Si è fatto un gran parlare , in questi ultimi giorni , di negazionismo e revisionismo e di una eventuale legge che li condanni , il tutto dopo le parole del professor Moffa alla Sapienza di Roma.
Prendo spunto dall’ ultima intervista a Corrado Carnevale presente sul blog preferito dagli italiani (http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/5736-una-legge-di-condanna-del-negazionismo-sarebbe-forse-incostituzionale-violazione-del-diritto-di-opinione-se-una-richiesta-del-genere-la-avesse-fatta-un-vescovo-cattolico-sai-che-proteste) per fare un paio di considerazioni : innanzitutto la questione dell’incostutizionalità di una eventuale legge.
Possiamo dire che fondamentalmente la Costituzione italiana sarebbe il problema minore , in quanto siamo già abituati a vedere politici e politicanti che di essa fanno un uso che si potrebbe definire fantasioso , quindi la cosa potrebbe apparire , ragionando in termini pratici , da uomo della strada , un po’ pretestuosa. Poi credo sia doveroso ricordare comunque che una legge che si può avvicinare a quella ventilata già c’è , ed è quella sull’apologia del Fascismo.
Veniamo a qualche considerazione di ordine personale. Per quanto mi riguarda ritengo l’eventuale varo di una legge che punisca il negazionismo ed il revisionismo storico un errore : prima che inizi il lancio di pomodori e ortaggi vari mi spiego.
Le mie motivazioni sono comunque molteplici e le vado ad elencare.
Innanzitutto , ragionando molto freddamente , non ritengo che ci sarebbe nulla di male nello svolgere studi seri , scientificamente accurati , scevri da ogni tipo di ingerenza politica o religiosa che potessero anche portare ad un ridimensionamento dell’ infamia della Shoah : il tutto per il solo amore per la Verità. Qui purtroppo però già casca l’asino , poichè le strumentalizzazioni sono dietro l’angolo e i profitattori ideologici abbondano tanto in campo politico quanto in campo religioso , onde per cui , almeno ad oggi , non vedo come e da parte di chi questi studi potrebbero essere effettuati.
Non rimane quindi che fidarci delle innumerevoli testimonianze storiche , delle immagini , degli scritti e delle parole di chi questa tragedia l’ha vissuta.
C’è poi l’argomento Libertà. Che non è soltanto la libertà di parola , ma anche e soprattutto la libertà di critica e quella di formarsi una opinione propria : questo perchè , in base alla libertà di parola , io potrei scrivere a lettere cubitali che nei forni di Auschwitz ci si cuoceva il pane ed in quelli di Dachau ci si infornava la pizza ; ma è solo grazie alla libertà di critica che chi leggesse le mie parole potrebbe (con ragione) definirle delle solenni cretinate. Il punto dove voglio arrivare è che non ritengo giusto che sia lo Stato , una legge censoria , a stabilire che le mie esternazioni sono delle idiozie : dovrebbero essere invece la coscienza e la cultura delle persone a dirlo.
Apro una piccolissima parentesi sulla libertà di parola allacciandomi a fatti di recente cronaca : si è cercato e si sta tutt’ora cercando di zittire Santoro e Gabanelli , mentre le TV sviano le coscienze verso il delitto di Avetrana , cui dedicano ore ed ore di servizi. Chiaro esempio di ingerenza , in questo caso politica . Vogliamo uno Stato che censura le idee “non conformi”? Io no.
Rimane poi un ultimo punto : il martirio. Già , perchè persone dedite a pratiche poco trasparenti in ambito di analisi storiche non aspetterebbero altro che immolarsi sull’altare della libertà di pensiero e di parola , traendo dal proprio sacrificio vantaggi gratuiti tutt’altro che necessari. D’altronde si sa , molti nemici , molto onore.
La mia, sulla libertà di parola, l’ho già detta nell’apposito thread del forum.
Aggiungo qui il mio commento, ripreso da un noto quotidiano del nordest.
Per quanto disgustosa, oscena, offensiva e falsa possa essere un’opinione, questa va limitata SOLO SE questa opinione è AUTOMATICAMENTE dannosa.
L’apologia e l’istigazione di reato sono uno di questi esempi, così come la calunnia e la diffamazione degli individui.
Ma esprimere un’opinione che offende le persone, sia direttamente (come “gli omosessuali sono malati e pervertiti”) oppure indirettamente (come, appunto, “la shoah non è mai esistita”) non solo è protetto dalla libertà di parola, ma DEVE essere protetto dalla libertà di parola.
Questo perchè la libertà di parola nasce espressamente per difendere le opinioni che la maggioranza trova offensive.
Che bisogno c’è, infatti, di difendere le opinioni con cui la maggioranza è d’accordo?
Concludo con un consiglio a coloro che difendono questa legge.
Volete che la shoah non venga dimenticata? Allora parlatene, insegnatela nelle scuole, fatene delle mostre, ricordatela con dei film, con la musica, con il cinema.
Perchè dovete finalmente capire quello che hanno già capito coloro che combattono contro la guida in stato di ubriachezza: che quando il problema è l’ignoranza i divieti non servono a una beata fava.