Non indagate perchè esista la malasanità in Italia. Leggete il sito Tempi.it e capirete subito. Quando due ciellini parlano in pubblico, perdono i freni inibitori a tal punto che in docenti universitari che guidano ospedali vengono a galla incompetenze professionali, deliri pre-senili e ovvietà da asilo nido. Prendete Giancarlo Cesana, leader laico di Comunione e Liberazione, medico laureato a capo di diversi enti sanitari che non sa distinguere un rene da un gay. E’ stato professore di Igiene, presidente del Policlinico a Milano, direttore di un centro studi di sanità pubblica in un famoso ospedale brianzolo, insomma uno scienziato. Ma quando un giornalista ciellino intervista quel primario ciellino, la medicina, la fisiologia e la scienza evaporano nel nulla e la famigerata casalinga di Voghera assurge a dignità di Premio Nobel. Il direttore del sito semi-fondamentalista Tempi (in arte Luigi Amicone) che intevista il super-capo ciellino, quello più intelligente di tutti (figuriamoci gli altri) ed è subito un capolavoro di suicidio professionale. Basta dire la parola “gay” e il dottore perde la testa, usa paroloni medici ma non ha la benchè minima idea di cosa stia parlando.
Ecco un estratto divertente dall’intervista del 6 luglio 2013: “… nell’omosessualità ci sono indubbiamente alcuni aspetti che pongono degli interrogativi. Aspetti tipo che un organo dalla funzione escretoria viene utilizzato con funzione sessuale. Tipo che il rapporto non è di per sé fecondo. Tipo che tra i malati di Aids il 60 per cento sono maschi omosessuali. Tipo che per questa ragione l’omosessualità viene considerata sesso insicuro….Questi non sono miei pensieri. Sono dati di fatto“. Ora, se un grande medico dice che ci sono punti interrogativi perchè gli omosessuali fanno sesso con un organo escretore, va preso sul serio. Lui dice che sono dati di fatto! C’è un problema però se controlliamo la Treccani che, contrariamente a Cesana, definisce gli apparati escretori (non gli organi) nel corpo umano come sistemi composti dai reni e dalle vie urinarie (ureteri, vescica, uretra). Quindi ci domandiamo: se i gay fanno sesso con l’organo escretore, fanno sesso coi reni e non con un altro uomo? Si capisce perchè Cesana apra quella sua risposta cosi’: “nell’omosessualità ci sono indubbiamente alcuni aspetti che pongono degli interrogativi“. Per forza che ha “punti interrogativi”: Cesana non sta guardando due omosessuali o non sa cosa sia un apparato escretore. Definire gli omosessuali usando un linguaggio medico non nasconde il suo problema, cioè la totale incompetenza sia linguistica sia professionale, cioè etica. Ovviamente da questo gioco di definre degli esseri umani per quel che non sono, discendono tutti gli altri dati falsi dell’intervista.
Questo non è un giochetto retorico per eludere la questione di Cesana dei rapporti penetrativi tra uomini. Perchè ci sono tre punti fondamentali a monte di quella descrizione che mostrano l’ignoranza di un professionista, la malafede di uno scienziato e la disonestà di una figura pubblica. I dati sull’AIDS che lui cita non si trovano da nessuna parte in rete. Non a caso non c’è nessun link a nessun report, e non a caso non specifica se siano dati europei o italiani. O magari mondiali, e in quel caso se il 60 per cento dei malati fossero omosessuali, il 60 per cento degli africani sarebbe gay, un’ipotesi semplicemente ridicola. La definizione che poi offre di omosessualità come rapporto anale non è basata su nessuna ricerca e infatti non c’è un solo link a nessun dato (men che meno alla definizione “clinica” dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, men che meno alla più grande ricerca sociologica sul tema che è il saggio di Marzio Barbagli e Asher Colombo “Omosessuali Moderni” a p. 117), e così è per tutto il resto delle dichiarazioni infondate di Cesana. A questo punto sorge una domanda etica fondamentale: può un medico, uno scienziato essere ignorante a tal punto? Può uno scienziato falsificare i dati di realta’? Può un medico che non è in grado di distinguere un apparato escretore da un essere umano intero dirigere ospedali e far parte di commissioni scientifiche? Usare un dato parziale per costruire un quadro generale, oltre a chiamarsi disonestà intellettuale e ciarpame para-scientifico, si chiama anche propaganda, e non è mai una cosa giusta.
Il punto è che Cesana pretende di essere uno scienziato serio, e specificamente uno di quegli anglosassoni con la passione per i dati e la ricerca. Quando viene intervistato dal pluricondannato Renato Farina sul tema con la domanda: “In che senso… ti dici anglosassone?“, nello stupore generale risponde: “Nel senso che io ho fatto Medicina studiando per lo più su libri in inglese, che costavano di meno ed erano fatti meglio; in secondo luogo perché di fatto, dal punto di vista del progresso disciplinare, loro sono molto più avanti“. La sua risposta è di un infantilismo ridicolo: se lui è anglosassone perchè leggeva i libri in inglese, noi siamo latini, greci, anglosassoni, francesi e spagnoli perchè studiammo su libri di lingue diverse dalla prima media in avanti. E il fatto che lui sia progredito non perchè faccia ricerca ma perchè legga libri di altri che fanno ricerca e sono progrediti, è tipico di una mentalità infantile e magica, cioè ciellina. Essere progrediti non dipende da noi ma dal leggere qualcuno che lo è e per osmosi lo diventiamo anche noi, come per magia. Saremmo “disciplinarmente progrediti” perchè lo sono gli altri e noi lo diventiamo leggendoli, credendoci, come si fa con una religione: leggi il testo sacro, ci credi, e zac! quel Dio ti salva.
Che Cesana non fosse un’aquila di intelligenza era d’altronde noto. Nella stessa intervista aveva già dato prove del suo delirio pre-senile su questioni di salute ed etica, rispondendo da grande scienziato con un commento di una densità spaventosa: “Secondo me andare dal medico vuol dire andare da una persona che è come te e che tuttavia ne sa più di te a riguardo di un problema che hai tu”. Mia nonna, con la quinta elementare, diceva esattamente la stessa cosa con le stesse parole. Ora sorge una domanda importante: quanto tempo ha dunque sprecato Cesana a studiare libri in inglese, se si esprime nello stesso modo? Un tempo gettato via che lui dice aver investito nel diventare anglosassone. In fondo lui ha appena mostrato il suo personale metodo anglosassone con la totale cancellazione dei dati scientifici sulla vita degli omosessuali. Per lui d’altronde è anglosassone leggere libri, non capirli e applicare quei principi.
Appena apre bocca, Cesana mostra la sua completa ignoranza su qualsiasi tema, mica solo sui gay e l’anglofilia. Su Avvenire del 20 aprile 2006 si fa intervistare da Marina Corradi a proposito di Freud, non sappiamo a che titolo visto che alla domanda “In positivo, Freud cosa ci ha insegnato?” lui risponde: “Personalmente giudico molto importante il suo avere definito il disturbo mentale come una patologia dell’istinto, intendendo per istinto l’aspetto psicologico della biologia“. Sette anni dopo il mondo ancora si interroga su cosa quella follia senza senso significhi.
Una cosa almeno gli va riconosciuta: aver spiegato ai ciellini che su questioni etiche non si puo’ votare. Un’idea che Amicone e tutta la redazione di Tempi.it insieme al resto dell’estrema destra cattolica hanno completamente tradito. Cesana infatti meno di due anni fa’, il 2 settembre 2011 spiegava ad Amicone cosa non gli piace di Giuliano Ferrara quando vuole votare su questioni etiche: “Chiaro che sono con lui nelle battaglie per la vita contro il nichilismo dell’epoca. Ma è quando le butta in politica e poi perde che mi dispiace. Noi queste esperienze le abbiamo fatte oltre trent’anni fa, col divorzio e poi con l’aborto. E non è che si era messi peggio di oggi. Al contrario. Allora, penso al referendum sul divorzio… Poi ci fu l’aborto, una cosa gravissima, tutti convinti che sulla vita la gente avrebbe votato bene, secondo coscienza. E invece niente, le abbiamo perse tutte le cosiddette battaglie etiche. Il referendum sulla legge 40 l’abbiamo vinto per l’astensione, non perché c’è stato un moto popolare di convinzione. La verità non si mette ai voti, si afferma e basta“. (dalla Giornata Nazionale degli Stati Vegetativi del 2010). Capito? Dato che sanno di perdere, non vanno messe le questioni etiche al voto. Vanno dette ma non votate.
Sia chiaro, chiunque lo può intervistare, anche in ginocchio come fa Amicone, noto “framer”, uno di quei personaggi al limite della legalità che si fa pagare per diffondere stereotipi infamanti su una minoranza soggetta a stigma sociale. Ma per favore qualcuno spieghi a Cesana che i gay hanno rapporti sessuali con altri gay, non con i reni. Va bene che siamo su fronti diversi, ma avere nemici così cretini fa disonore persino a noi.
ma viene anche pagato con soldi pubblici questo?
Dimmi una cosa Alex, ma questi sono gli stessi che parlano di “dignitá umana” e “amore per la vita” ??
Sono allibita!
E adesso sarei veramente curiosa di sapere come un “medico-scienziato” e “ciellino” concilia la fede con la prevenzione..sará pro o contro l´uso del preservativo???
“Ma quando un giornalista ciellino intervista quel primario ciellino, la medicina, la fisiologia e la scienza evaporano nel nulla e la famigerata casalinga di Voghera”
Sto pazientemente attendento il solito trolletto cattolico che verrà a dirci che siamo noi gli intolleranti perché discriminiamo le casalinghe di Voghera…
Qualcuno lo avvisi che il sesso anale lo fanno anche gli etero 😉
Sì, ma quando penso a un etero a me viene in mente uno che si sbatte la fica. Perchè comunque credo che la via preferenziale sia quella (lasciando perdere l’ossessione ciellina per la missionario).
Quando penso a un gay… beh.
E fanculo al politically correct!
Certo che le viene in mente quello!
Si chiama stereotipo, viviamo di stereotipi, usiamo quelli per interpretare quello che non conosciamo. Sia chiaro, non la sto accusando di bigottismo: siamo cresciuti tutti con quello stereotipo, etero e gay, io stesso l’ho subito per decenni. C’e’ un piccolo problema, pero’: gli stereotipi sono creati dalle maggioranze contro le minoranze, quindi sono falsi. il politicamente corretto non c’entra nulla.
Basta controllare LA ricerca per eccellenza in Europa, “Omosessuali Moderni” di M. Barbagli e A. Colombo. E si scopre che chiedendo agli omosessuali cosa preferiscono, puff, lo stereotipo esplode: questi rispondono che i rapporti anali non sono necessari ne frequenti ne cercati, ma solo una delle cose che si fanno, esattamente come diceva lei degli etero (su cui infatti non esistono stereotipi). Pagina 117, per inciso.
Incidentalmente gli stereotipi ciellini ci fanno ridere perche’ sono patetici: questo in particolare non solo e’ uno stereotipo esclusivamente eterosessuale (che deve per forza avere a che fare con la penetrazione, come scriveva 4 giorni fa persino l’Osservatore Romano senza vergognarsi di pubblicizzare la posizione del missionario, ripresa immediatamente dal sito ciellino Tempi, e LE GIURO CHE NON sto scherzando) ma e’ pure esclusivamente e pateticamente maschile (che quindi non contempla minimamente le donne e la loro sessualita’, in questo caso lesbica). Cioe’ questi (eterosessismo e misoginia) sono i due grandi limiti intelletivi di gente come Cesana che ripete stupidamente gli stereotipi da caserma dopo essersi fatto passare per uno scienziato anglosassone.
Scienziato me’ cojoni, direbbe mia nonna.
piuttosto qualcuno avvisi l’autore che, a parte i tecnicismi, ha colto poco nel segno:
http://www.corriere.it/salute/dizionario/escrezione/index.shtml
O forse l’ano non è la fine dell’intestino nei gay? non lo so, non ho mai osservato, ma non mi interessa più di tanto, al di fuori di questa pagina….
A me risulta anche che la bocca sia l’inizio dell’apparato digerente eppuren nessuno ci rompe le palle a noi maschietti se ci facciamo fare un pompino da una donna.
Cesana è un [volgare per testicolo] arrogante
Guarda, sono abbastanza allergico agli insulti gratuiti 😀