Cosa sfugge ad Adinolfi sul sussidio di 20 mila Euro per il matrimonio religioso? Tutto.

Ad alcune persone, tipo a Mario Adinolfi e al coraggioso (ma molto esiguo) manipolo di eroi che lo sostiene (visti gli zero voti presi alle amministrative a Ventotene per non dimenticarci lo 0,67% preso alla Camera e lo 0,70% preso al Senato nel 2018 e niente meno lo 0,06% alla Camera e 0,15% al Senato nel 2022), non andrà bene ciò che sto per dire, tuttavia credo che me ne farò una ragione.

Il post Facebook del Pokerista Barbuto, il Nostro eroe.

Al Nostro eroe sono sfuggite un po’ di cose. Vediamole:

{1} sovvenzionare i matrimoni solo religiosi e non i matrimoni in generale contrasta con la laicità dello Stato che caratterizza l’Italia. In pratica, nel nostro paese vige un favor, o comunque una protezione esplicita della pratica religiosa, e guai se non fosse così, ma senza discriminazioni tra le diverse confessioni religiose. Sovvenzionare un matrimonio cattolico e non l’istituto in sé, indipendentemente dalla religione, potrebbe contrastare con questo principio (l’ha detto anche Crosetto, ci sarà da fidarsi).

{2} Ne consegue che, per quanto ne dica Adinolfi, il matrimonio religioso non è l’unico istituto matrimoniale presente nel nostro ordinamento. Esiste il matrimonio civile e quello previsto da altre confessioni religiose: tutte le confessioni, e tutte le celebrazioni nuziali, hanno pari dignità. Sostenere solo il matrimonio cattolico, non è sostenere l’istituto matrimoniale in sé.

Mario Adinolfi si sposa: ''Scene da un matrimonio a Las Vegas'' - la  Repubblica
Adinolfi a Las Vegas il giorno in cui si è sposato, in seconde nozze dopo aver divorziato dalla prima moglie Elena Banzi.

{3} Il Nostro, imperterrito, prosegue:

Fosse stato un sostegno alle unioni Lgbt, chi avesse parlato contro sarebbe stato tacciato di omofobia e intimidito

Non abbiamo la controprova e non sappiamo (ma possiamo immaginare) cosa avrebbe detto chi avesse parlato contro le unioni Lgbt. Qui possiamo dire che il principio di uguaglianza vale per tutti e di certo coi processi alle intenzioni e i piagnistei non si va da nessuna parte.

{4} Il Nostro, assertivo e coraggioso, ci ricorda che «serve coraggio per varare vere politiche a sostegno della famiglia»: ebbene, qua a smentirlo è uno dei proponenti, Furgiuele (gli altri sono Alberto Gusmeroli, Simone Billi, Ingrid Brisa e Erik Umberto Pretto) quando ha corretto il tiro pensando che una parola inglese potesse oscurare la nefandezza (hai visto mai che non capiscono e ci cascano):

«La proposta di legge a mia prima firma, volta a incentivare il settore del wedding, che per questioni di oneri prevedeva un bonus destinato ai soli matrimoni religiosi, durante il dibattito parlamentare sarà naturalmente allargata a tutti i matrimoni, indipendentemente che vengano celebrati in chiesa oppure no»

Cominciamo dal settore del wedding: la proposta non era pensata per gli sposi o per le famiglie ma per le spese del matrimonio. Il settore del wedding, appunto: non è la stessa cosa. Sostenere le famiglie, significa alleggerire le difficoltà quotidiane post matrimonio. Favorire il settore del wedding significa favorire le imprese che lavorano con i matrimoni.

Tutto lecito, per carità, basta che si sia chiaro negli intenti: andate e moltiplicatevi, spostati cristianamente e quando avete creato la perfetta famiglia del Mulino Bianco, il resto è affar vostro se non avete di come pagare le bollette. Intanto, vuoi mettere che belle bomboniere avete regalato agli invitati?

Quindi, caro Adinolfi, nessun sostegno alla famiglia, ma sostegno al settore del wedding.

{4} Infine: il matrimonio, per chi è credente, è un sacramento (pare giusto ricordarlo anche al simpatico drappello a strenua difesa della famiglia tradizionale): capisco che la cifra sia rilevante, ma barattarlo per 20 mila € (il vil denaro è pur sempre lo sterco del Diavolo) fa tanto sovvenzione ai mercanti nel tempio. E dubito che ingeneri relazioni durevoli.

Se poi vi avanzano soldi per pagarvi un divorzista, tenetemi presente. È un ambito nel quale potrei specializzarmi.

Disclaimer: nessun Adinolfi è stato perculato, discriminato o maltrattato.

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