Errori ed imprecisioni madornali. In pillole…

Gli errori tanto grandi da apparire incorreggibili si possono sopportare. I piccoli errori però, sembrano la cosiddetta beffa da aggiungere al danno.

O per dirlo in altri modi: val bene pure che un tal avvocato(?) di Murat concittadino di un tal stalker suo coetaneo nonché precettore/amico/quel-che-è di un ex-prete New Age che s’è convertito di punto in bianco alla devozione angelica ed al Tradizionalismo cattolico filo-lefebvriano contemporaneamente(?!) abbia in profondo odio tutto ciò che provenga più a Est della porta del suo vicino. Val bene anche che abbia da ridire sul mondo moderno armeggiando un computer, perché no.

Ma che un tipo del genere pubblichi e scriva articoli così imprecisi tipo YOGA E CRISTIANESIMO: OLTRE LE APPARENZE. MAX SCULLEY (chi?), ATTENTI ALLE DISCIPLINE ORIENTALISOCIETÀ MALATA. SCONTIAMO IL TRIBUTO AGLI ORRORI DELLA MODERNITÀ e pretenda pure di essere preso sul serio è troppo per chiunque!

Orbene iniziamo una disamina sui piccoli errori più macroscopici. La prima, visto che è stato citato per primo, sarà sull’articolo in proposito dello yoga et similia.

Cominciamo col dire che l’articolo è solo un modo di ribadire dei Nostri della classica manfrina: lo yoga, il tai chi ed il reichi sono brutti e cattivi perché non cattolici. E fin qui siamo alle solite. La cosa per altro non sarebbe stata nemmeno biasimevole se si fosse puntato più sul fattore degli stati alterati di coscienza o sul fatto che nessuna di queste discipline costituisce medicalmente una cura (il reichi più di tutte). Ma tant’è.

I concetti più ripetuti qui sono: uomo che si fa dio e panteismo. Declinati in varie salse: panteismo, forza vitale, manifestazioni divine, energia divina universale. Cosa che sarebbe appena accettabile se riferita allo Yoga ancora praticato dai vari pandit in India, ma che assume tinte ridicole se riferite al contesto italiano in generale.

Dello Yoga viene detto (grassetto mio): Il panteismo, la dottrina della reincarnazione e l’idea che questa vita mortale non valga la pena di essere vissuta sono solo alcuni degli aspetti anti-cristiani dello yoga. L’errore si palesa proprio nel concetto ad esso precedente: la reincarnazione. In breve: può essere anche vero che la vita in questo sistema venga svalutato, eppure non al punto sopra descritto: anche fosse che lo Yoga è una propaggine dell’Induismo (e lo è), questo proibisce categoricamente di porre fine alla propria vita. Proprio perché la vita è il frutto delle proprie azioni e delle proprie azioni bisogna esserne responsabili.

Sarebbe come dire che siccome per i cristiani la vita non è bella come l’Eden od il Paradiso allora i cristiani ritengono che la vita non sia degna d’essere vissuta.

E sul karma si aggiunge: [non lascia] alcuno spazio per il perdono o la pietà. Tralasciamo che non c’entri nulla collo Yoga in sé per ovvi motivi, ricordo lor signore che la Pietà è ritenuta sia dagli induisti che dai buddhisti un modo per accorciare il ciclo delle rinascite (vedi Krshna che si rifiuta di andare in battaglia e  Gautama che lascia famiglia e amici per il bene di tutti gli esseri).

Peggio ci si sente su Tai Chi: In comune con ciò che anima lo yoga, comunque, esso include gli stati di coscienza alterata e l’illusione di poter diventare divini [ed ancora: lo scopo ultimo del tai chi è permettere a chi lo pratica di diventare divino]. Peccato che nel Taoismo il concetto del dio alla occidentale sia assente. Il Tao (o meglio: il Wu Wei “non azione”, avvicinabile nella pratica all’epicurea aponia e/od atarassia, nonché alla stoica apatia) può al massimo considerarsi a seconda dei casi come un caos primigenio od uno stato di coscienza.

Che i due coincidano non è importante per i testi taoisti, che rifiutano categoricamente di definirlo meglio di così. Di più anzi giacché asseriscono che è indefinibile. Ergo qualsiasi introduzione dei termini divino o anche solo sacro sarebbe volutamente fuorviante.

Si banalizza poi col concetto duale, pretendendo di collegarlo al taoismo in senso morale: Fratello Sculley aggiunge che il Taoismo cerca di spiegare tutta la realtà in termini di Ying e Yang. Ciò significa che non vi sono assoluti morali, tutto  è relativo e le definizioni cristiane di bene e male non trovano posto.Niente di più sbagliato: l’unico assoluto è l’adattamento e, nel caso della dottrina politica, l’utile ed il necessario. L’unica cosa che può spiazzare è ritrovare frasi come quelle di Zhuang-Zi sull’utilità dell’inutilità.

Questo perché il taoismo dal punto di vista politico-sociale rifiuta il concetto cinese di Guanxi: le amicizia-clan da tenersi strette per il proprio buon nome e per l’utile di ciascuno. E con esso la rigidità confuciana e la sua fiscalità. Ergo ne rifiutano anche le imposizioni.

Un buon esempio di ciò si trova nel Tao De Ching:

Nome o corpo, quale è più caro? Corpo o beni, quali conta di più? Guadagno o perdita, quale è peggio? Perché, quanto è maggiore la parsimonia tanto maggiore è la spesa ; più grandi sono i tesori, più grande è la perdita. Colui che sa soddisfarsi non sarà confuso. Colui che sa dove stare non è in pericolo. Egli può sussistere a lungo.

Dao De Jing, massima XLIV.

O meno sibillinamente nello Zhuang-Zi:

L’artigiano Shui torniva oggetti così perfetti che sembravano disegnati col compasso e con la squadra; il suo dito seguiva la forma delle cose senza che la sua mente interverisse. Giungeva a simile abilità perché la sua anima, concentrata, era libera da ogni ostacolo.

Far dimenticare l’esistenza dei piedi: è questo l’adattamento perfetto delle scarpe; far dimenticare l’esistenza dei reni: è questo l’adattamento perfetto della cintura; far dimenticare la distinzione fra il pro ed il contro dà la misura dell’adattamento perfetto dello spirito umano; non subire alcun cambiamento interiore e non lasciarsi dirigere dal mondo esteriore è come adattarsi sempre e in ogni caso, è possedere una facoltà di adattamento dimentica di se stessa.

Zhuang-Zi, cap. XIX “avere piena comprensione della vita“.

Davvero difficile trovare in concetti del genere l’idea del frasi divino, nevvero?

Ciò detto,anche la desfrizione del ReiKi che da queste due dipende diventa di partenza sbagliata.

Ora che mi son tolto questo sassolino dalla scarpa, passiamo all’unico punto che ritengo così madornale in quanto precisione dell’ultimo scritto, quello che invoca il ritorno dalla Santa Inquisizione.

E siccome sul resto ritengo Storri si sia già espresso in modo più che esaustivo, l’unica postilla su quanto ha elencato il Volpone in fine articolo: La Chiesa cattolica, se davvero vuole rilanciare sé stessa e la società, torni ad essere quella di una volta e non si apra al mondo e alla modernità (pedofilia, sodomia, comunismo, ateismo, aborto, contraccettivi, divorzio, ruberie IOR, corvi, ecc).

Stendiamo un velo pietoso sull’inclusione dell’ateismo e della sodomia(?) nel minestrone e concentriamoci sul resto.

Bruno Volpe sarà al corrente di quanto fatto nello scorso pontificato? Orbene: ripassiamo proprio sulla base delle sue definizioni:

  • Sodomia (nel linguaggio Pontifesso sinonimo di omosessualità n.b.) ed Aborto e contraccettivi: Questi esempi mi paiono più che sufficienti: “Nel 1983 […] il mosignor Raymond Hunthausen, arcivescovo di Seattle, viene indagato per le sue posizioni a favore del disarmo e dell’obiezione fiscale e per la sua attenzione agli omosessuali; in seguito viene sollevato da alcune responsabilità in ambiti di rilievo (tribunale diocesano, liturgia, formazione del clero, sacerdoti che hanno lasciato il ministero, questioni morali) che vengono temporaneamente affidate a un vescovo ausiliare.” “Monsignor Rembert Weakland, vescovo di Milwaukee, noto per le sue opinioni «liberal»: nel 1990 la Congregazione per l’educazione cattolica vieta all’università svizzera di Friburgo di conferirgli la laurea honoris causa in teologia.” “L’Azione Cattolica, presieduta nel 1980 da Alberto Monticone, la cui linea è in sintonia con quella di una Chiesa saldamente ancorata al Concilio e aperta al mondo contemporaneo espresso da cardinali come Carlo Maria Martini e Aastasio Ballestrero, presidente della Cei nei primi anni Ottanta. La linea autoritaria e centralista di Wojtyla e la nomina di Ruini a segretario Cei mettono in crisi la presidenza Monticone, contrastata già da qualche anno soprattutto da Dino Boffo, vicinissimo a Ruini, che raccoglie consensi dalla parte più tradizionalista dell’associazione” E vari altri.
  • Comunismo: Qui la cosa si fa più grave, visto che GPII ha passato praticamente l’intera vita a combattere l’URRS. Cosa che lo portò poi a non appoggiare la Teologia della Liberazione, diciamo così, per un comprensibile pregiudizio, nonché a stipulare patti con Pinochet etc. Basti dire che ha de facto finanziato Solidarnosc. Dal punto di vista dell’evangelizzazione poi, vanno aggiunti casi come questo al novero: “Padre György Bulányi, sacerdote ungherese, ispiratore della comunità di base, sostenitore dell’obiezione di coscienza al servizio militare e oppositore della linea «morbida» dell’episcopato nei confronti del governo comunista.” “Dieci anni dopo il vescovo Evreux (Francia), monsignor Jacques Gaillot, è di fattocotretto alla dimissione dal Vaticano: la sua opera a favore dei più emarginati presumibilmente infastidiva le alte sfere sia politiche sia ecclesiastiche”
  •  Ruberie IOR: Qui Volpe è scaduto nelle semplificazioni da bar. Forse eSSo ignora che quelle dello IOR non erano semplici ruberie ma vere e proprie operazioni di riciclaggio di Denaro. Non ultimo quello della maxi-tangente Enimont di Andreotti nel Conto ROMA e la Fondazione Spellman. E se vogliamo aggiungerci anche un bel carico da nove si potrebbe citare il fatto che lo IOR è implicato nel Crac dell’Ambrosiano e nei giri della P2 con tutto ciò che ne consegue. Parlare di ruberie è solo un modo come un altro o per minimizzare o per dimostrare che eSSo non ha capito una benemerita mazza. Altra cosa che eSSo ignora è che risulta che i soldi di Marcinckus vennero usati probabilmente per finanziare Solidarnosc “Wojtyla voleva distruggere il comunismo. E c’è riuscito, almeno in parte. Per farlo aveva bisogno di soldi. E così Marcinckus teneva in pugno il papa.” come testimonia la vedova Clara Calvi, moglie del banchiere Roberto Calvi. E come d’altronde palesa la lettera dello stesso del 15 giugno 1981 indirizzata allo stesso Pontefice.

Incredibile come così poche parole contengano miriadi di errori!

Fonti Pontifesse: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/consacrati/13409-yoga-e-cristianesimo-oltre-le-apparenze-max-sculley-attenti-alle-discipline-orientali, http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13417-societa-malata-scontiamo-il-tributo-agli-orrori-della-modernita

Fonti citate:

  • F. Pinotti, G. Galeazzi; Wojtyla Segreto, la prima controinchiesta su Giovanni Paolo II. Milano 2011
  • G.Nuzzi; Vaticano S.p.A. Milano 2009
  • Zhuang-Zi; Zhuang-Zi; Liou Kia-Hway (a cura di). Milano 1992
  • Lao Tze (attribuito); Tao te ching. Il libro della Via e della virtù; J.J.L. Duyvendak (a cura di). Milano 1994

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