Gli omosessuali sono malati o no? Sono pericolosi come genitori? C’è divisione nella comunità scientifica su questo punto, come affermano gli integralisti cattolici? Gli scienziati sociali discutono davvero se le persone lgbtq siano mentalmente sane (“adjusted”, come si dice in ricerca sociale)? La risposta a queste domande è un gigantesco NO. Non c’è alcuna discussione o divisione. Le organizzazioni professionali che si occupano di tematiche scientifiche e sociali hanno già risolto la questione da più di un decennio istituendo commissioni scientifiche per valutare le ricerche e poi approvare codici deontologici per proteggere i pazienti (cioè noi) dall’abuso dei loro colleghi (a destra una ricerca del 1991 che analizza i bias nella psicologia). Queste organizzazioni sanno che tutti i professionisti possono avere pregiudizi e basare su ciò le loro terapie invece che sulla ricerca. In questa serie di articoli analizzeremo lo stato del presunto dibattito nella comunità scientifica in ambito anglofono, cioè quello in cui la ricerca sociale è più attiva e da cui tutte le altre organizzazioni prendono spunto.
Negli Stati Uniti, le cosiddette “associazioni professionali di categoria” sono strutture che si occupano tra molti compiti anche di valutazione della ricerca scientifica. Quelle organizzazioni, in campo medico, psicologico, educativo e sociale, hanno già preso posizione sulle questioni lgbtq. Tutte a nostro favore. Per valutare la consistenza delle loro decisioni, basta vedere quali siano, chi rappresentino e cosa producano a livello scientifico. Nessuno ne discute mai l’importanza (tranne quando si occupano di temi gay, come con le contestazioni verso gli enti psichiatrici che non curano più l’omosessualità). Nessuno le paragona mai ad altri enti, a parte quando ce n’è qualcuno omofobo con nessuna credenziale scientifica (si veda alla fine dell’articolo la contrapposizione falsa tra APA e ACPeds).
Nel campo medico, tutti gli ordini professionali non solo appoggiano le battaglie civili del movimento Lgbtq, ma pubblicano di loro iniziativa guide per aiutare le famiglie ad accettare e sostenere i loro figli gay, lesbiche, transgender. E invitano a rivolgersi per aiuto non solo a loro ma alle associazioni Lgbtq, tra cui Pflag, l’associazione dei genitori con figli e figlie gay, lesbiche, transgender. Nello specifico, queste sono le organizzazioni (e attenzione ai numeri).
- AAFP (l’organizzazione dei medici di famiglia, i nostri m.m.g.) che significa American Academy of Family Physicians. Composta da 110.000 professionisti, governata da un congresso e da delegati specifici su temi etici (donne, minoranze etniche e LGBTQ), ha una politica esplicita di protezione delle minoranze “underserved”, letteralmente sottoservite perché discriminate. Dal 2011 appoggia per motivi medici ed etici il matrimonio tra persone dello stesso genere (l’estratto qua a destra) con queste parole “per contribuire alla salute generale, la longevità, una migliore stabilità della famiglia, e per portare beneficio ai figli di famiglie di persone gay, lesbiche, bisessuali, transgender“.
- AAP (l’organizzazione dei pediatri) che sta per American Academy of Pediatrics; 60.000 membri, pubblica Pediatrics, il secondo periodico scientifico più influente al mondo, che continua a diffondere importantissime ricerche scientifiche sul tema del benessere delle persone Lgbtq (a destra, una ricerca che ha quantificato numericamente l’effetto mortale di avere una famiglia anti-gay per gli adolescenti). Già nel 2004 pubblicava un Report Clinico sugli adolescent LGBT. Ha aderito alla pubblicazione di un fondamentale manuale per presidi, educatori e personale scolastico edito da APA (American Psychological Association) intitolato “Just the Facts about Sexual Orientation and youth” con altre nove organizzazioni nazionali (vedi di seguito AFT, AASA, APA [l’altra, quella degli psichiatri], ASCA, ASHA, NASP, NASSP, NASW, NEA) citando PFLAG, cioè l’associazione genitori di omosessuali, come risorsa assolutamente competente a cui rivolgersi per aiuto.
- AAPHP (l’organizzazione dei medici per la salute pubblica) che sta per American Association of Public Health Physicians; riconosciuta e inclusa nel direttivo della rispettatissima American Medical Association (vedi sotto AMA) come una organizzazione medica specialistica, si occupa di salute pubblica e aderisce a tutte le risoluzioni di AMA sul tema lgbt, a cui rimanda sempre.
- ACP (l’organizzazione dei medici specialistici) che sta per American College of Physicians Council; la più grande organizzazione del genere e la seconda per medici in generale. 140.000 professionisti e studenti di medicina. Già nel 2007 aveva pubblicato il primo manuale medico di prevenzione per pazienti gay, lesbiche e transgender in Occidente, la “Fenway Guide to LGBT Health”. Nel 2012 ha aggiornato il suo regolamento interno includendo nella risoluzione 10-S14 i bisogni specifici della comunità lgbt, il reperimento di fondi per la formazione dei medici su questo tema e il futuro appoggio al miglioramento della legislazione federale e statale che migliori la situazione delle persone omosessuali.
- AMA (l’organizzazione medica piu importante del mondo, 215.000 professionisti) che sta per American Medical Association; pubblica ben dieci periodici scientifici, famosi in tutto il mondo (Journal of the American Medical Association o JAMA) che viene ritenuto il terzo più influente periodico scientifico al mondo nella categoria “Medicine, General & Internal”. Ha iniziato ad appoggiare le richieste del movimento gay nel lontanissimo 1981. Nel 1991 approvò la risoluzione H-160.991 (Healthcare needs of the homosexual population) opponendosi alle terapie chiamate “riparative” e in seguito appoggiando il matrimonio gay. Nel 2010 ha pubblicato “Counseling Gay and Questioning Minors about Coming Out”, dove ha sollecitato ogni medico ad avere risorse pronte per pazienti lgbt, citando direttamente tra queste fonti anche PFLAG, di cui dice avere un sito web eccellente e libretti informativi gratuiti per genitori e adolescenti. Agli adolescenti consiglia la lettura di due di questi libretti qua sotto (Be Yourself; Our Daughters and Sons), ricordando che Pflag ha sedi in moltissime città (attualmente oltre 500). Ha pubblicato un articolo importantissimo su “minorenni LGBT e riservatezza” a proposito di etica medica, responsabilità professionali e il dovere dei medici di aiutare i ragazzi a fare coming out con la famiglia. Ha un comitato consultivo LGBT e c’è un’organizzazione affiliata, GLMA, di medici gay e lesbiche che fanno ricerca.
- ANA (l’organizzazione degli infermieri ) cioè American Nurses Association. Non è un’organizzazione scientifica, ma mostra come l’integrazione sia alla base delle professionisti mediche. Ha più di tre milioni di professionisti. Fanno un lavoro difficile, poco retribuito. Potrebbero occuparsi solo di chiedere aumenti di stipendio. E invece cosa fanno? Sul loro sito mettono a disposizione il materiale per l’aggiornamento professionale, preparato dall’associazione gay e lesbica di medici, GLMA. Perché nel loro codice etico la preparazione e il rispetto incondizionato dei pazienti è una delle prime regole deontologiche.
- SAHM (l’organizazione per la salute degli adolescenti) cioe’ Society for Adolescent Health and Medicine. Pubblica uno dei giornali scientifici più influenti, il Journal of Adolescent Health. Questa organizzazione, rispettata da gruppi professionali sia gay sia confessionali, ha preso posizione sul tipo di educazione sessuale chiamata “abstinence-only” che insegna l’astinenza fino al matrimonio (ed è quindi insegnata dai gruppi integralisti) definendola pubblicamente discriminatoria verso i bisogni educativi degli adolescenti LGBT (un estratto, qua a destra); e così ha fatto sul bullismo omofobo (qua sotto a sinistra). Un fatto ulteriore mostra il rispetto che gode questa organizzazione professionale: ha una commissione definita “Special interest Group about GLBTQ Adolescents”, di cui uno dei due direttori fa parte dell’ospedale dell’università cattolica più importante al mondo, la gesuita Georgetown University. Anche l’organizzazione professionale LAGCAPA (“Lesbian and Gay Child and adolescent Psychiatric Association”, che è parte di organizzazioni nazionali come AACAP) e HRC utilizzano e suggeriscono le sue linee guida come fonte scientifica per la salute mentale degli adolescenti. Questa organizzazione, infine, promuove esplicitamente l’adozione di modelli adulti dichiaratamente gay (lgbt) per favorire il benessere psicologico degli e delle adolescenti omosessuali. Mica male per essere divisa, la scienza.
Praticamente un bingo! Milioni di professionisti, migliaia dei quali coinvolti in commissioni scientifiche, pubblicazioni in peer review dove un gruppo di scienziati analizza e valuta la tua ricerca prima della sua pubblicazione nella comunità scientifica. Tutto è univoco. Ma indovinate cosa fanno gli integralisti? Due cose. La prima: tacciono completamente questo corpus gigantesco di dati, enti, ricerche, consenso scientifico. La seconda: dicono che c’è divisione nella comunità scientifica perché un gruppo marginale di medici deliranti con nessuna credibilità scientifica direbbe il contrario. In chiusura facciamo l’esempio più celebre di questa disonestà condita con ciarpame scientifico.
Uno dei casi più eclatanti è costituito da quel gruppo di scribacchini di area catto-integralista di obbedienza ciellina che nei loro scritti citano un’organizzazione medica che metterebbe in crisi il consenso scientifico: è l’American College of Pediatricians (ACPeds). Quando lo fanno, non spiegano mai cosa sia esattamente ma riportano solo che avrebbe contestato la validità scientifica delle pubblicazioni della American Academy of Pediatricians (attenzione alle sigle, ora). Osservate le parole di questo estratto da un saggio uscito nel giugno 2014 sulla rivista dell’Ordine degli Assistenti Sociali della Sicilia (qua sotto). Sta citando la presunta pericolosità dei genitori gay. C’è solo il nome, American College of Pediatrician, contrapposto (poco sopra) alla American Psychological Association. Quel che dice è chiaro. Ora vediamo quello che non dice.
- Non dice che i componenti di ACPeds sono calcolati essere tra 60 e 200, praticamente un gruppo di amici che si trovano a giocare a bocce (APA ha 130.000 professionisti).
- Non dice che hanno delle posizioni deliranti su temi delicatissimi. Sono a favore delle punizioni corporali sui bambini, chiedono alle scuole di tacere sull’orientamento sessuale (lasciando così gli studenti nell’ignoranza), negano esista il suicidio adolescenziale gay (contro i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità), si oppongono al diritto degli adolescenti di vaccinarsi contro le malattie sessuali se i genitori si oppongono, vogliono che non si parli di bullismo omofobo nella giornata contro il bullismo omofobo ma di bullismo in generale (tacendo di nuovo l’esistenza del bullismo antigay). Qua sopra ci sono quattro estratti dai loro comunicati stampa.
- Non dice a quali risorse hanno fatto riferimento questi presunti scienziati quando hanno creato un sito per spiegare cosa sia l’omosessualità a genitori, adolescenti ed educatori. Leggete l’ultima riga della schermata del loro sito (qua a destra). Materiale a cura di chi? Family Resarch Council. Cos’e’ questo FRC? E’ un cosiddetto “gruppo di odio“, quei gruppi come il Ku Klux Klan, i neo-nazisti, l’Arian Nation, che l’organizzazione antirazzista Southern Poverty Law Center ha catalogato come “hate groups”. Una organizzazione che si definisce scientifica pubblicizza il materiale di un gruppo che promuove l’odio contro i gay, e l’articolo non ne fa alcun cenno. Curioso vero? Qua a sinistra c’è un breve riassunto della motivazione per cui il FRC è catalogato come gruppo d’odio antigay. Il suo materiale però va benissimo per un’organizzazione scientifica, giusto? E un fatto simile va benissimo all’Ordine degli Assistenti Sociali della Sicilia per discutere di persone omosessuali rispettando il codice deontologico. Basta tacere, il gioco funziona.
Possiamo riassumere ora che nel settore scientifico medico non ci sia nessuna diatriba, nessuna discussione in atto sui temi che riguardano la vita delle persone lgbt. A meno di non voler considerare una “divisione nella comunità scientifica” un gruppo di incompetenti che si affida a dei razzisti, pubblicizzata da assistenti sociali italiani particolarmente disonesti.
L’unica certezza rispetto a chi spaccia i deliri di qualche balordo per “divisione” è ciò che mostra questa ricerca scientifica della State University of San Francisco. Ha calcolato che se hai genitori non gay friendly e sei un adolescente lgb, tenterai il suicidio 8 volte di più di quelli con genitori rispettosi e accoglienti, 4 volte in più l’uso di stupefacenti e il contagio di MTS (come da schema qua sotto). Cioè il rigetto della tua omosessualità da parte della famiglia (la famosa politica di ama il peccatore e odia il peccato), uccide gli esseri umani. Ma questo non divide nessuno. Però almeno è stato pubblicato e valutato da, indovinate chi? Pediatrics.
Per finire, due conti numerici su cosa sia una “divisione della comunità scientifica”. Se un quarto degli scienziati non è d’accordo, possiamo parlare di divisione. Se lo 0,015% dissente, non è divisione. È delirio. Abbiamo visto che nel solo settore medico ci sono questi numeri: American Academy of Family Physicians (110.000 professionisti), American Academy of Pediatrics (60.000 professionisti), American College of Physicians Council (140.000 professionisti), American Medical Association (215.000 professionisti). Totale: 525.000. Visto che dall’altra parte è presente solo l’American College of Pediatrician che e’ fatto da 60 membri, visto che l’1% di 525.000 è 525, e visto che 60 è pari allo 0,015%, abbiamo quindi da una parte lo 0,015%, dall’altra il 99,985%. Questa si chiama univocità della ricerca scientifica, come per la questione: la terra non è piatta. Il resto è folklore o disagio mentale.
Nei prossimi articoli vedremo la presunta spaccatura sui temi gay negli ordini professionali in campo psicologico, sociale ed educativo.
Niente di nuovo sotto il sole: hanno mutuato decenni di esperienza dei creazionisti.
Purtroppo questo è un effetto collaterale del politically correct: il divieto di dire ad un cretino che è un cretino (altrimenti sei tu il cattivo).
Niente di nuovo.
La comunità scientifica concorda che gli omosessuali che si comportano come gli etero sono uguali agli etero.
Ma va?
E a questa conclusione ci sei arrivato a partire da cosa, ti quello che è scritto nell’articolo?
La tesi era: [sigla a caso] sostiene le lotte di emancipazione dei gay, quindi non è vero che i gay sono malati o che sono genitori pericolosi.
Il resto si deduce di conseguenza, visto che non credo proprio che [sigla a caso] si spinga fino ad appoggiare i frequentatori di battuage.
Tutto ciò è molto bello, ma non risponde alla domanda che ho fatto: come sei arrivato alla tua conclusione **partendo da quello che c’è scritto** nell’articolo?
E, bada ben bada ben, con “ciò che è scritto” intendo proprio “ciò che è scritto”, non quello che immagini sia scritto.
Non ci sono arrivato partendo da quello che c’è scritto. E’ elementare.
Così come è elementare che la questione non viene nemmeno posta. Come sempre, quando si vuole evitare di prendere una posizione in merito.
Ah, intendi elementare come è elementare che la terra è piatta oppure che il sole gira attorno alla terra, vero?
Ma pensa te, c’è gente che passa anni e anni a studiare e poi hanno le cose elementari davanti agli occhi e non le vedono.
Fortuna ci sono quelli come te: senza, il mondo sarebbe un posto molto triste.
No intendo dire che è elementare che non ci sono arrivato partendo da ciò che c’è scritto.
E da cosa ci sei arrivato, allora?
Sesto senso.
Lo dicevo, io: senza quelli come te il mondo sarebbe in posto molto triste
Almeno tu hai l’onestà di riconoscerlo.
E’ già qualcosa.
Quindi riconosci di essere una di quelle persone che rendono il mondo meno triste?
Lo rivendico con orgoglio anzi.
Di persone come me non se ne trovano mai abbastanza. 😉
E, perdona la curiosità, per rendere il mondo un posto meno triste preferisci usare la torta in faccia oppure lo scivolone sulla banana?
Niente da fare. Preferisco dichiararmi pubblicamente gay, a volte è più che sufficiente. 🙂
Dici che ti basta aprire bocca perchè la gente rida?
Curiosamente, lo trovo verosimile.
Mi spiace deluderti ma non è così 🙂
Ah ah ah ah, allora è proprio vero!
Sei un talento naturale, davvero.
Grazie, fa sempre piacere sentirsi apprezzati dagli altri.
Ma dai, così mi fai morire dal ridere!
Ah ah ah ah.
Carissimissimi cari,
l’intenzione iniziale era quella di pubblicare uno strumento che potesse girare, aiutare gente che ha bisogno di qualche strumento r magari avere qualche parvenza di discussione tecnica, qua sotto…
Poi, per carita’, sentitevi liberi.
Ciao.
Purtroppo, più che un documento, **SEMBRA** una rassegna di opinioni (che, in quanto tali, sono contestabilissime come infatti è avvenuto).
Molto più utile sarebbe che l’articolo venisse espanso per riportare come spesso queste opinioni sono state prodotte durante cause legali per l’affidamento dei figli.
Sapere che per lo stato queste opinioni sono state vincolanti le renderebbe molto meno “opinioni” e più “fatti”.
Poi lo sappiamo tutti e due: la madre degli idioti è sempre incinta e partorisce sempre sordi (ma non muti, purtroppo….), quindi sperare che un’articolo del genere possa far cambiare opinione a qualcuno è abbastanza ingenuo.
Le sue e le mie sono opinioni.
Queste qua si chiamano posizioni di enti di ricerca scientifica. Enti che rappresentano la loro disciplina.
Visto che rappresentano le rispettive aree, che qualche sottogruppo di invasati le contesti non significa che siano “contestabilissime”. Significa solo che c’e’ gente con la bnocca larga e senza idea di cosa sia la ricerca. Anche la posizione degli scienziati sulla geologia storica terrestre (miliardi di anni) e’ stata contestata dai creazionisti (6000 anni e i dinosauri a spasso per l’Eden con Adamo). Questo non trasforma la geologia in un’opinione. Il punto non e’ che sia contestata. Il punto e’ se la contestazione si regga per esempio sulla peer review, che e’ uno degli strumenti fondamentali che la comunità scientifica utilizza per garantire la correttezza, cioè il reciproco controllo (che non esenta da errori e disonesta’, ma ne riduce considerevolissimevolmente il numero e con questo il numero di ricerche con un margine di errore elevato, troppo elevato).
Se seguissi il suo criterio, quando e come questi documenti siano stati usati in processi civili, il punto resterebbe intatto. Basare una sentenza su documenti scientifici o opinioni, come le definisce lei? Visto che I giudici non sono scienziati, perché dovrebbe bersi le loro scelte arbitrarie, visto che, come scriveva lei sopra, i documenti su cui si basano sarebbero contestatissimi?
L’intenzione che un articolo faccia cambiare idea e’ delirante, non ingenuo. Visto che, di nuovo, le ricerche scientifiche hanno mostrato che il motivo scatenante del cambiamento non e’ l’informazione ma la conoscenza diretta di appartenenti a un gruppo sociale colpito da stigma sociale. Anche in questo caso, indovini come si siano adeguate di conseguenza le organizzazioni scientifico-professionali?
Poichè “L’intenzione che un articolo faccia cambiare idea e’ delirante”, a che scopo scrivere l’articolo come una rassegna di posizioni di organizzazioni professionali?
Chi sa cosa significa non ha bisogno dell’articolo (si legge/conosce direttamente l’argomento), chi non lo sa beh… la reazione l’hai vista.
O no?
Se non altro può servire a sbugiardare quei politici presuntuosi che vanno da Bruno Vespa ad affermare:” la comunità scientifica concorda che, per crescere bene, un bambino ha bisogno di un padre e di una madre.”
Al contrario.
Io che nel movimento gay ci lavoro, mi devo aggiornare leggendo. Una parte del mio tempo lavorativo e’ dedicato a questo. Pero’ poi c’e’ il restante 99% che non campa di questo, quindi ci vuole qualcuno che traduca e riassuma la ricerca.
Ci sono centinaia di attivisti, genitori, docenti che vorrebbero aiutare, hanno tutte le buone intenzioni, ma poi non sanno dove recuperare le fonti, non hanno alcun quadro generale di riferimento eccetera.
Fino a quando non ho trovato testi in lingua inglese che mi spiegavano lo stato della ricerca psicologica sul tema, qualche anno fa, dandomi una cornice di senso, nessuno in Italia me l’aveva mai dato.
Ho cercato, prima di scrivere questi pezzi, se ci fosse qualcosa in italiano che spiegasse il corpus gigantesco, compatto, univoco della ricerca. E non ho trovato nulla. In altri paesi, questi strumenti servono per abituarci al dibattito. Perché’ un conto e’ sperare di convincere degli omofobi. Un altro e’ zittire dei disonesti davanti a persone che non hanno strumenti per capire la differenza tra una menzogna e un dato di realtà.
Perchè “in italiano”?
Voglio dire, nel 2014 la conoscenza dell’inglese non è certamente un ostacolo per una persona con l’intelligenza necessaria per comprendere l’argomento.
Tanto per fare un esempio, http://aclu.org/images/asset_upload_file480_27496.pdf fa un ottimo lavoro di riepilogo della situazione.
perche’ in italiano?
lei sa a che livello di conoscenza dell’inglese siamo in italia? 32esimi per la Ef EPI. sezione “basso livello”, tra russia e taiwan. in europa siamo terzultimi, peggio di noi solo francia (che almeno ha la scusa di essere sciovinista con la lingua) e turchia.
ora prendiamo queste persone, anche be intenzionate, magari simpatizzanti, non-attivitsti, non- esperti di leggi, e andiamo a chiedere loro se leggerebbero 104 pagine con 179 note a pie’ di pagina scritte dalla ACLU sul tema della genitorialita’ gay.
dopo la risposta, chiediamogli cosa sia ACLU
poi se sanno come mai e’ un’associazione di avvocati a pubblicare le posizioni delle organizzazioni professionali che finiscono per essere amicus briefs nei processi di quel sistema legale basato sulla common law.
conosco amici coltissmi, intelligentissimi, preparatissimi, che non sanno leggere inglese.
che si fa?
Sul fatto che nel 2014 una persona che non conosce l’inglese possa essere definita “intelligente” (o intelligentissima, addirittura) la vedo dura, ma tant’è.
Se poi 104 pagine (addirittura) con 179 (addirittura) note è troppo per codeste persone, beh….
Comunque che si fa con gli anglolesi?
Beh, si fa quello che è inutile fare: gli si riversa dall’alto la verità.
Inutile perchè chi è in grado di accettare i fatti non ha bisogno che glieli faccia conoscere: li conosce già.
Chi invece non è in grado di accettarli, non li accetterà mai (come si è visto proprio nei commenti a quest’articolo).
Quali commenti scusa?
La competenza della lingua inglese non fa parte della dicitura “intelligente” negli skill delle persone. Ci sono fior di ricercatori, docenti, attivisti, educatori, la cui intelligenza non e’ in discussione anche se parlano italiano e magari anche sbagliando i congiuntivi.
Quindi 104 pagine scritte da una fonte che possiamo conoscere noi ma che e’ sensato che il resto del mondo non conosca, visto che ACLU non ha alcuna influenza o impatto diretto sulla nostra vita, si, quelle 104 pagine sono una pretesa per certi versi irragionevole.
Al netto del fatto che mi sembrano più’ intelligenti questi che ignorano ACLU di noi due che lo conosciamo e che tanto non serve a una bega nella nostra vita.
posso azzardare l’ipotesi che lei abbia poca esperienza con l’attivismo di base, vista la sua diffidenza per l’utilità di questi strumenti, che inveì la maggioranza degli attivisti che ho conosciuto io ritiene invece di averne bisogno, col poco tempo che riesce a dedicare alla formazione?
Al contrario: non conoscere la lingua inglese esclude a priori da **ALMENO** il 50% della cultura mondiale (visto che l’inglese è di fatto il moderno esperanto):
Una persona che non conosce l’inglese e consapevolmente non rimedia a tale lacuna non può essere definito intelligente.
Non certo possessore di un’intelligenza di tipo razionale (poi magari è un bravissimo ballerino o pittore, ma sono tipi diversi d’intelligenza).
Quanto all’impatto dell’ACLU, devo forse ricordare come il creazionismo stia arrivando da noi?
Devo forse ricordare come questioni quali “simboli religiosi nelle scuole pubbliche” siano arrivati da noi di recente mentre hanno una lunga storia negli USA?
Oppure, tornano un pelo più indietro, Loving vs. Virginia non è forse una pietra miliare dei diritti civili?
Forse abbiamo molto più da imparare dall’ACLU che da qualsiasi altra organizzazione.
Sapendo l’inglese, s’intende.
Mi spiace, non e’ così’.
La sua idea dell’inglese non ha niente a che vedere con l’intelligenza ma con l’accesso ad altre fonti di altre tradizioni linguistiche. Facilmente aggirabili. Esistono le traduzioni per questo, se n’e’ mai accorto? La gente può tranquillamente studiare discipline umanistiche senza parlare tedesco, può essere uno storico senza sapere il francese. Puo’ essere uno psicologo senza aver letto Adler in lingua originale. Abbiamo inventato gli editori proprio per questo.
Non avere lo strumento per leggere in inglesesignifica non essere aggiornati su quello che accade in quella specifica cultura e società’. che non e’ quella italiana.
Le ricordo che Loving vs Virginia per esempio non e’ mai stato un nostro problema. Tanto che noi l’abbiamo risolto abolendo le leggi fasciste sul matrimonio ariano ben prima degli anni 60. da noi non esiste la common law, i pronunciamenti delle organizzazioni professionali non hanno ne voce ne peso nella determinazione di un caso.
Credilo pure, se la cosa ti rende felice.
Resta il fatto che chiunque sappia leggere 104 pagine di inglese non abbia problemi a tenersi aggiornati, mentre gli altri… beh… devono accontentarsi di informazioni di seconda mano (spesso incomplete e spesso “ridotte per venire incontro alle vostre capacità mentali”[cit]).
si, penso di averci preso. non mi pare lei abbia molto esperienza con attivisti di base delle organizzazioni e dei movimenti. altrimenti non si esprimerebbe in questo modo squalificante su chi fa le cose e prova a essere competente nei limiti del proprio tempo.
Purtroppo (per me) ho abbastanza esperienza di attivisti incompetenti.
E questo è un’altro dei deleteri effetti del politically correct: non poter dire ad un’incompetente “sei un’incompetente”.
La buona volontà è una gran bella cosa quando si gioca.
Quando si fa sul serio preferisco la competenza.
Sa com’è, ho smesso di giocare decenni fa.
Credo che il tema linguistico non sia prioritario se si parla di traduzioni, perché anche comprendendo ci sono espressioni tecniche che non tutti danno o è scontato debbano sapere, anche della nostra stessa Lingua..
Lei mette insieme cose che non hanno niente in comune.
buona volontà, competenza, incompetenza.
Come il suo mettere sullo stesso piano quelli incompetenti e quelli che vogliono diventarlo. senza preoccuparsi di questa definizione confusa.
La buona volontà e’ una bella cosa in molte situazioni, dal gioco in avanti.
Visto che e’ invece il dalemismo, il veltronismo, la professionalizzazione dei movimenti, non hanno portato nessun frutto, io gli attivisti me li tengo stretti. Magari li sgrido, ma li tengo ben stretti. Tanto il mondo non andrà avanti di certo perché lei e io conosciamo l’inglese abbastanza da leggere un report.
Il punto è che il mondo andrà avanti, attivisti o meno.
Il matrimonio gay e l’omogenitorialità sono oggetto di discussione solo per questa generazione.
Già la prossima sarà del tutto indifferente, e non certo per merito degli attivisti.
Fra due generazioni qualcuno si chiederà com’era possibile, nel 2014, chiedersi se un gay potesse essere o meno un buon genitore.
E, ripeto: non certo per merito degli attivisti ma semplicemente perchè quelli che oggi hanno “problemi con X” domani saranno morti o irrilevanti, sostituiti dai giovani che con X non solo non hanno problemi ma ci chattano su facebook.
E’ un pò come quella puntata di South Park in cui si litigava per la bandiera del paesello (in cui un negro veniva impiccato da un bianco).
E come è andata a finire? Che il ragazzino ci vede solo un’uomo che uccide un’altro uomo, non un bianco che uccide un negro.
Gli attivisti, quando non sono competenti (leggi: si fanno sparare/pensare/sbattere in galera) sono irrilevanti.
Ripeta con me: I-RRI-LE-VAN-TI.
Rosa Louise McCauley Parks docet (o la già citata Loving).
Diego, oh Diego!
Ma tu pensi che agli adoloscenti gay che si suicidano importi qualcosa della competenza, dell’irrilevanza o degli articoli commoventi e strappalacrime di Repubblica?
No, a loro importa soltanto avere qualcuno accanto che li sostenga e che li faccia sentire importanti. E quel qualcuno non c’è mai, quando serve.
Solo perche’ lei sta cercando una scusa per non fare niente, convincendosi dell’irrilevanza, soprattutto di quella altrui, non significa che questa sia la realtà delle cose.
ora può’ ripeterlo con o senza di me, fa poca differenza che lo ripeta, anzi. questi giochi da programmazione neuro-linguistica mi fanno sorridere, alla mia eta’.
visto quel che accadde con attivisti incompetenti come quelli del gay liberation front, mi auguro di cuore che siano tutti così. io non ho la sua visione magica della società’ che cambia perché’ cambia da sola.
Nemmeno io ho la visione magica della società: infatti non descrivo ciò che spero avvenga, descrivo ciò che già oggi vedo accadere e ciò che necessariamente accadrà per ricambio generazionale.
Quando alla convinzione dell’irrilevanza degli attivisti incompetenti, basterebbe conoscere un pò di storia per riconoscerla.
Ho già citato Rosa Louise McCauley Parks (arrestata), la Loving (condannata ed esiliata).
Potrei citare Gandhi, che ha liberato l’India non certo dicendo ai suoi “state a casa” ma dicendogli “andate a farvi pestare”.
Comunque è curioso come il concetto tipicamente cattolico della “purezza di cuore” completamente separata dai risultati pratici metta radici anche in cui deride tanto i cattotalebani.
Eppure non è proprio ciò che fanno i cattotalebani? Agire in nome della purezza, senza preoccuparsi dei risultati?
Bah….
Meno male che c’e’ lei a preoccuparsi dei risultati di tutti.
E soprattutto a occuparsi di valutare il risultato degli altri.
Un’altra volta a contrapporre gente irresponsabile con gente che vuole formarsi, eh?
E mi dica, che differenza c’e’ invece tra un catto-talebano che non vuole l’esistenza di un seppur minimo movimento gay (e lo fa ricordando che la società non la cambiano noi) e lei che da ore ripete che possiamo far quello che vogliamo tanto non serve (e soprattutto non cambiamo la società)?
Entrambi state lavorando alacremente per demotivare e squalificare il lavoro degli altri.
Questo si che e’ encomiabile, pieno di competenza, e preoccupato dei risultati.
Non c’è bisogno di persone come me per squalificare il lavoro degli attivisti irrilevanti: basta l’assenza di risultati.
Sic-et-simpliticer.
“I-RRI-LE-VAN-TI.”? Quelli che si fanno sbattere in galera o anche peggio, per difendere le proprie idee o anche quelle altrui, sarebbero irrilevanti? Cinismo od ignoranza? Diego, ti faccio solo due nomi: Cristo e Gandhi, tu ritieni costoro, esseri irrilevanti? Ed evito, per motivi di spazio, di citare altri milioni di persone che hanno o stanno sacrificato le loro vite per consentire a te, Diego, di startene li, comodamente seduto, a sparare le tue stronzate: se fossimo tutti come te, non ci sarebbe quella cosa chiamata Genere Umano; saremmo tutti delle insignificanti amebe, esattamente come te…
Finalmente sei riuscito a renderti utile evidenziando il fatto che mi sono espresso male.
Con “attivisti incompetenti” intendevo proprio quelli che **NON** si fanno sparare/arrestare/peggio.
Certo, il riferimento alla Parks doveva suggerire la possibile ambiguità.
A chi conosce l’inglese, si intende.
“Finalmente sei riuscito a renderti utile”: Diego, detto da te, che ad occhio e e croce sei utile più o meno come un cancro alla prostata, dovrei offendermi, ma non lo faccio e anzi, ti auguro lunga vita: in un tuo strano e contorto modo, riesci a farmi riflettere; ma Dio santo! Almeno tu ne avessi azzeccata una! E non parlo solo perché “a volte”, ti esprimi male.
Potrai anche conoscere l’ inglese, se lo usi per dire sciocchezze non è molto utile purtroppo.
Visto che per cambiare la societa’ non c’e’ bisogno di farsi arrestare, no, il riferimento era stato lasciato cadere. Anche perché se bastasse quello, quelli di Green Peace avrebbero cambiato il mondo da cima a fondo. E invece… ops ma quelli allora si vede che si fanno arrestare ma sono attivisti impreparati… dovevano farsi sparare, magari funzionava meglio.
perche’ si sa, gli arresti cambiano il mondo. quello dei sogni.
Molto comodo dimenticare i risultati di chi ha pagato, vero?
In questo modo non c’è bisogno di riconoscere i propri fallimenti.
Sono felice che lei riesca a verde l’errore del suo assunto.
“Il punto è che il mondo andrà avanti, attivisti o meno”.
Quando comprenderà che il mondo va avanti proprio per la presenza di attivisti, che questi siano arrestati o no, vedrà che comprenderà come la frase (sua) che ho citato e’ comoda solo per dimenticare i risultati di chi ha pagato, sia questo pagamento fatto attraverso l’arresto o la dedizione a piede libero.
C’è un’enorme differenza tra i tuoi “attivisti” (dalle buone intenzioni e risultati nulli) e gli attivisti veri che cambiano il mondo.
Per capirlo non serve nemmeno l’inglese.
sfortunatamente per lei, non e’ lei a decidere quali attivisti siano buoni e quali no.
ne tanto meno quali siano di chi, visto che gli attivisti non appartengono.
peccato sapere l’inglese e poi cadere su questi punti basilari.
fare lo snob con l’impegno degli altri…
vabbe’.
Infatti non sono io a deciderlo: sono i risultati a deciderlo.
Ecco perchè i tuoi non sono attivisti veri: non hanno prodotto alcun risultato.
Lei che ha tanto a cuore solo gli attivisti veri, presto ne segua l’esempio e vada a farsi immolare un Russia, altrimenti è I-RRI-LE-VAN-TE.
P.S. complimenti per le sue capacità logiche e di sillabazione.
Mai preteso di “avere a cuore gli attivisti vero”: semplicemente so distinguerli dagli attivisti falsi.
Salve!
Ho seguito i commenti e il resoconto sopra in generale, senza fare una grande indagine è chiaro.
Io mi potrei ritenere un “attivista” per la famiglia bigenitoriale naturale in favore dei minorenni.
Lo spazio Web che curo rimanda attualmente ad un mio scritto su mancato aiuto alla famiglia.
Ma in Italia mi pare che nei dibattiti si affronti poco :
– l’interesse e il diritto dei minori e nascituri , nelle attuali realtà di disegni di legge per esempio e politiche più in generale.
– Ancora meno discussa è la questione di che cosa una “parificazione garantita” comporti sul piano dei nuovi nati, cioè fecondazioni artificiali e maternità surrogata, con morti embrionali ad ogni tentativo e carenze nell’allattamento.
Mi spiego meglio:
in generale si parla di diritti “di adulti” che invece rientrano anche in “poteri” sopra altri (come potestà genitoriale) ; e dopo questo primo punto non si affrontano questioni sulla procreazione e periodo della lattazione (che comporta enormi e fondamentali implicazioni).
In seguito altre realtà “infantili” sono rimosse.. Come studio potrò se gradito riferire pubblicazioni di novembre e dicembre 2014, giusto come successive cronologicamente all’articolo principale di questa discussione.
Mirko Minkia; tono mellifluo e naso da Pinocchio: vai a spacciare le tue baggianate altrove, qui c’è gente talmente intelligente, da aver accuratamente evitato di leggere i tuoi libri e di rispondere a tono ai tuoi tre, inutilmente provocatori, ripeto tre , interventi di fila; ma ormai, lo sanno tutti che io sono quello più stupido, da queste parti. Dopo le feste, se insisterai a considerarci idioti integrali, ti concerò per le feste, adesso ho cose più piacevoli da fare.
Io ho fatto due interventi di fila, non tre.
Non volevo sembrare mellifluo e con la mia storia personale civile e penale non credo che potrei apparire in questo modo.
Ho posto la questione che una parificazione legislativa totalmente, dovrebbe permettere la filiazione tra persone dello stesso sesso, per cui il ricorso alla fecondazione artificiale e pratiche di “utero in affitto” (che comportano oltre a morti embrionali ad ogni tentativo, anche venir meno di diritti minorili come alla propria origine biologica). Ma nella fase dell’allattamento anche ci sarebbero problemi fisiologici ed affettivi.
Ripeto che esistono studi successivi al 2012 che mutano prospettive, anche in questi mesi di novembre e dicembre 2014 (come l’atto depositato come interrogazione parlamentare il 6 novembre scorso su studi A.P.A. pubblicati da poco nella prospettiva della bigenitorialità, o il resoconto statunitense dello psichiatra Rick Fitzgibbons datato 2 dicembre 2014).
Io non ho scritto libri per ora, solo articoli privati.
Mirko ti svelo un trucco, un piccolo segreto. A destra trovi l’elenco degli ultimi commenti. Dove risultano chiaramente TRE tuoi commenti. Oltre a quest’ultimo (che è quindi il quarto) 😀
Capisco, ma intendevo distiguere una replica rispetto a due commenti principali. Non sapevo fossero considerati sullo stesso piano.
Comunque la mia configurazione smartphone mi impediscono di visualizzare i lati pagina, forse ho versioni “mobile” facilitate.
Impara una cosa: non tutti gli studi nè le associazioni sono uguali. Le APA non sono paragonabili al NARTH.
Sull’ A.P.A. si basarono sedi giurisdizionali negli U.S.A. per documentare realtà favorevoli all’omogenitorialità.
Studi criticati perché condotti soprattutto dalla attivista LGBT Charlotte J. Patterson.
Un documento del 2012 è: http://www.apa.org/news/press/response/gay-parents.aspx .
1) Specifica sempre quale APA, visto che ne esistono 2.
2) La tua replica è priva di senso attinente alla mia risposta nonchè poco chiara e scritta in maniera approssimativa, visto che parli di “studi criticati” senza averli mai nominati in precedenza.
3) Nel tuo stesso link si legge:
“There is no scientific evidence that parenting effectiveness is related to parental sexual orientation: lesbian and gay parents are as likely as heterosexual parents to provide supportive and healthy environments for their children”
ossia esattamente ciò che si sostiene in questo articolo nonchè il contrario di quel che sostieni.
Sì, quello studio era a favore dell’omogenitorialità o quasi , ma appunto gli studi successivi sarebbero da vedere, essendo stati critivati sia l’A.P.A. in cui operava la Prof.ssa Pattersone e sia gli studi Regnerus in modi differenti.
Dagli U.S.A. un resoconto di questo mese: http://m.aleteia.org/en/lifestyle/article/growing-up-with-gay-parents-whats-the-big-deal-1-5869643663147008 .
Sì, ma uno era una risposta a Diego sul non soffermarsi su temi di conoscenza di Lingua Inglese e – come questo scritto – non è sulla questione che sto esprimendo. Però se ogni contenuto risposta o commento solo per un utente vengono computati allora anche questo vale come commento.
Però sui tre post-commenti principali e il loro contenuto si può parlare ugualmente spero.
Mi dispiace, ma vedo che con la mia configurazione mobile non vedo tutta la pagina, non posso cancellare miei commenti, non posso accedere a link, non vedo la distinzione tra commenti generali e repliche a un singolo utente..
Comunque la mia argomentazione si basa sui lavori in Senato:
per garantire la filiazione a genitori dello stesso sesso si dovrebbe intervenire drasticamente su minorenni e nascituri con fecondazione artificiale ed utero in affitto, successivamente con allattamento carente rispetto a quello naturale anche affettivamente.
Dopo questa fase comunque ai minori non sarebbe data la bigenitorialità di un padre e una madre, su cui si fonda anche il matrimonio in Italia dal punto di vista civilistico.
Gli studi internazionali citati sino al 2012 hanno avugo critiche ed aggiornamenti tali da non poter affermare certezze di cji sopra. Ad esempio l’A.P.A. è stata contestata : http://www.documentazione.info/minori-affidati-a-coppie-omosessuali-il-punto-della-ricerca-0 .
Come anche gli studi Regnerus.
Documenti recenti come studio A.P.A. portato come interpellanza parlamentare il 9 novembre 2014 o il resoconto di Rick Fitzgibbons pubblicato il 2 dicembre 2014, fanno appunto rimandare i “neutrali” alla.necessità di audizioni e quant’altro…
Ma resta che il figlio avuto in omogenitorialità non avrà la complementarietà bigenitoriale di un padre ed una madre, potrà avere difficoltà pet la fase dell’allattamento, per conoscere le proprie origini. Mentre la pratica artificiale comporta srmpre un’alta mortalità di embrioni ad ogni tentativo.
Mirko G. Salotti
Assistente di comunità infantili
Non sei un granchè: ti affidi un tizio del NARTH, il sito è linki è tutto tranne neutrale, lo stesso articolo in particolare è tutto tranne che scientifico, lo studio Regnerus è stato smentito dal suo stesso autore, ed infine dei “resoconti” (qualunque cosa siano) e le interpellanze parlamentari difficilmente rientrano fra i normali metodi progresso della scienza.
Ho postato sopra il resoconto statunitense Fitzgibbons, per lo studio mondiale A.P.A. citato a novembre in interrogazione parlamentare:
http://banchedati.camera.it/sindacatoispettivo_17/showXhtml.Asp?idAtto=27166&stile=7&highLight=1&paroleContenute=%27INTERROGAZIONE+A+RISPOSTA+ORALE%27 .
Il 17 dicembre il Ministro della Giustizia Orlando (PD) non ha messo in discussione il tema della bbigenitorialità.
Questi sono aggiornamenti o resoconti di questi mesi.
Non è mio obiettivo valere…però riguarda la mia vita perché sono diplomato come assistente di comunità infantili nel 1995, sono un volontario in salute mentale e soccorritore. Per cui cerco di documentarmi per i minori.
1) Continui a scrivere in maniera confusa e imprecisa. Per favore, datti una regolata.
2) Impara a linkare correttamente.
3) Il primo link che mi hai dato sopra è di Aletheia, non lo guardo nemmeno.
4) Il secondo link è inesistente.
5) Lo ripeto: impara che “resoconti” (di nuovo, qualsiasi cosa siano) di tizi del NARTH e interpellanze parlamentari NON SONO scienza.
6) Se questo è il modo in cui ti documenti, auguri.