Dopo parecchio tempo ritorno sul blog per raccontarvi del sito La luce di Maria che, per le corbellerie che rifila, potrebbe proporsi come un utile surrogato di Pontifex.
L’autore, Fabio Scapellato, nel suo articolo qui linkato, si scaglia contro la masturbazione che sarebbe “frutto di un disturbo mentale o della personalità”. Si ritorna ad un vecchio vizio di pontifessa memoria: la totale assenza di fonti. Vizio che ritorna poco dopo, quando lo Scapellato dice che “molti medici ritengono che una costante masturbazione possa arrecare problemi fisici, ma soprattutto psichici”. Quali medici, di grazia, asseriscono ciò? Nessuno, visto che il buon Scapellato appena dopo ci ricorda che è la Chiesa che “insegna che la masturbazione è un atto sessuale disordinato che può arrecare danni irreparabili”.
Va benissimo schierarsi contro la masturbazione, per quanto bislacca sia l’affermazione, ma dobbiamo capirci: o è la scienza ad affermarlo, e allora urge citare le fonti; o è la Chiesa che lo vieta, e allora nulla di nuovo sotto al sole.
Quali rimedi ci rifila il nostro eroe contro questa pratica così raccapricciante? Quattro semplici espedienti per non cadere in tentazione: “Il primo passo è quello di analizzare il vizio e non viverlo come un problema: se ti masturbi non sei malato, indemoniato o un maniaco sessuale”. Quindi sei un malato mentale ma non un depravato, che è sempre buono a sapersi.
Il secondo rimedio è evitare la tentazione su internet e alla tele. Si renderà necessario, dunque, selezionare col lanternino i programmi avendo cura di scegliere quelli in cui non vi siano particolari stimoli sessuali, anche se dopo un mese di totale astinenza un quindicenne sarebbe attratto sessualmente anche da Luciano Onder.
Il terzo, assurdo, rimedio è quello di ridurre i tempi morti: vuoi stravaccarti sul divano? Per carità, hai visto mai che accendi la televisione selezionando attentamente un programma che non abbia tentazioni e ti capita una Lorena Bianchetti ammiccante, che magari ti suscita strani pensieri.
Alle brutte, dopo un lungo periodo di astinenza sessuale in cui hai centellinato la tua presenza in Rete e dopo attenta scelta dei programmi alla tele, stando attento al fatto che i documentari di Piero Angela non siano troppo espliciti nei contenuti, mantenendo un’iperattività che sfiancherebbe un elefante, se alla fine cedi alle tentazioni di Federica, la mano amica, “chiedi perdono a Dio e poi offri il tuo spirito a lui nutrendolo con la preghiera”.
Sotto questo punto di vista, e visto il discreto numero di volte in cui ho compiuto l’orrido gesto, ho un lungo elenco di cose da farmi perdonare da Dio.
Oddio, per fare strani pensieri sulla Bianchetti bisogna proprio essere in forte astinenza…
Eppure c’è chi apprezza quel tipo di bellezza…specie dopo molta astinenza 🙂
Scappellato. Omen Nomen.
Un predestinato
Per l’astinenza sessuale servirebbe contenersi nel mangiare.
Digiunare o mangiare poco. Rinunciare a piaceri del palato insomma.
L’ho provato un po’ ma soprattutto ne ho letto da un sopravvissuto a un campo di lavoro sovietico siberiano.
Sembra che non sia obbligatorio.
Concordo che la repressione senza spiegazioni e assolutistica nuoce.
Ai fini di astinenza parziale o totale da contatti genitali, utilissimo è convivere o almeno dormire, nello stesso letto o almeno nella stessa camera, con un partner concorde, sia nell’astinenza assoluta o nella continenza ad es. a non oltre 3 orgasmi al dì.
Al fine dell’astinenza dalla sola masturbazione solitaria, potrebbe essere risolutiva la masturbazione collettiva o altri contatti genitali.
Beninteso per essere cristiani dovrebbero essere puri, cioè fatti per amore.
Il giudizio importante poi non viene dagli uomini, libertini o vescovi o suore coatte o altri.