La vita che verrà (e quella che c’è già?)

Avete presente una bambina di 11 anni? sì insomma una di quelle bambine che frequentano la quinta elementare, una di quelle a cui a Natale si regalano barbie, trucchi finti e cose del genere. Una di queste bambine viene violentata ripetutamente dal compagno della madre fino a rimanere incinta. Lei non si accorge neanche di essere incinta proprio perchè è bambina, non capisce di queste cose ancora. Intanto le settimane passano e ormai ne sono passate 14. L’hanno chiamata Belen ma è un nome finto per proteggerne l’identità, proprio perchè è una bambina. Allora, questa storia si svolge in Cile. Lì l’aborto, che era legale già dal 1931, è stato completamente bandito nel 1989, con una legge voluta fortemente dalla Chiesa Cattolica in accordo con l’uscente regime di Pinochet, già dopo il referendum che ne decretava la fine per volere popolare. L’aborto in Cile non è ammesso in nessun caso, nemmeno in caso di pericolo per la madre, nè nel caso di stupro. Belen deve portare avanti la gravidanza e partorire questo figlio, anche se questa gravidanza e il parto metteranno a rischio la sua vita.
In Cile scoppia un gran dibattito che riapre la questione dell’anomalia cilena riguardo l’aborto. Interviene anche Amnesty International in difesa dei diritti della bambina. In Italia della cosa nessuno parla. Tempi non ne parla, UCCR non ne parla, Avvenire non ne parla. La cosa forse è un po’ imbarazzante, meglio lasciar stare. Ma pochi giorni fa colpo di scena. Belen dichiara ai giornalisti di non volere abortire e che terrà il bambino “come una bambola che stringerò tra le mie braccia”. Tempi accoglie con gioia la meravigliosa notizia e la nostra Benedetta Frigerio ci deve proprio scrivere qualcosa su. Dopo l’introduzione, il grassetto che apre il cuore del pezzo dice “Le parole di una mamma”. E se lo dice una mamma che vuole tenere il suo bambino, che parliamo affa’? Certo, questa mamma è una bambina di soli 11 anni che da anni conosce violenze e stupri da parte del patrigno che dovrebbe prendersi cura di lei. Certo, la madre della bambina difende il compagno e afferma che la figlia undicenne “non è stata violentata” ma era consenziente. Certo, tutto considerato appare abbastanza difficile che questa “madre”, così come la chiama la nostra Frigerio, sia in grado di scegliere veramente cosa sia meglio per la sua vita.
Comunque il punto è un altro. Il punto è: se questa bambina, anzichè dichiarare di volere tenere questa figlia per accudirla come una bambola, avesse invece detto di volere abortire, di volere avere il diritto di non mettere a rischio la sua vita per portare avanti una gravidanza frutto di una violenza disumana, avesse preteso il diritto di vivere la sua infanzia già abbastanza violata, se questa bambina avesse espresso una scelta diversa insomma, che cosa sarebbe successo? Le avrebbero sequestrato il corpo? L’avrebbero arrestata per paura di fuga e rischio di aborto clandestino? L’avrebbero incatenata al letto? Avrebbero costretto una bambina di quinta elementare ad affrontare una gravidanza, a partorire, a fare la mamma? E tutto in difesa della vita?

3 pensieri su “La vita che verrà (e quella che c’è già?)

  1. jazmin

    Tutta da ridere (o piangere) quel grandissimo uomo di pinochet (volutamente minuscolo), d’accordo la “casta meretrix”, ovviamente, ha abolito l’aborto ma ha mmazzato tranquillamente centinaia/migliaia di oppositori politici.
    Che strana morale la sua e quella della chiesa!! Chissà che ne direbbe Gesù Cristo se tornasse sulla terra.

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  2. webtraveller

    Ho letto che il numero di aborti clandestini e decessi da parto è calato dal 1989. Non faccio parte di UCCR, nel caso ve lo chiedeste, non mi associo a loro perché non condivido vari punti sulla questione dell’ omosessualità verso la quale non ho niente. Semplicemente separo la bioetica dalla religione, alla quale non appartengono. Vi chiedo di non bannarmi od aggredirmi perché non vi sto attaccando (non lo farei mai). Lo stupro va combattuto, il fatto che ci sia è l’emblema del fallimento di una società che si dichiara progredita ma che non sempre lo è. E con stupro intendo anche quello commesso dai preti (c’era un video che parlava di un caso avvenuto in Brasile ma la descrizione era così disgustosa che non ho avuto la forza di guardare, spero che quel prete sia in galera), perché non faccio mezze misure.
    Sull’ aborto non so che dire proprio per la grande variabilità della cosa, spero solo che non mi si facciano pressioni.
    Grazie per l’attenzione (spero) concessa.

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