Detesto essere disfattista, ma questa notizia mi da davvero da pensare.
Sono cosciente del fatto che un’osservazione del genere potrebbe apparire sgradita, ciò nonostante non penso di dovermi scusare: non ho nulla di cui essere colpevole. E se la curiosità è una colpa mi dichiaro reo confesso. Premetto ciò perché non sono rare le volte in cui ho letto una qualsiasi critica da sinistra dell’odierno pontefice venire tacciata di disfattismo, al contrario di quelle di destra, derubricate (giustamente) nel ridicolo o nell’indifferenza. In fondo per fortuna le frange stile Pontifex e Radio Spada sono minoritarie.
Ma andiamo al succo della questione: coglievo da Avvenire un consiglio degli acquisti – non so come altro chiamarlo – sponsorizzato nientemeno che da Bergoglio. Eppure il nome della merce mi suonava familiare, ma leggiamo direttamente le pontificie parole:
Rispondendo alle domande dei giornalisti che gli chiedevano di spiegare meglio il concetto di “colonizzazione ideologica” evocato nel corso dell’incontro con le famiglie a Manila, Francesco si è così espresso: «C’è un libro – scusatemi, faccio pubblicità – c’è un libro, forse lo stile è un po’ pesante all’inizio, perché è scritto nel 1907 a Londra… A quel tempo lo scrittore ha visto questo dramma della colonizzazione ideologica e lo descrive in quel libro. Si chiama Lord of the World. L’autore è Benson, scritto nel 1907, vi consiglio di leggerlo».
Non è la prima volta, dicevamo, che papa Bergoglio si richiama a questo libro
Tale rubrica da Nipotini di Padre Bresciani non dev’essere passata inosservata se l’agenzia di marketing ufficiale del papa [aka Radio Vaticana] ne ha anch’essa una:
Il Papa durante il colloquio con i giornalisti di ritorno dalle Filippine, parlando della “colonizzazione ideologica”, ha suggerito la lettura del libro “Il Padrone del Mondo” di Robert Benson per capire cosa intendesse dire
Entrambe le testate descrivono infatti quest’opera, distopia degna de I protocolli dei Savi di Sion… non per l’antisemitismo o il razzismo ma per lo zelo reazionario. Cosa che apparentemente poco si addice ad un papa rivoluzionario (ossimoro):
Radio Vaticana: Un’opera d’inizio ‘900 che descrive l’instaurazione, nel 2000, di una dittatura di stampo umanitarista, che predica la tolleranza universale per tutti, tranne che per la Chiesa, che viene perseguitata. […] Testo visionario in cui si concretizza la battaglia finale tra il bene ed il male. Da una parte il trentatreenne Giuliano Felsenburgh che evita lo scontro tra Occidente ed Oriente, acclamato poi presidente d’Europa che instaurerà di fatto la dittatura del pensiero unico; dall’altra gli si oppone il sacerdote Percy Franklin, anche lui 33 anni, che diventerà Papa. […] Giuliano è la materializzazione dell’anticristo [solo io noto un maldestro riferimento a “L’Apostata” Claudio Giuliano?]. Promette l’abolizione di ogni preoccupazione: non ci sarà più guerra, non ci sarà più violenza, non ci sarà più povertà… [si insomma, la classica manfrina anticomunista] Si presenta come colui che, sotto le sembianze del salvatore, in realtà assoggetta l’umanità. Diventa non il padrone di una nazione, ma il padrone del mondo.
Avvenire: Il personaggio al quale il titolo fa riferimento è […] l’Anticristo, che si manifesta al principio del XXI secolo, nel momento in cui sembra ormai ineluttabile un conflitto di proporzioni planetarie (il romanzo, come ricordato, uscì per la prima volta nel 1907, con largo anticipo rispetto allo scoppio della Prima guerra mondiale). L’Avversario si nasconde sotto le spoglie di Felsenburgh, un politicante dal passato incerto ma dal carisma trascinante, che in poco tempo riesce a sbaragliare le difese di una Chiesa cattolica già assottigliata e incerta. Prima dell’avvento di Felsenburgh, infatti, la massoneria ha preso il controllo del mondo, giocando sul doppio tavolo dell’umanitarismo e del comunismo [CVD], ideologie solo in apparenza opposte, ma in realtà convergenti su un omologazione che è, appunto, “colonizzazione ideologica”.
Insomma è chiaro. ma proprio per queste vaghe rimembranze mi viene in mente altro, qualcosa che si è ben accoppiata a tanto anti-modernismo. Al che mi decido è immetto la stringa di testo nella barra di Google:
http://www.huffingtonpost.it/2014/10/07/sentinelle-libri_n_5943806.html
Ora, ben chiaro: non pretendo che un pontefice inviti a leggere la Trilogia dello Sprawl, Cosmopolis o tanto meno Das Kapital. Ciò che voglio dire è che una tale scelta dovrebbe far riflettere. Se già sono passate inosservate le infelici frasi sulla “colonizzazione ideologica” che farebbero giustamente derubricare Francesco ad una continuità tout court col predecessore, ma con la gesuitica faccia pulita, questo è piuttosto sintomatico.
Come si può definire rivoluzionario chi prende a riferimento testi così platealmente reazionari?
Come si può ventilare un’appartenenza di sinistra chi fa e dice cose così platealmente di destra?
Ma soprattutto, che fine ha fatto quel così tanto ipocrita “chi sono io per giudicare”?
Gli interrogativi che poni, Caro FSMosconi, sono gli stessi che mi sono posto io da diverso tempo. Purtroppo nel nostro paese “giornalista vaticanista” e’ sinonimo di lecchino e l’illusione del “Papa Rivoluzionario” e’ stata creata ad arte tramite un sapiente collage delle dichirazioni pontificie, eliminando tutto cio’ che stride con la pregiudiziale di bonta’ (come ad esempio il codazzo reazionario al noto “chi sono io per giudicare”). Per non parlare poi dell’omertoso silenzio sulle critiche mosse, anche da noti personaggi pubblici (come ad esempio Cameron, che e’ il Primo Ministro inglese, mica un qualsiasi avvinazzato da pub) alle parole del Truffatore Argentino.
Caro FMosconi grazie della segnalazione. Papa bizzarro senz’altro: poco d’accordo con se stesso e sotto pressione del suo entourage. Si saranno pentiti di averlo eletto oppure sono contenti degli effetti speciali?