Quando anche i cattolici più moderati perdono la calma così, c’è veramente da preoccuparsi. Davide Rondoni, poeta ed intellettuale ciellino, nell’ultimo numero di Clandestino Zoom esprime così la sua opinione sul diritto di cittadinanza ai nati nel nostro paese:
Ius soli inevitabile? Parliamone. I figli ed i nipoti degli immigrati hanno messo le bombe nella metropolitana di Londra e mettono a fuoco ogni estate la banlieu di Parigi. Il 30% degli immigrati turchi in Germania quando ha un po’ di risparmi rientra in Turchia. Stato e nazione sono due cose diverse: la cittadinanza nello stato ok, per chi ne rispetta le leggi. L’appartenenza ad una nazione implica la condivisione di una cultura comune (che oggi si fatica a vedere, forse la si può ricordare).
La Chiesa Cattolica ha missioni in tutto il mondo. Evangelizza, certo. Esporta il proprio unico e vero Dio, migliore di quelli locali, ma intanto nessuno può negare che aiuti concretamente e attraverso il sacrificio personale dei suoi rappresentanti più umili, le popolazioni africane, asiatiche, sudamericane nella loro lotta per la sopravvivenza.
Eppure quando si tratta di riconoscere il diritto di cittadinanza agli africani, agli asiatici, ai sudamericani che vivono qui, ah bè allora è un altro paio di maniche. Quelli quando arrivano da noi non sono più i deboli, affamati, malati, innocenti che le missioni cristiane soccorrono nei loro paesi d’origine. Quelli quando arrivano qua diventano pericolosi, mettono le bombe (togliendo a noi italiani il primato di migliori bombaroli esperti nel fare saltare in aria treni, banche, autostrade, gallerie d’arte, ecc,) incendiano le periferie, spendono i soldi guadagnati da noi addirittura per fare le vacanze nei loro paesi d’origine, i traditori. Allora va bene aiutarli a non morire a casa loro, ma riconoscere addirittura un diritto di cittadinanza qui, lasciare che si confondano tra noi, che abbiano i nostri stessi diritti (ai quali vorrei far notare che corrispondono comunque sempre anche dei doveri), che non siano più distinguibili, riconoscibili, sembra veramente troppo anche per i cattolici.
Al limite, suggerisce Rondoni, si potrebbe riconoscergli una “cittadinanza nello stato” ma non certo un’ “appartenenza alla nazione”. Fatico moltissimo a immaginare in che cosa potrebbe tradursi concretamente la proposta di Rondoni. Diamo agli immigrati una cittadinanza con limite? Riconosciamo dei diritti con asterisco? Chiediamo un atto di abiura nei confronti delle loro culture di origine? Ci facciamo promettere che non penseranno mai più al loro paese natale e non ci torneranno mai più d’estate? Li sottoponiamo ad un esame per verificare che abbraccino totalmente la nostra cultura occidentale? Chiediamo le impronte e magari anche il battesimo?
Mi sembra che le parole di Rondoni manifestino quella comprensibile paura istintiva verso l’altro, una paura antica che risale forse a quando vivevamo nelle foreste e temevamo gli attacchi delle belve feroci, una paura giustificata per molti, ma sinceramente sconcertante quando espressa da una persona colta, che ha viaggiato per lungo e per largo, che ha incontrato persone di tutte le culture, che conosce il mondo e che dovrebbe aiutarci a superare i nostri limiti e i nostri incubi, non alimentarli.
Mi sfugge il senso delle parole di quest’uomo,
Addirittura rinfaccia ai migranti di tornare al paese d’origine a fare le vacanze, poi vuole una prova culturale di appartenenza.
Però dimentica che l’italia è anche per sua geografia così vasta che all’interno della nazione la gente cambia molto, se seguo il suo esempio potrei non accettare che so che un siciliano possa avere la residenza in lombardia…. o un milanese in brianza …
Ma forse mi saprete spiegare come si può scrivere simili cose… forse la sua è una provocazione ma facendola insulta un sacco di gente.. quasi 2 milioni di migranti che oggi vivono in italia.
Per fortuna forse loro non leggeranno questo sproloquio:)
Cara Alessandra, vedi che la paura verso il diverso è comune a tutta l’umanità, ma, in
quanto istinto atavico viene curato e superato dall’educazione e dalla cultura, mentre
il povero Rondoni non può esser definito ineducato ma “educato male” e non propria
mente incolto, ma vittima di una cultura negativa.
Il suo non è istinto atavico, ma pregiudizio coltivato dalla sua cultura; il poverino, infatti,
come tutti i bigotti e, a maggior ragione gli appartenenti a consorterie tipo CL, Opus Dei
et similia, si illude di essere un chierico, secondo il pregiudizio medioevale che divideva
il popolo cristiano in chierici = padroni, con la subordinata nobiltà feudale e laici = servi.
Il concetto di cittadinanza, concetto egualitario era sconosciuto alla chiesa medioevale
che aveva distrutto la cultura classica ed aveva adottato acriticamente la barbarie dei
profeti biblici.
L’accettare una cittadinanza su due livelli, A e B è già un progresso, come arrivare da
una tribù dove tutti sono servi del patriarca alla Roma tardo repubblicana, dove i patri
zi avevano il potere ed i plebei avevano il diritto di obbedire ma non lo ius connubi.
Così, Santa Madre Chiesa che non accetta la democrazia, pretenderebbe ancora di
decidere chi può sposarsi e chi no, chi può o meno esser cittadino.
Piuttosto ritengo pericoloso dare la cittadinanza a chi non accetta i nostri valori laici
e la nostra cultura; le bombe nella metropolitana di Londra e le rivolte nelle banlieu
francesi ne sono evidente dimostrazione. Si dovrebbe ricorrere ad un ius soli condizio
nato dalla accettazione ed a questo servirebbe molto una scuola più funzionale, che
educasse realmente il discente anche alla cittadinanza responsabile.
Purtoppo incontro o vedo/leggo in rete persone che vantano lauree, ma non sanno
esprimere neanche concetti elementari.
Già, il poverino rimprovera ai Turchi che lavorano in Germania di tornare in patria con i
loro risparmi; magari pretenderebbe che gli infedeli si facciano impalare dopo aver do
nato il malloppo a CL.
Ulteriore dimostrazione di quanto il bigottismo nuoccia all’equilibrio psichico.
Parliamone Rondinone!..Io sono immigrata, i miei figli o nipoti non hanno mai messo bombe a Londra né appiccato il fuoco a Parigi ..ma che razza di affermazione fa?
In quanto agli immigrati turchi che lasciano la Germania per tornarsene in Turchia, beh si comportano come gli immigrati spagnoli, greci , italiani..ecc…tonano in Patria, e allora? Mica é vietato eh?
Non temo i tuoi figli o nipoti che, se assomigliano a te, saranno evoluti e con un
discreto sense of humour; ha mai riscontrato sense of humour in integralisti
religiosi?
Priapus: se non erro Rondoni ha scritto “I figli ed i nipoti degli immigrati hanno messo le bombe nella metropolitana di Londra e mettono a fuoco ogni estate la banlieu di Parigi. ”
Capisci? I figli e i nipoti degli immigrati!
Non ha scritto I figli e i nipoti degli integralisti religiosi! ( e tu sai bene, o dovrebbe essersi notato, che ho un´allergia ai fanatici..non solo religiosi)
Poi scusa eh? Ma sta cosa della “Sippenhaft”, della responsabilitá della stirpe/famiglia, non ti sembra un pochetto …nazistoide?
Credo che la frase di Rondoni sia inaccettabile, ingiusta e irresponsabile al di là di come ognuno di noi la pensi a riguardo dello ius solis. Rondoni dice: “Parliamone” ma subito dopo fa un’affermazione che come osservava giustamente Pao, non mi sembra lasci molto spazio al dialogo: i figli e i nipoti degli immigrati mettono le bombe e incendiano le periferie. Ormai frasi di questo genere non si sentono neanche più al bar. Figuriamoci se possiamo tollerarla da un intellettuale per di più cattolico.
Naturalmente la questione è abbastanza complicata e ognuno di noi ha diritto di avere una propria opinione a riguardo senza per forza che debba essere considerato un razzista. Veramente della cosa si dovrebbe “parlare”.
Personalmente sono a favore a riconoscere il diritto di cittadinanza nelle modalità più estese possibili agli immigrati, non solo perchè molti dei miei alunni a scuola sono bambini stranieri, nati in Italia, che non parlano la lingua dei propri genitori ma solo l’italiano, che si sentono italiani e mi chiedono di essere riconosciuti come tali, ma anche perchè penso che l’inclusione sia l’unica strada per una società pacifica. Le bombe le mettono i fanatici religiosi, gli eslcusi, gli emarginati, quelli che non hanno niente da perdere, non chi si sente parte della nostra società.
Me le ricordo ancora le feste all´oratorio, quando i preti stanzionati nelle missioni Africane, venivano a celebrare la messa e chiedere fondi per i “negretti” al coro di “Kumbaya my Lord ..oh Lord Kumbaya! ” i bei risultati si vedono..
Sinceramente Alessandra comprendo il tuo punto di vista ma lasciami dire che le parole di Rondoni non mi stupiscono più di tanto: per quelli come lui (e la stragrande maggioranza di quelli che li foraggiano, dalla Grande Meringa, AKA il Papa, in giù) i popoli che tu mi citi (africani, asiatici e sudamericani) altro non sono che una massa di pecore da “colonizzare spiritualmente” (colonizzazzione prodromica a ben più materiali sfruttamenti su cui si potrebbero scrivere pagine e pagine). Nessuna sorpresa quindi se Rondoni ed affini prima si stracciano le vesti nel propagandare il loro (presunto) aiuto a quesi popoli ma vogliono poi negare la cittadinanza e relativi diritti a chi chiede di goderne come chiunque altro senza rinunciare alla propria identità culturale, aspetto del problema che dovrebbe interessare anche chi nei cosidetti “paesi occidentali” ci è nato visto che uno dei passatempi preferiti degli pseudo-intellettuali cattolici come Rondoni è quello di riscrivere la storia o la cultura di un paese a proprio uso e consumo per mettere all’angolo o ghettizzare chi sta loro sul gozzo…
Non ho nessun pregiudizio verso gli immigrati e quando sento certi padani, con ancora le
stimmate della pellagra, dare del terrone a chi è più civile ed evoluto di loro, mi vengono
i crampi a mani e piedi, ma non vedo comunque il vantaggio di fare collezione di salafiti
e qaedisti. Quelli delle bombe alla metropolitana londinese erano cittadini britannici di
seconda o terza generazione; segno che il pericolo esiste e qualche precauzione è neces
saria. Non ha senso, come fanno in UK affidare le controversie familiari a corti islamiche
che applicano la sharia, anche se su basi volontarie; qualcuno si preoccupa di controllare
se le donne convenute abbiano un occhio nero o una collezione di lividi?
Secondo me c’è un buon sistema per smantellare il quaedismo, dare la massima protezio
ne alle ragazze che rifiutano il velo e vogliono indossare la minigonna; verrebbe smantel
lato in un paio di generazioni. Abbandonandole al padre padrone, avremmo ragazze truci
date dai parenti maschi e l’Italia piena di salafiti, come se i cattopiteci non ci bastassero.
Priapus, non mi riferivo a te, mi riferivo a Rondoni.
Di te non dubito, nonostante la tua fede “granitica” nel buon senso della maggior parte di italiani
Ciononostante, Rondoni non cita qaedisti e salafisti, cita gli immigrati.
Neppure io vedo vantaggi nel collezionar qaedisti e salafisti, ma mi chiedo se non siano il risultato di un disagio, di decenni di abbandono, degrado, frustrazione, carenze nell´ambito educativo e sociale.
E attenzione, parte dei cari salafisti& affini non sono affatto figli o nipoti di immigrati (almeno qui in Germania) ma sono i cosidetti “convertiti”…Priapus, 50 :50, queste persone potevano diventare eroinomani, satanisti, pontifeSSi, neonazisti, maraisti salvatrucha o appartenere a qualsiasi altro gruppo estremista.
E davvero non si poteva evitare? C´e´crisi, non ci sono soldi per la scuola pubblica..ma per le armi e per le banche i soldi si trovano sempre!
Alessandra: il mio riferimento all´estensione della colpa alla famiglia era riferito a Rondoni, non a Priapus.. e questo é senza dubbio un concetto nazistoide.
Cari tutti, adesso che vi siete sfogati con ogni sorta di cattiveria nei miei confronti (si sa è facile etichettare, spacciare luoghi comuni, spargere veleno senza citare un fatto) verificate meglio le informazioni che vi passano. Vedrete che sulla newl letter che dirigo il primo commento sullo ius soli (il mio) chè dà vita a un dibattito è a favore dello ius soli. Bastava cliccare sul numero precedente di cdzoom o leggerlo, prima di sbavare luoghi comuni e odio. Quello a cui vi riferite è i commento di un lettore a cui noi diamo spazio perché siamo aperti alla diversità di punti di vista. Occhio dunque a spender meglio la vostra biliosa prosa. E se parlate male di qualcuno almeno informatevi…
d
Caro Rondoni, ho verificato personalmente e non capisco sinceramente la lamentela relativa ai commenti.
Alessandra ha pubblicato correttamente il link alla pagina del suo sito, pagina che mostra il pensiero “incriminato” senza chiarirne la provenienza. E’ nella colonna intitolata “In breve”. Come posso immaginare si tratti del commento di altra persona se non è espressamente indicato?
Suggerisco maggiore cura nella presentazione delle informazioni del suo sito, onde evitare equivoci simili in futuro. Equivoci -vorrei ribadire- derivanti dalla pessima ipostazione del suo sito e non da pregiudizi altrui!
Caro Rondoni, quando si lancia qualcosa nel variegato mondo della rete è sempre bene specificare chi è l’autore, per di più se si posta qualche commento poco intelligente col quale non si è d’accordo. Altrimenti può succedere che qualche ” livoroso” fraintenda il nostro pensiero. D’altra parte mi meraviglio che la rivista di cui sei uno dei pricnipali redattori (non a caso si apre sempre con un tuo articolo), pubblichi i commenti dei lettori. Delle decine che ho inviato io in questi mesi alla tua redazione non ne è stato pubblicato neanche uno, ma sicuramente i miei commenti erano meno intelligenti di quelli del tuo lettore anti-immigrati.
Comunque il fatto che tu dica che la razzista frase da bar pubblicata nel tuo sito non corrisponda al tuo pensiero mi fa grande piacere.
Cara Alessandra, la cosa realmente sconvolgente è il tempo che tu perdi dietro certi personaggi ambigui e artificiosi che dettano regole ed attuano comportamenti diametralmente opposti. Non entrerò in questa tediosa e malposta conversazione priva di costrutto, perchè scaturita da un’affermazione semplicemente vergognosa. Mi piace però sottolineare come i Soloni di turno abbiano un tale seguito in Italia. Quando in altri paesi (liberi dal vincolo Vaticano) la gente si trova a fronteggiare l’ignoranza e la tracotanza di certi soggetti, la risposta più sensata che offre a questo tipo di provocazioni è l’indifferenza.
Io so Alessandra che la pochezza dell’uomo che tu hai toccato con mano e la mediocrità del pensiero che si cela sotto una pinguedine che ottunde invero il ragionamento, non foss’altro che per il difficoltoso afflusso del sangue al cervello, ti muove sentimenti di fastidio e rivalsa, ma fidati di me, sii indifferente e vivi la tua vita lasciando che altri si nutrano della carcassa del cetaceo spiaggiato sulla riva fangosa del Leté.
Caro Rondoni,
aprendo Clandestino Zoom, a destra si trova il commento incriminato, senza uno schifo di specificazione circa l´autore.
Se non é tuo il commento, ti chiedo sinceramente scusa e ti prego di dirigere la mia biliosa prosa all´anonimo in questione. Grazie.
Mi spiace deludere, ma non ho questa fede “granitica” nel buon senso delle maggioranze,
sia in Italia che nel resto del mondo; basta ricordare che siamo “animali”, benchè evoluti
e la nostra natura animale si evidenzia sempre, ce lo dimostra la storia e la cronaca quo
tidiana. Anche quando l’uomo non è feroce come un predatore, soggiace alla legge del
gregge, quella che trasforma quasi tutti in pecorelle (quelli di carattere mite) o pecoroni
(quelli pronti a farsi aizzare al linciaggio del diverso), cosa graditissima ai pastori, che sia
no preti, o iman, capipopolo, leaders politici o maitres à penser.
La nostra natura animale non è ancora superata perchè se l’evoluzione fisica dura da al
cuni milioni di anni, quella strettamente intellettuale, cioè l’abitudine a farci domande sul
la nostra natura e l’origine del mondo inizia solo con i filosofi di Elea e Mileto, seguiti solo
da pochi esemplari dell’animale uomo; tutti gli altri si accontentavano delle favole raccon
tate dalle cosmogonie e teogonie delle varie religioni, finchè quelle monoteistiche cancel
larono tutte le altre e stabilirono che la buona pecorella debba essere stupida ed analfa
beta. Ora che la cultura ed il dubbio che stimolano il funzionamento del cervello sono ac
cessibili più o meno a tutti, possiamo sperare che i nostri pronipoti riuscranno a control
lare l’aggressività e l’istinto animale entro poche migliaia di anni.