Scrivo questo articolo per festeggiare anche io gli importanti risultati raggiunti da Pontifex.Roma, come ci segnala il nostro Carlo Di Pietro nel suo articolo Un po’ di statistiche – Gli importanti risultati conseguiti dallo staff di Pontifex.Roma dal giorno 1 Ottobre 2008 , sino ad oggi, 14 Novembre 2010
Scherzi a parte, non voglio guastare la festa ai pontifessi persino sulle statistiche del loro sito. La natura di Pontilex è e deve rimanere quella di denunciare (con la critica, il ragionamento e i fatti) l’intolleranza di siti come Pontifex, impegnati a diffamare e disinformare su religione, scienza e altre culture per fomentare la bella cultura del medioevo, il ritorno all’epoca d’oro della superstizione, della teocrazia e dell’odio verso lo straniero o il diverso, visti come “il Maligno che complotta da dietro ogni angolo”.
Tuttavia mi sentivo di fare alcune precisazioni di carattere puramente logico, sperando di non guastare la festa in casa Pontifex.
Analizziamo i ragionamenti e le dichiarazioni da parte di Carlo Di Pietro…
Carlo Di Pietro: Noi, senza alcun senso di trionfalismo, in questi giorni abbiamo analizzato con attenzione tutti i dati che ci sono stati forniti dal servizio di monitoraggio gestito da Google e denominato Google Analytics che, senza ombra di dubbio, rappresenta essere il più completo ed affidabile “conteggiatore” e “monitoratore” per ogni sito web che decide di affiliarsi, tra l’altro gratuitamente, a tale servizio. Inutile dire che, nozioni tecniche a parte, conosciute principalmente da webmaster ed informatici di settore, ci limiteremo, per dovere di cronaca, a riportare in questo breve articoletto, quanto siamo stati in grado di ottenere, grazie anzitutto alla nostra unione, compattezza, ed alle competenze di tutto lo staff di Pontifex.Roma. Partendo dal quotidiano impegno dell’intervistatore, nonché condirettore Bruno Volpe che, con i suoi scoop è rimbalzato negli anni su centinaia di siti ed ha visto le sue interviste tradotte in più di 10 lingue differenti.
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Anche io, Carlo Di Pietro, nel mio piccolo, mi sono dedicato ad aggiornare costantemente e quotidianamente il sito, a proteggerlo dagli attacchi dei numerosissimi hacker, principalmente di origine Russa ed Israeliana
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Si evince come, partendo dall’inizio delle nostre pubblicazioni, il pubblico web ha gradito notevolmente i nostri articoli e, addirittura, negli ultimi mesi Google ha registrato un incremento del 68%. […]
Credo di avere già fatto tempo fa il mio ragionamento logico su questa storia del “ci visitano in milioni, significa che che la gente ci apprezza”.
Ci sono tante ragioni per il quale un sito come Pontifex.Roma può essere numerosamente visitato ogni giorno. L’apprezzamento e la stima non sono per forza le uniche ragioni possibili. Non lo dico per demolire il quarto d’ora di entusiasmo della redazione di Pontifex, ma perchè sono abbastanza pignolo con la logica dei fatti.
Un sito web è qualcosa che non costa niente visitare. Nessuno compra un giornale o va a vedere un film (con quello che sono venuti oggi a costare, soprattutto con il 3D ) che non apprezza.
Il mondo del web è diverso, salvo modalità differenti. Ma persino nel campo dell’editoria ci sono per esempio libri che non continuano a vendere perchè piacciono, ma per altre motivazioni, differenti. Un esempio tipico è il Mein Kampf di Adolf Hitler. Questo libro è ancora molto venduto, non solo tra i nostalgici del pazzo dittatore, ma anche dalla gente normale. Io stesso ne avevo una copia tempo fa, che poi regalai, scoraggiato dal tentativo inutile di comprendere i contorti ragionamenti di Hitler, difficili da comprendere anche solo da un freddo punto di vista logico. La ragione di questa diffusione ancora elevata del testo fondamentale del pensiero nazista? Ce lo spiegava Indro Montanelli in una prefazione al testo scritta da lui: “La lettura del ‘Mein Kampf’ io la renderei, per legge, obbligatoria. Fuori dal contesto in cui fu concepito e scritto, quel libro non è che un cacciucco di coglionerie”.
Con questo si rende evidente il fatto che sono varie e diverse le ragioni che spingono una persona ad essere “consumatore di qualcosa”, soprattutto se parliamo di qualcosa che non costa niente. Ancora una volta Carlo Di Pietro immagina un mondo semplice, fatto di bianco chiaro e di nero scuro, in cui le cose sono A oppure sono certamente B. Mentre invece, ed è quello che scrivo sempre, il mondo è SEMPRE più complesso e complicato.
Se una persona visita una pagina web, le ragioni possono essere molteplici.
-Interesse sincero. Sicuramente non mancano su Pontifex.Roma i lettori che ne condividono il pensiero, che trovano utile e istruttivo Pontifex.Roma, ed edificanti e piacevole letture i suoi articoli.
-Curiosità
-Stupore
-Divertimento
Queste ultime tre motivazioni in realtà si possono metter insieme e vanno a costituire il secondo filone, a mio parere più grosso del primo, dei visitatori di Pontifex.Roma.
Forse Carlo Di Pietro non immagina quanta gente visiti ogni giorno la pagina di Pontifex.Roma per divertimento, per sbigottirsi o per la semplice curiosità del “fammi vedere oggi cosa si sono inventati, sono curioso di vedere fino a che punto riescono ad arrivare… oggi scriveranno che i monaci buddhisti o i fachiri indù sono stregoni che invocano il demonio? Scriveranno che la Terra è piatta e che il Sole è un satellite della Terra poco più grosso della Luna?”.
Il punto fondamentale del mio discorso è che tanti visitatori sono… oggettivamente tanti visitatori. Ma dire invece che questi visitatori sono tutti “entusiasti” di Pontifex.Roma e dei suoi contenuti è pura induzione soggettiva. Ovvero può essere, come può anche non essere. Se noi avanziamo l’ipotesi che così può non essere, è sulla base di quanto osservato in generale… sono più i siti che parlano male di Pontifex e del suo fanatismo religioso con sfiatatoio omofobo, razzista e pieno di pregiudizio verso tutte le altre culture viste come espressione del demonio, piuttosto che i siti che ne parlano bene. I siti che ne parlano bene sono più o meno un paio, sulla stessa lunghezza d’onda fanatica, e nessuno di questi siti è inoltre un organo di espressione ufficiale della Chiesa. Quindi ci credo anche alla storia degli articoli di Volpe che rimbalzano in centinaia (“centinaia” magari è numero onestamente un pò eccessivo) di siti. Io ci credo anche… il problema è cosa si dice di Volpe in giro. Se potessimo analizzare TUTTI i commenti su Pontifex senza il filtro della censura, forse potremmo farci una idea un pò più onesta. Volpe e Di Pietro rimbalzano sì da un sito ad un altro, ma di solito rimbalzano come fenomeni da baraccone, come attrazioni grottesche che attirano la gente a gran voce, e chi pubblica proclama “venite! venite a vedere fino a dove si può arrivare con la pazzia umana, la superstizione ed il fanatismo e l’intolleranza religiosa” … Si pensi ai link che girano spesso su Facebook sulle ultime sparate di Babini et similia, link presi proprio da Pontifex. Io stesso ho conosciuto Pontifex per puro caso, leggendo i link (i classici link che si condividono in giro per Facebook) che deridevano gli articoli di Pontifex. Pontifex è una di quelle spassose e allo stesso tempo deprimenti curiosità che sono diventate note barzellette della rete, insieme alla Flat Earth Society (una società di “scienziati” e “studiosi” che sostiene ancora ai giorni nostri che la Terra è piatta), alla conservapedia dei neocon americani e ai filmati su Youtube sui bizzarri museo del creazionismo, tristemente diventati noti anche in televisione quando la trasmissione televisiva “La Gaia Scienza” ne parlò in un suo divertito servizio. Anche il Mago Otelma è famoso e visto in televisione, ma appunto solo perchè la gente matta attira anche l’attenzione divertita e stupita degli spettatori.
Quindi la mia domanda è: di tutti quelli che ogni giorno visitano Pontifex, quanti sono “entusiasti” e d’accordo con i loro “scoop”, e quanti invece sono soltanto divertiti e incuriositi dalla stupidità, o in totale e sdegnato disaccordo con le loro farneticanti tesi?
Anche io visito spesso il sito di Pontifex, e magari ogni giorno almeno una decina di accessi sono soltanto miei, a cui poi si devono aggiungere quelli dei miei amici che, tra il divertito, lo sdegnato e l’incredulo vi accedono per esplorare quanto profondi possano arrivare ad essere gli abissi dell’intolleranza, della superstizione e del secolarismo. A cui poi bisogna aggiungere tutte le altre persone incuriosite da questo “fenomeno” bizzarro e grottesco.
Già chi accede oggi al sito non ha occasione di pentirsene, perchè può leggere di un Carlo Di Pietro che spiega come il sito di Pontifex sia così noto, importante e scomodo, che persino la Russia (che probabilmente nella immaginazione di Carlo è rimasta ancora la vecchia U.R.S.S ) e Israele intervengono con i loro hacker per distruggere la roccaforte del “retto Magistero”. Sinceramente il sito di Pontifex è già molto che riceva l’attenzione divertita di noi satirici di Pontilex, l’attenzione da parte di qualche link su Facebook e al massimo qualche segnalazione estera come “novità grottesca da segnalare come curiosità” (un pò come il nostro Berlusconi, di cui si parla all’estero più che altro per ridere della sua figura). Come la sua idea che la Terra sia al centro dell’universo e tutto l’universo gli giri attorno, Carlo pensa davvero che i riflettori di tutto il mondo siano tutti puntati, giorno e notte, sul sito web più importante, controverso e scomodo della storia di internet da quando questo mezzo è stato inventato. Tutti si scomodano per distruggere questo “pericolosissimo” sito web: il KGB, il Mossad (Servizi Segreti Israeliani), tra poco forse persino il Pentagono e la CIA (sinceramente dubito che il webmaster di campagna potrebbe davvero tener testa agli hacker dei servizi segreti di mezzo mondo). E per cosa? Perchè sono intimoriti dai fenomenali scoop di Volpe?
Scusate, ma quali sensazionali scoop? Analizziamo intanto cos’è uno scoop. Uno scoop è una notizia incredibile, sensazionale e inaspettata. Cosa c’è di sensazionale e inaspettato negli articoli di Volpe? Intanto Volpe non svela notizie, ma fa interviste ed editoriali. Che non sono una cosa da meno. Un giornalista che scrive editoriali non fa certo lo scoop del secolo, ma con le sue riflessioni e analisi svolge di solito un ruolo utile. Anzi, secondo me il giornalista, lo scrittore o il filosofo che scrivono editoriali su un giornale sono persino più interessanti del semplice scoop. Lo scoop, una volta svelata la sorprendente notizia, esaurisce rapidamente il suo scopo. L’analisi di un editoriale spesso invece si apre ad interessanti riflessioni che scavalcano l’utilità immediata e diventano pagine di cultura non meno della pagine di un saggio o di un libro. Ci sono editoriali di giornali che conservo e rileggo ancora a distanza di tempo, perchè la profondità delle riflessioni appartiene ad una universalità che scavalca il tempo immediato della notizia in sè.
Ma nemmeno questo è il caso di Volpe. Non c’è nessuno scoop nel leggere un bigotto fanatico complottista che scrive “gli omosessuali fanno schifo”, “via gli schifosi extracomunitari dalle nostre terre di onesti lavoratori”, “il mondo è nelle mani di Satana, degli uomini lucertola, dei marziani, degli ebrei e dei massoni”. Dov’è la notizia? Dov’è la novità di pensiero? Dov’è l’utilità stessa di questi articoli, se non quella di farsi due amare risate al pensiero di quali superstizioni e fanatismi infettano ancora il mondo?
Si badi bene… il fatto che un sito web che predica odio e intolleranza sia molto cliccato e guardato (in primis da noi di Pontilex) non è affatto necessariamente indice di gradimento e approvazione. Indica solo che la gente è incuriosita da questo fenomeno.
Faccio un esempio… tempo fa una ragazza russa, tale Alisa Kuzmenko, è diventata controversalmente famosa sul web a causa delle sue cosiddette “opere artistiche”. La sua “arte” consisteva nello scuoiare, fare a pezzi e fotografare poveri cani ( http://www.imassimo.com/stranezze/lorrore-della-ragazza-russa-che-scuoia-i-cani-autopsia/ ). Ovviamente questo non ha attirato gente entusiasta, ma centinaia di visitatori che visitavano la pagina per curiosità, per incredulità o per insultarla. Che poi la cosa fosse magari una mezza bufala (pare che alla fine la ragazza non uccidesse i cani, ma facesse soltanto “artistiche” -secondo i suoi gusti- autopsie si cani già morti, in quanto pare sia studentessa di veterinaria, ma sul web tutto può essere vero o diceria) o altro, resta il fatto che la ragazza ha avuto il suo momento di popolarità e visibilità, con una pagina di facebook tra le più cliccate e visitate degli ultimi mesi. Questo conferma che essere visitati da tanta gente non vuol dire per forza essere amati o apprezzati. Può anche capitare di fare soltanto notizia o scalpore. E Pontifex, con i suoi articoli spesso troppo spinti nella volgarità, nell’insulto o nella fantasmagoria (marziani satanici, musulmani satanici, scienziati satanici come Galileo Galilei, comunisti satanici, il complotto degli ebrei e degli omosessuali per la conquista della galassia, ecc.), fa decisamente scalpore un giorno sì e uno no. Il fatto che di recente fosse persino comparsa una pagina dedicata a Pontifex sulla Nonciclopedia, famoso sito che satirizza tutto, è il “riconoscimento” di come Pontifex sia diventato ormai un aneddoto divertente da raccontare agli amici per lasciarli increduli, come quando si racconta della Flat Earth Society e gli amici commentano “non scherzare! nel 2010 una simile idiozia non può esistere ancora!”
Comunque davvero beati quelli come Carlo Di Pietro che riescono a vivere in un mondo colorato tutto loro completamente avulso dalla realtà del mondo e di cosa pensa davvero la gente. Non possiamo che dolcemente assecondarli. Anche se la precisazione logica ed evidente era da fare.
Gianfranco Giampietro.
GG, limpido e denso come sempre.
Aggiungo qualche considerazione. Google Analytics non è l’unico strumento per monitorare il traffico. Come ogni strumento ha vantaggi e svantaggi.
Pontilex nel suo piccolo utilizza ben tre diversi strumenti per “fotografare” il traffico. Alcuni offrono informazioni in tempo reale, altri sono meglio integrati con WordPress. Dal nostro punto di vista le informazioni che Carletto fornisce sono tutto tranne che la conferma di quanto sostiene lui. Infatti le statistiche del nostro piccolo Pontilex riportano dati decisamente più favorevoli, secondo le metriche di Analytics (di cui ovviamente anche noi ci serviamo visto che è gratis).
Una delle metriche che trovo più interessanti è la percentuale delle nuove visite. Tutti gli strumenti che “contano” gli utenti dei siti web utilizzano una funzionalità offerta dai browser (i cosiddetti Cookies) per poter analizzare il comportamento dei navigatori. Quando un utente visita una pagina, il “contatore” invia al browser un cookie che contiene alcune informazioni (come il nome del sito oltre che un identificativo temporale) al fine di poter verificare se lo stesso utente visita nuovamente lo stesso sito dopo qualche minuto oppure ora. Questo consente di individuare gli utenti “ricorrente”, quelli cioè che ritornano a visitare lo stesso sito.
Bene, per il sito Pontifesso le visite sono composte al 62,33% (stando ai dati che pubblica Carletto) di nuovi utenti. Credo che le statistiche di Pontilex (che invece ha un tasso di “nuove visite” pari al 37,05%) rendano conto di una clientela più affezionata. 😀
Anche altre statistiche (come la durata media di ogni visita degli utenti ricorrenti) di Pontilex suggeriscono comportamenti più “fedeli” da parte dei nostri utenti. Per esempio ogni nostro utente visita in media 3,92 pagine durante ogni visita. Mentre un utente del sito Pontifesso si ferma a 2,40 pagine… 🙂
Carletto cita bizinformation … parla di un valore del suo Pontifex di circa 60mila dollari. Prendiamo atto del fatto che in oltre 2 anni di attività il suo sito ha raggiunto questo valore. Per confronto potete verificare voi stessi che il valore del nostro piccolo pontilex, nel giro di due mesi, ha raggiunto oltre 5mila dollari… Considerando la spesa iniziale molto bassa ne deduco sia solo merito dei vostri contributi e degli utenti affezionati che tornano a seguirci 🙂
GG un suggerimento: quando Carletto parla di articoli tradotti in decine di lingue e citati in centinaia di siti, fa ovviamente riferimento ad un nostro recente articolo che trattava -tra le altre cose- del clamore suscitato dall’intervista di Foxy ad un vescovo polacco. Il giorno 8 novembre noi lanciavamo il nostro articolo (costruito grazie alle informazioni dalla Nonciclopedia) ed in meno di una settimana Carletto ricicla la nostra informazione e la trasforma in un vanto. Come sempre siamo noi a decidere i contenuti del sito Pontifesso 😉
I dettagli sul vescovo polacco qui:
http://pontilex.org/2010/11/lemulo-di-foxy-rivela-le-sue-fonti/
Aggiungo il link ad una pagina di Wikipedia (in inglese) che aiuta a comprendere alcuni delle metriche che Analytics mette a disposizione.
http://en.wikipedia.org/wiki/Web_analytics
Vorrei esprimere un commento anche sulle affermazioni di Carletto in relazione agli attacchi che il loro Pontifex riceve. Afferma infatti che la maggior parte delle aggressioni arrivano da Russia e da Israele. Allora i casi sono due: dietro Pontilex si nasconde una inedita associazione israelo-comunist-massonica oppure le persone che seguono Pontilex non hanno nulla a che vedere con le aggressioni che Carletto dice di subire. E propendendo per questa seconda ipotesi ci permettiamo di ricordare a Charles che lui in passato ha rivolto accuse precise a noi, accusandoci di essere i responsabili delle aggressioni fisiche ma anche informatiche ricevute dal suo sito.
Sulla provenienza degli attacchi informatici ci sarebbe poi da dicutere… Di solito questi attacchi vengono portati attraverso delle “reti” di computer infetti. L’hacker diffonde un virus ed infetta sistemi in giro per il mondo, poi utilizza il virus (che si mantiene in contatto con il suo creatore) per lanciare attacchi contro obiettivi precisi. Il sito pontifesso potrebbe essere uno di questi bersagli.
Perchè questa complessità ?? Semplicemente perchè gli hacker sono mediamente svegli e preferiscono evitare di usare il loro indirizzo IP per lanciare attacchi ad altri. Funziona così fin da quando io ho modo di lavorare con Internet. Negli anni 90 ho individuato un intruso su un sistema dell’università per cui lavoravo. L’intrusione proveniva dalla Svezia. Ma con una semplice verifica abbiamo subito capito che il server di provenienza (quello in Svezia) era soltanto l’ultima catena di una lunga serie di macchine compromesse che venivano usate dagli hacker.
Perchè questa spiegazione? Semplicemente perchè quello che afferma Carletto è tra il ridicolo e l’assurdo. Secondo le statistiche del SANS (un organismo riconosciuto a livello mondiale e che si occupa di sicurezza informatica) la classifica della diffusione degli attacchi informatici vede in testa gli USA e la Cina. La Russia è solo nona e l’italia tredicesima. Israele è trentacinquesima. Ci stupisce apprendere dunque che il pattern di assalti a Pontifex sia molto diverso da quello degli altri siti di questa galassia 😉
http://isc.sans.edu/country.html?sort=xreports
Scusate: colpa mia che ho linkato un casino di volte quel “sito” su Noncy… 😉
Segnalo per completezza l’altro post sullo stesso argomento (ed i relativi commenti):
http://pontilex.org/2010/11/statistiche-e-punti-di-vista/