Non usa mezzi termini il sociologo di area cattolica Massimo Introvigne in un articolo comparso sulla Nuova Bussola Quotidiana (e ripreso nel blog di Costanza Miriano): «Vedere come funzionano le leggi sull’omofobia all’estero è di grande interesse per prepararci alla battaglia che ci attende il mese prossimo in Italia». Non sapevo che il prossimo mese ci sarà una “battaglia” in Italia: forse sarà il caso di rinforzare porte e finestre e preparare dei viveri.
Il professor Introvigne continua e cita un interessante caso avvenuto in Canada: «Un’università protestante canadese, riconosciuta, la Trinity West University (…) fa sottoscrivere agli studenti un codice di comportamento, che vieta – tra l’altro – l’accesso a siti pornografici usando la rete WiFi dell’ateneo, il consumo di alcool all’interno del campus universitario, e nei dormitori “l’astensione da forme di intimità sessuale che violino la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna”».
La conseguenza, come riferisce Introvigne, è che: «la Trinity West University è ora sottoposta a procedimento da parte di un organo amministrativo, la Conferenza dei Presidi delle Facoltà di Legge canadesi, il quale ha deciso d’intervenire chiedendo con una lettera – originariamente segreta, ma come tutti i documenti segreti che si rispettano, ora comparsa su Internet – in cui chiede agli Ordini degli Avvocati di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University, perché – se quando erano studenti hanno sottoscritto il codice di comportamento – sono fortemente sospetti di omofobia».
Prima di tutto bisogna sottolineare che – come emerge dalla stessa lettera della Conferenza dei Presidi della Facoltà di Legge canadesi (Council of Canadian Law Deans – Ccld) presente nell’articolo della Nuova Bussola Quotidiana – non è stata fatta nessuna richiesta agli Ordini degli Avvocati «di non ammettere alla pratica forense i laureati in legge della Trinity West University» e non c’è nessun “sospetto di omofobia per i suoi studenti” così come scrive il professor Introvigne: non è un particolare irrilevante. Infatti – oltre a non esserci nessuna richiesta in tal senso in nessuna parte nella lettera della Ccld – attualmente la Trinity West University (Twu) non ha ancora una facoltà di legge e quindi non esistono ancora laureati in giurisprudenza provenienti da tale università. per quale motivo la Ccld avrebbe dovuto chiedere agli Ordini degli avvocati di non ammettere laureati in legge della Twu se questi ancora non esistono? Mistero della fede.
La situazione è ben diversa. Come risulta da un articolo del sito di Cbc Canada (il servizio pubblico radiotelevisivo canadese) la Twu ha fatto solo richiesta di poter aprire una facoltà di giurisprudenza accreditata ma ciò ha sollevato le proteste di più di un migliaio di studenti di altre otto facoltà di legge del Paese che – in una petizione scritta – si sono rivolti alla Federation of Law Societies of Canada ed al ministro dell’Istruzione canadese chiedendo di respingere l’accreditamento della Twu considerando discriminatoria la policy della Twu nei confronti degli studenti Lgbt.
Nonostante l’articolo di Introvigne titoli “Se credi nella castità non fai l’avvocato” la castità c’entra poco o nulla. Come emerge dalla policy della stessa università gli studenti sono chiamati ad «astenersi da pratiche che sono contrarie agli insegnamenti biblici» come ad esempio «peccati sessuali incluso il sesso prematrimoniale, l’adulterio, il comportamento omosessuale e la visione di materiale pornografico». In sintesi, parafrasando il titolo della Nuova Bussola Quotidiana, se credi nella castità sei ammesso ma se non credi e fai sesso prima del matrimonio (omosessuale o eterosessuale), se tradisci, se sei un omosessuale sposato (il matrimonio per le coppie gay esiste in Canada dal 2005) e se vedi materiale pornografico non puoi essere studente della Twu. Come risulta dalla guida dello studente presente tra i vari regolamenti universitari della Twu «se uno studente, a giudizio dell’Università, non è in grado, si rifiuta o non riesce a vivere in base al suo impegno, l’Università si riserva il diritto di ammonirlo, espellerlo o rifiutare la riammissione di uno studente all’Università». Quindi, se sei omosessuale (e magari fai anche sesso) puoi essere espulso. La Conferenza dei presidi delle facoltà di legge canadesi trova questo regolamento discriminatorio nei confronti degli studenti gay (anche regolarmente sposati) e tale aspetto, in violazione alle leggi provinciali e federali, è d’ostacolo per l’apertura di una facoltà di legge che sia pubblicamente riconosciuta dal governo canadese.
Ad ogni modo secondo Introvigne «forse l’università potrebbe cavarsela – ed evitare di dover chiudere la sua facoltà di Giurisprudenza, perché nessuno s’iscrive a Legge sapendo che poi non potrà fare l’avvocato – chiedendo agli studenti di astenersi dall’attività sessuale nei dormitori per non violare “la sacralità del matrimonio tra un uomo e una donna, o tra un uomo o un uomo, o tra una donna e una donna”». Invece (e senza forse) – come risulta ampiamente dai media canadesi – il punto non è evitare di chiudere la facoltà di giurisprudenza (che la Twu non ha né tra i bachelor’s degres che tra i master’s degrees come risulta facilmente nel sito della stessa università) ma essere accreditati dallo Stato ed in base alle leggi dello Stato per aprire una facoltà di legge pubblicamente riconosciuta. Come ha affermato Christopher Ghesquiere, uno dei firmatari della petizione contro l’accreditamento di una facoltà di legge alla Twu e studente presso l’università di Alberta, in un’intervista alla Cbc Radio: «Questa politica discriminatoria (della Twu, ndr) davvero non rappresenta la legge canadese. Penso che una facoltà di diritto dovrebbe promuovere i valori del diritto canadese compresa la Carta dei diritti e delle libertà. Nonostante il fatto che la legge riconosca i matrimoni omosessuali, questa università (Twu, ndr) sembra non farlo». Insomma perché chiedere il riconoscimento dello Stato quando non si osservano le leggi dello Stato e perché voler insegnare la legge di un Paese quando non si osserva la legge dello stesso Paese? Cosa c’entri l’omofobia – di cui scrive Introvigne – in tutto questo rimane un mistero in cui c’è solamente da perderci la Bussola. Inoltre – anche se in Italia non esiste né una legge che consenta il matrimonio omosessuale né una legge contro l’omofobia – è facile che un qualsiasi tribunale condanni un simile regolamento non solo perché discriminatorio contro gli studenti omosessuali ma anche contro la privacy (l’orientamento sessuale è per la nostra legge un dato sensibile).
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Nella migliore delle ipotesi hanno seri problemi con l’inglese.
“Pezzenti coi difetti, cafun e bigotti, si riempiono la bocca col latino
ma si e no s’ann leggiut Topolino.”
(Gianfranco Marziano)
A parte le solite cazzate di Introvinione (e pensare che c’è chi lo incensa come più importante studiose e conoscitore delle religioni in Italia), mi stupisce che in Canada sia ammessa una università che si permette di ingerire così tanto nella vita privata dei suoi studenti. Una ragazza madre che rimanesse incinta dutante l’anno accademico certamente verrebbe espulsa, ecco mi chiedo come si possibile accreditare una università con regolamenti di questo tipo.