Anche nel Regno Unito è acceso il dibattito sull’eutanasia e – come riporta il Guardian – gli avvocati di tre uomini che si sono battuti per il diritto ad una “dolce morte” stanno portando i loro casi davanti la Corte Suprema.
I promotori di questa causa sono Jane Nicklinson, il cui marito Tony è morto nell’agosto del 2012 dopo aver lottato per il diritto ad avere una morte dignitosa ed umana e Paul Lamb, 58 anni, che ha passato gli ultimi 23 anni completamente paralizzato in seguito a un incidente stradale.
A decidere se debba essere consentito al personale medico di assistere coloro che fisicamente non sono in grado di terminare le proprie esistenze saranno nove giudici: l’alto numero è sintomatico della rilevanza giuridica della decisione.
Nicklinson e Lamb hanno deciso di ricorrere contro una sentenza della Corte d’Appello che ha stabilito un divieto generale contro il suicidio assistito o l’eutanasia: per i ricorrenti questa decisione è contraria all’articolo 8 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo che protegge la vita privata e familiare. Continua a leggere
Il diritto a morire dignitosamente: tre casi davanti la Corte suprema del Regno Unito.
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