Prima tracciate le curve che vi servono, poi trovate i punti che corrispondono.
Legge di Murphy
No: non ci siamo proprio. Ancora gli stessi errori. Di nuovo, di nuovo e ancora di nuovo. Non impara, è duro di comprendonio o cocciuto come un mulo questo sì. Ma vediamo un po’ perché:
Sul solito articolo che definire Ad Hominem è un allegro eufemismo, troviamo anzitutto la risposta a Pao, che sorvolo dacché non mi compere. O forse sì? Notiamo appunto un’esegesi corretta dottrinalmente ma logicamente stridente con… i termini. Di nuovo!
Maria non può essere accostata alle gesta di Maometto, in quanto sposa virginale. Ossia: fu data promessasposa a Giuseppe, tanto che i due anche dopo il preliminare di matrimonio, vivevano castamente. Maria, dopo l’Annunciazione, (non conosco uomo, dice) rimase in serie ambasce, perché se avesse detto a Giuseppe che era gravida questi l’avrebbe ripudiata e sarebbe stata lapidata. Padre Larranaga scrive un bel libro che ci propone: Il silenzio di Maria. In quanto a Giuseppe, costui fu uomo giusto, pur tentato dal ripudio, obbedì ad un angelo che gli rivelava la natura virginale della gravidanza. Dunque, la nostra beneamata amica o amico, del Vangelo non ha capito assolutamente nulla. Resta la pietà cristiana per questo essere squallido, degno di morte spirituale, che arriva a offendere la Madonna.
Vero, la Profezia di Isaia parla di una Vergine, no? Ma anche no: come fa notare GG il passo si riferisce ad una fanciulla, utilizzando il termine Almah che, appunto, letteralmente significa “fanciulla” e solo fanciulla com’è stato tradotto in tutte le altre circostanze (che poi la Dei Settanta abbia potuto tradurre con parthenos o con kore fa poca differenza per via della questione dell’Hebraica Veritas).
E per quel che concerne i fratelli? Oh, ma che importa: non ci sono, no? Son solo cugini figli di Salomè. No?
Be’, i dubbi vengono se si considerano alcuni piccoli dettagliucci:
- Salomè in ebraico significa sia pace che sostituire, e visti i dettagli che ci fornisce Giacomo Minore il dubbio che sia un alias di Maria madre di Gesù e Maria Cleopa viene: http://it.wikipedia.org/wiki/Salom%C3%A8_(nome)
- Giovanni minore detto d’Alfeo viene definito anch’egli Cleopa (Cleofa) e ἀδελφός di Gesù cioè fratello.
- Taddeo viene definito figlio di Alfeo nell’apocrifo di Giuda – Lettera di Giuda – ma nel Vangelo di Marco – il più antico e quello da cui hanno tratto spunto tutti gli altri Matteo escluso – si definisce fratello di Giacomo d’Alfeo detto il Minore, anch’egli definito ἀδελφός.
- Il nome completo di Tommaso sarebbe Giuda Didimo Tommaso, che tradotto letteralmente significa Juda/splendente (ebr.), gemello (gr.), gemello (ebr.). Ora, è strano perché di questi, solo Giuda può essere definito un nome, e tale nome è anche proprio dell’Escariota. Guarda caso questi era fratello di Giacomo Minore Cleopa. Per di più il suo titolo Escariota può sì tradursi di servitore o sapiente ma solo se lo dividiamo in Ish Kariot o Isk Arioth motivo per cui per accettare quella resa greca non sussisterebbe. Piuttosto troviamo il termine tutto intero quando prendiamo il termine ebraico che designava gli Zeloti: -S-q-r-t-, per altro la sua origine di Cana è un po’ dubbia in quanto dapprima il termine fu accettato come resa in greco koinè dell’ebraico qana, altro titolo degli Zeloti, e solo poi venne più comodamente tradotto con di Cana o il cananeo.
Quindi in tutto questo marasma quindi possiamo identificare almeno 3 fratelli. Un problema? Certo, ma fortunatamente non mio…
Ma adesso vediamo una cosa ben più grave:
Tema ebrei: qualche verginella ignora che i fratelli maggiori (detestabile termine) furono deicidi, colpa collettiva (come dice San Giovanni Crisostomo Vescovo e dottore della Chiesa) , ed oggi ancora non si sono convertiti (leggasi escatologia sulla Parusia). La maledizione biblica non é invenzione di nessuno e piaccia o meno, se la sono cercata.
Non mi risulta che il concetto di colpa collettivo sia ancora attuale nella dottrina cattolica ufficiale, basti leggere il Catechismo: http://it.wikipedia.org/wiki/Deicidio#Teologia_cattolica.
Ora però arriviamo ai problemi di lingua vera e proprie, e cioè delle definizioni palesi. Troviamo infatti in un’altro articolo una strada definizione Brunelliana di laicità:
Pochi osano riconoscere che la laicità ha creato scompiglio e che dare a Cesare e a Dio quel che é di Dio, non significa ricreazione, ma al contrario riconoscere certamente la legge in terra, ma sottometterla a Dio.
Se non fosse una petizione di principio riderei. Organizziamo questa idiozia a punti:
- laicità è dare a Cesare e ad Dio…
- Quel ch’è di Dio
- implicito: tutto è di Dio
- La prima premesse è scorretta perché la legge di Cesare non sottostà a Dio
- implicito: perché tutto appartiene a Dio
- La prima premessa sarà vera quando Cesare accetterà che tutto appartiene a Dio
Come si può notare il tutto verte palesemente su un unico cardine non dimostrato, messo lì come fosse ovvio. Una posizione a priori diciamo, non certo una definizione.
Difatti per laicità correntemente s’intende:
La parola laicità, in senso politico e sociale, denota la rivendicazione, da parte di un individuo o di una entità collettiva, dell’autonomia decisionale rispetto a ogni condizionamento ideologico, morale o religioso altrui.
http://it.wikipedia.org/wiki/Laicit%C3%A0
Quindi la laicità non potrà mai essere come Bruno intende.
E da qui la sua avversione verso questo concetto da chi, come lui, sogna il ritorno di uno Stato, anzi meglio: Regno/Regime Teocratico…
Detto questo si spera che Brunello abbia capito. Almeno stavolta…
Fonte delle imprecisioni: http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/9518-blasfemano-anche-contro-maria-che-pena e http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/9522-riconosciamo-il-primato-di-cristo-re
“Non impara, è duro di comprendonio o cocciuto come un mulo questo sì”
….forse perché non l ha portato la cicogna! Sua madre l ha trovato in un campo di zucche..la notte di Halloween!!! ):D