Un datore di lavoro ha il dovere di «venire incontro ragionevolmente» ai convincimenti di un impiegato cristiano: questo è il pensiero di Celestina Mba, 58 anni, educatrice per bambini che ha portato – come riporta il Telegraph – il suo caso davanti la Corte d’Appello dopo che il suo datore di lavoro, un’organizzazione che offre assistenza 24 ore su 24 a bambini disabili, non le ha assicurato che non sarebbe mai stata di turno la domenica. La donna, battista e madre di tre figli, ha detto al Times di aver ricevuto critiche a causa della sua richiesta ma che non sta cercando di imporre le su convinzioni nei confronti di altre persone. Qualora la richiesta venisse accettata i cristiani potrebbero rifiutarsi – con immaginabili conseguenze – di lavorare la domenica a causa della loro fede religiosa. Sempre per casi riguardanti la religione nei luoghi di lavoro la Corte europea dei diritti dell’uomo aveva sentenziato, respingendo le istanze di alcuni cristiani britannici, che la libertà religiosa può essere limitata in presenza di interessi maggiori.
questa non è discriminazione verso gli atei?