Quest’oggi spendiamo parte del nostro tempo per commentare, con spirito di fraterna correzione, l’ultimo papiro prodotto dal Geniale scrittore/webmaster/demonologo. L’argomento, tanto per cambiare, l’omosessualità. Pare che eSSo sia proprio fissato. Una preoccupante fissazione, anche perchè come vedremo eSSo si ammanta di responsabilità che nessuno gli ha conferito. Ha scelto di combattere una sua personale battaglia contro l’omosessualità. Noi ne prendiamo atto e riportiamo le sue frasi, commentandole opportunamente.
Di omosessualità ed omosessualismo ne ho parlato in tanti articoli e, per dovere cristiano, continuerò a farlo finché Dio me lo consentirà, ciò nonostante quest’oggi vorrei focalizzare ulteriormente le attenzioni dei lettori su alcuni argomenti che il mondo della militanza gay tiene nascosti ai tanti.
Dunque dunque: ci preme puntualizzare che il termine “omosessualismo” è un divertente e bizzarro neologismo creato proprio da Carletto e dalla sua cricca. Ci pare ovvio che eSSo scriva di omosessualismo: l’ha inventato lui! Già dall’incipit si intuisce il delirio di onnipotenza che caratterizza il resto del brano: ha già parlato di omosessualità tante (troppe) volte e nonostante questo ribadisce, torna sull’argomento, ripropone (come una peperonata indigesta) i suoi pensieri. Sempre l’incipit promette ghiottissime “rivelazioni”. Come ogni venditore, Carletto cerca di convincerci fin da quando bussa alla nostra porta che il suo aspirapolvere è il migliore. Ma noi, clienti smaliziati, faremo i conti alla fine della presentazione. Ci incuriosisce la parte in cui Carletto promette di continuare finché il suo mini-dio Pontifesso gli consentirà di ripetere pervicacemente le sue idee. Speriamo che il suo mini-dio non scelga di mandargli qualche segnale, sotto forma di terremoti oppure attraverso il suicidio di qualche suo caro.
Anzitutto partiamo dal presupposto che il buon cristiano, come Dottrina insegna, ha il dovere di ricordare all’omosessuale (come all’etero) che la pratica del sesso contro natura e le forme di amore insolito, se protratte negli anni, da grave peccato divengono vizio radicato.
Non fa una grinza. Cattolicamente parlando il ragionamento non fa una grinza. Un’intera frase senza spostare, come al solito, il bersaglio confondendo concetti ben diversi. Complimenti, Carletto, fai progressi!
In quest’ottica, difatti, il Magistero ci insegna che con il prolungarsi di queste abitudini intrinsecamente disordinate, in abominio e contro natura, la diversità viene psicologicamente re-interpretata come normalità, al punto tale che il vizio legato esclusivamente alla sfera sessuale porta con se tutta una serie di comportamenti superbi, iracondi e blasfemi, dunque diabolici.
Siamo clienti smaliziati ma ancora ci illudiamo. E pronto arriva il caro Carletto a chiarire quanta confusione sia possibile fare tra concetti ed idee ben distinte e su piani diversi. Esordisce infatti con il Magistero (anzi, il suo piccolo magistero), poi scivola veloce sull’abominio (un poco come mangiare i crostacei), introduce la solita idiozia (contro natura) e quindi approda ad una interpretazione puramente psicologica (quindi slegata ed indipendente dalla fede, dal minimagistero e dalla sfera magica). Poi si ravvede ed in perfetta autonomia associa alcuni comportamenti (che ci pare di intravedere leggendo i commenti che Carletto ha lasciato più volte qui sul nostro sito) come la superbia e l’ira, alla blasfemia e conclude con il suo pezzo forte, il demonio (infatti questi comportamenti sono definiti demoniaci). E quali sono le prove a sostegno della teoria che il vizio legato alla sfera sessuale comporta superbia ed ira? Non ci sono. Sono tutte nella testa del Maldestro.
Sorvoliamo sul taglia-incolla con cui Carletto mescola suoi pensieri e le parole del Santo Padre, plasmando a suo piacimento i pensieri di BXVI. Ci interessa un passaggio:
Uno dei più grandi mantra o totem diffusi negli ultimi 30 anni, da cui derivano le degenerazioni morali e comportamentali, è la cosiddetta frase “Gesù è amore e Dio è amore”, proferita dai buonisti e dai saccenti, al fine di voler giustificare comportamenti contrari agli insegnamenti di Cristo e, di conseguenza, attaccare chi cerca di far rinsavire i vessati.
Basta pochissimo per trovare chi è il buonista che proferisce “mantra” diffusi negli ultimi 30 anni. Benedetto XVI.
Citiamo l’incipit scelto dal Santo Padre.
Dio è amore; chi sta nell’amore dimora in Dio e Dio dimora in lui (1 Gv. 4.16)
Curioso che quest’oggi Carletto scelga di “interpretare” a suo piacimento le parole del Pontefice trascurando il Magistero (quello della Santa Chiesa Cattolica ed Apostolica di Roma) ed il contenuto della Bibbia. Bizzarro poi osservare come il Maldestro tragga conclusioni del tutto arbitrarie: secondo lui “Dio è amore” viene usato per attaccare chi cerca di far rinsavire i vessati. Secondo noi “Dio è amore” viene usato per ricordare a chi vede vessati ovunque attorno a se che forse i vessati sono solo nella sua mente e non certo nei piani di Dio.
Omofobo, ad esempio, è la tipica etichetta che viene data al cattolico; mediaticamente, se un tempo volevi distruggere qualcuno nell’onore e nella dignità, dovevi accusarlo di essere nazista o xenofobo. Oggi, invece, la tattica della diffamazione si è spostata sul tema omosessualità, dunque, il buon cristiano (parroco compreso) che tenta di diffondere i reali insegnamenti della Chiesa cattolica, viene definito omofobo e quindi subisce linciaggio mediatico ed emarginazione.
Omofobo è l’etichetta che viene data a chiunque (non solo ai cattolici) scelga di insultare, dileggiare, offendere una o più persone semplicemente in base all’orientamento sessuale di questa/queste persone. Quando un cattolico (non tutti i cattolici come lasci intendere tu, solo alcuni) seguendo il vostro esempio insulta gli omosessuali, questo specifico cattolico viene definito omofobo. Quando attraverso il vostro sito invitate gli immigrati a lavarsi, venite definiti xenofobi. Quando Williamson nega l’esistenza delle camere a gas, viene definito nazista. Ti prego di notare una cosa che a noi pare ovvia ma che a te ovviamente sfugge. Se tu insulti un omosessuale vieni definito omofobo. Indipendentemente dalla tua fede o dal tuo credo. Puoi essere musulmano, cristiano, Pontifesso, buddhista. Ma tutto questo è indipendente dal fatto che il tuo comportamento ricade nella definizione canonica di omofobia. E quindi vieni definito omofobo. Non per la tua fede, non per il tuo colore della pelle, non per la tua ricchezza. Ma per il tuo comportamento.
Questa tattica di aggressione alla moralità cristiana può spaventare gli ignavi e i deboli ma, quando si è ricevuto il dono della fede e / o della conversione, non di certo ci si fa intimorire da tali calunnie e, come Cristo insegna, Dio sarà sempre bastone per sorreggerci nelle difficoltà e, perché no, anche nella calunnia e nel linciaggio mediatico.
Questa tattica di trasformazione della realtà è lampante anche ai bambini: l’aggressore che cerca di farsi passare per agnello sacrificale. Argomento già trattato ripetute volte qui su Pontilex. Un semplice artificio che utilizzi spesso e maldestramente, Carletto. Non è certo il vostro mini-dio a sorreggervi: è la vostra omofobia che vi spinge a ripetere idee smentite più volte anche dalla stessa Chiesa Cattolica. Per esempio quando Padre Lombardi dichiara pubblicamente che il vostro bel sito Pontifesso non è organo ufficiale della Chiesa e che non è sicuramente fonte attendibile per comprendere la posizione della Chiesa (quella di Roma a cui dite di essere fedeli) su argomenti delicati come la sessualità, viene spontaneo domandarsi con quale coraggio ancora continuiate a tediarci con le vostre riflessioni estemporanee e le vostra presunzione di incarnare una qualche voce degna di attenzione. Siete destituiti di qualsiasi attendibilità. Il vostro blog ha lo stesso valore teologico di un raglio d’asino. E se qualche emerito pensionato si lascia mettere “in mezzo” alle vostre bagatelle lo fa soltanto perchè consapevole di non contare più nulla. Zero. Come voi, d’altra parte.
Come un fuoco d’artificio osserviamo la parabola di questa frase e la policromatica esplosione che ne segue:
Certo, ma in egual misura sappiamo che l’amore di Dio si manifesta anzitutto mediante la sua immensa giustizia e, non a caso, si suol sostenere appunto che la “giustizia non è di questo mondo”.
Strano, non troviamo frasi simili all’interno della produzione di Benedetto XVI. Davvero una curiosa coincidenza.
Non è mia intenzione addentrarmi in un trattato teologico sull’escatologia ma, brevemente, è nostro dovere ricordare ai signori del buonismo che la bontà di Gesù e di Dio si manifesta nella concessione del Creato, nella nostra natura, nel libero arbitrio, nella Chiesa, nella preghiera e, non in ultimo, nella possibilità di morire in stato di grazia santificante al fine di riabbracciare il Padre.
Per fortuna non ti addentri in questioni su cui la tua opinione ha lo stesso valore della mia. Per fortuna scegli di non parlare di teologia e di escatologia. Perchè, ribadiamo, tu non sei attendibile quando affronti questi argomenti. Almeno stando alle parole di Padre Lombardi. Ed alle semplici osservazioni riportate fino ad ora.
E’ dovere del buon cristiano, come il Papa ha ricordato, insegnare il vero Magistero e non le individuali visioni del singolo o del sacerdote in odore di eresia che, caso stano, è sempre il più acclamato e propagandato. E’ ovvio!
Certo, il Papa ha ricordato di insegnare il vero Magistero. Stanti le parole di Padre Lombardi, non è scontato e certo che il vostro minimagistero sia quello “vero”. Pertanto tutta la seguente dissertazione risulta essere un capolavoro di tragica ed involontaria comicità.
1) Se in TV si presenta il sacerdote santo che dice:
“amici gay, la Chiesa insegna che la vostra situazione è uno stato di peccato mortale, pertanto o resistete alle vostre pulsioni disordinate, vivete la castità e rifuggite dal peccato, oppure se morite in questo stato, andrete all’Inferno”.
Costui sarà infamato, diffamato ed emarginato dai media.
Quando mai un sacerdote è stato diffamato per le parole che hai riportato? Ci puoi citare un esempio concreto che ha visto coinvolto un sacerdote diffamato ed infamato per aver proferito le esatte parole che hai riportato? Altrimenti siamo alla pura speculazione. Oppure stiamo parlando dei tuoi sogni e delle tue fantasie, Maldestro.
2) Se, a differenza, in TV fa proseliti il sacerdote eretico che dice:
“fate ciò che volete, tanto Dio è amore e andremo tutti felici in Paradiso”.
Costui sarà osannato e diventerà presenzialista in talk show e dibattiti radio / TV.
Carissimo, abbiamo capito che vuoi tirare le orecchie a Padre Alberto Maggi (tra gli altri). Ma dispiace doverti ricordare che, quanto a presenze televisive, il tuo amato don Strazione non gli è certo secondo. Avete tanto pubblicizzato la sua comparsata televisiva alla corte di Federica Panicucci. E come dimenticare la sua presenza allo show di Scilipoti (con annessa fuga perchè doveva fare la pipì). Quindi non ti preoccupare, come vedi in TV ci finiscono tutti i sacerdoti, non solo quelli “buonisti” o “modernisti” (come piace dire a te).
Nell’ottica della vera fede, il primo è santo, mentre il secondo è palesemente eretico, pertanto, piaccia o no, il primo parla ispirato dallo Spirito Santo, mentre il secondo è vessato da Satana, dunque fornisce insegnamenti seduttivi ma sbagliati e si palesa praticamente come coloro i quali Cristo definiva “falsi profeti”.
Ma quale “vera fede”? Di quale palese eresia vai blaterando? Ti ricordo che il tuo bel sito non è una fonte attendibile quando si parla di argomenti di fede. E dunque chi ti autorizza a parlare di sacerdoti vessati da Satana? Quali studi hai fatto tu per arrogarti il diritto di giudicare un sacerdote che, quanto a studi, ha molte cose da insegnarti? Quale autorità ti investe del diritto di parlare in nome di una “vera fede”? Spiegaci, siamo in ascolto.
Queste mie parole non sono giudizi temerari, non sono esempio di omofobia e non sono né estremizzate e né tantomeno tradizionali; questa è apologetica della fede, potete leggerne sul dizionario il significato.
Ed invece, a giudicare dalle parole ufficiali che arrivano dal Vaticano, i tuoi sono proprio giudizi temerari. Sono semplicemente e solamente questo. I tuoi giudizi, non richiesti.
Veniamo alle menzogne delle organizzazioni omosessualiste ed alle verità nascoste al fine di poter fare proselitismo gay e di diffondere il malessere spirituale e le turpi abitudini sessuali contro natura:
Ecco, veniamo allora a queste menzogne.
1) Si cerca di criminalizzare il Narth e Nicolosi (padre della terapia riparativa) evitando di dire che Nicolosi è membro APA (American Psychological Association ) e consulente AMA ( American Medical Association);
Criminalizzare? Carissimo Maldestro, il problema è proprio all’opposto. Il problema è che sbandati squinternati sparsi in giro per il globo, osannano e portano questo Nicolosi (e tutto il movimento che sostiene le teorie riparative) in palmo di mano. Perchè molte persone continuano a credere che l’omosessualità sia una malattia e che sia possibile curarla. Purtroppo per questi squinternati e sbandati, Nicolosi e le sue teorie sono tutt’altro che approvate dall’APA. Egli può anche essere, come sostieni tu, membro dell’APA, ma questo non trasforma le sue terapie riparative in qualcosa di legittimo. Anzi la posizione di APA sulle terapie riparative è chiara e netta. Provo a riassumertela in una frase:
Nicolosi’s visit to Notre Dame Thursday, 9/11/97, offered an opportunity to put both his psychoanalytic brand of “reparative” or reparenting therapy in the context of the explicit rejection of that therapy, by both the American Psychoanalytic Association and the American Psychological Association.
Se le parole hanno un peso, qui c’è scritto che fin dal 1997 le terapie di Nicolosi sono rejected, respinte dall’APA (sia quella degli psicanalisti sia quella degli psicologi). Il parere di chi scrive è chiaro e netto (dallo stesso documento):
Each of these bodies issued the first reports in 1974, reversing the dictum which had stood on no firmer ground than that of the Freudian tradition, declassifying homosexuality as a mental disorder, authoritatively asserting that no scientific evidence supports the claim that homosexuality is symptomatic of a mental disorder. Those reports specifically undercut the scientific credibility of Nicolosi’s psychoanalytic mentor, Irving Bieber.
Quindi, riassumendo, entrambe le APA nel 1974 hanno tolto l’omosessualità dall’elenco delle malattie mentali, affermando autorevolmente che non esiste evidenza scientifica che supporti la pretesa di considerare l’omosessualità un sintomo di disordine mentale. E questi presupposti destituiscono di credibilità il mentore di Nicolosi, Irving Bieber.
Parlando delle terapie riparative:
That minority of neo-Freudian psychoanalysts who practice “reparenting” or “reparative” theory typically do not publish accounts of their procedures, and the absence of scrutiny via impartial “peer review” or “clinical supervision” has led to tragic results. (#2 ). In a familiar phrase, reparenting therapy is risky business, placing patients in highly suggestible, pseudo-childlike, relation to their therapist. (3#)
La minoranza di psicanalisti che attuano le terapie riparative tipicamente non pubblicano resoconti delle loro procedure e l’assenza di una “peer review” imparziale o di una supervisione clinica ha portato a risultati tragici. Usando un linguaggio meno formale, le terapie riparative sono una pratica molto rischiosa, dato che inducono nel paziente una relazione pseudo-infantile con il loro terapista.
Leggiamo cosa scrive il geniale mentore di Nicolosi:
Bieber, et. al., in Homosexuality: a psychoanalytic study, Basic Bks, 1962, saw “homosexuality as always pathological and incompatible with a happy life.”
Guarda caso sono i false claim che sentiamo ripetere ancora tutt’oggi dai vari pseudopsichiatri così come da Meluzzi e da Bruno. Ricordate quanto affermato qui sopra? Fin dal 1974 la credibilità del Bieber è compromessa. Eppure Meluzzi e Bruno continuano a replicarne il pensiero come pappagalli. Ed ora comprendiamo anche la ragione per cui il mentore di Nicolosi ha perso la sua credibilità: sparava cazzate antiscientifiche. Cazzate che vengono proposte anche dal caro Nicolosi:
Echoing Bieber, Nicolosi “Reparative therapy of male homosexuality,” (#4) has stated, “I do not believe that the gay life-style can ever be healthy, nor that the homosexual identity can ever be completely ego-syntonic,” p. 13. In layman’s language Nicolosi means he considers that gays are unable to face the reality of the flawed developmental course that led to their “illness.” In other words, if you’re gay, and your experience doesn’t conform to the Bieber-Nicolosi model, you’re in denial. How convenient. Irrefutable? Hardly, empirically vacuous is the better judgement.
I colleghi di Nicolosi criticano chiaramente il paradigma costruito dal Nicolosi stesso, secondo il quale chi è gay vive, a priori, una situazione ego-distonica (cioè la non-accettazione della propria sessualità). E se non lo ammetti, stai negando la tua malattia (quindi sei malato). Comodo, non è vero?
Joseph Nicholosi clearly fails to recognize that individual human differences in sexual orientation vary along many continua, that they are, in a word, multidimensional. Hence, Nicolosi’s therapy may succeed in improving one’s satisfaction with body image, negative feelings about parents, and the like. But when it claims to documentation of “conversion”, Nicolosi is all waffle.
Il nostro semplice buonsenso da sempre risponde alle Pontifesserie di Nicolosi con le stesse frasi usate nel 1997 da questi critici di Nicolosi: la sessualità non somiglia ai due poli di una calamita. Non si tratta di due poli opposti e nettamente divisi. Siamo invece davanti ad una serie di sfumature. E si badi bene che non si parla di sfumature lungo una linea, ma si menziona espressamente la multidimensionalità che caratterizza la sessualità umana. Ci stupisce che Carletto, stanti i suoi trascorsi con le belle trans, non riesca a comprendere l’errore di fondo di Nicolosi. Errore invece delineato perfettamente nella citazione qui sopra.
La seguente frase spiega meglio l’evoluzione del pensiero di Nicolosi.
“Healing Homosexuality”, cowritten with a journalist, has a subtle veneer: that reparative therapy is not for every homosexual is a theme that dominates the introductory paragraphs of every chapter. But the core of the chapter always comes back to the Freudian claim that THE homosexual is the product of a dysfunctional family, typically with a dominating mother and an absent father. There is no empirical support for that claim anywhere in the published literature. We are simply asked to continue the Freudian tradition of labelling homosexuality a mental disorder, in the category of developmental disorders caused by inadequate parenting.
In sintesi dunque Nicolosi migliora la forma, ma la sostanza non cambia: l’introduzione di ogni capitolo sottolinea che le terapie riparative non sono per tutti gli omosessuali. Ma il contenuto dei capitoli non cambia: si attribuisce l’omosessualità ad un problema nella famiglia in cui cresce il ragazzo. Una madre molto presente, dominante. Ed un padre assente. Queste sono le stesse parole usate giusto un paio di anni addietro da un amico sacerdote. Le stesse identiche parole. Le terapie riparative non sono per tutti. Gli omosessuali diventano omosessuali perchè il padre è al bar e la madre è molto presente, anche troppo. Parole sentite con le mie orecchie, non riportate da altri.
Inutile affermare (senza fornire prove a sostegno) che Nicolosi sia ancora parte dell’APA o che offra i suoi servizi all’AMA. E’ facile rispondere che la dottoressa Gabriella Mereu risulta essere regolarmente iscritta a qualche ordine medico. Ma questo non rende le teorie della Mereu migliori di quello che sono.
Troviamo istruttivo leggere direttamente nelle parole di Nicolosi il livore con cui reagisce, nel 2009, alla forte reazione della comunità scientifica al tentativo di Nicolosi di infilare suoi adepti in una Task Force dell’APA.
http://www.josephnicolosi.com/apa-task-force/
Tornando al documento del 1997. Ricordiamo che Nicolosi ha dichiarato di aver “curato” un bimbo di poco più di 3 anni.
http://thebarbwire.blogspot.com/2011/04/narths-dr-nicolosi-on-home-schooling.html
Leggiamo cosa sostengono gli psichiatri dell’APA in risposta a quanto affermato da Nicolosi.
The 3 yr old can’t consent to such treatment, nor even understand the question, “When Joe slugs you, why don’t you slug him back?” But Joseph Nicolosi knows that such behavior in a male child can embarrass parents. He also knows, and here’s the scary part, that these parents can give informed consent for “reparative therapy”, for their child.
Ci rifiutiamo di tradurre le annotazioni degli altri psichiatri circa i “metodi” di Nicolosi!
Ordunque quali sarebbero le “verità nascoste” che gli “omosessualisti” nascondono sul Nicolosi? Non sono invece i sostenitori di Nicolosi che replicano i trucchetti del loro “maestro” per dissimulare il reale contenuto delle teorie riparative?
Un esempio di questi trucchetti? Lo fornisce Carletto stesso che, ben ammaestrato, scrive:
2) Non si dice che l’OMS reputa indispensabile il rispetto della libertà e dell’autodeterminazione della persona in merito al proprio orientamento sessuale;
Ordunque, Carletto: un conto è la libertà di una persona di autodeterminazione del proprio orientamento sessuale, un conto è la vostra pretesa di definire “malati” gli omosessuali e di poterli curare. Tu travisi completamente il significato delle parole dell’OMS. Spero tu lo faccia per semplice ignoranza e non in malafede. L’OMS non ha scritto che i genitori possono costringere i giovani a seguire queste teorie riparative. Io invece ho sentito con le mie orecchie i racconti di un sacerdote che sostiene l’opportunità di mettere in contatto un terapeuta della scuola di Nicolosi con i genitori dei bimbi “sospettati” di omosessualità. E questa non è l’autodeterminazione di cui parla l’OMS!
IL MANUALE DELL’ORGANIZZAZIONE MONDIALE DELLA SANITA’, ICD-10 riporta il disturbo F66 1 (orientamento sessuale non desiderato ) dove è previsto che ” l’individuo può cercare un trattamento per cambiare …la propria preferenza sessuale”.
Carletto invece di citare “a ruota libera” noi preferiamo citare e mostrare le fonti.
Leggiamo dunque cosa recita ICD-10 per F66.1. Ricordiamo che ICD è una specie di prontuario, un elenco di codici da indicare nelle diagnosi per consentire una comunicazione facile ed immediata tra medici diversi.
http://apps.who.int/classifications/icd10/browse/2010/en#/F66.1
The gender identity or sexual preference (heterosexual, homosexual, bisexual, or prepubertal) is not in doubt, but the individual wishes it were different because of associated psychological and behavioural disorders, and may seek treatment in order to change it.
Il messaggio è chiaro: l’individuo ha già formato il suo orientamento sessuale (e notate il ventaglio di opzioni che viene indicato) ma non lo accetta. Si chiama egodistonia. La risposta a questa egodistonia fornita da Nicolosi è semplice: ti faccio cambiare orientamento sessuale. Esistono alternative? Si, aiutare il paziente ad accettarsi, ripristinando la sintonia tra l’ego e la sua percezione.
In molti clienti con tendenza omosessuale non desiderata, se con consenso, informati circa la possibilità che saranno delusi se la terapia non riesce, l’aiuto psicologico può far funzionare una scelta razionale per sviluppare il loro potenziale eterosessuale.
Queste frasi sono perfettamente aderenti ai dettami della psichiatria e della psicologia. Il problema è che, come accaduto anche in precedenza, queste frasi sono solo il preludio per l’ennesimo spostamento del target con abili giochi di parole.
Luca Di Tolve, nel suo testo “Ero gay”, sostiene che: “in realtà ci stiamo accorgendo che molte persone attive nei movimenti gay non ammettono neppure la possibilità che possano esistere forme diverse di omosessualità e percorsi diversi possibili per le persone omosessuali che non si riconoscono nell’ideologia gay, e sostengono la loro “verità” con una tale intolleranza ed insistenza, da generare grandi sofferenze e umiliazioni in molti di noi, persone che hanno sperimentato (o vivono tutt’oggi) pulsioni omosessuali ma che non si riconoscono dell’ideologia gay secondo la quale ogni omosessuale “nasce così” e può soltanto accettare di restare così”.
Il problema è semplice: Luca Di Tolve lo dice. Ma gli psichiatri e gli psicologi dicono il contrario. Luca Di Tolve pensa di essere parte di una maggioranza. Ma, sempre che abbia avuto benefici dalla terapia riparativa, egli è comunque parte di una minoranza. Una ristretta minoranza di persone che hanno tratto benefici dalle terapie riparative. Quello che sfugge a Luca Di Tolve è che l’intolleranza stà nelle parole di chi pretende di imporre le teorie riparatorie a ragazzini, sfruttando i sentimenti dei genitori, in barba a quanto indicato dall’OMS, cioè il principio di autodeterminazione (che compete ovviamente al singolo, non certo ai genitori di un adolescente). Ricordiamo che ICD-10 F66.1 si applica ad individui la cui identità o preferenza sessuale sia chiara. E ricordiamo che deve essere il paziente stesso a chiedere trattamenti volti a risolvere l’egodistonia. Vediamo come continua il profluvio di Carletto:
Riassumendo in parole semplici e non teologiche:
– omosessualità = tendenza morale e comportamentale oggettivamente ed intrinsecamente disordinata, mai approvabile, curabile con adeguate attenzioni pastorali e con l’ausilio della medicina;
Eh no, Maldestro. Come sempre mescoli in una sola frase affermazioni surrogate da ragionamenti precedenti con fesserie frutto della tua immaginazione. L’omosessualità può essere considerata, dal punto di vista morale, oggettivamente ed intrinsecamente disordinata (almeno stando al CCC). Questo però non comporta in alcun modo che l’omosessualità (come invece scrivi tu) sia curabile con l’ausilio della medicina. La “cura pastorale” a cui fai riferimento non è una cura medica e bene faresti a dettagliare meglio in cosa consista la “cura pastorale”.
Circa il paragone blasfemo tra Dio ed i suoi amici della Venieri, trascuriamo ogni commento.
In sintesi cosa ci offre dunque il Maldestro? Nulla. Il solito nulla liofilizzato e reidratato più volte. Condito, emulsionato con bugie e mezze verità.
E che dire, in conclusione, del nostro venditore di aspirapolvere door-to-door? Bocciato. Bocciato irrimediabilmente.
Le fonti Pontifesse:
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/opinioni/laici/10707-quello-che-gli-omosessualisti-militanti-ed-i-gay-nascondono-astutamente-il-qparavento-omofobiaq
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/editoriale/esteri/10702-la-vittoria-di-monsignor-williamson
volevo metter il mio commento in cui spiegavo abbastanza bene le sue cafonaggini sull omofobia.
però evidentemente il sito ha dei “”problemi”” , visto che non mi fa andare a pagina 2. e non mi fa nemmerno fare la “citazione”.
e poi, dico, ma leggete i commenti di “famiglia cattolica”?
ma chi è? la personalità di volpe che si è staccata dal corpo ed opera a sua insaputa?
è delirante. sembra di sentire un pazzo quando scrive, e non ho molti problemi ad affermare che la sua scrittura appare alquanto instabile, con paranoie, manie di persecuzione, di complottismo, e assai ossessivo compulsivo.
che pazzi che girano su pontifex, di tanto in tanto.
Il tuo computer è vessato. Tu sei vessato. Il sito Pontifesso è perfetto. I commenti del sito Pontifesso incarnano la perfezione.
Ora ripeti come un mantra queste parole. E poi scoppia pure a ridere 😉
First of all I would like to point out that the site, pontifex.roma.it, lacks authority and is not a good source for understanding with objectivity the church’s thoughts on complex and delicate issues like evaluating homosexuality
Queste le parole di Padre Lombardi, riportate da diverse testate internazionali e mai smentite.
http://www.americamagazine.org/blog/entry.cfm?blog_id=2&entry_id=2502
http://www.catholicnews.com/data/stories/cns/0905340.htm
“and may seek treatment in order to change it.”
Bravo. Hai fatto bene a citare la fonte. Da sottolineare che, nel tradurre dall’inglese all’italiano, si perde la sfumatura precisa del senso iniziale. Il verbo “may”, infatti, è sottilmente diverso da “can”. Il secondo implica la possibilità materiale, l’abilitazione a fare qualcosa (non a caso è sinonimo di “to be able to”), mentre il primo indica la possibilità pura e semplice, una pura e semplice ipotesi. Carletto lascia supporre che l’individuo è abilitato (can) a cercare una terapia, mentre il testo originale afferma che l’individuo potrebbe (may) cercare una terapia. Unito al resto del testo, indica l’esatto contrario di quel che afferma Carletto, sottolineando l’illusione di voler cambiare la propria identità sessuale. Non a caso, lui piega le cose come più gli piace.
Ma principalmente ICD è una specie di catalogo, una tassonomia delle patologie. L’egodistonia è una patologia ed è legittimo che il soggetto malato cerchi una cura al suo disagio. Questo non ha alcuna attinenza con le teorie riparative, visto che queste terapie nella maggior parte dei casi non vengono scelte da chi vive la patologia quanto piuttosto imposte dai genitori (o dai sacerdoti).
ICD è un catalogo delle diverse patologie. Pertanto contiene e descrive ogni patologia. Ovviamente la cura per queste patologie deve godere della fiducia dei medici. ICD definisce al punto N30 la cistite (http://apps.who.int/classifications/icd10/browse/2010/en#/N30). Questo però non significa che la cura migliore per la cistite sia una medaglietta infilata nella vagina. Così come la medicina ufficiale non riconosce alcuna validità alle stramberie della Mereu, la medicina ufficiale non riconosce alcuna validità alle stramberie di Nicolosi e compagnia. Pertanto se è vero che ICD definisce il disturbo egodistonico, questo non significa che le “terapie riparative” siano la risposta alla patologia F66.1 … Con questo credo si possa mettere una pietra tombale sulle Pontifesserie che ci vengono propinate da Carletto nel suo papiro.
Sarebbe carino conoscere l’opinione di Carletto circa le terapie della Mereu. Indirizzatelo all’articolo di Stefano in modo che possa documentarsi… 🙂
Tanto per rincuorare Nicolosi e il suo nutrito entourage di fan pontifessi, mi preme sottolineare una cosa.
L’OMS non ha mai sostenuto che l’omosessualità non è una malattia.
Piuttosto ritiene che non vi siano prove inequivocabili dimostranti l’omosessualità come conseguenza di una malattia mentale.
Proprio così. La cosa bella della scienza è che non è fatta di dogmi incontestabili, al contrario della minireligione pontifessa.
Pertanto, il giorno in cui ci mostreranno queste prove inequivocabili saremo ben lieti di rivedere le nostre posizioni.
Quello che sostieni è esattamente quanto emerge dal brano citato: in mancanza di prove che sostengano l’efficacia delle teorie di Nicolosi, il mondo scientifico rigetta questa tesi. Il comportamento di Nicolosi, la sua scarsa attitudine alla peer review ed agli studi scientifici intralcia parecchio il cammino delle sue teorie verso l’ascrizione nell’empireo della Scienza.
E tutto sommato mi viene da pensare che l’assenza di prove scientifiche non sia il problema, quanto l’effetto della malattia che affligge Nicolosi e tutti quelli che sostengono le sue stravaganti teorie: l’omofobia.
A parte che Il gay “guarito” (da che cosa? Dall’influenza, dal morbillo?), sostenendo – talora – di provare ancora attrazione per gli uomini (attrazione che si sforza di reprimere e combattere) così facendo smentisce, o così pare a me, l’efficacia delle terapie cd. riparative….