È la fine del mondo ma non è la fine del mondo…

Secondo i primi cristiani l'apocalisse sarebbe avvenuta quando i pianeti avrebbero avuto una determinata configurazione, travisando così i barbari e i greci. O così almeno dice Celso alla faccia dei PontifeSSi...

Io sono il Primo e l’Ultimo e il Vivente. Io ero morto, ma ora vivo per sempre e ho potere sopra la morte e sopra gli inferi.

Apocalisse di Giovanni 1,17-8

“Regina del Cielo – sia tu Cerere ristoratrice madre originaria delle messi […] sia tu invece Venere celeste[…] sia tu la tremenda e notturna Proserpina che con il triforme aspetto reprimi le sortite degli spettri e tieni serrati i battenti degli inferi […] restituisci me al mio Lucio […]” […] “Eccomi Lucio, sono qui, commossa dalle tue preghiere, io madre dell’universo, origine e principio dei secoli, la somma fra i Numi, regina dei Mani

Le Metamorfosi o l’Asino D’Oro liber XI 2-5, Apuleio.

Ed eccoci qua: onestamente, i cari Coinquilini non se la prendano a male, ma sarei arcistufo di trovarmi a ogni pie’ spinto tentativi di confutazioni di una credenza da partre di Carletto e co. cui altrimenti fanno le veci quando qualcosa non gli va giù, vedi qui le considerazioni su San Agostino d’Ippona e i terremoti. E sì: sto parlando delle apocalissi.

Quelle maledette apocalissi: in pratica non sono predizioni ma elenchi di cose che dovrebbero accadere, non indicano la fine imminente ma solo l’ennesima teofania ad essa coincidente – qualcuno mi spieghi come questo dovrebbe negare quello -…

E così pare sia scritto pure nell’esimo libercolo di CidiPino e di un’altra persona che non palesa il ma lo nasconde dietro un nick contravvenendo così alle consuetudini del primo, o almeno così c’è dato sapere da ciò che eSSo stesso ivi scrisse. Ma torniamo al libercolo senza pontificare ulteriormente sugli autori: ecco come eSSi piuttosto ingenuamente ne fanno pubblicità sul loro bel sito:

L’escatologia degli “ultimi tempi” o del “ritorno di Cristo” ha, da sempre, affascinato la discussione nella Chiesa che, in ogni secolo, ha  tentato di interpretare e dare voce alle profezie contenute nella Sacre Scritture, così come anche alle profezie di Santi e Mistici seppure, queste, non hanno mai vincolato la Chiesa, né obbligato i fedeli, a ritenerle come dottrine.

In pratica, secondo i suoi stessi canoni sempre pronti ad appellarsi al Magistero, questo argomento sarebbe di poco conto… in quanto appunto tralasciato tra quei dogmi che tanto adora. Ci si chiederà allora come mai abbia sovente dedicato molti articoli in tema in modo più o meno esplicito. Purtroppo non c’è dato sapere, seppur si possa facilmente immaginare.

D’altra parte, la promessa stessa di Gesù Cristo, del Suo imminente ritorno, ha sempre sollecitato i Cristiani e le sue comunità, a quell’essere “vigili e attenti per farsi trovare pronti”. Nel corso dei secoli c’è sempre stato chi, tuttavia, ha fatto di questa escatologia una sorta di profezia apocalittica dove, per apocalisse, non si intende più la vera gioia di Gesù che ritorna glorioso e vincitore, Giudice e Consolatore dei giusti come è davvero riportato nella autentica Apocalisse di san Giovanni, ma piuttosto una specie di fine del mondo con date alternate che sempre hanno fallito nelle loro profezie.

Come detto prima: qualcuno mi spieghi la differenza tra un Giudizio Universale necessariamente purificatore e una purificazione universale. Poi, perché quella storia del ritorno continua a suonarmi come una blanda copia delle promesse Krshnaite sulla Dottrina dell’Avatara?

per mio potere magico. Infatti, ogni volta che l’ordine viene meno, o discendente di Bharata, e che il disordine prevale, allora appunto, io stesso produco me stesso. Per la protezione dei buoni e la distruzione dei malvagi, per ristabilire l’ordine, di età in età , io vengo all’esistenza.

Bhagavadgita; Canto IV, 6-8.

 Senza dubbio che il ritorno del Cristo deve metterci nel cuore un atteggiamento di sacro timor di Dio, ma non dobbiamo fare di questa apocalisse l’ennesimo film di fantascienzahollywoodiana o della becera superstizione.

Curioso che le d’altro canto le fonti più antiche su questo smentiscano Carletto in pieno, diceva in fante il demistificatore Celso alle prese coi primi cristiani (invero assai più simili a degli esseni-giudei paganizzanti a sentirlo):

Riguardo al diluvio o alla conflagrazione universale, hanno frainteso quanto dicono su questi argomenti i Greci o i Barbari. E proprio per aver frainteso queste affermazioni, è venuto loro in mente che conflagrazioni universali e diluvi si verificano secondo cicli di lunga durata e secondo certi ritorni e congiungimenti di astri; e che dopo l’ultimo diluvio, quello di Deucallione, il periodo ciclico secondo l’avvicendamento universale richiede una conflagrazione. Questo li ha portati ad affermare, sulla base di un’opinione erronea, che Dio scenderà sulla terra portando il fuoco a mo’ di carnefice

Discorso Vero IV fr. 11 citato da Origene nel Contra Celsum

Curioso come questa opinione ricalchi quella di Berosso, il sacerdote del risorto Ba’al-Marduk e narratore delle gesta di Oannes, i cui attributi civilizzatrici e inerenti all’acqua ricordano tanto il preannunciatore del Messia:

Berosos, qui Belum interpretatus est, ait ista cursu siderum fieri; adeo quidem affirmat, ut conflagrationi atque diluuio tempus assignet: arsura enim terrena contendit, quandoque omnia sidera, quae nunc diuersos agunt cursus, in Cancrum conuenerint, sic sub eodem posita uestigio, ut recta linea exire per orbes omnium possit; inundationem futuram, cum eadem siderum turba in Capricornum conuenerit. Illic solstitium, hic bruma conficitur: magnae potentiae signa, quando in ipsa mutatione anni momenta sunt.

Naturales Questiones III 29,5, Seneca

Per inciso, questa nozione parrebbe essere già stata acquisita da Platone senza particolari nozioni immanentiste di stampo prettamente Babilonese:

Nondimeno è possibile capire il numero perfetto che deve compiere l’anno perfetto quando tutte le otto rivoluzioni prendono la medesima velocità e ritornano al punto di partenza secondo la misura del cerchio dell’identico che procede in modo costante

Timeo 39d

Tornando al discorso principale, penso basti la primissima affermazione a smentire il Nostro. Il che lo pone in una situazione perlomeno scomoda.

Questo libretto non ha alcuna pretesa se non di rendere un servizio a quanti, con cuore puro e fede sincera, oggi si domandano se davvero i “segni dei tempi” raccontati nelle Scritture sono i nostri tempi, e fin dove possiamo spingerci nell’uso(?) delle profezie e come comportarci.

Profezie? Si decidano: sono i non sono imminenti questi avvenimenti secondo loro? Al solito, l’ennesimo tentativo di avere la botte piena e la moglie ubriaca…

Il testo non esaurisce l’argomento, ma offre molti spunti di riflessione a riguardo soprattutto del nostro essere cristiani, interrogarci se davvero, alla domanda del Signore “ma il Figlio dell’uomo quando verrà sulla terra, troverà ancora la fede nell’uomo?” possiamo rispondere affermativamente.

Sulla base di cosa poi non è dato saperlo, sempre non si vogliano far coincidere quelle profezie con questo tempo in barba a tutto il discorso precedente. E qui ci starebbe bene una bella citazione di Celso sulla fede preconcetta…

E ricordarci sempre che se anche il tempo che viviamo non è forse questo “ultimo” tempo, per noi che lo viviamo, deve esserlo per preparaci al nostro personale passaggio da questo mondo all’altro, e confidare nella bontà del Signore senza dover rincorrere immagini false del Cristo.

Palese modo di sviare l’argomento: a questo punto tanto valeva intitolare il libro L’Apocalisse e l’Aldilà o kitsherie consimili. Almeno non si ingannava il lettore proponendogli un testo con un titolo non attinente.

Il piccolo ed economico testo offre una visione equilibrata della fine del mondo, dell’arrivo dell’anticristo e dei “segni dei tempi”; nulla di profetico o di catastrofico, ma solo una corretta esegesi della Scrittura, circa l’argomento “FINE DEL MONDO”.

Ed ecco che si ricontraddice nuovamente. Al suo solito.

Procedendo a ritroso troviamo invece una strana coincidenza tra l’opinione del caro creazionista Giorgio Mastropasqua e quel che eSSo scrive sempre alle conclusioni intendendo abbassare l’età della Terra sempre più:

E’ importante mettere in rilievo il fatto che entrambi gli effetti di dispersione della polvere, siano previsti nell’arco di meno di 100.000 anni dalla formazione planetaria.

E allora come parlare di miliardi di anni?

E prima ancora

Forse 9.000 anni sono pochi per la Terra?

Non lo sappiamo, ma sappiamo che i fatti geologici indicano sempre una Terra molto giovane, una Terra creata direttamente da Dio in perfetta linea con le Verità rivelate nella Bibbia.

Palese che con queste millanteria eSSo voglia accorciare l’età dell’ipotetico migliore dei mondi alla strana cifra di Settemila Anni, o meglio Seimila secondo una concezione più Agostiniana. A sua volta però legata maggiormente con l’età dell’Universo intero. Tolta questa aporia, notiamo ancora una strana coincidenza di queste cifre con quanto sostengono i Persiani di epoca ellenistica-alessandrina, a ulteriore riprova di come i Nostri debbano cortesemente evitare di prendere troppo alla lettere ciò che in altri tempi si sarebbero dette superstizioni erronee e travisate:

anche i Persiani hanno creato molti miti sui loro dèi: e io ne voglio raccontare alcuni. Horomazes, nato dalla luce più pura, e Arimanios, nato dalla tenebra, sono rivali. Horomazes creò sei diversi dèi: il primo della bontà, il secondo della verità, il terzo del giusto ordine; gli altri tre sono artefici della sapienza, l’altro della ricchezza, l’ultimo dei piaceri che nascono dalle nobili attività. Anche Arimanios creò sei demoni, diretti antagonisti degli dèi di Horomazes. Quest’ultimo si fece tre volte più grande, e si allontanò dal sole tanto quanto il sole dista dalla terra, costellò il cielo di stelle, e ne pose una a guardia e custode di tutte le stelle: Sirio. Creò altri ventiquattro dèi, e li depose in un uovo. Ma i demoni creati da Arimanios, ventiquattro anch’essi, riuscirono a bucare l’uovo, e da allora il bene e il male furono mescolati. Ma verrà il tempo – è fissato dal destino – che Arimanios, l’apportatore di peste e fame, sarà necessariamente annientato dai mali stessi da lui creati, e scomparirà. La terra sarà pianeggiante e uniforme, ed esisterà una sola vita, una sola cittadinanza e una sola lingua per tutti gli uomini, finalmente beati. Teopompo afferma del resto, seguento le dottrine dei magi, che per tremila anni il potere dei due dèi si alternerà, mentre nei tremila successivi si faranno la guerra e uno distruggerà il potere dell’altro: alla fine Ades dovrà soccombere, e gli uomini troveranno la felicità, non avranno più bisogno di mangiare e non proietteranno più ombra. Il dio che avrà fatto tutto questo potrà finalmente riposarsi per un certo periodo di tempo, non molto lungo per un dio, ma corrispondente, diciamo, al nostro sonno. Questi sono i caratteri della mitologia dei magi.

De Iside et Osiride 370b-c

Fonti disaminate:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/libri/35-libri-cattolici/11984-in-tutte-le-librerie-il-tascabile-qil-ritorno-di-cristoq-di-ldcaterina63-e-carlo-di-pietro, qualsiasi recente testo di Mastropasqua sull’evoluzione, non ultimo la recente infornata: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/11946-creazionismo-un-mondo-giovane-e-le-comete

Fonti della disamina:

  • Metamorfosi o L’Asino d’Oro, Apuleio; Torino 2010 (a cura di A. Fo)
  •  Bhagavadgita; Milano 2008 (a cura di A. Ensoul)
  • Discorso Vero, Celso; Milano 1987 (a cura di G. Lanata)
  • Naturales Questiones, Senecahttp://www.thelatinlibrary.com/sen/sen.qn3.shtml
  • Timeo, Platone; Milano 1994 (a cura di G. Lozza)
  • Iside e Osiride, Plutarco; Milano 2009 (a cura di D. Del Corno)

2 pensieri su “È la fine del mondo ma non è la fine del mondo…

  1. admin

    Egregio FSM, dietro la misteriosa ldcaterina63 si nasconde null’altro che una devotissima donna. Trovi qualche suggerimento in questo nostro precedente:
    http://pontilex.org/2012/04/il-buongiorno-degli-amici-pontifessi/

    Aggiungo una mia piccola ed inutile riflessione su una frase:
    Il piccolo ed economico testo offre una visione equilibrata della fine del mondo

    Ma i Pontifessi non erano quelli che facevano opera di apologetica gratuitamente? Ora si scopre che la salvezza passa attraverso il pagamento di una tassa… Banali e ridicoli.

    Per tutto il resto: l’autocontradditorietà del Maldestro è ben nota. Fa piacere constatare che è talmente abbondante da soverchiare qualsiasi argine. Anche quello della misteriosa ldcaterina63 😉

    Rispondi
    1. FSMosconi Autore articolo

      Eilah svolazzante Admin!
      Visto che è da un po’ che non scrivo e visto che volevo più puntare sulle fonti note e non interne per non apparire autoreferenziale mi son in effetti scordato di vedere chi fosse costei: grazie per la dritta!

      Per tutto il resto: l’autocontradditorietà del Maldestro è ben nota. Fa piacere constatare che è talmente abbondante da soverchiare qualsiasi argine.

      Fosse poi la prima volta.
      Ad ogni modo il Nostro, altrimenti detto esperto di patristica, pare aver scordato l’Origene sopraccitato: sarà che non fosse stato abbastanza tradizionalista?

      Rispondi

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