Anno 2015 d.C. il DNA è stato scoperto da tempo e il mondo è nella rete globale, eppure l’età della pietra non è ancora finita e vaghiamo come esseri mezzo uomo e mezzo scimmia tra le tenebre della civiltà urbana in cerca di divinità da adorare e demoni da scacciare.
Insomma per uscire dal letterario, ancora stiamo qua a parlare di educazione sessuale nelle scuole, questa bestia nera che tutte le volte che va in scena nelle nostre aule non manca di creare problemi e polemiche; indovinate da parte di chi…
Che cosa c’è di male nello spiegare ai ragazzi come è fatto il nostro corpo, come funziona, che cosa succede se metto in atto certi comportamenti, quali sono gli effetti, le conseguenze, i rischi? Perché dobbiamo insegnare loro il funzionamento dei vulcani ma non quello del loro pene? Le risposte a queste domande per molti, grazie a dio, sono ovvie ed è ovvio cioè che l’educazione sessuale è cosa buona e giusta e soprattutto necessaria, come è ovvio che tale educazione spetta principalmente alla scuola e non può essere relegata solo alla famiglia . Eppure provate a spiegare l’ovvio a CL che con le sue emanazioni in ogni ordine di scuola pubblica, per non parlare di quella privata da cui l’ha da sempre bandita, continua a condurre la sua campagna bavaglio contro l’educazione sessuale.
Forse mi annoio, forse ho una vita inutile e vuota, deve essere per questo che ho perso mezz’ora del mio tempo per leggere l’intervista del delirante filosofo cattolico Fabrice Hadjadj sull’educazione sessuale, forse sarà colpa delle interminabili ferie estive degli insegnanti italiani, non so esattamente perché, ma mi sono ritrovata con gli occhi su questo incredibile articolo che demonizza l’educazione sessuale e osanna il suo guru Hadjadj – “un Nietsche cattolico” – celebrandone l’alto pensiero cattosessuofobico con punte che tendono al demenziale.
Il nostro in pratica dice che solo i cattolici hanno una vera vita sessuale perché solo loro vivono la sessualità fino alle sue estreme conseguenze: monogamia assoluta e volontà procreativa e che seguendo queste due semplici regole: sesso dopo il matrimonio e disponibilità a gravidanze multiple, l’educazione sessuale è assolutamente superflua se non dannosa.
Ma partiamo da metà, tanto per non farla troppo lunga. Dice il finissimo Hadjadj, “trentotto anni, francese, nato da genitori ebrei di origini tunisine e convinzioni maoiste, (che) ama presentarsi come un «ebreo di nome arabo e di confessione cattolica», (quando si dice “avere le idee confuse”):
La seconda cosa da dire riguardo agli “esperti” che entrano nelle scuole, è che questo fatto pone un altro problema: rende impossibile agli adolescenti la sessualità come scoperta.
Ne avevo sentite tante contro l’educazione sessuale nelle scuole ma questa vince l’oscar. Non dobbiamo fare educazione sessuale ai giovani perché altrimenti gli roviniamo la sorpresa!!! Daiiiiiiii
(gli esperti spiegano che) c’è la fellatio, c’è la sodomia ……… E questo è veramente terribile, perché all’essere in un incontro (…..), si sostituisce l’induzione di comportamenti.
Questo invece è un argomento già sentito: con l’educazione sessuale si rendono edotti i ragazzi di comportamenti sessuali deviati di cui altrimenti non verrebbero maaai a conoscenza! Da cui il detto: non dire al contadino quanto è buono il formaggio con le pere.
Continua l’Hadjadj: (con l’educazione sessuale si verifica) l’intrusione (nella sessualità) dell’industria del lattice, dell’industria farmaceutica, eccetera.
Ecco finalmente il grande filosofo svela gli arcani che stanno dietro al business dell’educazione sessuale nelle scuole: l’industria del lattice!! Magari se proprio proprio si devono usare i profilattici si potrebbe ritornare al budello di maiale che si trova liberamente in natura….
è vietato inquinare i fiumi, ma è lecito inquinare le giovani donne con prodotti chimici: devono prendere pillole, pastiglie, eccetera – sostiene il Nietsche de noantri.
E qui scatta l’infallibile tattica dell’ “argomento in difesa delle donne” che è giusto che rischino di farsi ingravidare ad ogni rapporto sessuale ma che la chimica proprio non possono affrontarla. E se gli viene il mal di testa non gli diamo neanche il Moment per non “inquinarle”.
Il cattolico, invece, è il vero edonista. Ha la sua donna e va fino in fondo. Non passa tutto il tempo a chiedersi: “Oh, cosa succederà adesso? Che rischio sto correndo?”. E se il seme che ha immesso nella donna gli torna indietro sotto forma del viso di un figlio, la gioia è ancora più grande. Il piacere sessuale non sta solo nell’atto carnale, è anche la gioia di vedere il volto del proprio figlio: è piacere sessuale anche quello. L’atto carnale ha un’intensità di piacere molto forte e molto breve, poi c’è una caduta, tutta l’esperienza lo dice. Ma la gioia per l’arrivo di un figlio è un piacere che non si spegne».
Ecchilollà! E finalmente siamo al punto: a che serve l’educazione sessuale? Sostanzialmente a insegnare sporcaccionate che in un sano rapporto matrimoniale finalizzato alla procreazione non servirebbero proprio a niente! Insegniamo ai nostri giovani come avere rapporti sicuri per evitare una gravidanza indesiderata quando la procreazione è il vero compimento dell’atto sessuale. Insegniamo ai giovani a proteggersi dalle malattie sessualmente trasmissibili quando basterebbe semplicemente avere rapporti sessuali per tutta la vita con la stessa persona. Ecco io magari toglierei dal commercio anche le statine contro il colesterolo che basterebbe mangiare cetrioli tutta la vita (oddio ho fatto il doppio senso?).
In materia di omosessualità – o meglio di Teoria Gender, come amano chiamarla -, il grandissimo Hadjadj ci spiega:
«Quando dico sessualità penso alla sessuazione: l’uomo e la donna, il maschile e il femminile. La Chiesa rigetta l’omosessualità semplicemente perché non si tratta di vera sessualità. Dire omosessualità è come dire “cerchio quadrato”: se i due hanno lo stesso sesso, viene meno l’ordinazione reciproca dei due sessi. ….Se la vostra sessualità non è aperta alla fecondità, di cosa state parlando? Prendete in mano il primo manuale di zoologia che trovate, e scoprirete che la sessualità è legata alla questione della fecondità, della procreazione….io, se voglio, posso ficcare il mio pene in una porta, ma quel che faccio non è sessualità
E allora sarà falegnameria mio caro Fabrice, chiamala pure come vuoi però ti consiglio poi di non chiuderla la porta, altrimenti devi chiamarlo autolesionismo grave.
Sul manuale di zoologia che dire? Paragonare la complicatissima sessualità umana con i veloci accoppiamenti animali mi fa davvero pensare che la vita intima del nostro filosofo sia proprio miserabile. Magari un po’ di educazione sessuale non gli avrebbe fatto male. E infine si dovrebbe anche fargli sapere che già papa Woytila (non il comunista Bergoglio) aveva “sganciato” la sessualità della coppia (seppure solo quella sposata) dagli intenti riproduttivi e l’aveva ammessa anche per scopi ludici e di intrattenimento. Aggiornati Fabrice che le streghe non si bruciano più dal ‘600. Se così non fosse cosa dovrebbero fare i coniugi etero ma sterili? andare al cinema tutte le sere?
E questo è importante anche per coloro che vengono definiti omosessuali, sono chiamati a prendere coscienza che il loro desiderio non è propriamente sessuale….Se vivo l’amore e la comunione in opposizione al dato fisico del mio corpo, vivo una situazione schizofrenica, dualista
Si informano tutti gli omosessuali che quando hanno rapporti tra loro non stanno facendo sesso ma hobbistica, cucina, piscina, numismatica e se tutto ciò vi procura orgasmi … allora siete schizofrenici.
Oddio sono solo a un terzo dell’infinito articolo di Tempi, non ce la faccio più, abbandono. Per quanto la mia vita sia triste grigia inutile e noiosa, non mi merito una tortura come questa vado a pulire il bagno che almeno mi sento più indispensabile.
Non hai perso il tuo tempo. L’hai impiegato per documentarti sul vuoto pneumatico che permea impalpabile la mente di certi “filosofi”. E di conseguenza di chi li prende ad esempio e modello. 😉
Ho le lacrime agli occhi come la madonnadimeggiugori. Esilarante.
Concordo Alex: questa lettura appartiene al genere comico-demenziale, ma solo apparentemente. Sottovalutare le convinzioni bislacche delle religioni, accettare i loro precetti assurdi nella vita quotidiana, permettere che riempiano i vuoti lasciati dall’istruzione, dalla conoscenza e dalla politica sta trascinando il mondo nell’abisso.