Gli anni ruggenti del „leone di Campagna“
Ormai le gioie dell’infanzia erano svanite e la sua vita era carica di dubbi.
Cidippino entrava, con generoso ritardo in quella fase adolescenziale che ancora lo accompagna: la pubertá.
Qualcosa sentiva, ma non aveva ancora chiaro, visto che nessuno glielo aveva ancora spiegato, se i maschietti dovevano essere attratti dalle femminucce o dalle tartarughe.
L’educazione sessuale ai quei tempi era decisamente scadente e Egli non trovava risposte.
Lontana era ancora la vocazione del crociato apologeta, ma non l’intransigenza morale e spirituale che sfogava adeguatamente al campo Hobbit di Potenza, correndo su e giù per i boschi, saltando sulle liane e simulando di pestare omosessuali.
Per ammazzare il tempo fondó un gruppo d´élite di cui si era autonominato gerarca assoluto: la famigerata “LLMNSC” (Legio Lictoria delle Marmotte Nere sez. di Campagna) che contava numerosissimi iscritti….ehm, per la precisione 3:
eSSo stesso, il cugino Nicola e la sorella Annalisa, costretta ad iscriversi a forza dal fratello che aveva minacciato di tagliarle i capelli nel sonno.
Ilprogramma della LLMNSC era abbastanza trasparente:
Tradizionalisti buoni, progressisti cattivi;
Bianchi si, neri (o grigiastri, marroncini, olivastri) no, a meno che non picchino gli ebrei;
Le marmotte tradizionaliste argineranno a Lepanto
l’avanzata dell’immonda carica di pesci rossi che si baciano fra di loro;
Quando ti sgamano nega e fai la vittima;
Nel dubbio mena (o almeno provaci);
Cerca di capire con chi hai a che fare prima di mettergli le mani addosso…
Quest’ultimo punto del programma lo metteva in grave difficoltà, in quanto nessuno gli aveva ancora insegnato come distinguere maschietti da femminucce.
Ne discuteva spesso negli infuocati dibattiti che faceva nella sua cameretta, sommerso da miliardi di email (anche se non erano ancora state inventate) che gli davano ragione,
quando scorticava i gatti per preparare il suo cappellino da megagerarca supremo.
Le sue esplorazioni solitarie lo portarono all’interno dei circoli esoterici di Potenza, nei quali si distingueva per chiarezza di pensiero e per laconicità di eloquio.
Una sera, in una riunione con il gran maestro Otelma, Amelia la strega che ammalia, il mago Pancione e un Silvan già parrucchinato ebbe una chiara visione del suo futuro.
Il tema era fondamentale. La tesi che dominava era che i rettiliani avessero sferrato l’ultimo attacco demopluto massonico contro l’umanità attraverso l’invenzione dei leggins con scaldamuscoli fosforescente, portati da maschi e femmine con medesima eleganza. Il nostro sferrò, con la generosità della giovinezza un attacco feroce alla posizione. Con il cappellino di marmotta che vibrava e pareva riprendere vita, attaccò un concione di copia incolla infinito sulla compatibilità fra disegno intelligente e scaldamuscolo, se solo si considera che debbono essere portati con camicione a scacchi e cinturone da sceriffo, contro ogni evidenza. Gli illustri colleghi apprezzarono la sapienza del ragazzo, consigliandogli di non dare le perle ai porci e di conservare intatte gelosamente, in silenzio, le sue intuizioni, fino al Giorno del Giudizio.
Frequentava anche cattive compagnie, tipo il vicino del IV piano, individuo poco raccomandabile, Daniele Restivo, noto come il barbiere di Potenza, con il quale condivide gli insuccessi in campo sentimentale e del quale diventa confidente ed amico… impari: Daniele sui pali della luce blu e..Cdippino sotto.Piu´tardi, come ci toccherá leggere, diventerá anche suo biografo di fama internazionale…
La prima brutta crisi nacque dalla uscita di windows e dalla necessità di pensare un nuovo utilizzo per il suo ATARI. Messe e rosari riparatori a favore del DOS tradizionale e contro il sistema Iconico che toglieva all’informatica quell’aura sacra che la rendeva accessibile solo a segaioli brufolosi (presenti e biografi esclusi). Dopo qualche mese passato a tentare di programmare il suo PC con le spalle opposte alla tastiera, braccia slogate, nuovi significati attribuiti al concetto di demenza si arrese e, a capo chino cliccò la sua prima icona, innamorandosene per sempre.
Continuò a vivere la sua esistenza solitaria e triste, attendendo di fiorire e di esplodere in tutte le sue potenzialità. I problemi di riconoscimento dell’altro tipici della vita uterina lo perseguitavano.
Faticava ancora a riconoscere i maschietti dalle femminucce e, oltre a non capire bene da chi essere attratto rischiava di non sapere a chi cedere il posto nell’autobus.
Prima provò con il metodo dell’analisi del nome, attribuendo il sesso a seconda della vocale con cui si concludeva. Adamo – O (stretta di mano virile) Eva – A (bacio sulla guancia e tentativo di approccio)(cit.).
Metodo abbastanza efficace ma con qualche controindicazione.
Dopo le prime resistenze di Andrea A e il comportamento decisamente aggressivo di Luca A ebbe qualche dubbio sul metodo.
Samuele E, e Deborah H lo misero in totale confusione.
Decise per il metodo empirico, il testiculus tactis, utilizzato in antichità per verificare il genere dei papi e per verificare la loro sensibilità a stimolazioni omoerotiche.
La tavoletta oija, scoperta nelle sue scorribande esoteriche era parecchio incostante nelle sue divinazioni.
Alla domanda: “é maschietto o femminuccia?” rispondeva costantemente: “dipende”.
Certo! Provava coi bambini appena nati ed era abbastanza facile.
Braccialetto celeste maschio, braccialetto rosa femminuccia.
Ma i grandi usavano braccialetti dorati e lui restava in gravi ambascie.
Anche un altro terribile segreto tormentava Cidippino:
infatti, individuati alcuni indicatori di instabilità nello sviluppo quali caratteristiche atipiche di lateralità cerebrale, mancinismo, ecc. – che avevano mostrato correlazioni con l’omosessualità nell’adulto, eSSo si era accorto con orrore di avere le dita atipicamente ASIMMETRICHE!!!
Pianse ininterrottamente in silenzio per molte notti credendo di essere omosessuale e di doversi menare da solo.
Il caro Daniele era ormai emigrato in Inghilterra, dopo avere cominciato una proficua carriera e lui non aveva più nessuno con cui parlare. Per un tempo funse da tappezzeria della „Potenza bene“ dalla quale veniva terribilmente snobbato nonostante la jaguar metallizzata.
Si distingue per la vita morigerata, la lontananza da droghe e sballi, la petulante insistenza con cui cercava di convertire tutti. Era un grande organizzatore di feste e di eventi con milioni di partecipanti (via email) che aspettavano solo il suo invito per andare da un’altra parte.
La Conversione
Si distaccò dal mondo torbido della Potenza della cocaina e delle escort, trovando tutte le porte chiuse, anche quando si presentava con le chiavi della jaguar in mano piagnucolando e strepitando. Le porte si chiusero definitivamente e bruscamente quando fu sorpreso a strappare un poster di Bob Marley con la motivazione che rovinava l’ecosistema delle tartarughe con quei capelli stopposi. Un sonoro ceffone fu il primo avviso di quella “carlettofobia” che lo avrebbe perseguitato fino al Giorno del Giudizio.
Anni duri e profonde cicatrici che cercava di curare in Thailandia dove gli propongono di seguire l’attività promozionale di un tempio per il cambiamento del proprio corpo.
Dopo adeguata meditazione torna a Potenza dotato di forbicione e comincia in questo momento la sua separazione dal mondo Trans di Potenza con gli amici di un tempo non troppo contenti di vederlo arrivare con il ferro del mestiere cercare di convincerli a trovare pace nel bisturi, o nella lobotomia.
Era ormai a pezzi. Stava pensando a farla finita (o a cominciare finalmente a vivere) quando accadde quello che doveva accadere.
Era un caldo giorno d´estate, il buon Cidippino meditava, sfrecciando verso Campagna a bordo dell´inseparabile jaguar, la prossima mossa per far colpo sull´ennesima bella figliola.
I consigli dell´amico Restivo si erano rivelati inutili, tagliare i capelli alle ragazze sugli autobus non aveva portato alla relazione che sognava .Ogni volta le ragazze lo prendevano a borsettate in testa.
Era estate ma all´improvviso il cielo divenne pece e cominciò a colare catrame.
Un silenzio assoluto riempì il cosmo. Neanche un fiato.
Gli animali tornarono alla loro tana. Anche le tartarughe fuggirono disperate e non si fecero salvare. Il silenzio divenne un lungo stridio, un grido lento e lamentoso di quelli che sarebbero stati vessati nel futuro dall’apologeta.
Il nostro Calimero, al solito sveglio, non si accorse di nulla, impegnato a cambiare stazione nell’autoradio nuova, cercando un po’ di musica che spacca che gli consentisse di non pensare al suo destino. CDP provò a cambiare ma non riusciva, a causa delle omosessualistiche dita asimmetriche, tanto che maturò un odio feroce per quella stazione radio.
Alluppato come non mai vide avanzare nel buio un gonnellone, illuminato da una collanina di gomma americana fluorescente (come gli scaldamuscoli portati sotto l’abito. Il nostro CDP, fatto astuto dall’esperienza, non cadde nella consueta trappola del gonnellone.
Aveva imparato che non sempre gonnellone uguale femminuccia, ma anche prete.
E comunque bastó il solo pensiero di perdere quella fame che si portava dentro a farlo sbattere contro un palo della luce azzurra, facendo cadere Restivo, in vacanza dai suoi.
Catapultato fuori Calimero fu preso da commozione cerebrale e vide la luce. Il gonnellone si alzò in volo. Il suo volto si illuminò. I lunghi capelli fluttuanti incoronavano il viso. Lunghi libri regalati gli uscivano dalle tasche. Una voce tonante squarciò la “mente” del povero CDPPINO.
Dato il gusto del nostro giovane per il macabro, si avvicinó all´oscuro figuro senza timore e con voce tremula dall´emozione, chiese „posso darle un passaggio …padre? „.
L´individuo, che ricordava un misto fra Rasputin e Nosferatu, annuí. Era il perfido (perché aveva perso la fede) Don Strazy, il prete-mago di Campagna che, dopo aver scambiato poche parole col ragazzo, si rese conto che quello sprovveduto poteva rivelarsi una miniera d´oro.
Gli disse :“Dio ti ha dato una missione, il tuo destino é quello di diventare un gran apologeta, esorcista demonologo, angeologo… io sono il tuo Maestro, chi crede in me ..sará dotato di poteri soprannaturali e venderá libri“
Finalmente uno scopo nella vita!
Del resto gli studi d´informatica non erano stati proficui, e minacciavano di protrarsi per l´eternitá ..ma i genitori volevano a tutti i costi un figlio laureato anche se aveva l´IQ di una zappa. –
Sarò un pompiere! – gridò nella notte il povero Carlo.
Un virile scapaccione lo riportò alla realtà.
-” Apologeta! idiota”- lo corresse fraternamente NOSFY, con quel ghigno malefico che tramava rovine e preannunciava infinite rotture di balle.
Gianluigi e Pao
):D
Ci ho messo una bella mezz’oretta per leggere tutto. Interrotto ripetutamente da esplosioni di risate incontrollabili… 😉
Grandissimi, strepitosi come sempre! Inizio a contare le querele! 😀
Quando Carletto lascerà ancora commenti qui (perchè sono abbastanza confidente che tornerà a commentare) gli assegno “d’ufficio” questo avatar:
http://www.spritz.it/gallery/blogs/immagini/36108/grisu.gif
Confidavo che avresti intercettato la citazione colta
😉
ahahahha mitico,
LOL: non vedo l’ora di leggere la parte della ri-fondazione della M.S.M.A.!…
Tengo a precisare che questa biografia, non essendo mai stata smentita ufficialmente, è dunque vera ed autentica!
admin: ..ed in piena armonia col Magistero…