Di seguito, in blu, Di Pietro sulle Crociate (i link da cui sono state prese le notizie e la foto sono questi: clicca sui semi ♣ ♦ ♥)
Amici e lettori, mi auguro che questo piccolo articolo sulle Crociate, cui ne seguiranno altri, abbia suscitato in voi almeno il dubbio che fino ad oggi vi sono state insegnate delle menzogne. Concludo dicendo esplicitamente e senza dubbio che condannare e demonizzare le Crociate equivale a distruggere il palazzo dell’ONU e, con esso, tutte le sue iniziative e missioni di pace finalizzate alla civilizzazione … in futuro vi parlerò anche dell’ONU e di come dovrebbe cattolicamente operare
[…] Non so se ridere o piangere.! Mi domando costantemente perché il mondo sottolinea ed enfatizza solo i lati “oscuri” o presunti tali della Chiesa di Roma. Dov’è lo spirito di imparzialità e la corretta analisi critica dei documenti storici? Perché si rimarcano esclusivamente le iniziative “poco chiare” della Chiesa e, con estrema mediocrità, si “sputano sentenze” senza cognizione di logica e causa? Dov’è finito il senso di giustizia? E perché, quando si nomina la Chiesa, si pensa solo alle Crociate, a papa Borgia, all’Inquisizione e al film “l’Esorcista”? Questo vergognoso modus operandi è, senza dubbio, frutto di secoli di compromessi tra illuministi, massoni, comunisti, lobby ebraiche ed altre migliaia di correnti di pensiero a cui Gesù Cristo dà fastidio. Io, giovane informatico di campagna, sento il dovere di scrivere anzitutto di apologetica e di difendere, citando fonti e documenti ufficiali ben lontani dalla favola e dalla menzogna, la Chiesa di Roma e quanto di stupendo “fece, ha fatto, fa e continuerà a fare in eterno”. Ma parliamo di Crociate: sapete che se non ci fossero stati i Crociati (come erroneamente vengono chiamati) l’Islam avrebbe invaso l’occidente e le care “pettegole”, divorziste, emancipate ed anticattoliche “donnine” che ostentano preziosi, minigonne ed acconciature da 100 euro, sarebbero tutte coperte da un bel burqa e dovrebbero camminare con scarpe in gomma per non disturbare il proprio uomo? (Apro parentesi dicendo che a me farebbe piacere … sarebbe per loro una bella lezione di umiltà … porrebbe sullo stesso piano donne belle e donne brutte … ci sarebbe maggiore giustizia ed equità sociale … le capacità individuali primeggerebbero sulle fortunose doti estetiche). “La crociata nasce senza neanche chiamarsi così. Non c’è la crociata, alla fine dell’XI secolo: ma ci sono i “crociati”, vale a dire i cruce signati, i pellegrini diretti a Gerusalemme che in segno di tale pellegrinaggio recano cucita o ricamata sulla spalla o sul petto oppure sulla bisaccia una piccola croce (come quelli che vanno a Santiago de Compostela portano la conchiglia e quelli a Roma le chiavi di Pietro). Alla fine dell’XI secolo, al concilio di Clermont del 1095, papa Urbano II indica all’inquieto ceto cavalleresco francese – esausto per le continue guerre al suo interno – un nuovo scopo: “partano i cavalieri desiderosi di onore verso Oriente, sulla via del pellegrinaggio, perché l’imperatore di Bisanzio ha bisogno di valorosi guerrieri onde fronteggiare l’avanzata dei turchi in Anatolia”. Dilaga il desiderio del pellegrinaggio redentore, l’ultimo della storia, quello che porterà il genere umano nella valle di Giosafat e coinciderà con il Regno dei Cieli. Inermi o seminermi pellegrini seguono i cavalieri: l’iter dei milites e la peregrinatio dei pauperes ora coincidono. È nata la crociata, quasi ex abrupto. L’esecrazione per le crociate è quasi unanime: sono state il primo esempio di guerra coloniale della storia, hanno tenuto a battesimo la follia dei pogrom, hanno costituito un triste modello di guerra di religione. Il mondo musulmano sostiene che esse furono la prima aggressione dell’Occidente all’Oriente: e non serve replicare che se di aggressione si deve parlare fu l’Islam a scatenarla, con la Jihad tra VII e X secolo.
Scusatemi ma non mi dilungherò in deissertazioni apologetiche, storiche o filosofiche ma glielo devo…!!! Di Pietro ma…Va a cagare!!!
@ Roberto: glielo potresti dire ballando e cantando… Waka-gar!
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Che il nostro amico Fritz sia un “provincialotto” e un “campagnolo” era fuor di dubbio. Lo si evince da quasi ogni scritto che partorisce la sua mente informatica : pensateci , chi se non un “ingenuo campagnolo”avrebbe lasciato dietro di sè così tante tracce diciamo… compromettenti? La foto a mano armata , i commenti destro-nostalgici sul blog di Storace , le informazioni sui siti internet che “gestisce” , i consulti psicologici (sic!) per la clinica thailandese , nomi cognomi e indirizzi riferiti ai titolari del dominio internet … vera manna dal cielo per persone con un po’ di spirito d’iniziativa e un po’ di pazienza per effettuare qualche ricerca in rete.
Chi se non un “provincialotto” avrebbe tale odio verso il diverso (omosessuali e islamici per fare due esempi) , dato che è cresciuto e vissuto nel paesello di tre anime e quattro gatti dove tutti conoscono tutti… e una volta scoperto internet si è costruito la sua bella vita parallela confondendola con quella reale e costruendosi della scale di valori che oserei definire quantomeno “strane”?
Sai, Alberto, io penso che dietro queste persone ci sia una storia di grande sofferenza dietro che li abbia segnati e magari continui a segnarli profondamente.
E pertanto si attaccano morbosamente e patologicamente alla religione.
Da quello che ho letto su alcuni sui articoli, Charlie ha rotto i ponti con una certa sua parte del passato. E siccome lui è stato in pericolo ed è stato salvato dalla fede, ora lui vuole salvare la fede dai pericoli che corre.
A parte mettere in evidenza certe sue vere o presunte incoerenze, non riesco ad essere duro con lui, malgrado certi anatemi e sproloqui di cui si macchia.
Molti integralisti che ho conosciuto hanno storie difficili dietro. Questo certo non giustifica la durezza e violenza verbale della quale si macchiano.
Ritengo che queste persone siano state poco amate e che abbiano questo vuoto dentro, insopportabile per chiunque. Bisogna cercarle di metterle sulla retta via, nel rispetto della loro libertà…
Per me, l’unico vero ostacolo per il salvataggio di gente come Carlo non sta nella loro superbia o arroganza o violenza. La difficoltà vera è che lui sta all’interno di un gruppo di integralisti. La forza è il gruppo, non l’individuo. La loro famiglia è il gruppo d’indottrinati. Loro solo si amano e si sostengono; chi la pensa diversamente da loro viene liquidato, quando va bene, piuttosto freddamente.
Meccanismi questi molto, molto simili a quelli che proliferano nelle sette…
Andrea Speaks, penso tu abbia ragione.
Dietro questa ‘famiglia’ c’è don Stanzione. Perché non compare mai ufficialmente? Perché si ripara dietro questi poveretti? E’ questo che mi preoccupa. Spero di sbagliarmi ma ho paura che gli abbia dato una lavatina al cervello, approfittando delle loro difficoltà.
Mah, non conoscendo Stanzione, per il momento mi focalizzo sull’idea del gruppo, dove l’ Io emerge grazie al gruppo. Volpe, Di Pietro, Fides, ecc. si fanno forza l’uno con l’altro…
Ora hanno tutti un ruolo e lo devo mantenere; hanno una loro identità, costruita su una montagna di fragilità.
Loro stessi sono vittime e carnefici di questo meccanismo perverso: vittime, perché non riescono a staccarsene; carnefici, perché lo alimentano a fasi alterne…