il 22 settembre navigando navigando ho letto due articoli online sullo stesso tema che mi sta particolarmente a cuore. Il primo: “Bambini abbandonati: Un po’ di televisione non può fare tanto danno” dal settimanale tedesco Spiegel; e il secondo “Maestro, mia mamma si chiama Nichi” dal blog di Alex Corlazzoli, pubblicato sul Fatto Quotidiano.
L’articolo dello Spiegel è il reportage di un giornalista tedesco che per 4 anni ha seguito le vicende di alcuni tra le migliaia di bambini moldavi abbandonati a se stessi dai genitori costretti ad emigrare, principalmente proprio in Italia, per guadagnarsi il pane. Continua a leggere

Cerco un po´ di blu dove il blu non c´é

Cerco un po’ di blu dove il blu non c’è

Quanto sono fuorvianti i pregiudizi…ci predispongono a pensare che quella cosa sarà così o cosà ancora prima di conoscerla, solo per sentito dire, per consuetudine, perchè è sempre stato così.
Io per esempio avevo un mio personale pregiudizio sulla Chiesa Cattolica: pensavo che fosse cristiana. Cristiana nel senso più comune e banale del termine. Quelle cose imparate al catechismo tipo “beati gli ultimi”, “è più facile che un cammello entri nella cruna dell’ago”, i mercanti cacciati dal tempio, fratellanza universale, “date a Cesare quel che è di Cesare”, “non giudicare e non sarai giudicato”, “scagli la prima pietra chi è senza peccato”, la Maddalena che se ne torna a casa indisturbata, eccetera eccetera.
Insomma quell’idea lì di cristianesimo, un po’ bambinesca e ingenua che ora, almeno a seguire gli organi di stampa cattolici, appare nient’altro che uno stereotipo molto lontano dalla realtà.
“Tempi” ad esempio, settimanale di CL, negli ultimi mesi ha preso le seguenti posizioni cristiane nei confronti di alcuni dei temi più scottanti e attuali della nostra vita politica e civile. Continua a leggere