Ovviamente mi riferisco ad un contesto specifico, quello del carattere e della sua eventuale “cristallizzazione”. Non colpisce le persone sveglie e mentalmente aperte, ma le persone con particolari fissazioni e paranoie. Invecchiando queste persone tendono a fissarsi sempre di più nelle proprie fissazioni, fino alla vecchiaia, quando diventano quei classici vecchietti che ogni cinque minuti ripetono meccanicamente e ossessivamente le stesse solite due idee in croce, compulsivamente.
Temo ormai che sia il caso di Carlo Di Pietro… Da quando ho avuto la sventura di leggerlo la prima volta fino ad oggi, continuo a constatare un continuo suo peggioramento ossessivo. Sempre più maleducato, sempre più delirante, sempre più aggressivo. Se la vita di Carlo Di Pietro sarà un continuo fossilizzarsi su queste idee, con un continuo crescendo fanatico… non oso immaginarlo tra qualche anno, o da anziano. Se si coltivano solo poche idee fisse e paranoiche nella vita, invecchiando si peggiora soltanto. L’ultima tappa saranno probabilmente le apparizioni angeliche. Già oggi si parla di Gesù come “estremista del Padre”. Un buon segno, significa che non siamo tanto lontani dalle future apparizioni di Cristo in camicia nera.
Tristi considerazioni personali a parte, ecco i due nuovi articoli di Carlo Di Pietro di oggi:
– Omosessuali, “untori di dottrina sodomita” … Per questo Dio li ha abbandonati
Devo ammettere una cosa… non ho questa gran voglia di scrivere oggi, soprattuttosu questi due articoli. Perchè è tutta roba detta e ripetuta un sacco di volte. Ma quando le cavolate vengono sparate, bisogna ogni volta farlo notare e informare contro la disinformazione.
Carlo ancora una volta se esce fuori dicendo che il dialogo con ebrei e musulmani è impossibile, perchè loro sono quelli “brutti”, loro sono quelli “cattivi”, come scritto anche nei loro libri sacri. La solita scusa insomma.
Prima di tutto vorrei tanto chiedere al caro Carlo Di Pietro: ok… mettiamo il caso che sia come dici tu, quale soluzione proponi? Visto che sostieni che il dialogo è inutile, cosa proponi tu in alternativa? Si suppone che chi critica qualcosa abbia qualcos’altro da proporre, esattamente come fa di solito – si spera – un politico dell’opposizione quando critica il governo in carica. Carlo Di Pietro, ammesso che tu abbia ragione (e non ce l’hai), cosa proponi? Se non il dialogo, proponi il suo contrario? Della serie “facciamo di nuovo le sante e giuste crociate contro gli infedeli brutti e cattivi”? E come fai a rimproverare i musulmani e gli ebrei per la loro mancanza di dialogo, se tu stesso proponi di comportarti come loro? Da quando in qua la soluzione verso chi ci tratta male è scendere al suo stesso livello? Sarebbe questo l’insegnamento “cristiano” di cui ti fai tanto vanto? Una cosa io non ho mai capito… Gesù nei vangeli viene sempre presentato come uno che porge l’altra guancia al nemico (strano, il vostro personale Gesù fascista non ricorda mai questa cosa nei vostri articoli… troppo buonista, non vi piace?), che predica “chi di spada ferisce, di spada perisce” e che insomma predica l’illuminazione e la pace come arma da opporre a chi fa il contrario (esempio che fu poi seguito da altri grandi uomini del passato come Gandhi)…
L’insegnamento di Gesù ruota da sempre intorno all’idea centrale del buon agnello che non vince con la spada e con la forza, ma che trionfa pacificamente con il dialogo e con la pace. E che persevera su questa retta via anche quando non nota alcun buon risultato. Voi invece dite “siccome non ci sono buoni risultati con il dialogo, allora facciamo una crociata contro questi sporchi schifosi figli del demonio!”. Gesù non la pensava come voi. E’ inutile che vi inventate il vostro personale Cristo-Terminator-Chuck Norris che fulmina tutti gli infedeli mentre parte questa colonna sonora di sottofondo ( http://www.youtube.com/watch?v=iTWdm6RrpVE )… Che il vostro Gesù non la pensava come voi lo mostrano i vangeli… se lui fosse stato come voi, dopo un tot di tempo perso a “dialogare” avrebbe detto “ora mi sono proprio stufato, ora rompo un pò di culi” e avrebbe fracassato la croce in testa agli ebrei e ai romani, perchè era evidente che era tempo perso. Gesù ha insegnato a cercare sempre la via della pace e del dialogo, anche se tendendo una mano verso il prossimo quest’ultimo ci sputerà sopra un milione di volte.
Chiarito questo, c’è da aggiungere che comunque molte delle cose dette da Carlo Di Pietro sono le solite menzogne. Già tempo fa ebbi più di una occasione per sottolineare un paio di cose. La prima è che l’Islam non è una realtà omogenea di cui si possa fare di tutta l’erba un fascio. La seconda è che il Corano non predica affatto di uccidere indiscriminatamente gli infedeli, tanto meno i cristiani e gli ebrei, chiamati nel Corano “la gente del Libro”. Come ho più volte osservato, il Corano non è certamente un “libro gentile” (personalmente preferisco letture più orientali e tolleranti), ma non è nemmeno affatto il libro “demoniaco” dipinto da Carlo Di Pietro, il quale si è vantato di avere riportato tutti i passi del Corano che ne dimostrano la malvagità… Tutti passi che io avevo dimostrato che egli aveva tagliato a metà (cambiandone il senso, della serie “uccidete gli infedeli [che vi perseguitano e vi rivolgono contro le armi]” o che ne aveva persino cambiato il contenuto (della serie che una sura che diceva di lasciare liberi i prigionieri dopo la guerra era misteriosamente stata trasformata in un invito a sgozzare, decapitare e mutilare, cosa che non stava scritta da nessuna parte).
Per chi si fosse perso le “puntate precedenti”, che non ho voglia di riassumere, il Corano (il Corano quale è veramente, e non come viene miticizzato qui da noi da gente come Carlo Di Pietro, il quale fa probabilmente leva sul fatto di essere sicuro che nessun occidentale apra davvero questo libro per vedere cosa c’è davvero scritto dentro) è un libro severo, rigoroso, ma anche d’onore (decisamente più del nostro Antico Testamento, ricco di azioni meschine, spesso perpetuate dallo stesso Dio degli Eserciti). La morale coranica è una morale del “lascia in pace chi non ti nuoce, ma non lasciare impunito chi ti fa del male e ti perseguita”. Sicuramente la morale coranica non raggiunge il livello di compassione della figura di Gesù. E nemmeno scade al livello barbarico dei patriarchi dell’Antico Testamento. Si pone a metà strada tra Antico e Nuovo Testamento. Carlo Di Pietro definisce Maometto un delinquente, ma personalmente per esempio io considero Maometto molto più civile e umano di Mosè o del Jehovah che comanda lo sterminio di un sacco di popoli innocenti per far posto agli ebrei nella “terra promessa” (stranamente questa “terra promessa” è sempre in realtà la terra altrui rubata ad altri con la forza, già dai tempi della Bibbia), per tutta una lunga serie di motivi.
Il Corano comanda che “non vi è costrizione nella religione”, e condanna a più riprese “coloro che eccedono”, ovvero coloro che con la scusa della religione o dei torti subiti ne aprofittano per fare del male al prossimo. In caso di guerra il Corano comanda di prendere in mano le armi e difendersi, ma impone di cessare le ostilità quando il nemico chiede la pace. Sempre in guerra il Corano condanna chi nuoce ai civili, e soprattutto chi nuoce a bambini, donne ed anziani. La guerra per il Corano è qualcosa che va combattuta solo tra chi è in grado di difendersi. Maometto quindi è davvero un guerriero, a differenza di Cristo, ma come la maggior parte dei guerrieri ha un codice d’onore. Chi abbia studiato un poco di storia per esempio sa che nel primo periodo dell’espansione islamica, i popoli sotto il dominio islamico godevano di maggiore tolleranza religiosa rispetto alle terre cristiane. I cristiani infatti non permettevano alcuna tolleranza religiosa nei confronti delle altre religioni o variazioni della fede cristiana. Chi non seguiva la religione cristiana era automaticamente considerato un adoratore del demonio, e trattato di conseguenza. Nelle terre dell’impero islamico invece la diversità religiosa era consentita, con l’unica penalità di una tassa da pagare. Certo può non sembrare molto “civile”, ma in una epoca in cui, dai tempi dei “pagani” antichi, era completamente scomparso in occidente il “free to pray”, il “pay to pray” era già un segno di civiltà maggiore rispetto al cristiano e “compassionevole” occidente medievale. Quando l’Islam conquistò la Spagna, lasciò i vecchi governanti cristiani al potere, con l’unica promessa di rimanere fedeli alla loro autorità. E sempre nella Spagna musulmana cessarono le persecuzioni nei confronti degli ebrei da parte dei cristiani. E ancora, oggi si grida allo scandalo per il Corano che riservava alla donna metà dell’eredità riservata al figlio maschio. Ma in occidente a quei tempi la donna, salvo eccezioni in alcune regioni, non ereditava proprio niente, quindi anche in questo il “demoniaco” Corano anticipava qualcosa di già più civile.
Con questo non voglio certo dire che il Corano sia un capolavoro di libro, ma ai suoi tempi era un libro più che rispettabile, e l’islam era persino per certi aspetti più civilizzato di certo occidente medievale, che a quei tempi era regredito persino al vecchio rozzo sistema “giuridico” delle ordalie. La differenza è che l’islam in molti paesi si fermò culturalmente a quel periodo, mentre invece l’occidente continuò ad evolversi e a cambiare, facendo quelle conquiste della coscienza e dei diritti dell’uomo che l’islam per molti secoli non raggiunse mai.
Quindi diamo a Cesare ciò che è di Cesare, ricollocando l’Islam e la sua cultura nel suo giusto contesto, con le sue glorie e le sue ombre. La Storia è una continua serie di corsi e decorsi. Una grande cultura di oggi diventa obsoleta il giorno dopo. I barbari di ieri spesso diventano i grandi illuminati di oggi, e magari ritorneranno barbari un domani. Quando gli europei, oggi tanto presuntuosi, agitavano ancora la loro clava, in medioriente sorgevano le prime civiltà e città del genere umano. Quando i romani e i greci diventarono il faro della cultura dell’occidente, i popoli del medioriente erano in decadenza. Eppure quando gli egizi costruivano le loro piramidi, gli antenati dei romani erano ancora dei rozzi primitivi. Un tempo la Persia delle Mille e Una Notte era la più colta e tollerante delle province dell’Islam… oggi la Persia (l’Iran) è il paese islamico tra i più fanatici e intollenti. Questa è la Storia con i suoi progressi e regressi. Nessun popolo ha mai brillato sempre, nessun popolo non ha avuto almeno una volta la propria età dell’oro.
Riguardo agli ebrei… Carlo Di Pietro ha citato il Talmud, e non la Torah. Quindi ciò che dice riguardo al suo contenuto non è falso. Il Talmud è uno dei primi testi religiosi con contenuti razzisti discriminatori.
Tuttavia invito Carlo Di Pietro ad osservare una cosa. Talmud o meno, gli ebrei in quante occasioni si sono dimostrati cattivi e pericolosi con il genere umano? Una cosa da comprendere è il fatto che il rapporto tra Dio e gli ebrei è cambiato molto nel corso dei secoli. Da popolo fariseo e intollerante di 2000 anni fa, l’ebreo di oggi è spesso qualcosa di completamente differente, e differente è il suo rapporto con la religione e le scritture. Dei tre monoteismi abramitici, l’ebraismo è quello meno legato alla intepretazione letterale e fanatica delle scritture. Il mondo è invaso di fanatici cristiani e musulmani, ma stranamente non di fanatici ebrei. Questo a causa del loro rapporto differente con la religione e le scritture. I pochi fanatici ebrei hanno preso quasi tutti casa in Israele. Ma non confondiamo gli israeliani con gli ebrei. Gli israeliani sono solo una parte degli ebrei. Non tutti gli ebrei sono per esempio d’accordo con il comportamento di Israele nei confronti dei palestinesi. Ci sono in Europa e nel resto del mondo moltissimi ebrei antisionisti e persino sostenitori della causa palestinese. Non importa se il Talmud è un bel o brutto libro… resta il fatto che la maggior parte degli ebrei sono persone civili, simpatiche, calme e razionali, un milione di volte meglio di qualsiasi pontifesso.
L’altro errore di Carlo Di Pietro è quello di fare delle categorie così enormi e grandi.
Quello che fa Carlo Di Pietro è come dire che tutti gli orientali sono uguali, soltanto perchè hanno tutti in comune gli occhi a mandorla. Senza nessuna consapevolezza della profonda diversità di questi popoli apparentemente simili tra loro, ma in realtà completamente diversi e quasi opposti tra loro, come nel caso per esempio di cinesi e giapponesi.
Carlo Di Pietro ancora una volta spara sentenze generali, parlando di TUTTI i musulmani e di TUTTi gli ebrei, definendo perso il tempo con loro, due categorie da scartare e demonizzare in toto.
Un’analisi ignorante dei fatti, priva di conoscenza dei fatti e del mondo.
Non tutti i musulmani sono uguali. Ci sono tanti tipi di musulmani, spesso anche in opposizione tra loro.
Come i cristiani hanno i cattolici, i “cattocomunisti”, i protestanti, gli ortodossi, i cristiani armeni e così via.. allo stesso modo l’islam ha più facce. Ci sono sunniti, sciiti, sufi, ismaeliti, drusi, alevi, e tante altre diramazioni della religione islamica. Alcune di queste sono fanatiche e intolleranti (come i nostri pontifessi), altre sono estremamente pacifiche ed eterodosse, molte delle quali con interpretazioni anche diverse del Corano. Carlo Di Pietro dovrebbe studiare di più prima di semplificare in un’unica categoria qualcosa di molto più complesso. Ogni realtà sociale vicina a noi… noi la conosciamo nella sua complessità. Nessun europeo per esempio definirebbe olandesi, tedeschi e austriachi come “la stessa cosa”. Allo stesso modo nessun italiano confonde un siciliano con un napoletano, o la Liguria con il Piemonte. Tendiamo invece a fare meno distinzioni per le culture più lontane da noi, perchè le conosciamo di meno. Così per esempio abbiamo l’abitudine di considerare tutti “arabi” gli abitanti del medioriente. O non ci sembrano molto diversi tra loro i coreani e i giapponesi. O cileni e peruviani. Se appartenessimo invece a queste culture, sapremmo invece che ci sono enormi differenze tra loro, e che è davvero stupido fare di tutta l’erba un fascio, come fa continuamente e rozzamente Carlo Di Pietro.
Stesso discorso anche per gli ebrei. Ci sono tanti diversi tipi di ebrei. Senza contare che ogni europeo, arabo o ebreo, prima ancora di essere queste cose è un individuo a sè, e come individuo può sempre capitare che pensi qualcosa di diverso rispetto agli altri.
Spara un pò meno sentenze superficiali Carlo Di Pietro, e prova magari qualche volta a studiare e a compredere la altre culture, prima di scrivere certi, troppo frequenti, strafalcioni dettati non da reale sapere, ma da sentimentale ignoranza.
E ricorda Carlo Di Pietro: Gesù è questo , non questo , come forse te lo immagini tu (lo so, la barba rossiccia, a causa del modo classico di raffigurare Gesù – da puro ariano con gli occhi azzurri, può confondere, ma ti assicuro che sono due tipi diversi… )
P.s. Poi ancora mi chiedo dove voglia andare a parare Carlo Di Pietro quando dice che “il dialogo è inutile”… Chissà quale alternativa interessante propone lui… le crociate?
Gianfranco Giampietro.
Come approfondimento verso due culture diverse dalla nostra e spesso demonizzate da gente come quelli di Pontifex, due link per conoscere meglio in occidente la cultura islamica ed ebraica.
http://www.ritornoallatorah.it/public/
“Quello che è odioso a te, non farlo al tuo prossimo:
questa è tutta la Torah, il resto è commento”
Hillel
Come sempre, grazie GG. Magnifico, esemplare, granitico e semplicemente splendido articolo!
alé la giostra infernale pontifessa ricomincia a girare….
bell´articolo e bella foto GG!
Concordo pienamente con questo articolo di Gianfranco Gianpietro. Per CdP e molti altri sembra quasi che seguire una religione implichi automaticamente di spegnere il cervello. Se nasci cristiano ovviamente ti devi confermare in maniera rigida e acritica alle Sacre Scritture e al Magistero, se inveci nasci mussulmano allora poverino sei automaticamente destinato a diventare un fondamentalista che alla prima occasione si farà saltare per aria.
Per fortuna le cose non sono cosi semplici. Per fortuna il mondo ci mostra un icredibile varietà di idee e di situazioni. L’altra sera ero seduto in un pub a discutere di religione con un collega mussulmano e un collega hindu. Incredibilmente non ci siamo ammazzati a vicenda in nome della vera fede.
Per rispondere poi a Gianfranco si credo proprio che per CdP e molti altri l’idea di ricominciare con le crociate andrebbe proprio bene. Perchè alla fine un buon cristiano deve battersi per la salvezza dell’anima dei peccatori non dei loro corpi.