Prendo spunto da questo interessante articolo dei Nostri:
a firma di un ispiratissimo Bruno Volpe.
La pratica pastorale ha detto il contrario. Una dimostrazione che per fare bene il sacerdote non è necessaria una cultura enciclopedica, non è indispensabile sapere senza limiti di teologia: basta applicare con scrupolo la legge dell’amore.
Sono in piena comunione con Volpe, ma sarebbe interessante un approfondimento tra l’applicazione della cultura dell’amore e la non indispensabilità della conoscenza senza limiti della teologia. Abbiamo noiosamente letto le sparate teologiche del Prof. Carletto accompagnate da tutto ciò che rinnega l’amore: razzismo, omofobia, superba autoreferenzialità, invidia e cupidigia solo per citarne alcuni. I contenuti di Pontifex sono l’antitesi di questo curato sulla bocca di tutti gli emeriti di questa prima settimana di agosto.
Dedicava alla sua funzione di prete ore e ore. Predicava e amministrava i sacramenti. Non andava per piazze e paesi a fare cortei o comizi, non girovagava presentando libri, mostre, cataloghi e festival (come tanti sacerdoti oggi)
E’ un riferimento a Don Stanzione? Mi compiaccio per questa velata autocritica.
Ehm.. Davide, no, non ci siamo!
Dunque, i pontimostri non hanno bisogno di farsi autocritiche e neppure di amare, queste “supreme emanazioni divine non secolarizzate ” sono giá perfettissime..
le regole, le leggi e le critiche valgono solo e sempre….per gli altri!
Io sono un’anima candida
..piacere, fratello!
Ma Don Strazio è ancora parte del sito Pontifesso? Hanno mia chiarito i rapporti tra MSMA, sito Pontifesso, associazione degli amici del sito Pontifesso …. Bah! 😀
Non so se sono più scandalizzato dall’articolo che di fatto è un’autocritica inconscia o per avere letto che per commentare è necessario registrarsi al sito (per carità, sacrosanto diritto) ed effettuare una donazione una tantum “utile esclusivamente al mantenimento dei costi del database “commenti””