“Il matrimonio gay ha già vinto”: non è il titolo di una rivista per omosessuali ma è quanto titolava in una doppia copertina la prestigiosa rivista america Time assieme all’immagine di una coppia omosessuale intenta a baciarsi.
In effetti i difensori dei diritti civili hanno validi motivi per essere contenti: il matrimonio per le coppie dello stesso sesso è stato legalizzato recentemente anche in Uruguay, Nuova Zelanda e Francia portando a quattordici (assieme ad alcuni Stati degli Usa) il numero dei Paesi dove è possibile contrarre matrimonio per una coppia gay.
Nonostante si possa affermare che il matrimonio per le coppie gay abbia vinto anche perché l’opinione pubblica (pure italiana) si dimostra favorevole all’introduzione di questo istituto giuridico, i cattolici più integralisti continuano nella loro battaglia potendo contare purtroppo in Italia su una classe politica che attualmente è sorda alle istanze che provengono dal Paese in tema di diritti civili.
Nel mondo del web si mettono in mostra i cattolici dell’associazione Unione cristiani cattolici (sedicenti) razionali che intervengono contro il matrimonio gay con un articolo dal titolo “Omosessuali, incestuosi e poligamici chiedono il matrimonio”.
Così scrivono gli uccreazionari: «Robert P. George, giurista presso la Harvard Law School e l’università di Princeton, Girgis Sherif, ricercatore di filosofia a Princeton e alla Yale Law School e Ryan T. Anderson ricercatore della Heritage Foundation hanno riaperto il discorso: una volta che si abbandona l’attuale concezione del matrimonio sostituendola con un contratto che legittima solamente una relazione tra persone adulte e consenzienti legate da un rapporto sentimentale, non esiste più una base di principio per negare o resistere all’estensione della licenza di matrimonio a tutte le possibili forme di relazioni tra individui adulti». Forse è il caso di offrire qualche elemento in più: come si può leggere nello stesso sito la Heritage Foundation è una fondazione «la cui missione è di formulare e promuovere politiche pubbliche conservatrici». Insomma è una fondazione molto orientata e di parte. Continua a leggere
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