(Ispirato all’ultimo editoriale di B.Volpe)
Prima della sconfitta alle amministrative ecco la sorpresa. I dati ISTAT forniscono il quadro completo di un Paese allo sfascio :
Nel contesto dei grandi paesi dell’Uem, l’Italia ha subito la maggior caduta del prodotto, insieme alla Germania, mostrando però, al contrario di quest’ultima, un recupero molto modesto.
In una prospettiva più ampia, nel decennio 2001-2010 l’Italia ha realizzato la performance di crescita peggiore tra tutti i paesi dell’Unione europea, con un tasso medio annuo di appena lo 0,2 per cento, contro l’1,3 per cento registrato dall’Ue e l’1,1 dell’Uem.
(Rapporto 2011 , pdf pag. 23)
Sotto il profilo della performance economica, ciò significa che nel corso dell’ultimo decennio l’economia italiana ha perso terreno in termini di produttività, cioè della quantità di valore aggiunto creata per unità di lavoro impiegata di conseguenza , oltre che per la crescita economica l’Italia si colloca in fondo alla graduatoria dell’Ue anche per la dinamica della produttività, tanto nel periodo 2001-2007 quanto per l’intero
decennio 2001-2010.
(Rapporto 2011 , pdf pagg. 28/29)
Nel biennio 2008-2009 il reddito nominale disponibile delle famiglie italiane è diminuito per sei trimestri consecutivi (dal quarto del 2008 al primo del 2010) , con una contrazione del 3,1 per cento nel 2009 e una flessione congiunturale dell’ 1,6 per cento nel solo secondo trimestre di quell’anno, punto di minimo del ciclo economico . In questo periodo, nelle altre grandi economie europee il reddito nominale è invece rimasto stabile o ha continuato a crescere lievemente.
(Rapporto 2011 , pdf pag. 34)
L’Italia, in particolare sconta un rapporto tra debito e Pil molto elevato già nel 2007 (il 103,6 per cento , contro il 59 per l’insieme dell’Ue) e gli effetti della più forte caduta del Pil.
(Rapporto 2011 , pdf pag. 56)
Ancora una volta, la caduta dell’occupazione è stata particolarmente significativa tra i giovani, risultando circa cinque volte più elevata di quella complessiva. In termini relativi, le perdite occupazionali più elevate riguardano il Mezzogiorno per la componente maschile e il Nord per quella femminile. Nei dati e nelle analisi presentate spicca un tratto comune: il deterioramento in atto nel Mezzogiorno. Forte restringimento della base occupazionale, crescitadel tasso di disoccupazione più che doppia in confronto al Nord, allargamento dei fenomeni di scoraggiamento, esaperate difficoltà di inclusione dei giovani nel mercato del lavoro, bassa partecipazione delle donne dovuta anche ai più forti ostacoli alla conciliazione tra tempi di lavoro e di vita sono tutti fenomeni che diventano ancora più evidenti nel Mezzogiorno. Questa area territoriale èdunque bisognosa da parte della politica economica e sociale di un’attenzione tutta particolare.
(Rapporto 2011 , pdf pag. 122)
Nel 2010 il numero di disoccupati è aumentato su base annua dell’8,1 percento (+158 mila unità), raggiungendo nella media dell’anno i 2,1 milioni, il livello più elevato dal 2002
(Rapporto 2011 , pdf pag. 140)
(Rapporto 2011 , pdf pag. 143)
(Rapporto 2011 , pdf pag. 145)
Nel corso del 2010, l’onda lunga della crisi ha continuato a colpire uno dei soggetti più vulnerabili del mercato del lavoro: i giovani. La caduta dell’occupazione nella classe 18-29 anni11 (-182 mila in meno rispetto al 2009) segue quella particolarmente significativa manifestatasi l’anno precedente (-300 mila unità). In termini relativi, la flessione dell’occupazione giovanile (-8,0 e -5,3 per cento rispettivamente nel 2009 e nel 2010) è stata circa cinque volte più elevata di quella complessiva, nonostante l’attenuazione manifestata negli ultimi tre mesi del 2010
(Rapporto 2011 , pdf pag. 153)
(Rapporto 2011 , pdf pag. 155)
Nel confronto con l’Unione europea, la crisi ha ampliato gli storici divari nella partecipazione delle donne al mercato del lavoro. Il tasso di occupazione femminile italiano, partito da livelli decisamente modesti, ha sperimentato una crescita più lenta di quella media dell’Unione europea: attestatosi nel 2010 al 46,1per cento, l’indicatore italiano è 12 punti percentuali più basso di quello medio
europeo. Nel 2005 la distanza era di 11 punti. Anche riguardo al tasso di inattività, in cinque anni l’Italia ha visto aumentare il suo svantaggio da 12 a 13,4 punti percentuali.
(Rapporto 2011 , pdf pag. 167)
Nel corso del 2010 la stazionarietà degli indicatori di deprivazione materiale e la leggera ripresa dei consumi si associano a un maggior ricorso delle famiglie alle risorse patrimoniali e finanziarie e a una ridotta capacità di accantonare partedel proprio reddito; continua, infatti, a diminuire la propensione al risparmio, che si attesta al 9,1 per cento, il valore più basso dal 1990. La leggera ripresa del reddito disponibile dalle famiglie, pari all’1 per cento, non è riuscita a compensare né la riduzione registrata nel 2009, né la contemporanea variazione dei prezzi, determinando un’ulteriore contrazione del potere d’acquisto
(Rapporto 2011 , pdf pag. 179)
(Rapporto 2011 , pdf pag. 182)
Nei 27 paesi dell’Unione europea, nel 2009 , sono a rischio di povertà o esclusione circa 114 milioni di persone: tra queste, 69 milioni vivono in uno dei 17 paesi dell’area euro e quasi 15 milioni risiedono in Italia
(Rapporto 2011 , pdf pag. 277)
Diciamo dunque che chi lamenta un aumento delle tasse da parte del Governatore della regione Puglia dovrebbe fermarsi un attimo a riflettere su di un vecchio adagio che parlava di occhi e pagliuzze e che Altan riassume in modo magistrale in questa vignetta :
Il diversamente alto Presidente del Consiglio (di cui non si butta via niente , come il porco) non ha ancora trovato il modo per mandare l’Italia in bancarotta – fraudolenta – , ma dicono che la sua cricca di incapaci ci stia lavorando sodo. Attendiamo con ansia i risultati.
Non sappiamo ancora quando Testa d’Asfalto affronterà il verdetto della Giustizia e dell’Italia intera , ma siamo comunque fiduciosi. Intanto il miglior Presidente del Consiglio degli ultimi 150 anni afferma che “Il mondo intero deve venire a conoscenza delle accuse infondate che ha subito”.
Infondate un par di palle (cit.) :
1- Falsa testimonianza P2. Accusa fondata: la Corte d’appello di Venezia dichiara B. colpevole, ma salvo per amnistia.
2- Corruzione Guardia di Finanza. Accusa fondata: Fininvest pagò tre tangenti di £ 100 milioni ciascuna per addomesticare verifiche fiscali. Il corruttore Sciascia e i finanzieri corrotti sono condannati, B. è assolto per “insufficienza probatoria” grazie alla falsa testimonianza di Mills.
3- Fondi neri sui terreni di Macherio. Accusa parzialmente fondata (£ 4,4 miliardi pagati in nero all’ex proprietario): B. assolto da appropriazione indebita, frode fiscale e un falso in bilancio; salvo per amnistia da un altro falso in bilancio.
4- Fondi neri sull’acquisto di Medusa. Accusa fondata: il manager Fininvest Bernasconi dirottò £ 10,2 miliardi in nero su 5 libretti al portatore di B., che però è assolto dal falso in bilancio per insufficienza di prove: è troppo ricco per potersi essere accortodell’introito. Lo incassò a sua insaputa.
5- All Iberian-1. Accusa fondata: condannato in primo grado a 28 mesi per £ 23 miliardi di finanziamenti illeciti a Craxi, B. si salva in appello per prescrizione grazie alle attenuanti generiche.
6- All Iberian-2. Accusa fondata: B. assolto dai falsi in bilancio per £ 1200 miliardi di fondi neri esteri “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato” (depenalizzato dallo stesso B.).
7- Caso Lentini. Accusa fondata: per i 10 miliardi versati in nero dal Milan al Torino in cambio del calciatore, il falso in bilancio è prescritto grazie alle attenuanti generiche e al taglio della prescrizione previsto dalla riforma del governo B.
8- Bilanci Fininvest 1988-‘92. Accusa fondata: prescrizione del falso in bilancio e dell’appropriazione indebita nell’acquisto di diritti tv, per attenuanti generiche e prescrizione abbreviata da B.
9- Consolidato Fininvest. Accusa fondata: ancora prescrizione grazie alle generiche e ai nuovi termini della legge B. anche per i falsi in bilancio da £ 1500 miliardi di fondi neri su 64 società offshore del “comparto B” della Fininvest.
10- Sme-Ariosto/1. Accusa infondata: non c’è prova che i sicuri pagamenti di Previti ai giudici Squillante e Verde con soldi Fininvest fossero legati all’affare Sme e ordinati da B. (assolto).
11- Sme-Ariosto/2. Accusa fondata:B.assolto dai falsi in bilancio relativi ai pagamenti ai giudici “perché il fatto non è più previsto dalla legge come reato” (l’ha depenalizzato lui).
12- Mondadori. Accusa fondata: gli avvocati Fininvest Previti, Pacifico e Acampora corruppero il giudice Metta con £ 420 milioni (soldi di B.) per annullare il lodo Mondadori, ma B. si salva grazie alla prescrizione abbreviata dalle solite generiche
13- Corruzione Saccà. Accusa parzialmente fondata: è provato da intercettazioni che B. chiese a Saccà di sistemare a Raifiction alcune sue protette e gli promise aiuti per la sua attività privata di imprenditore,ma è assolto perché Saccà (dirigente del servizio pubblico) non sarebbe un incaricato di pubblico servizio.
14- Compravendita senatori. Accusa parzialmente fondata: B. e suoi uomini offrirono posti di sottogoverno e sostegno elettorale al sen. Randazzo (Unione) per votare contro Prodi. Ma B. è prosciolto: non è istigazione alla corruzione, solo “malcostume”.
15- Caso Sanjust. Accusa parzialmente fondata: l’ex marito di Virginia Sanjust, amante di B.,fu degradato e trasferito dal Sisde per ordine di Palazzo Chigi. Ma B. è assolto dall’abuso d’ufficio e dal mobbing: il trasferimento potrebbero averlo deciso Letta e il gen. Mori. Come sempre, a sua insaputa.
M.Travaglio , IFQ 29/5/2011
Ma veniamo al responso delle urne : PDL e Carroccio ne escono con le ossa frantumate , nonostante ci sia chi , come Maurizio Lupi , grida al miracolo per vinto in alcune città fondamentali come Cesenatico e San Giovanni Rotondo. Questa ultima tornata elettorale infonde speranza per il futuro , per una voglia di cambiamento : i poveri illusi da B. e dalla sua schiera di lacchè e portaborse forse , da oggi , apriranno gli occhi alla realtà , anche se gli irriducibili , palesemente i più sciocchi nella categoria dei berlusconidi e dei credenti in questa falsa destra , preannunciano sfaceli , piaghe bibliche , ricchi premi e cotillons. Non c’è speranza per loro , abbandoniamoli al loro destino di eterni presi per i fondelli dal ducetto di turno… forse la storia avrà pietà di loro , consegnandoli all’oblio della memoria.
Sta di fatto però che solo chi non si informa e chi non frequenta taluni trogoli virtuali non ha avuto modo di annusare l’olezzo di certi maleodoranti agglomerati di cazzate che affliggono la rete e che i cittadini italiani devono subire : gli ignoranti , gli xenofobi , i rozzi , i tristi , i bugiardi , i qualunquisti hanno alzato la testa e cominciato a vomitare le loro sentenze.
Dal voto , finalmente bocciato Berlusconi , ma attenzione all’orda dei brutti , sporchi e cattivi : ovvero i clericali della prima e dell’ultima ora , i fascistelli de noantri , i beceri credenti di un dio creato da loro , i tonti che credono di essere di Destra.
Consiglio di leggere l’Internazionale di questa settimana (e di settimana scorsa): riportano articoli illuminanti sullo stato economico dell’Italia (che sui nostri notiziari invece risulta confuso) e lucide analisi provenienti da tutto il mondo sui risultati delle elezioni.