Somiglianze…

Pensate che io sia venuto a portare la pace sulla Terra? No, vi dico, ma la divisione! D’ora innanzi, in una casa […] si divideranno […] il padre contro il figlio, la madre contro la figlia

Luca 12

I giovani uomini di Uruk erano angustiati nelle loro abitazioni: “Gilgamesh non permette che il figlio stia con suo padre” Essi dicevano “Giorno e notte il suo comportamento è oppressivo. […] Non permette alla fanciulla di stare con suo marito”

Epopea di Gilgamesh, Tavola 1 55,9-60,3

Strane strane somiglianze. Già, strane. Strano che i PontifeSSi invochino la Madonna per un fatto di Guerra, di cui ha già discettato a sufficienza Gaber, come gli epigoni orientali parlando di Anat, Nergal o Istar o il guerriero Attar.

Questo è il punto: ma la Madonna ha degli avatar all’occorrenza? Madonna di Fatima, di Medjogorje, del Sacro Cuore… e così via. Ma queste sono ancora comprensibili, nella visione in cui s’è sostituita a Cibele, Atena, Nike. Ma della Vittoria Guerriera? Una doppia natura?

Be’, come fatto notare neanche suo figlio pare averne una, e non solo psicologicamente, se si considera la stranezza del Didimo Tommaso (gemello gemello, tradotto rispettivamente in greco e in aramaico) e Bar-Abba (figlio del Padre). Ma sin qui la cosa non va oltre il non-esplicito. Stavolta però è palese.

Iniziamo da Anat:

Dea talmente cruenta da riuscire a uccidere per breve tempo Mot lì dove Ba’al aveva fallito, definita a più riprese Vergine e Madre di tutti i Viventi, chiamata anche La Dea, El-a-th. Insieme ad Atargis/Atar’atah placarono la furia di Ba’al verso gli altri déi. Cosa piuttosto curiosa, così com’è curioso che taluni tradizionalisti invochino la Stella del Mattino, che a titolo informativo è anche l’eponimo di Gesù nell’Apocalisse, quando i tempi sembrano maturi. E qui è uno. Altresì strano che essa sia principalmente Marte ma inficiato con un altro pianeta interno – la Lucente Stella del Mattino e della Sera appunto – che spiega questo suo lunatismo.

Passiamo poi ad Istar:

la cosa lascia il tempo che trova, basti pensare che il suo simbolo (una stella ad otto punte inscritta in un cerchio) è diventato altresì simbolo di Maria. La Stella Maris mediorientale però ancor più schizofrenica della sua controparte più sopra. Si pensi alla fine che ha fatto fare ai suoi innumerevoli fidanzati dell’Enuma Elish ma nel contempo all’innocenza che mostra quando si ritrova a dover essere salvata da Tammuz. La sua doppia natura è rappresentata in genere dalla barba che porta ma anche già solo da una variante del nome: Ash’tar, che riecheggia il maschile Attar, forte guerriero. Anche qui la troviamo come paredra di Ba’al, anche lui che torna dal Mondo Sotterraneo. Ma questo importa poco a fini della disanima. Più importante invece notare che suo marito sia celebrato sovente come Guerriero. Il che è tutto un dire.

Asherat:

Su Asherah non c’è molto da dire, invero non c’entrerebbe nulla se non ch’è anch’essa sposa di ba’al Zephon (Cavaliere dei Venti, titolo poi attribuito a Yhwh) ma altresì di un tal Yah/Jah/Yeho. Si potrebbe pure dire che sia la versione pacifica di Istar…

Anahita:

Madre del Dio mithra. Definita Vergine nell’iscrizione del tempio di Kangavar in Iran, risalente al 200 a.c.. Il suo nome significa altresì La Pura, dalla stessa glossa indoiranica che ha generato Saraswati. Sperando che le somiglianze tra Mithraismo e Cristianesimo siano note ai Nostri, non aggiungo altro, se non che ci sono buone probabilità che sia una sintesi di Anat e Asherath nonché, probabilmente, di Ishtar. A eSSi l’ardua sentenza.

E adesso, vi prego PontifeSSi, giustificate. Non datemi sempre ragione con un’imbarazzante silenzio…

Fonti:

Casus Scribendi: http://www.pontifex.roma.it/index.php/opinioni/laici/9072-7-ottobre-beata-vergine-maria-del-rosario, http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/9069-maria-antidoto-e-medicina-contro-le-insidie-del-diavolo-tra-lei-e-il-tentatore-inimicizia-bartolo-longo-la-forza-delle-sue-lacrime

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