Buongiorno a tutti.
Mentre siamo ancora in attesa di vedere se quel “work in progess” che da diversi giorni troneggia nella pagina che fu del sitarello pontifeSSo sia il preludio al ritorno sul web di Brunello nostro e compagnia cantante, è Cidipippen ad essere tornato improvvisamente alla ribalta.
Dopo il siluramento in tronc…aheemmmm la separazione non esattamente consensuale del Dinamico Duo non secolarizzato, il Maldestro era sparito dalla circolazione per qualche tempo, subendo pure passivamente gli attacchi del Volpastro che gli muoveva pesanti accuse riguardo alla gestione tecnica e soprattutto economica del loro sito.
Quindi Carletto aveva cercato una personale palingenesi avvicinandosi alla gente (anzi alla Ggente) del M5S, deciso a contribuire alle magnifiche sorti progressive del New Deal pentastellato con l’apporto della Vera Tradizione e della Vera Dottrina del minimagistero pontifeSSo. Ma, diversamente da quanto il nostro si aspettava, la base elettorale grillina non è corsa a frotte a gettarsi fra le braccia dell’ex “predicatore laico” probabilmente perché troppo occupata ad ascoltare gli strilli del Caro Leader Kim Il Beppe e dei due Capezzoni del Movimento, Messora e Martinelli (pagati, per chi non lo sapesse, con 5.000 € a testa di denaro pubblico per fare quello che fanno tutti i giorni cioè scrivere patacche in rete) per prestare orecchio anche alle supercazzole provenienti da quel di Potenza.
Deluso ma non domo, Carlo Di Pietro è quindi approdato da qualche tempo a Radio Spada, dove è tornato al suo primo vero amore politico, un’ideologia che potremmo definire, parafrasando le parole di Stefano Benni, “di sicura fede democratica ed entusiaste idee fasciste”.
E che si tratti di un ritorno alle origini, lo rivela anche la tecnica di scrittura scelta per confezionare il pezzaccio di giovedì 11 luglio, dal titolo “SCUDO SENZA CROCE: genesi di un declino”, ovvero uno dei celeberrimi copiaincolla del Maldestro.
Infatti, tolta una breve introduzione di Carletto stesso (la solita tirata Contra Concilium et Contra Comunismum, niente che non si sia già visto su Pontifex Roma), l’articolo altro non è che la riproposizione pari pari di un supplemento de “Il Secolo d’Italia” pubblicato originariamente del 1960 che Cidippino presenta come “studio” ma che più precisamente sarebbe da definire scartafaccio propagandistico del MSI.
A suscitare la mia ilarità non è tanto il contenuto del chilometrico pamphlet miessino (se proprio ci tenete a leggerlo, potete trovarlo al link in calce), che di per sé ha la stessa autorevolezza storico – politica dei Protocolli dei Savi di Sion o del Mein Kampf, ma la dizione che Cidipippen usa per definire le sue fonti: in calce all’articolo difatti si può leggere, oltre all’immancabile “pubblicazione a cura di Carlo di Pietro”, la dicitura “dall’ARCHIVIO STORICO fam. DI PIETRO”.
Ora, che Carletto sproloqui su argomenti che non comprende appieno passi: è uno dei motivi (anzi a pensarci bene è l’unico motivo) per cui lo troviamo spassoso. Passi pure il fatto che si attribuisca titoli che non gli competano o che non esistano come quello di “predicatore laico”. Ma cercare di far passare la propria libreria privata per un “archivio storico” mi pare sinceramente un po’ troppo.
Forse Carletto ignora il fatto che musei e biblioteche non sono semplici raccolte di roba vecchia ma acquisiscono prestigio ed autorevolezza grazie all’opera di catalogazione e analisi critica delle collezioni da parte dei vari curatori. Ritrovare un pezzo di coccio di duecento anni fa in giardino non ti fa diventare automaticamente un archeologo.
Anche nella mia biblioteca ci sono quattro o cinque testi antichi, fra cui un copia delle Opere di Paolo Sarpi del 1673, non per questo sostengo che casa mia sia una sezione staccata della Biblioteca Angelo Maj né mi considero un esperto di esegesi di testi del XVII° Secolo. In cantina ho dei quadri dipinti da mio nonno 70 anni or sono che non so dove appendere, non per questo la spaccio per gli archivi dell’Accademia Carrara.
Quindi caro Cidippino, la prossima volta che in tuo articolo vuoi darti arie da storico, ricordati che trovare un vecchio fogliaccio propagandistico fra le copie invendute dei tuoi libri, non ti attribuisce alcuna competenza in campo storiografico né ti fa diventare quello che non sei!!
Fonte dell’ennesima dimostrazione di megalomania del Maldestro:
http://radiospada.org/2013/07/11/scudo-senza-croce-genesi-di-un-declino
Senti maaaa… Siamo ancora a parlare di questo personaggio in cerca d’autore?
Stiamo parlando del “solito” Carletto che probabilmente è appena passato dalla fase depressiva a quella maniacale, rispolverando i suoi vecchi cavalli di battaglia?
No perchè se è proprio “quel” Carlo Di Pietro, mi viene un solo commento: quousque tandem?
Eddai, qualche perla delle sue ce la regala ancora… Vale la pena di tenerlo d’occhio almeno un pochino no?
Sono pienamente daccordo, Compagno!Con Cdippippen una sonora risata ci scappa sempre
Eccoli qua… i TROLL PACATI DALLA KA$TA KE PARLANO MALE DI CARLO DELPIETRO , KAPO KARISMATICO DELLA FRANGIA KRISTIANA DEL M5*… SVEGLIAAAAAAAA!!!!11!!11!!!ONEONEONE!1 ALLA GGGGGGENTE PIACE PIACE AGGESU CHE POI E’ UN PEPICRILLO HANTE LITTERAM , CUINDI ALLA GGENTE PIACE ANKE A CARLO DELPIETRO KE SKRIVE I LIBBRI SUL DIAVOLO (KOMUNISTA E PIDDINO , N° DI TESSERA 66666666)
Sindrome del CAPS LOCK inceppato? 😉
No , sindrome della ggente 😛