Immaginiamo la gioia di Brunello. Proprio ieri compariva nella bella homepage Pontifessa l’ennesima (inutile) intervista all’emerito Pierro, con le solite (inutili) esternazioni di un anziano pensionato riportate dal bravo giornalista di Murat. Occorre ricordare che il nostro giornalista cattolico non secolarizzato preferito ha molte caratteristiche in comune con quello stalker arrestato circa l’anno scorso in flagranza di reato a Bari.
Tornando al Pierro, da oggi potremo definirlo anche pregiudicato. Il Pierro è stato infatti condannato a 10 mesi (che ovviamente non sconterà mai combinando l’indulto con la sua veneranda età) per una truffa ai danni della regione Campania. La truffa è un reato, ben delineato dall’articolo 640 del codice penale. Ed essendo il Pierro condannato, si può tranquillamente affermare che eSSo sia un pregiudicato.
Siamo certi che Bruno Volpe gioirà. Ma occorre prestare attenzione per individuare la ragione della gioia di BV. perchè la condanna arriva dopo il ridimensionamento delle accuse. Il Pierro infatti è coinvolto in una complessa indagine che ruota attorno alla ristrutturazione di un edificio (Angellara Home) che nasce come colonia marina e viene trasformato, grazie agli agganci del Pierro con l’amministrazione pubblica di Salerno, in un hotel a tre stelle. Le richieste dell’accusa erano pesanti: due anni per il Pierro, cinque per un suo complice. I reati contestati molteplici e preoccupanti: dalla truffa aggravata alla tentata truffa, dal falso in atto privato all’abuso d’ufficio, fino all’abuso edilizio. Alla fine il tribunale ha scelto di condannare il Pierro “soltanto” per la truffa. Ecco l’unica ragione che può giustificare la gioia di Brunello.
A questo punto ci domandiamo se Brunello sceglierà di continuare ad intervistare il pregiudicato Pierro oppure se ne rinnegherà i contributi relegandolo nel dimenticatoio che meriterebbe. Quale che sia la sua scelta, si tratta comunque di un autogoal. Perchè infatti siamo tutti in attesa di spiegazioni (magari una bella intervista) circa i rapporti tra Bruno Volpe e BV, lo stalker di Murat. Anche BV è un pregiudicato. Scegliere di dare spazio al pregiudicato Pierro e non al pregiudicato BV sarebbe un gesto di vera discriminazione da parte di Brunello nostro. E noi tutti sappiamo quanto eSSo detesti ogni forma di discriminazione (o quasi). La scelta invece di non dare spazio al Pierro potrebbe far scattare l’accusa agli amici Pontifessi di “cattofobia” e di discriminazione religiosa.
Attendiamo (senza trattenere il fiato) le prossime mosse di Brunello.
E vi rimandiamo alle seguenti pagine per approfondire la figura del pregiudicato Pierro.
http://www.positanonews.it/articoli/80033/angellara_condannato_larcivescovo__pierro.html
[UPDATE]
Con molti giorni di ritardo, il buon Pierro alza il crapino, per tramite del caro Brunello. Il bravo giornalista di Murat sceglie dunque di lasciare la parola al pregiudicato Pierro. Sceglie dunque di discriminare e ghettizzare il famoserrimo Stalker di Murat, quel mitico BV avvocato 50enne che venne “beccato” mentre molestava una fanciulla che avrebbe potuto essere sua figlia.
Il pudore ed il contegno suggeriscono a chi ha appena subito una condanna di meditare in silenzio. Invece il buon Pierro, forse “istigato” dal caro Brunello, sceglie di commentare la sentenza (ricordiamo: una condanna a 10 mesi di carcere che non sconterà mai) ruggendo come un pulcino. O forse pigolando come un leone.
Sono vittima di una campagna di calunnie, di falsità, di cattiverie. Comunque, ai miei accusatori, nel complesso è andata male ed ora avvierò tutte le azioni di risarcimento danni contro chi mi ha infangato, nella Chiesa e sui giornali, non finisce qua
Vittima di una campagna di calunnie? Dopo una condanna a 10 mesi? Vittima? Davvero un bel modo di essere vittima, caro Pierro! E chi sarebbero questi cattivoni accusatori a cui “nel complesso è andata male”? Non è dato saperlo. Non vengono esplicitate delle accuse chiare. Si rimane nel torbido, nel vago.
Così come torbido e vago è il messaggio davvero degno dei migliori capomafia che segue le precedenti esternazioni:
La verità è che ho pagato il fatto di essere salernitano, qualcuno, sia a Salerno che a Roma non voleva”. A Roma? “sì, a Roma, intendo Santa Sede”.
Cospirazioni e complotti come piovesse, dunque, secondo il pregiudicato Pierro. Sembra di sentire il ladro di galline (o lo stalker) che, arrestato in flagranza di reato, strepita ed urla contro il giudice, accusandolo di essere parte di un complotto. Di solito questi ladri di galline (o stalker) maldestri vengono poi portati in ospedale per un adeguato trattamento sanitario volto a dissipare le manie di persecuzione. Che il Pierro stia cercando un biglietto di sola andata per il reparto psichiatrico dell’ospedale di Salerno? Posto davvero bizzarro l’ospedale di Salerno, viste le infermiere che vi lavorano e che vengono qui a lasciare i loro “messaggi”… Scrive poi ancora il Pierro (per tramite di Foxy):
“tutto nasce da invidia per il villaggio San Giuseppe che io ho progettato e regolarmente portato a termine. Dava forse fastidio la sua funzione di baluardo della carità. I traguardi sociali del vescovo davano fastidio dentro Salerno, si pensava fosse solo ricerca di gloria e non hanno capito che era un’opera utile e bella. Così sono circolate voci, calunnie, cattiverie, invidia, anche tra confratelli”.
Poi la stoccata contro Roma:
“se a Salerno questo può essere naturale, la cosa che mi ha colpito è stato l’ostracismo di alcuni confratelli importanti a Roma. Loro addirittura, per motivi personali, non volevano che il Papa Giovanni Paolo II visitasse Salerno e la mia struttura”.
Non sappiamo come descrivere l’imbarazzo che ci procura una persona che parla di se stessa in terza persona.. A parte questo, siamo alle solite figure retoriche dei complottardi di bassa lega. RIbaltamento della realtà, individuando connessioni tra puntini che esistono solo nella mente del complottardo di turno. Prove a sostegno di queste teorie? Nessuna: solo le parole del complottardo stesso.
Il Pierro riesce addirittura ad individuare i due cospiratori, i due pupari che ordiscono complotti contro le sue opere di carità. E non si fa problemi a sparare “in alto”. In perfetto stile complottardo. Di nuovo, senza prove e senza documenti il Pierro sentenzia:
la Segreteria di Stato si mise di traverso e tentò persino di scavalcare il Papa, storia vecchia e forse nuova anche nei nostri tempi. So che due importanti elementi di Curia allora erano contro di me, Sodano e Re
Ecco dunque i colpevoli: Giovanni Battista Re ed Angelo Sodano.
Beh il buon Pierro ha coraggio da vendere. Stiamo a vedere se si tratta del canto di un cigno stanco, emeritamente destinato all’oblio ed in cerca di visibilità mediatica.
Riportiamo l’imbarazzante conclusione del brano di Brunello. Imbarazzante perchè il Pierro si scaglia violentemente contro la sentenza che lo vede condannato ed arriva a sovvertire la realtà dei fatti.
Ora che cosa farà?
“vista la decisione che di fatto ammette che truffa non c’è stata, appropriazione indebita neppure, agirò civilmente per il risarcimento dei danni all’immagine contro chi nei media mi ha infangato. E’ una questione di giustizia”.
Pierro e Brunello: contenti voi…
La fonte della flatulenza.
http://www.pontifex.roma.it.nyud.net/index.php/interviste/religiosi/12406-mons-pierro-io-vescovo-vittima-di-calunnie-e-di-falsita-ostacolato-in-casa-ma-anche-a-roma-da-qualche-pezzo-grosso
Mi permetti una piccola “correzione fraterna”? Non c’è bisogno di scrivere “reato penale”, è sufficiente reato visto che il reato esiste solo in ambito penale e non esiste il reato civile…
Riguardo al resto approvo, quoto e condivido!
Stante l’abissale distanza tra la tua preparazione e la mia preparazione, provvedo ad incorporare il chiarimento… 😀
Il caro Brunello ha deciso di dare spazio alle dichiarazioni di Pierro. Che cerca di buttare tutto in caciare, inventando inesistenti complotti ai suoi danni… Quanta pochezza!
“Vista la decisione che di fatto ammette che truffa non c’è stata, appropriazione indebita neppure, agirò civilmente per il risarcimento dei danni all’immagine contro chi nei media mi ha infangato. E’ una questione di giustizia”.
Ma allora per che cosa sarebbe stato condannato a dieci mesi di galera, per fancazzismo? Il Volpe e il Pierro, li adoro!