Cambiare l’orientamento sessuale? La ricerca scientifica dice che è falso.

La Columbia University ha un CLS iniziale brutto vizio: controlla rigorosamente tutte le ricerche scientifiche, numeri alla mano, e finisce per smontare puntualmente le false pretese degli omofobi. È la quarta università più importante degli Stati Uniti, i suoi ricercatori han vinto più di 100 Premi Nobel, e amministra il Premio Pulitzer. Nel 2015 ha controllato uno per uno tutti gli studi che pretendono di dimostrare il cambio dell”orientamento sessuale. Scoprendo che ci sono solo 46 ricerche scientifiche in circolazione, di cui solamente 13 hanno fatto ricerca diretta. Su queste 13, ben 12 provano che non sia possibile cambiare l’orientamento. Ma c’è di più: quell’unica ricerca salvata non è affidabile perché non soddisfa alcun criterio scientifico. Che cosa dice dunque la ricerca empirica sulla cosiddetta terapia di conversione? Può modificare l’orientamento sessuale senza causare danni? Ecco l’analisi pubblicata dalla Columbia Law School.

Screen Shot 2015-12-21 at 08.21.54

La webpage della ricerca

Esistono 46 studi in peer-review pubblicati negli ultimi 30 anni che hanno affrontato la questione se la terapia di conversione (CT) possa alterare l’orientamento sessuale senza causare danni. 13 di questi studi includono ricerca diretta sul campo. Di questi, 12 concludono che è inefficace e/o nociva, trovando collegamenti con depressione, tendenza al suicidio, ansia, isolamento sociale e diminuzione della capacità di intimità. Solamente 1 studio conclude che gli sforzi di cambiamento di orientamento sessuale potrebbero avere successo, anche se è solamente per una minoranza dei suoi partecipanti, e lo studio ha molti limiti: il suo intero campione si auto identifica come religioso ed è basato sull’autovalutazione, che può essere prevenuta e inaffidabile. I restanti 33 studi non hanno accertato empiricamente il dato se la CT possa alterare l’orientamento sessuale, ma possono offrire osservazioni utili per aiutare a guidare gli operatori che trattano pazienti LGB (lesbiche-gay-bisessuali).

La ricerca sulla terapia di conversione 12 studi contro 1 è limitata dalla difficoltà di valutare empiricamente l’orientamento sessuale di una persona. Tutti gli studi identificati si basano sull’autovalutazione (self-report), e chi desidera cambiare il proprio orientamento sessuale abbastanza da cercare un intervento terapeutico può essere incline verso un pregiudizio (bias) nel valutare o segnalare le proprie attrazioni. La maggior parte degli studi manca di gruppi di controllo (control groups) e nessuno usa campioni probabilistici rappresentativi a livello nazionale. Molti ricercatori 12 studi contro 3solidali con la terapia di conversione non hanno valutato effettivamente le variazioni di orientamento sessuale o dei modelli di eccitazione (arousal patterns), ma del comportamento, che non è un indicatore vero dell’orientamento. Alcuni soggetti che rivendicavano un cambiamento da gay a eterosessuale sono in realtà più accuratamente descritti come bisessuali, ma non sono stati inizialmente catalogati in quanto tali. Molti di questi studi usano quale campione esclusivamente persone religiose e quindi 12 studi contro 2le loro conclusioni generalmente riflettono più sull’auto-identificazione religiosa che su qualsiasi indicazione che l’orientamento sessuale possa veramente cambiare. Alcuni ricercatori hanno ottenuto successo nella repressione dell’eccitazione per lo stesso sesso, spesso con l’utilizzo di pesanti tecniche, ma spesso non si sono trasformati in una crescita dell’eccitazione eterosessuale o nella capacità di sostenere una relazione sessuale soddisfacente col sesso opposto.

Tali limitazioni non significano che non ci sia ricerca utile sulla CT. Ad esempio, tra le ricerche incluse sotto la voce “d’interesse per gli operatori” ci sono diverse discussioni etiche su come affrontare una terapia con pazienti che abbiano riportato insoddisfazione per il proprio orientamento sessuale. Inoltre, un esame diretto della ricerca può aiutare a valutare autonomamente come siano persuasive le pretese che l’orientamento sessuale possa essere modificato.

Tuttavia, dopo aver esaminato le ricerche, Slide1abbiamo concluso che non vi è alcuna prova credibile che l’orientamento sessuale possa essere modificato attraverso l’intervento terapeutico. La maggior parte dei resoconti di tale cambiamento sono simili a esempi di “guarigioni di fede.” Vi è anche prova poderosa CLSche cercare di modificare l’orientamento sessuale di una persona può essere estremamente pericoloso. Nel loro insieme, la stragrande maggioranza degli psicologi e psichiatri che hanno studiato la terapia di conversione o di pazienti trattati che stanno lottando con il loro orientamento sessuale è che l’intervento terapeutico non può cambiare l’orientamento sessuale, una posizione eco tutte le maggiori organizzazioni professionali nel campo, tra cui l’American Psychological Association il cui rapporto sostanziale del 2009 è disponibile qui“.

Questo è il testo della ricerca. Di seguito, la Screen Shot 2015-12-21 at 08.22.03Columbia Law School pubblica tutti e 12 gli studi che smontano le pretese della terapia di conversione, in rigoroso ordine alfabetico, con rimando al proprio sito di pubblicazione. In coda inserisce tutti i 33 studi che non hanno accertato empiricamente l’efficacia delle terapie. Ci sono davvero tutti, dal 1992 sino all’ultimo articolo in ordine di tempo scritto dai nostri Lingiardi, Nardelli, e Tripodi nel 2015: “Reparative attitudes of Italian psychologists toward lesbian and gay clients: Theoretical, clinical, and social implications“, pubblicato su Professional Psychology: Research and Practice, che infatti non si occupa di esiti della terapia riparativa ma delle attitudini degli psicologi in Italia su quel tema.

Nel bel mezzo di questa lista, Screen Shot 2015-12-21 at 08.22.11spicca isolato nel suo splendore quell’unico studio che dimostrerebbe che l’orientamento si possa cambiare, ovviamente solo se gay. Si tratta dell’articolo qua a destra, a cura di Nicolosi, Byrd e Potts, del 2000. È stato pubblicato su una falsa rivista scientifica chiamata Psychological Reports. Basta pagare per essere pubblicati (in questa webpage si spiega il costo di 35$ per pagina) e non a caso tutti gli studi di Nicolosi e Byrd son presenti solo ed esclusivamente su questa rivista. Nessun’altra rivista scientifica ha accettato di pubblicare studi palesemente falsi come questo dove tutti i partecipanti, nessuno escluso, risponde affermativamente a tutte le domande dei ricercatori, come fosse un volantino pubblicitario. Il 100% è un esito nelle ricerche sociali impossibile da ottenere. Forse i revisori scientifici della rivista non badano tanto ai contenuti. Alcuni anni fa il Journal Citation Reports diede proprio a Psychological Reports un ranking bassissimo nelle riviste di scienze sociali di tutto il mondo: 1.466esimo su 1.747. Lo stesso valore scientifico di una conferenza dei Giuristi per la Vita o di Massimo Gandolfini.

Possiamo dire dunque la Screen Shot 2015-06-09 at 08.15.38parola fine su tutte le pretese non-scientifiche di cambiare l’orientamento sessuale delle persone gay e lesbiche. E possiamo mettere nella spazzatura tutti i falsi psicologi che millantano risultati in questo senso, perché guarda caso non hanno mai portato alcuna prova alla comunità scientifica per far analizzare le loro pretese. E con loro, finiscono nella spazzatura i maghetti improvvisati come Luca Di Tolve che blatera di non essere più gay, senza alcuna evidenza scientifica. E nella spazzatura ci finiscono pure i protettori malintenzionati che ogni settimana sui mass media usano un finto linguaggio scientifico per coprire la nullità delle loro affermazioni di incompetenti in discipline empiriche, metodologia della ricerca e soprattutto etica. Speriamo che ora gli ordini professionali di ogni regione inizino a perseguire secondo il codice deontologico tutti i professionisti che millantano risultati positivi e tutti quelli che fanno un esercizio abusivo della professione, come pare faccia l’associazione antigay Courage, secondo il parere dell’organizzazione antirazzista più importante del mondo, Southern Poverty Law Center, che ha creato un database di tutti i gruppi d’odio nel mondo. Questa pubblicazione della Columbia Law School ha dunque un impatto anche in Italia, dove i millantatori e i frodatori di omosessuali disperati hanno mano libera a promettere guarigioni inesistenti mentre devastano la vita di esseri umani innocenti. Quando vi dicono che la ricerca è divisa sul tema delle terapie, rispondete: 12 a 0. Quanto fa 12 diviso 0…? Che poi, tradotto in percentuali fa il 100% della ricerca disponibile, il 100% contro le terapie. Almeno l’aritmetica di base, sti omofobi devono sapere. Almeno quellla, prima di parlare con noi di psicologia.

26 pensieri su “Cambiare l’orientamento sessuale? La ricerca scientifica dice che è falso.

  1. Compagno Z

    In questo momento, in una certa redazione un certo “giornalista” cattolico e la sua amichetta biondo platino stanno probabilmente avendo un travaso di bile ;D

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    1. Alex Galvani Autore articolo

      Confidiamo che il travaso provochi a catena un ictus con perdita della già parziale e limitata capacità cognitivo-espressiva, così ci leviamo due fascisti dai maroni co na botta sola 🙂

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  2. RickyTo

    Maroni e co hanno stanziato bei soldini per istituire un numero verde sos teoria gender.
    P.S. Mi scuso in anticipo per eventuale duplicato e Auguri di Buon Natale a Tutti Voi.

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    1. Britney Gonzales

      Io più che altro sono interessata a sapere se le ricerche della Columbia University trattavano il tema della terapia di conversione (ovvero il cercare di cambiare l’orientamento sessuale ) , oppure la possibilità che nella vita possa avvenire un vero e proprio cambiamento dell’orientamento sessuale ( senza il tentativo da parte dell’uomo di cambiarlo )… In altre parole, la ricerca scientifica dice che non può cambiare nè “artificialmente” nè naturalmente?

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    1. Alex Galvani Autore articolo

      Ricky, sono in lacrime.
      Sono letteralmente in lacrime dal ridere per le sciocchezze su quella pagina facebook. Perché in definitiva è lì che l’articoletto rimanda, a una paginetta facebook che qualsiasi casalinga ignorante può creare a costo zero. Perché di questo si tratta: l’autrice è una sconosciuta casalinga svizzera che esercita abusivamente sul territorio italiano la professione psicologica attraverso i social media (un reato, da noi). Se poi la casalinga ha un figlio che fa parte della setta Scientology, il delirio è ancora più divertente.
      Sarà, come dice quella ubriaca dell’autrice, che “lo dice la scienza”, ma guarda caso non esiste un solo link a pubblicazioni scientifiche in quella pagina. Ops. E non potrebbe esserci alcun link in proposito perché è dagli anni ’50, cioè sessant’anni fa, che la baggianata “ferite emotive, distanza di rapporto con il padre o una madre troppo oppressiva, insicurezze nel proprio corpo o nella propria mascolinità” è stata smontata perché fino agli anni ’50 non si faceva alcuna differenza tra transgender e omosessuali e i casi clinici di omosessuali con disforia nell’identificazione di genere erano invece transessuali (il termine transsexual venne infatti introdotto nel 1949-50 per fare chiarezza perché evidentemente quei casi NON erano omosessuali e a chiamarli omosessuali non c’era modo di distunguerli.
      E qua siamo solo al terzo paragrafo di quella sbronza colossale… Meglio non infierire sugli altir, dal quarto in avanti dove ancora parla di sesso genetico quando la genetica e l’epigenetica NON usano da due decenni quel termine, visto che è stato abbandonato. Si veda l’articolo “Sex redefined” del 18 febbraio 2015 pubblicato su Nature, non certo sulla paginetta facebook ex-gay-world e bla bla bla 🙂

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    1. Alex Galvani Autore articolo

      Quella casalinga è meglio di una barzelletta. Ha un figlio che è scappato nella capitale mondiale dei cosiddetti gay bears, cioè Fort Lauderdale in Florida. L’altro figlio è uno sciroccato di Scientology che ha la stessa moralità di un mafioso e crede che in panzane come il venire da un altro pianeta 76 miliardi di anni fa (76 miliardi, un ordine di tempo impossibile per l’universo). La madre è poi un ridicolo caso psichiatrico che una volta commentò scandalizzata questo finto articolo “Banda di gay aggredisce ragazzo vestito male”.
      Il suo commento è il primo. VA LETTO. ma non bisogna bere nulla, è pericoloso 🙂
      http://www.lercio.it/banda-di-gay-aggredisce-ragazzo-vestito-male/
      E questa è quella che parla di scienza, una che non sa distinguere la satira dalla realtà…. quella che dice che la scienza dimostra, e poi non mette nessun link ma solo la sua esperienza e le voci di corridoio che mette in giro con la sua stessa paginetta facebook che nessuno va a visitare 🙂
      Se questi sono gli scienziati, figuriamoci gli idioti…

      Rispondi
      1. RickyTo

        Il guaio è che soggetti simili sono pericolosi, nel diffondere simile ciarpame!
        Ho letto il commento della persona in questione su quel giornale, e cosa fà circolare in rete come ‘scienza’!!!!
        http://www.notizieprovita.it/…/luca-era-gay-dalla-voglia-di-suicidarsi-alla-creazione di una famiglia
        In questo link, si troverà una grande teoria scentifica, espressa sempre dalla vismara ( volutamente scritto minuscolo ) che, sono certo, farebbe tremare sedia e cattedra di qualunque psicologo, piscanalista et simila.http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wacko.gif

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        1. Alex Galvani Autore articolo

          Io penso sia il contrario.
          Se c’è gente che si sente costretta a inventarsi ricerche scientifiche false, pagine e pagine facebook, blog dopo blog e manifestazioni in piazza per spaventare i parlamentari, significa che non sono piu’ pericolosi. Loro lo sanno, sanno che le sciocchezze teologiche e omofobe non attaccano piu’. Allora passano al falso, al linguaggio psicologico. Perché le loro condanne morali non fanno più presa su nessuno.
          Che le casalinghe siano la prima linea e gli psicologi omofobi siano nascosti invece che le bandiere scientifiche di questo movimento, la dice lunga su come abbiano perso davvero la guerra.

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    1. Alex Galvani Autore articolo

      Miiiiii, che lenzuolata pestilenziale di articolo.
      Sembra una di quelle lettere di Sant’Agostino che non finiscono più. Chilometri di parole senza una fine. Meno male che si rendono illeggibili da soli, addormentando quei tre lettori senza cervello che si ritrovano. L’articolo parla di cose prive di ogni attrattiva. Un uomo-drago? Davvero pensano di tenere l’attenzione di chi li legge per più del tempo necessario a guardare le foto? Che già le didascalie mi han stufato, figuriamoci l’articolo. Diciassette poveretti l’hanno condiviso, tutti premi nobel per la fisica, immagino 🙂 un successone. Alla Reale Accademia delle Scienze di Stoccolma li stanno già considerando per un secondo premio Nobel 🙂

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      1. Baker Street Boy

        Ma infatti, nessuno lo avrà letto.
        La maggior parte di chi segue quella pagina, te lo assicuro, è a livello di ritardo mentale.

        Il problema è il messaggio che passa: uomo gatto = pazzo assecondato;
        omosessuale = pazzo assecondato.

        Tanto chi se ne frega se “questi pazzi” non si accettano e poi si suicidano sotto i treni…

        Rispondi
    1. admin

      Parrebbe un sito svizzero… Curiosa coincidenza: anche il personaggio omofobo che scrive usando il nickname “Alida Vismara” arriva dalla Svizzera… Coincidenze? 😉

      Rispondi
  3. Baker Street Boy

    @Alex, piccola curiosità: questo lo hai visto?
    http://www.uccronline.it/2016/05/06/alessandro-galvani-linsultatore-lgbt-che-insegna-linguaggio-rispettoso/

    LOL, quelle merde fascistissime degli UCCRetini che in questo pezzo augurano il cancro a chicchessia per avvicinarsi alla loro merda di dio tribale:
    http://www.uccronline.it/2016/05/17/il-cancro-come-possibilita-di-un-bene-piu-grande-la-testimonianza-degli-oncologi/

    Hanno anche il coraggio di prendere dei tuoi tweet a caso tra i tanti per infamarti senza citare un tuo solo articolo… Fantastico, veramente.

    Rispondi
    1. admin

      Alex in questo periodo ha difficoltà a seguire i commenti. Rispondo io per lui: ha certamente visto questo articolo. E pondera come replicare agli UCCRetini… 😉

      Rispondi

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