Family Day di Palermo: un successone di pubblico (forse)!

Diciamolo chiaramente: in questo blog siamo a favore del matrimonio per le coppie omosessuali. Personalmente sono però ben contento quando iniziative a cui non avrei mai aderito riscuotono successo. E quindi sono ben contento di leggere un articolo dell’agenzia Zenit dei Legionari di Cristo dove con gioia si rallegrano che al Family Day Palermo «erano almeno in mille, tra mamme, papà, bimbi e simpatizzanti» per assistere a «performance di strada, spettacoli musicali e teatrali, presentazione di libri, interventi e tavole rotonde».
Ora qualche sospettoso potrebbe pensare che di solito i numeri dei partecipanti forniti dagli organizzatori sono sempre un po’ “gonfiati” ma sappiamo bene che non è questo il caso.
Qualche “precisino” potrebbe dire che i bambini non possono essere annoverati perché è difficile che siano andati di loro volontà e magari da adulti potrebbero essere a favore del matrimonio per le coppie omosessuali o omosessuali loro stessi.
Qualcuno in vena di facile ironia potrebbe dire che magari non ci si chiede il motivo per cui si tiene una manifestazione se c’è la possibilità di assistere a «performance di strada, spettacoli musicali e teatrali»: insomma un po’ di svago fa bene a tutti.
Ma noi non siamo di questa pasta e quindi siamo contenti per la riuscita della manifestazione «sostenuta e promossa in un clima pacifico e di festa da oltre 40 realtà laiche, cattoliche ed evangelicali». Se la matematica non è un’opinione stiamo parlando di 40 associazioni che hanno promosso e sostenuto un evento in cui hanno partecipato 1000 persone: una media di 25 persone ad associazione…….beh…….è impressionante.
Un po’ più “cattivello” è stato invece il giornalista di Livesicilia secondo cui «c’erano sostanzialmente i rappresentanti delle 48 associazioni che hanno aderito all’iniziativa e una trentina di volontari».
Comunque inutile parlare di numeri e la migliore risposta viene dal presidente del Comitato organizzatore e responsabile della campagna SOS Ragazzi Filippo Campo: «In tutti noi è maturata la consapevolezza che, benché in pochi rispetto ai grandi numeri del Gay Pride, siamo più forti perché abbiamo seguito la legge naturale che alberga in ciascun essere umano, quella stessa legge che ci rende liberi da ogni condizionamento sociale. Noi continueremo la nostra battaglia per difendere i diritti di Dio». Beh, l’importante è crederci.
Nonostante Corrispondenza Romana titoli “Perché il Family Dai infastidisce più del Gay Pride” francamente il fastidio non nasce da nessuno dei due: l’unica differenza è che mentre il Gay Pride non è passato (anche per i suoi numeri) certamente inosservato, si è fatta più fatica ad accorgersi che c’è stato un evento chiamato “Family Day”. Personalmente mi viene in mente una locuzione latina tratta dall’Ars Poetica di Orazio: «Parturient Montes, Nascetur Ridiculus Mus» (I monti avranno le doglie del parto, nascerà un ridicolo topo).
Giusto per la cronaca negli stessi giorni a Mede (Pv) si è tenuta la sagra della scottona: erano almeno in 10mila persone tra mamme, papà, bimbi e simpatizzanti (della scottona ovviamente).

La manifestazione al Parco Cassarà di Palermo al Family Day 2013
La manifestazione al Parco Cassarà di Palermo al Family Day 2013 (immagine  tratta da livesicilia.it)

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6 pensieri su “Family Day di Palermo: un successone di pubblico (forse)!

  1. Caffe

    Per questioni di stomaco, i siti ultra cattolici, io li frequento col contagocce, eppure non mi è sfuggito che in questi santuari telematici per minchioni, questo family day palermitano era molto pubblicizzato, con l’appello esplicito, ai propri lettori, di parteciparvi, per contrastare efficacemente quella “vergogna” del gay pride, un invito cioè a contarsi per poi, nelle intenzioni di questa galassia di organizzazioni fascioclericali, organizzatrici dell’evento, ritrovarsi legittimati dall’alto numero dei partecipanti a poter alzare la voce presso i politici di questo paese per scongiurare quello che è diventato l’incubo di ogni cattolico che si rispetti: il contagio francese, ossia l’adozione di leggi a favore delle unioni tra persone dello stesso sesso, la possibilità di adozioni di bimbi da parte di coppie “anomale”e via inorridendo. Un esempio di questo timore ossessivo me lo sono gustato ascoltando una trasmissione di radio maria sull’argomento: avevano invitato due francesi presumibilmente coniugi cattolici (non ho ascoltato dall’inizio la trasmissione), a testimoniare lo sgomento per l’assurda approvazione della succitata legge in Francia, paventavano una successione inaudita di sciagure alle quali, questo fatto, avrebbe spianato la via ed infine, invitavano i fratelli italiani a”svegliarsi” (testuale), per non fare la stessa fine dei fratelli francesi, partecipando, ad esempio, ad eventi come il prossimo family day di Palermo, evento caldeggiato, dagli stessi microfoni, anche da alti esponenti del movimento per la vita, preti e suore di ogni ordine e grado. Visto lo spiegamento di mezzi, il successone dei bigotti nostrani in quel di Palermo, dovrebbe far riflettere quest’ultimi sull’assurdità di contrastare la normale evoluzione civile dell’umanità con le armi medioevali del pregiudizio e della paura: sappiamo che non sarà così, imputeranno il loro flop allo strapotere delle più svariate lobbies omosessualiste e continueranno a strillare per coprire il rumore di quello che succede a casa loro:
    notizia di oggi, munitevi di apposito sacchetto per vomitare e leggetevela:.
    http://www.ilmessaggero.it/ROMA/CRONACA/preti_pedofili_roma_inchiesta/notizie/296829.shtml

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      Gentile Caffe,
      dici che per questioni di stomaco frequenti raramente i siti ultracattolici: mettiti un po’ nei miei panni che ogni giorno spulcio dieci di questi……per fortuna tramite lettore feed così mi evito la noia di aprirli e risparmio un botto di tempo…..
      A parte questa battuta concordo in tutto e per tutto con quello che scrivi: il Family Day era una sfida aperta al Gay Pride (stessi giorni e stessa città). Sfida più che legittima ed anzi sono ben contento ci sia stato il Family Day (è sempre bello confrontarsi) ma credo si veda benissimo chi ha vinto la sfida: inutile ora modificare la portata dell’evento. La sostanza – a prescindere dai numeri – è che la retorica della “famiglia naturale e tradizionale” (che tutti vorrebbero difesa e sostenuta) non attira……il mio sogno è che un giorno quelle (poche) famiglie che hanno partecipato al Family Day si possano unire ai partecipanti del Gay Pride per una grande manifestazione a sostegno di tutti (gay, etero, single, sposati, conviventi, etc.) ed a sostegno di tutte i tipi di famiglie (etero, gay, sposate e non, etc.): lo so che è un utopia ma lasciatemi sognare qualche volta. Cordiamente.

      Rispondi
  2. Compagno Z

    Al family day di Palermo hanno partecipato, con una mirabile schiera di ben tre (!!!) elementi, anche gli amici Kotechini e per provarlo hanno pubblicato sulla loro pagina FB questa foto: https://www.facebook.com/pages/Azione-Kat%C3%A9chon/480674222000251#!/photo.php?fbid=516035288464144&set=a.481018868632453.1073741828.480674222000251&type=1&theater

    Resta da capire perché:

    A) si sono autocensurati cancellando i volti;
    B) hanno sbagliato per l’ennesima volta a disegnare il loro stesso simbolo (per fortuna che aveva un preciso significato…)

    Rispondi
  3. Capitan Pesto

    Un’ottavo di MILIONE al Pride Parade,
    mezzo CENTINAIO (scarso) Al Family Day.
    I Pirati Pastafariani Palermitani (invitati al primo, ma non al secondo) hanno fatto la differenza?
    O è solo il normale processo di civilizzazione umana?
    Tifo per la prima ipotesi, ma anche la seconda, in fondo, non dispiace.
    RAmen!

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      Gentile Capitan Pesto,
      ci ho capito un po’ poco ma da Pirata (per vari motivi….la Jolly Roger me la son pure tatuata sul bicipite) non posso che compiacermi del tuo intervento.

      Rispondi

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