Il Vaticano, con l’acquisto di oggetti in avorio, alimenta il bracconaggio che causa la morte di molti di animali anche rari, come gli elefanti. Migliaia di queste creature maestose sono uccise per loro zanne, che sono acquistate da Filippine e Cina per creare oggetti di culto religioso in avorio destinati in particolar modo alla Chiesa. Speculatori senza scrupoli danno così vita a un mercato spesso illegale, progettato per arricchire poche persone a scapito di una comunità sempre più povera che lavora per preservare la biodiversità. Il Vaticano ha finora rifiutato di intervenire con fermezza per fermare questo commercio e non ha aderito a trattati internazionali per fermare la marcia verso l’estinzione di queste specie .
Del tutto anacronistico è anche l’utilizzo delle pellicce di ermellino: indossare tali capi, creati con la morte e la sofferenza di moltissimi animali, non solo è superfluo, ma anche del tutto estraneo alla cultura e alla sensibilità religiosa. Gli insegnamenti di san Francesco parlano di amore nei confronti degli animali e un rapporto rispettoso della loro vita e dei loro diritti. I cittadini, cattolici o meno, sono ormai fortemente contrari a qualsiasi attività che prevede l’uccisione di animali soprattutto in questi casi.
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Petizione dell’Enpa a papa Benedetto XVI e al Vaticano: «Stop all’uso di avorio e pellicce per finalità religiose»
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