Uccr: «Parecchi omosessuali francesi contrari al matrimonio gay». Sì: 303.

Tempi duri per chi si oppone al matrimonio omosessuale.
Negli Stati Uniti le elezioni presidenziali non solo hanno portato al secondo mandato di Barack Obama ma anche all’approvazione del matrimonio omosessuale negli Stati del Maine, Mariland e Washington: inoltre gli elettori del Minnesota hanno respinto la proposta di inserire nella costituzione il divieto al matrimonio per le coppie dello stesso sesso.
Le notizie positive per la comunità lgbt erano cominciate già da ieri: infatti la Corte costituzionale spagnola aveva dichiarato costituzionale il matrimonio omosessuale per le coppie dello stesso sesso che era stato approvato durante il governo Zapatero. Resta altamente improbabile che il governo del popolare Mariano Rajoy voglia eliminare il matrimonio gay.
L’ultima notizia positiva per la comunità lgbt arriva dalla Francia dove il governo Hollande ha varato oggi il matrimonio omosessuale con possibilità di adozione: il provvedimento sarà vagliato dal Parlamento a gennaio ma – a parte eventuali sorprese – diventerà legge considerata la forte maggioranza del leader socialista all’interno dell’assemblea.
Ovviamente – come avviene in ogni democrazia – ci sono state alcune voci di dissenso verso il programma di Hollande: in primis la Chiesa.
Dall’Italia non poteva mancare la voce dell’associazione Unione Cristiani Cattolici Razionali Reazionari che – affannandosi ad elencare le (poche) voci contrarie al matrimonio omosessuale – scrive ci sarebbero «anche parecchi omosessuali, come Xavier Bongibault, ateo, che presiede l’associazione Plus gay sans mariage il quale ha affermato: “Il piano del governo è tutt’altro che unanime nella comunità gay. Contrariamente a quanto dicono i mezzi di comunicazione, la richiesta non viene dalla maggioranza degli omosessuali. La maggior parte non è interessata, ma l’influenza del movimento LGBT è tale che molti non osano dirlo”».
Quindi – leggendo questo viene da pensare che ci sarebbero centinaia, migliaia, milioni di omosessuali, contrari al matrimonio omosessuale ostaggi «della violenza dell’intollerante lobby gay» (parole uccrociate). Aprendo la pagina facebook di Plus gay sans mariage si scopre che è seguita da 303 persone: forse questi omosessuali contrari alle nozze gay sono un po’ pochini.
Magari gli uccrociati potrebbero dirci se anche i cittadini del Maine, Mariland e Washington sono stati schiavi «della violenza dell’intollerante lobby gay».
Chissà se la coppia di omosessuali aggredita a Firenze apparteneva a questa “intollerabile lobby gay”? Forse troppo incenso nuoce alla salute.
Comunque vogliamo fare un regalo agli uccrociati e mostrare questo video in cui si vede la manifestazione di “parecchi” cittadini francesi contrari al matrimonio omosessuale: avranno inalato anche loro troppo incenso?

Cagliostro
www.alessandrocagliostro.WordPress.com

@Cagliostro1743

31 pensieri su “Uccr: «Parecchi omosessuali francesi contrari al matrimonio gay». Sì: 303.

    1. Cagliostro Autore articolo

      Hai ragione ma meglio non infierire sennò gli uccrociati – poverini – si mettono a piangere: son sicuro che ora andranno in blocco a mettere “mi piace” su quella pagina.

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  1. Marcoz

    È inutile che alcuni gay si affannino, perché non c’è gara: il matrimonio etero avrà sempre una quantità maggiore di detrattori, tra gli eterosessuali.

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    1. Fulvio Magni

      Personalmente spero che le persone omosessuali contrarie al matrimonio siano molte di più.
      Tuttavia non è un caso che un fondamentalista non riesca a distinguere la differenza fra la contrarietà e l’imposizione di un divieto.

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  2. Iaiag

    Ma poi non vedo che c’entra. E’ un diritto civile, non dovrebbe essere una cosa che dipende dalla maggioranza. Ci fosse anche solo una coppia gay che si vuole sposare, non vedo che differenza possa fare.
    Se gli altri non vogliono sposarsi… e chi li obbliga? 😀

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  3. francesco t

    in italia ci sono anche omosessuali che sono contrari ai diritti dell unione civile, e sono pure contrari al vivere liberamente la propria storia affettiva in pubblico, perchè ciò “potrebbe urtare le persone NORMALI”. sapete chi sono ? i gay FASCISTI. si , esistono. ma quanti pensate che siano?
    gli imbecilli ci sono ovunque. purtroppo noi gay non abbiamo l immunità dalla stupidità.

    Rispondi
    1. Cagliostro Autore articolo

      Oppure – secondo me – sono persone che cercano un minimo di notorietà sapendo che recitare la parte del “gay omofobo” è un buon modo per attirare un po’ di attenzione.

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  4. faunita

    Se però dicessimo agli amici uccrociati che una quantità di eterosessuali sono contrari al matrimonio, temo che i nostri dilettissimi urlerebbero alla cattofobia!!!!

    Certo che è avvilente scoprire che per loro (come per gli amici di Pontifex, per le sposate&sottomesse, ecc. ecc.) il matrimonio e la famiglia si riducono solo al sesso, sicché guai a consentire che tali rapporti avvengano in un contesto matrimoniale e con tanto di tutela legale!!!!

    Rispondi
  5. Fulvio Magni

    Anche io ritengo che siamo più gay senza matrimonio.
    Tuttavia qualcuno si è dimenticato il vecchio, caro motto dei radicali: “Che io non lo faccia non significa che anche tu non lo devi fare”.
    Comunque gli italiani non hanno nulla da invidiare ai francesi. Vogliamo citare il gruppo omosessuale “Harvey Milk”, che vorrebbe vietate la pornografia on line e i sex club per gay i quali, a loro dire, rovinerebbero l’immagine dei gay?

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  6. StevenY2J

    Ho provato a discutere tanto con gli utenti di UCCR a proposito di questa faccenda. Sinceramente, con alcuni di loro é possibile avere un ottimo confronto, alcuni sono disponibili e tolleranti.
    Ho notato però che quasi tutti ragionano davvero per compartimenti stagni. Se sei laico (nel senso di favorevole ad uno Stato Laico) e, a maggior ragione ateo o agnostico, diventi automaticamente relativista e, quindi, pro-gay, pro-aborto, pro-eutanasia. Ho cercato di spiegare che una persona (usando la propria testa) può benissimo essere favorevole al riconoscimento giuridico delle unioni gay e contraria al riconoscimento dell’incesto, della poligamia e della pedofilia ma sembra che molti di questi UCCR (e non solo loro, mi sa… forse anche gli UAAR) hanno concepito una vera e propria guerra “cattolici vs. atei/agnostici” che non ammette linee di pensiero diverse dal bianco o dal nero. Di sfumature grige proprio non si parla…
    Sono davvero perplesso….

    Rispondi
    1. Alessandro Cagliostro

      Caro Steven,
      bisogna capire cosa si intende per relativismo. Prima di tutto credo che tutti siamo a favore di uno Stato laico (ossia dove c’è una distinzione formale tra Stato e Chiesa) mentre dovremmo invece definirci laicisti: ossia favorevoli ad una religione che non sia così ingerente nelle questioni dello Stato come succede in Italia. Purtroppo definirsi “laicisti” è quasi una parolaccia.
      Concordo che anche una persona con una mentalità laica può avere visioni diverse: io ad esempio sono a favore del matrimonio ed adozioni per gli omosessuali, favorevole alla legalizzazione delle droghe leggere, favorevole all’aborto legale ma resto contrario all’eutanasia attiva (che è diversa dall’eutanasia passiva e dal testamento biologico a cui sono a favore) e sono contrario al suicidio assistito.
      Hai ragione che esiste quasi una guerra ed un muro tra cattolici vs. atei/agnostici però se leggiamo alcuni documenti ufficiali in materia da parte della Congregazione per la dottrina della fede (spero di aver scritto bene il nome della congregazione) della Santa Sede, sono documenti aberranti: si parla di documenti non medioevali ma vecchi di qualche anno firmati da Ratzinger quando era a capo della Congregazione.
      Penso che ciascuno possa essere contro il matrimonio omosessuale, contro l’aborto, l’eutanasia etc: siamo in un Paese libero dove c’è libertà d’espressione. Però usare lo spauracchio (posizione anche di molti cardinali) che il matrimonio omosessuale porterebbe al matrimonio poligamico significa solamente riaccendere quello scontro esistente tra cattolici/laici: i laici alla fine non fanno altro che rispondere a queste provocazioni intellettuali.
      Poi resto sempre convinto che siano le attuali posizioni della Chiesa a legittimare il riconoscimento delle unioni poligamiche o incestuose:
      http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/09/03/i-cattolici-fondamentalisti-di-uccr-legittimano-la-pedofilia-e-lincesto/
      http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/11/04/e-se-la-dottrina-cattolica-legittimasse-la-poligamia-la-poliandria-e-lincesto/
      Allo stesso modo penso che l’omofobia presente in Italia trovi motivazione proprio nella dottrina cattolica.
      http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/10/28/omosessualita-forza-nuova-le-perversioni-vanno-curate-messaggio-in-linea-con-la-chiesa-cattolica/
      dici bene che forse di sfumature di grigio non ce ne sono ma domandiamoci chi è che dipinge tutto in bianco o in nero.

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      1. Fulvio Magni

        Io invece ritengo che uno scontro Credenti vs Atei non possa che contribuire in senso positivo alla progressiva secolarizzazione della società.
        Se entrambi trovassero un comune accordo su tematiche come eutanasia, suicidio assistito, incesto e poligamia, si verrebbe a creare un unico grande fronte troppo resistente per poterlo abbattere. E in questo modo la società non si evolverebbe più.
        Dice il detto: “Divide et impera”.

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      1. StevenY2J

        Caro Cagliostro, sono soltanto parzialmente d’accordo con te, in questo caso.
        In realtà, la chiesa cattolica in Italia non é “ingerente”, nel senso che – almeno fino a prova contraria – non mi risulta che papi, cardinali e vescovi falsino i voti elettorali o corrompano i politici.
        La chiesa esprime soltanto il suo punto di vista. Io condivido pochissimo ma ritengo sia giusto che anche gli esponenti di una religione (qualunque religione) possano far sentire la propria voce.
        Casomai, dovrebbero essere gli italiani (e i politici italiani) a svegliarsi e cominciare a pensare con la loro testa, sciogliendosi dai diktat altrui (siano della chiesa, del partito politico, dell’UE…).
        Il problema di fondo non é affatto la chiesa cattolica (che porta legittimamente avanti le proprie convinzioni). Casomai, il problema é l’ipocrisia di chi aderisce a questa chiesa cattolica soltanto per convenienza (il cattolicesimo in italia é ancora molto sentito… se dici di essere ateo ti guardano in modo strano…), di fatto non rispettando per primo le sue regole.
        La chiesa di per sé é coerente (anche se su binari opposti ai miei). Dice “i matrimoni gay non vanno approvati” (aspetto esteriore-formale) e, nello stesso tempo, dice “il sesso va consumato soltanto all’interno del matrimonio e con il proprio sposo/a” (aspetto interiore-sostanziale).
        Questo messaggio si può seguire o non seguire. Chi lo segue sarà cattolico, chi non vi aderisce evidentemente cattolico non é. Ma quanti sono i “finti” cattolici che aderiscono solo all’aspetto formale (ossia, ad es. condannano le unioni gay) e se ne sbattono allegramente del secondo aspetto (quello interiore-personale) e fanno sesso pre ed extra matrimoniale e cornificano a destra e a manca? Ipocrisia pura.
        Ti confesso, Cagliostro, che pur non condividendo quasi una virgola ammiro di più il cattolico integralista che non si masturba nemmeno piuttosto che il “credente casa e chiesa” che insulta i gay e poi tromba con tutte quelle che incontra tranne che con la moglie. Almeno l’intregralista é coerente.
        Proprio ieri parlavo con un amico che mi rivela di essere profondamente credente e cattolico. Al che, scherzando gli dico “ma allora non puoi fare sesso con la tua tipa”. E lui mi risponde “no, secondo me il comandamento (!!!) non vale se fai sesso con la tua ragazza (!!!).”

        La chiesa é soltanto una voce nel panorama italiano (e mondiale), accanto ad altre voci e non mi sento di farla tacere solo perché i concetti che esprime non corrispondono ai miei. Quello che mi auguro é che le persone (specialmente gli italiani) imparino ad essere meno ipocrite e bigotte e comincino ad utilizzare la loro intelligenza.
        L’omofobia, ad esempio, non nasce certo dalla chiesa: magari, la chiesa può esprimere un concetto contro i gay ma non punta il fucile contro nessuno. Ogni persona ha una testa pensante (che spesso sceglie di non usare) e può aderire o meno al messaggio omofobo.
        Ripeto, spero in un (lento ma) graduale cambio di mentalità delle persone che, però, dev’essere libero e fondato su una pluralità di punti di vista. Chissà che, successo questo, anche la chiesa non cambi la sua.

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        1. Cagliostro Autore articolo

          Caro Steven,
          papi, cardinali e vescovi non falsano i voti elettorali: questo è certo.
          Allo stesso modo dobbiamo ricordare che in Italia c’è stato un partito (la Democrazia cristiana) diretta emanazione del Vaticano.
          Per quanto riguarda il collegamento con la corruzione ricordiamoci che la sopracitata Democrazia Cristiana è stata direttamente coinvolta nella più grande inchiesta su corruzione e politica (Mani Pulite) e potremmo parlare per giorni dello Ior e di Marcinkus ma lasciamo perdere.
          Allo stesso modo la Chiesa ad ogni elezione (in Italia, negli Usa come altrove) non manca di indicare quale sia lo schieramento preferito.
          Certamente è legittimo che la Chiesa possa esprimere le proprie opinioni ma quante di queste opinioni attingono alla sfera della moralità o della religione? Poche.
          Recentemente la Cei si è anche inserita nei rapporti tra lo Stato italiano e le altre confessioni: mi sembra eccessivo.
          http://alessandrocagliostro.wordpress.com/2012/11/08/lausterita-dei-mormoni-e-degli-ortodossi-imbarazza-la-chiesa-cattolica/
          Certamente nessuno vuole o può silenziare la Chiesa (che tanto ormai si esprime anche sull’ultimo film di 007 conquistandosi parecchia ilarità all’estero) ed il problema – come ben rilevi – è avere una classe politica matura che sappia essere indipendente dalla Chiesa: un vero problema in Italia che per questo resta dietro agli altri Stati su tantissimi temi.
          Non so se il cattolicesimo sia sentito in Italia: come rilevano molti sociologi cattolici gli italiani sono cattolici a parole (pochi che si dichiarano atei/agnostici) ma i più sono indipendenti dalla dottrina cattolica. Infatti su molti temi gli italiani hanno una visione totalmente diversa dalla Chiesa.
          Riguardo l’omofobia non dimentichiamo che – nero su bianco – la Chiesa afferma che è legittimo che un proprietario di casa non affitti un proprio appartamento ad una persona omosessuale e sono legittime altre forme di discriminazioni: all’articolo sopracitato trovi i passi di documenti della Santa Sede.
          Poi certamente ognuno può pensare che la dottrina cattolica in materia sia una cazzata (per quale motivo non dovrei affittare un appartamento ad un omosessuale??!!) oppure seguire questa dottrina: ovviamente la Chiesa ci mette un bel po’ del suo nel fomentare l’omofobia.
          Ho fiducia nelle persone e credo che la distanza sia solamente tra il Paese reale e la classe politica: se fosse per gli italiani ci sarebbe stata da anni l’introduzione del matrimonio omosessuale.
          Poi francamente che la Chiesa cambi il suo punto di vista non mi interessa molto: non credo succederà mai.

          Rispondi
          1. stevenY2J

            Che ci sia del marcio in Vaticano, non lo nego affatto. Che la chiesa cattolica (almeno nelle alte gerarchie) lanci messaggi omofobi (nascondendosi dietro l’assurda distinzione “omosessuali” e “gay praticanti”) é altrettanto innegabile.
            Tuttavia, ritengo che tutti – anche quei gruppi che proprio non sopporto tipo FN, la Lega, Pontifex… – debbano avere la possibilità di esprimere il proprio punto di vista (per quanto aberrante esso sia), a condizione che rimanga un punto di vista e non si trasformi in atti criminali o istigazione a commettere reati.
            Quello che m’infastidisce (e spero che cambi) é il gregge di pecore che acriticamente segue questi gruppi senza porsi domande e problematiche.
            Anche l’esempio che citi della DC é calzante: non si é trattato di un partito fondato o gestito dai vescovi. Si è trattato di un partito che, almeno a parole, dichiarava di voler sostenere le posizioni cattoliche in politica. I risultati sono stati quelli ben noti di Mani Pulite e degli altri scandali che hanno coinvolto i vari esponenti, in primis il Divo Andreotti.
            La DC esprime proprio quel concetto del “cattolico a parole” di cui dicevo nell’altro post. E’ molto comodo dirsi cattolici oggi, almeno in Italia, é molto comodo farsi vedere in prima fila a messe solenni in Vaticano e funerali. Quasi tutti i cantanti e le star televisive dimenticate (da ultimo il Don Backy intervistato da Pontifex) cercano un briciolo di popolarità dicendosi devoti del santo di turno (ora é Padre Pio che va per la maggiore).
            Mi domando perché se una persona non condivide e non pratica la dottrina cattolica debba definirsi “cattolico” (adulto, non praticante o altri epiteti simili) e non “agnostico”, “ateo” o “cristiano non cattolico”. Pérché una persona debba perdere tempo ad andare a messa per qualcosa che non condivide.
            Se cambiasse questo atteggiamento ipocrita e vergognoso cambiasse, la chiesa, pur continuando ad esprimere la propria opinione, non riuscirebbe ad esercitare tutta l’influenza che ha ora a livello politico e sociale (con l’implicito avallo, come scrivi tu, della dilagante omofobia).
            Ma la “colpa” di questa influenza (secondo me, nociva ad uno sviluppo sociale e civile della società italiana) in realtà non é della chiesa né dei cattolici “tradizionalisti” che fanno giustamente sentire la loro voce. La colpa è di quelle persone codarde che non hanno il coraggio di dire “questa dottrina cattolica a me non piace e non voglio far parte di una chiesa che la professa.”

          2. Cagliostro Autore articolo

            Una precisazione sul rapporto Vaticano/Democrazia Cristiana. La Democrazia Cristiana (almeno formalmente) nacque nel 1942 ma era l’emanazione diretta del Partito popolare italiano fondato da Don Luigi Sturzo nel 1919 su diretto impulso del Vaticano.
            Che la Democrazia Cristiana non fosse gestita da vescovi è ovvio ma permettimi di ricordarti che il cardinale Angelini faceva parte a tutti gli effetti della corrente andreottiana della Dc.
            Concordo pienamente su quanto dici sui cattolici.
            Poi sul fenomeno della corruzione lasciamo perdere le recenti vicende di Comunione e liberazione perché si aprirebbe una voragine.
            Su un punto non concordo ossia quando scrivi che gruppi come FN, Lega, Pontifex “debbano avere la possibilità di esprimere il proprio punto di vista (per quanto aberrante esso sia), a condizione che rimanga un punto di vista e non si trasformi in atti criminali o istigazione a commettere reati”.
            A tal proposito non mi invento nulla di nuovo ma rimando solo all’esistente legge Mancino (una legge del 1993) che punisce “con la reclusione sino a tre anni chi diffonde in qualsiasi modo idee fondate sulla superiorità o sull’odio razziale o etnico, ovvero incita a commettere o commette atti di discriminazione per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
            Se si inserisse (purtroppo non si vuole) anche i motivi legati agli orientamenti sessuali dell’individuo, non so quanto alcune idee della Chiesa possano essere propagandate. Ribadire – come fa la Chiesa – che è giusto non affittare agli omosessuali secondo me si tratta di incitare a commettere atti di discriminazione e qui si esce dalla libertà d’espressione.

          3. stevenY2J

            Guarda, io sono quanto di più lontano dal razzismo e dalle discriminazioni si possa immaginare, eppure ti dico che non sono assolutamente d’accordo a porre alcun limite alla libertà di espressione. Fino a quando questa non si traduce in atti, ovviamente, compresi anche gli atti discriminatori.
            Ti faccio un esempio. Se Tizio fa l’albergatore, dal mio punto di vista, ha tutto il diritto di affermare che, ad esempio, gli extracomunitari non sono esseri umani. Io dirò che Tizio é uno stupido e non metterò mai piede nel suo albergo, così perderà un cliente ma ritengo comunque sacrosanto il suo diritto di esprimersi, salvo poi affrontare le eventuali conseguenze “sociali” ad esempio in termini di pubblicità negativa o calo di popolarità.
            Se, poi, Tizio dalle idee dovesse passare ai fatti, ovvero si rifiutasse a priori di ospitare una famiglia di senegalesi per il solo fatto che sono extracomunitari, allora farei scattare le sanzioni penali della legge Mancino.
            La prima parte della norma che hai citato, peraltro, mi sembra peccare d’incostituzionalità per contrasto con l’art. 21 Cost. Bisogna sempre distinguere, secondo me, fra idee (per quanto odiose esse siano) e atti pratici che ne derivano.

  7. ValerioxX

    Sono ovviamente stra favorevole ai matrimoni gay (anche solo per tappare la bocca agli omofobi cattolici). Capisco che ci sia chi non è a favore così come ci sono coppie etero che non credono in questo tipo di unione. Non nascondo che anch’io, in varie discussioni sul tema matrimonio, a fronte dei vari “il matrimonio non ti spetta perché bla bla bla”, avrei avuto voglio di rispondere “ma tientelo il tuo matrimonio del caz, io posso essere felice anche senza e da te non voglio niente!”

    Rispondi
  8. Cagliostro Autore articolo

    Steven,
    non c’è bisogno che tu affermi che sei lontano dal razzismo e dalle discriminazioni: lo capisco bene.
    Secondo me l’atto discriminatorio non è solo l’azione concreta in sé ma anche propagandare idee discriminatorie: infatti allo stesso modo è reato anche l’istigazione a delinquere e non solo il semplice delinquere.
    Poi la libertà d’espressione ha (giustamente) dei limiti. Infatti la libertà d’espressione viene limitata dal reato di diffamazione (non posso offendere una persona), dal diritto alla privacy (non posso rivelare dati sensibili), etc.
    Ogni diritto (ad eccezione del diritto alla vita) non è mai assoluto ma sempre limitato da altri diritti: bisogna considerare caso per caso e di solito sono le sentenze della Cassazione a stabilire i limiti di un diritto su un altro.
    Per non è reato l’albergatore che privatamente (con i suoi amici o in famiglia) dicesse che gli extracomunitari non sono essere umani ma è reato se lo stesso albergatore magari esprimesse le sue idee in forma pubblica (articoli di giornale, comizi, etc,): questo in base alla legge Mancino (non è incostituzionale perché lo stesso articolo 21 pone dei limiti alla libertà d’espressione che vengono dalle varie leggi vigenti).
    Poi non sempre l’atto pratico è scollegato dalle idee, un concetto affermato anche recentemente dall’attuale capo della polizia Manganelli secondo cui bisogna riflettere su «come si può conciliare il nostro credo religioso, l’espressione delle nostre idee con quello che facciamo». Sempre per restare nella categoria degli albergatori, una coppia di albergatori britannici si rifiutò di ospitare una coppia di omosessuali perché ciò era contrario ai loro principi religiosi.
    Buon weekend anche a te.

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