Iraq, video di omosessuali bruciati vivi da integralisti religiosi

Gli attivisti dell’associazione cattolica Uccr (Unione cristiani cattolici razionali) ci tengono a far sapere delle minacce di morte che avrebbe ricevuto l’attore Rupert Everett per aver dichiarato la sua contrarietà all’adozione da parte degli omosessuali ritenendo che «chi osa avanzare una riflessione contraria al mainstream omosessualista si espone infatti a grossi rischi personali».

Sempre gli attivisti cattolici sono dell’idea che è ormai è evidente a tutti «che vi sia una vera e propria “caccia alle streghe” verso chi osa smarcarsi dal mainstream omosessuale imposto alla società» ed inoltre che «Da queste vicende si intuisce che il messaggio (molto mafioso) rivolto a tutti coloro che ritengono che il matrimonio debba essere solo tra un uomo e una donna è chiaro: non osate dirlo pubblicamente altrimenti ne pagherete le conseguenze».
Tirare in ballo la mafia può essere solamente frutto di ignoranza ed è offensivo sia per coloro che si battono per i diritti degli omosessuali che per le tante persone vittime di mafia.

Al di fuori di quelli che possono essere i freddi dati di alcuni organismi importanti come l’Fbi, la cronaca purtroppo ci riporta di varie aggressioni nei confronti degli omosessuali anche in Italia mentre – per fortuna – non si ha notizia di morti tra coloro che si oppongono ai diritti degli omosessuali.

La situazione è peggiore in altre parti del mondo e – proprio in questi giorni – circola in rete un filmato girato nell’aprile 2011 in Iraq che vede tre omosessuali bruciati vivi da integralisti islamici: purtroppo il fanatismo religioso (di qualsiasi religione) è sempre nemico della civiltà e dei diritti umani.

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Cagliostro
www.alessandrocagliostro.wordpress.com

@Cagliostro1743

47 pensieri su “Iraq, video di omosessuali bruciati vivi da integralisti religiosi

  1. diego

    vero o falso che sia, mostra chiaramente il male della religione. Migliaia di omosessuali sono stati bruciati dai cristiani, migliaia sono stati impiccati dai musulmani, senza mai fornire un motivo per cui si debba sopprimere una vita umana.

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  2. diego

    «chi osa avanzare una riflessione contraria al mainstream omosessualista si espone infatti a grossi rischi personali».

    Non è che per caso la “ricca e indaffarata lobby LGBT” americana verrebbe a farci visita??? Ci sarebbero un paio da cancri da debellare!!

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    1. faunita

      Presumo che a ricordare agli uccrociati delle migliaia di omosessuali internati nei lager (e sottoposti alla castrazione, all’elettroshock, alla camera a gas…) questi si smarcherebbero in via di principio (del tipo “ma no ma no, mica vogliamo questo”) salvo poi proclamare ancora che la lobby gay ormai è inarrestabile… E che l’omosessuale preso a botte (dieci contro uno perché i picchiatori hanno meno coraggio di un coniglio) garantito se l’è cercata turbando l’estero sessuale ordine civile con la sua presenza e se si sottoponesse alle terapie riparative (che fortuna che Luca e sua moglie e gli amici del loro gruppo – ma c’è uno psicologo o uno psichiatra nel gruppo? Perché non si può praticare psicoterapie e cose del genere senza abilitazione….) sicuramente non avrebbe più problemi ecc. ecc. ecc……

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  3. Marcoz

    Mah, gira voce che gli omosessuali bruceranno all’inferno, quindi, i signori promotori del video non potrebbero essere altro che individui poco propensi a rimandare le cose da fare. Detto questo, mi chiedo perché gli zelanti giustizieri non abbiano ancora provveduto a sbrigare la Pratica Ineluttabile che li riguarda in prima persona, sparandosi in testa.

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  4. cioé

    Distinguerei il fanatismo religioso dalla religione.

    Il primo è sempre negativo, a detta anche di quasi tutti i religiosi.

    La seconda non credo sia colpevolizzabile di tutti i mali di questo mondo.

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    1. marco nicolao

      …ma di suo dà un bel contributo.
      puoi convincere un religioso a farsi esplodere su uno scuolabus per la gloria di Dio. prova a proporlo ad un ateo e vedi dove ti manda.
      come diceva mio zio buonanima: “è difficile dare fiducia ad un adulto che ha un amico immaginario”.

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      1. cioé

        Non credo. L’esempio che tu hai fatto rientra per l’appunto al fanatismo, e non certo alla fede cristiana.

        Prova ad entrare in chiesa alla fine di una messa, e proporre una impresa simile ad un partecipante: vediamo se accetta o meno.

        Rispondi
    2. Cagliostro Autore articolo

      Certo cioé,
      credo che la religione sia in ogni caso una grande forza.
      Se si ha un approccio positivo credo che la persona religiosa sia capace di azioni ammirevoli.
      Allo stesso modo se si ha un approccio negativo si può sfociare nel fanatismo di cui sopra oppure – molto più comune – il sentimento religioso può essere la giustificazione per compiere ogni malefatta (compreso quelle mafiose: infatti tra i mafiosi è diffuso il sentimento religioso) anche perché non ci si rapporta più con l’uomo ma con il divino.

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      1. marco nicolao

        in parte era quello che volevo dire, ma il Conte l’ha detto meglio.
        con la grazia di Dio si giustifica tutto, ma proprio tutto. per la maggior parte delle persone ci si ferma prima dell’autoimmolazione, ma non c’è una netta cesura tra fanatismo e religione.
        io però, al contrario di Cagliostro, non penso che la religione sia una grande forza, anzi, proprio l’opposto.

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        1. Cagliostro Autore articolo

          Forse mi sono espresso male: con religione intendevo “senso religioso” o spiritualità.
          Quando intendo “forza”, intendo in senso generale come forza positiva o negativa.
          Certamente per autoimmolarsi serve una grande forza (che è data dal senso religioso): ovviamente in questo caso è una forza negativa.
          Allo stesso modo credo che molti benefattori dell’umanità abbiano trovato nella loro religiosità una grande forza per dedicare la vita al prossimo.
          Per tantissimi invece il proprio senso religioso è anche la giustificazione per commettere grandi o piccole azioni abiette.

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          1. cioé

            cagliostro, sono d’accordo col tuo discorso, solo non capisco perché dici che autoimmolarsi significhi “forza negagiva”. Presumo tu ti riferisca al martirio, e francamente mi sembra un po’ un controsenso asserire che il suicidio è una libera scelta, mentre il martirio ha in sé una forza negativa data dal senso religioso. Ma forse non ho capito bene.

          2. Cagliostro Autore articolo

            Si, forse non mi sono espresso bene. Per autoimmolarsi intendo chi – in nome della religione – si uccide ed uccide altre persone. Intendo forza negativa tutte quelle azioni per cui – pur essendo necessaria una grande forza interiore data dalla spiritualità – ovviamente non producono nulla di buono: penso a tutti coloro che uccidono in nome della religione oppure coloro che – anche per piccole bieche azioni quotidiane – si sentono giustificate dalla loro spiritualità.

          3. cioé

            Beh, morire e dare la propria vita per un’ideale, sia esso religioso, patriottico o politico, non penso possa essere considerato negativo. Che dire allora di una mamma che dà la sua vita per la vita di un figlio?
            Tutt’altro paio di maniche è uccidere persone, che a parte rarissimissimi casi è palesemente in contraddizione con la fede cristiana.

          4. Cagliostro Autore articolo

            Non mescoliamo. Non affermo (perché non lo penso affatto) che dare la propria vita a priori per un ideale sia negativo però dipende anche dall’ideale e per cosa si combatte.
            La mamma che salva il figlio non c’entra: non giudico chi muore per salvare altre vite. E’ sempre un episodio che merita rispetto. Pensi ad esempio che qualcuno si sentirebbe di criticare Salvo D’Acquisto?
            Io mi sto focalizzando su chi uccide (suicidandosi o meno non importa) spinto da un sentimento religioso. Francamente non credo che gli attentatori dell’11 settembre ed i partigiani che scelsero di morire nella guerra di liberazione possano essere messi sullo stesso piano. Scusami ma se ammiro i partigiani (come tutti dovrebbero fare) che combatterono neanche per un ideale politico ma – molto più semplicemente – per liberare l’Italia non posso provare la stessa ammirazione per gli attentatori dell’11 settembre.
            Poi che uccidere sia in palese contraddizione con la fede cristiana credo sia evidente ma io non sto parlando di fede cristiana ma di senso religioso in genere.

          5. diego

            morire al posto di un figlio è un conto, morire per un ideale di qualsiasi natura è un’altra cosa tuttaltro che positiva. E’ molto più difficile vivere per la patria piuttosto che morire. Se uno muore per il suo ideale ha finito i suoi problemi, se uno invece lotta per il suo ideale almeno tenta di costruire qualcosa…

      2. faunita

        Peraltro, non ricordo articoli di uccr che stigmatizzino il fenomeno mafioso con la tenacia con cui si attaccano sesso, contraccezione, aborto, divorzio, testamento biologico, liberazione femminile….
        È vero che la maggior parte dei mafiosi – più per stereotipo che per vera fede – ostenta religiosità poderosa.
        Peraltro, ripeto, religiosità di pura facciata: assiduità a messa, confessioni frequenti e donazioni alle feste patronali (per non parlare dei favori fatti da De Pedis buonanima che gli valsero una sepoltura mica male, che nemmeno il più affezionato lettore di Uccr può sperare di ottenere) non rendono il mafioso o il camorrista diverso da ciò che è: un criminale, un vigliacco che spadroneggia usando un meschino potere strappato con l’arma della paura e della violenza, un assassino ed un cancro morale per tutta la società, lui è tutti quanti lo seguono, lo appoggiano, lo favoriscono e/o gli forniscono appiglio o giustificazione.
        Parafrasando Primo Levi, spero che Dio, Jahweh, Geova, Allah, Manitù o chiunque sia lassù in cima, sputi a terra le preghiere di mafiosi e camorristi.

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        1. cioé

          Il mafioso che ostenta la sua fede religiosa, credo sia un ottimo esempio (forse il migliore) di come, travisando il messaggio scritturale originale, si pieghi la fede a proprio uso e consumo. E questo è talmente lampante da essere sotto gli occhi di tutti.
          Bisognerebbe avere l’onestà intellettuale di fare questa distinzione anche all’interno degli ambienti cattolici, evitando di fare sempre di tutta l’erba un fascio, sostenendo che il cattolicesimo è causa di ogni male.

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          1. Faunita

            Purtroppo in alcuni ambienti di ehm audace estremismo, il mafioso che ostenta santini e frequenza di messe e dona soldi alla Chiesa è visto come “un bravo cattolico” o al limite come un peccatore che va comunque salvato rispetto al suo peccato – il peccato è brutto ma il peccatore/mafioso no e non deve pentirsi e far smantellare la sua cosca, ma solo pregare…
            Non c’è scomunica per chi è mafioso o terrorista, e che la Chiesa sia stata lungamente assai tiepida per non dir freddina sulla questione è cosa nota…. Anche dopo il celebre “convertitevi, una volta verrà il giudizio di Dio”, in taluni ambienti il mafioso è un galantuomo o al massimo uno che sbaglia, ma così genuinamente religioso!!!!

          2. cioé

            A quali ambienti fai riferimento esattamente? Mi risulta che in sicilia vi siano tantissimi preti in prima linea contro la mafia. Don Puglisi fra tutti, ma anche molti altri…

          3. Cagliostro Autore articolo

            Cioé, concordo pienamente che ci sono tantissimi preti in prima linea nella lotta alla mafia però ricordo anche che il vescovo della locride mons. Bregantini (che ha sempre lottato la mafia) è stato allontanato dal territorio dalle gerarchie ecclesiastiche (e non è l’unico caso).

          4. faunita

            Diciamo che trovo ben strano che i vari Pontifex, Costanza Miriano, Uccr e Di Tolve, che bollano le più stucchevoli sit-com come attentato alla famiglia, che “eterosessualizzano” i gay insegnando loro a mingere in piedi, che si stracciano le vesti per il sesso pre-matrimoniale (che non ha mai danneggiato alcuno, a meno di non voler emulare il mostro di Firenze) poi di mafia non parlino. Mai. Ma proprio mai. La mafia strangola l’economia, uccide i valori più elementari della convivenza civile,mostra papà e brucia vite, schiaccia i deboli, opprime, strazia… Eppure alla mafia, alle cricche ed alle consorterie varie non viene dedicato un decimo del livore che colpisce le donne che osano lavorare, i gay, chi fa sesso, chi usa contraccettivi, chi non crede.

            Nella mia ignoranza pensavo fosse dovere di chi si reputa “cristiano” o anche solo “persona civile” scagliarsi contro la mafia e tutto ciò che questa rappresenta. Invece, il problema è “curare” i gay e impedire alle donne di lavorare….

          5. Marcoz

            Naturalmente, non è possibile attribuire al cattolicesimo la causa di ogni male.
            Tuttavia, la cultura cattolica è veicolo di elementi decisamente deleteri, che vengono instillati precocemente nella mente delle persone. Penso, per esempio, al senso del peccato e al senso di colpa (che ostacolano la maturazione di un effettivo e genuino senso di responsabilità) o alla propensione all’ipocrisia di fondo; ipocrisia secondo cui il compito più importante dell’individuo è essere a sua volta veicolo della dottrina, prima ancora di essere un soggetto che si comporta bene [quindi, se per caso un cattolico con tutti i crismi vi venisse a dire apertamente che è preferibile un ladro (occulto) che predica bene a un ateo (dichiarato) onesto, non soprendetevi (tanto a me è già successo)].

          6. cioé

            Il senso di colpa è totalmente estraneo al cristianesimo, almeno nella sua accezione psicologica corrente.
            Quanto all’ipocrisia, non capisco come si possa dire una cosa del genere quando Gesù stesso, nel vangelo, condanna esplicitamente e senza mezzi termini gli ipocriti che antepongono la dottrina alle opere.

          7. Marcoz

            A parte il fatto che molto di ciò che viene attribuito alla figura di Gesù giace come lettera morta, si condanna in teoria, per ovvi motivi, ma nella pratica si scende a molti compromessi (per essere chiari: mi riferisco alla “pratica” della religione intesa come strumento di controllo sociale, perché di questo si tratta). Non è funzionale al “potere” denunciare i farisei, e questo atteggiamento, da semplice ragion di stato, si tramuta subito in “cultura”.
            Ripeto, prima vengono la dottrina, la Chiesa e, quindi, l’apparenza, poi si bada alla caratura delle azioni dei singoli. Vedasi, per esempio, il comportamento delle gerarchie vaticane nei casi più eclatanti di pedofilia nel clero (non volevo tirare in ballo subito questo argomento, ma, per questioni di tempo, ho dovuto tagliar corto e passare subito alla punta dell’iceberg).

            Saluti

          8. cioé

            Ma la Chiesa non è solo preti pedofili e intrighi gerarchici… c’è tanta buona chiesa che nell’ombra fa del bene, la tua mi sembra una presa di posizione un po’ ideologica, scusami…

          9. Marcoz

            Non perdiamo il punto centrale facendoci distrarre da una semplice esemplificazione.
            Che ci siano settori della Chiesa, composti da sacerdoti e non, impegnati in opere di assistenza varia, non inficia la tesi dell’ipocrisia “culturale” di matrice cattolica (della quale ho vissuto pure io, almeno fino a un po’ di anni fa), che è una tendenza sociale dominante evidente. Quando qualcuno mi chiede se gli Italiani gettano le cartacce per terra e io, guardando le strade, rispondo “sì, lo fanno”, nessuno mi viene può venire a dire che, però, ci sono anche connazionali che non adottano lo stesso comportamento: i risultati complessivi sono sotto gli occhi di tutti.

            P.S.: se per “ideologico” s’intende che ho maturato e sostengo un’idea, allora sono d’accordo; se invece significa che non cambierei mai tale idea nonostante l’evidenza dovesse darmi torto, non posso condividere la definizione.

            Saluti

          10. Marcoz

            O.T. per gli amministratori: il mio modesto parere (anche se di professione faccio il grafico) è che il numero dei livelli di nidificazione sia eccessivo, rispetto allo spazio che mette a disposizione il template.
            Le colonne strette che ne risultano non sono il massimo, per la lettura e la comprensione immediata del testo.

          11. admin

            Il tuo non è un modesto parere. E’ un legittimo suggerimento. Purtroppo avendo già aumentato il livello di annidamento per consentire lo svolgimento di alcune discussioni, temo sarebbe difficile ridurre ora questo limite massimo.

            Sono a disposizione per chiarimenti in privato (via mail) e per suggerimenti 😀

          12. Marcoz

            Purtroppo, a quello che ho già scritto non posso aggiungere altro, perché il mio lavoro riguarda i media tradizionali della carta stampata e non conosco cosa comporterebbe tecnicamente una modifica del genere, alle impostazioni del sito. Tuttavia, immagino che potrebbero esserci ripercussioni sui thread precedenti, ma si sarà ben capito che non ho la più pallida idea di come si potrebbe aggirare l’ostacolo.

          13. Remo

            Veramente la Chiesa si basa esclusivamente sul senso di colpa, quindi se non è cristiano (e qui ne ho mi miei seri dubbi vista la storiella del peccato originale) vuol dire che la Chiesta di Roma è tutto Fuorché cristiana.

          14. StevenY2J

            Credo di aver capito quello che intende Cioé e non ha tutti i torti.
            Il messaggio originale di Gesù Cristo (nei Vangeli, per intenderci) é molto bello, specialmente tenendo conto del contesto storico in cui é stato proposto. Lo dico da non credente.
            Se fosse applicato nella sua essenza, avremmo un mondo favoloso. Il problema di fondo é che gli uomini successivi a Gesù (compresi Paolo e i vari Padri della Chiesa) lo hanno deformato e lo hanno reso uno strumento ideologico per combattere gli altri. E’ il problema degli “ultras” cattolici che si sentono come “militanti”, “soldati” e sembra che sostengano una squadra di calcio.

            Per quanto riguarda il “senso di colpa” ha nuovamente ragione Cioé. Il “senso di colpa” é estraneo al messaggio originale di Gesù perché questo si può formulare così:
            1. nessuno é senza peccato e può scagliare pietre contro gli altri
            2. nessuno può permettersi di giudicare gli altri (noli iudicare)
            3. ciò che interessa a Dio non é tanto il peccato in sé (ovvero l’errore) quanto la presa di coscienza e lo sforzo per non peccare più.

            Il senso di colpa inteso come blocco che paralizza l’azione é totalmente contrario al messaggio di Cristo. Infatti, il peccatore (tipo l’assassino) dovrebbe capire il proprio errore e andare avanti con gioia, fare del bene ed essere sicuro che, così, si é comunque guadagnato il Paradiso.

            Anche qui, la Chiesa (=persone umane) ha giocato sopra questi concetti. Ha creato falsi peccati (specialmente legati alla sfera sessuale, dove l’istinto é più forte), ha introdotto il passaggio della confessione obbligatoria e ha cominciato a sventolare lo spauracchio dell’Inferno. Con due risultati:
            1. i fedeli diventano dipendenti dalla Chiesa e non da Dio, perché per “salvarmi” devo necessariamente confessarmi da un prete cattolico
            2. l’ipocrisia trionfa, perché per “salvarmi” sono sufficienti un paio di riti e di formule vuote, come la messa e la confessione. Poi, una volta, fatti questi riti, posso comportarmi di nuovo come cazzo mi pare, tanto la prossima volta mi confesserò.

  5. Priapus

    Forse Cagliostro intende parlare di spiritualità, ed allora si può andar d’accordo, ma le religioni han sempre portato stragi e sciagure.
    Persino Caterina da Siena perchè l’hanno canonizzata e proclamata patrona d’Italia?
    Per aver riportato il Papato in Italia? Come dicevo, solo sciagure!!!

    Rispondi
  6. DOC

    Stavo per pubblicare un link per discutere sulla profondità culturale dei fasciolici integralisti di questa famosa pagina FB, qnd ho visto che era molto attinente a questo articolo:
    https://www.facebook.com/photo.php?fbid=544179538942379&set=a.312118242148511.95201.311563625537306&type=1&theater

    Ovviamente il fasciolico tipo ritiene il suo essere maschio dominante alpha come la strategia migliore per intraprendere l’accoppiamento con l’esemplare femmina, dimenticando classe cultura stile ed educazione che la razza umana ha acquisito nei millenni: se ti passa una gnocca devi fissarla squadrarla e sbavarle dietro sennò sei gay. non è uno scherzo è quanto affermano più volte nella pagina!!

    Quale donna non può non amare l’atteggiamento da morto di figa, segaiolo in piena acne adolescenziale che il fasciolico sfoggia per il corteggiamento??

    Rispondi
      1. faunita

        Il che spiega perché il “maschio alfa” medio non ha una donna dai tempi della pubertà, anzi spesso non sa manco com’è fatta una donna… Beh, grazie al cielo noi donne già da un pezzo abbiamo iniziato a boicottare il maschio alfa “mi piace avere qualcuno da trattar male” con durate record di 3 minuti dai preliminari al bidet e cervello gorilla o…. Oddio, è anche vero che poi dietro ad ogni maschio alfa c’è sempre Mammina che lo consola, gli fa i grattini sulla schiena e gli dice che le ragazze sono davvero cattive…. http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yahoo.gif

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  7. Priapus

    Giustissimo, non si può pretendere di scopare per scopare, cosa che non è neanche appagante; deve essere il culmine di un percorso fatto di affetto, tenerezza, sessualità, ma anche reciproco rispetto. Altrimenti ci riduciamo come gli animali che rispodono all’istinto, ma solo nella stagione dell’estro, o quando il prete ti dà il permesso.

    Rispondi
    1. Remo

      Per quanto mi riguarda si può anche scopare per scopare, senza vederci nulla di animalesco, e a parte il fatto che siamo animali, non dovremmo farci coinvolgere dalla sterile retorica cattoclericale usata per definire artificiosi confini tra il morale e l’immorale su fatti del tutto naturali.

      Rispondi
      1. StevenY2J

        Sono d’accordo con Remo. Personalmente, preferisco il sesso inquadrato in un contesto di amore, rispetto e affetto reciproco (non necessariamente un legame indissolubile tipo matrimonio). Tuttavia, ogni persona dev’essere libera di comportarsi come preferisce e anche di avere rapporti sessuali “tanto per”. Non ci vedo nulla di scandaloso né, tantomeno, di contro natura.

        L’unico limite é il solito rispetto della legge. Ecco perché la pedofilia non può che essere condannata. Ed é il semplice concetto che non capiscono i soliti “ultras” cattolici che, facendo di tutta un’erba un fascio, mischiano allegramente (e stupidamente) omosessualità, transessualismo e pedofilia.

        Rispondi
    2. Faggot79

      Beh, ti sei dimenticato di aggiuncerci “secondo me”.
      Amare, in fondo, è una scelta. Eiaculare no. Eiaculare è un bisogno al quale tutti, in un modo o nell’altro, dobbiamo dare soddisfazione.
      Poi è vero che la società umana solitamente ci ricama sopra un percorso di affetto, tenerezza, etc. e va bene così. Purché si comprenda che queste cose sono il mezzo e non il fine.

      Rispondi
  8. Remo

    Ma il nostro cioelante commentatore dov’è finito ? E’ durato giusto il tempo di dare a Cajon modo di scrivere la sua ennesima cretinata; inoltre le sue stesse risposte hanno del surreale con questo continuo fintotontismo non inquadrando volutamente le risposte di Cagliostro nel senso delineato dal commento cui sono di risposta.

    Rispondi

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