Quando nel paese prevale la Via, sii temerario nell’esprimerti e nell’agire; quando invece non prevale, sii temerario nell’agire ma prudente nell’esprimerti
I Dialoghi di Confucio, XIV 3. Piccola biblioteca Einaudi, pg. 161
Forse hanno ragione i Taoisti: ogni azione viene bilanciata. O almeno così vien dato pensarlo a seguito degli ennesimi articoli atti ad abbassare la qualità del sito PontifeSSo dopo i piccoli spiragli di luce dell’articolo su Facebook. E indovinate di che si tratterà? Ovvio di crocifissi, di secolarizzazione e di omosessualità. Più o meno tutte cose intuibili, scontate anzi visto il pulpito: e di che cosa potevano trattare per sparlare un po’?
Iniziamo con De Mattei, che pare aver abbandonato i microfoni di Radio Maria (ma eSSi lo sanno?) per dedicarsi a un sito molto più oltranzista… ma giusto da un po’:
Recentemente, la Santa Sede ha diffuso i dati statistici relativi allo stato di salute della Chiesa cattolica nel mondo. Proseguendo in una tendenza già consolidata, i dati mostrano progressi ed anche consistenti, in Africa ed Asia, saldo negativo per il Vecchio Continente.
I dati son giusti, ma sono al solito mal posti dal caro Volpastren: anzitutto i grandi centri sono l’India, ove fonti non indiscrete non dicono un gran bene, nonostante gli sforzi di Gandhi di pacificare le fazioni all’inizio del secolo scorso, per non parlare dei non tanto meritori (non del tutto almeno, se consideriamo le intenzioni) ospedali mal gestiti. Detto ciò, non volendo fare di tutta l’erba un fascio tralasciamo altre polemiche.
L’altra terra con tendenza in crescita è palesemente la Cina, ove però non è del tutto scorretto dire che derivi dalla volontà del Partito Comunista di aver un’organo di controllo delle coscienze, se così vogliamo chiamarlo. Non per niente la Cina ha tentato più volte uno scisma eleggendo i suoi vescovi. Il che è tutto un dire.
L’Africa invece… lasciamo perdere va.
Detto ciò, ogni esultanza rischia quanto meno di sollevare imbarazzanti polveroni. Un po’ di attenzione in più non guasterebbe.
Ne parliamo con il professor Roberto De Mattei, storico della Chiesa e direttore della nota ed autorevole rivista Radici Cristiane. Professor De Mattei, la sorprendono quei dati e soprattutto, come spiegare il ripiegamento dei cattolici in Europa? “i dati me li aspettavo e rispondono ad una linea di tendenza già avanzata. L’Europa oggi è il grande malato della fede cattolica nel mondo”.
L’inizio è un po’ claudicante: a metà fra la risposta da commesso mezzo addormentato il lunedì mattina e il fanatico perso.
Da quando non avere fede è una malattia?
Spiegazioni? “sono tante e tutte abbastanza gravi(!). Lo stesso Papa Benedetto XVI ha denunciato, con assoluta ragione, che l’Europa soffre(?) i venti di una crescente secolarizzazione e contestuale rinnegamento dei valori cattolici(?). Per questo motivo, saggiamente, il Papa ha voluto indire un anno per la fede. Auguriamoci che produca i risultati sperati(?)“.
Ancora non comprendo la visione… ma questo è il meno. Al massimo sarò io: mea culpa.
Precisa:
“il Papa ricorda che attualmente,nel mondo, ma segnatamente in Europa, troviamo una crescente e grave diminuzione del senso religioso, della ricerca del trascendente. Possiamo davvero parlare di una crisi profonda della religione.
Anche qui rimango perplesso: da quando il papa ha l’onniscienza, o meglio: da quando tutto ciò che dice il papa ha valore assolutamente vero?
Una delle ragioni è quella della presenza di quella mentalità relativista, sia in senso etico, che culturale che sta letteralmente sovvertendo i valori di una volta e questo mi sembra molto grave.
Rinfreschiamoci le idee: cos’è il relativismo culturale? Semplicemente la visione in cui i miei usi e i miei costumi non sono superiori a quelli di un’altro popolo. E quello etico? Idem: la mia morale non ha un valore assoluto, e non è certo superiore a quella di chicchessia. Detto questo: De Mattei lo saprà o sta soltanto improvvisando senza cognizione di causa, un po’ come certa gente coi discorsi al bar? Perché nel caso è come se volesse il ritorno alla visione che ci portò ad approvare l’assoggettamento nelle colonie e nella marginalizzazione, anzi: demonizzazione, dei non-cristiani, e non esagero visto il valore oltranzista più e più volta dimostrato dallo stesso, il che sarebbe molto grave.
A questo punto c’è la solita frase dal senso lato piuttosto… reazionario. Ma tanto:
A questo si aggiunga una malintesa idea di libertà che tale non è”.
E chi ha orecchie per intendere intenda.
Passiamo poi subito al quid:
In questa generale perdita della fede, ravvisa responsabilità del clero?
“non di tutta la Chiesa o di tutto il clero, ovviamente. Ma sono certo che la crisi è scoppiata con la divulgazione di falsa dottrina e di falsi annunci provenienti da dentro la Chiesa. La crisi è cominciata dall’interno del corpo ecclesiale, con una pesante responsabilità, e potrà finire solo se quel corpo saprà reagire adeguatamente”.
Anche qui la frase oltremodo sibillina. Si riferirà al tentato riavvicinamento dei Lefebvriani o alla loro cacciata?
Passiamo poi all’intervista, rigorosamente senza audio, a tal Vacca: argomento? Omosessuali. Al solito. E con le solite scuse per sputare hate speech. Quindi fermiamoci unicamente alla frase più indecorosa, anzi: priva di dignità, dello scritto:
Eppure nelle aule di giustizia ci sta esposto il crocifisso:
“non so se chi ha preso questa decisione è cattolico, ma se lo è dovrebbe confessarsi e chiedere perdono. Il crocifisso della corte, davanti a certe brutture, si rivolta indignato”.
Esatto: si attribuiscono le proprie idee ad un oggetto. Un oggetto! E questo al di là del simbolo. Per anticipare stupidi giochetti retorici da parte dei soliti CdP e Volpe: simbolo = symbolon Σύμβολον da σύν e βολή, questo a sua volta derivato da βαλλω lancio con e cioè unisco un significato lato e un’immagine. Logicamente cercare altri significati fuori da questa sfera sarebbe oltremodo forzato.
Detto ciò: mi son sempre chiesto se frasi di questa risma alla Così fai piangere Gesù ostentino più infantilismo o insensata pervicacia. Voi che dite?
Per il resto: molto idolatra, non c’è che dire.
Ma ancor più spiazzante son le frasi di Appignanesi.
Con Monsignor Ennio Appignanesi, arcivescovo emerito di Potenza, commentiamo la sortita del leader inglese Cameron che si sente disturbato dalla croce portata in pubblico. Eccellenza, ma questa croce infastidisce?
Come si può notare la domanda è tutto meno che obiettiva: in pratica si attacca velatamente Ad Hominem il relatore della tesi ponendolo in minoranza – apparente o meno -. E visto che onestà vuole che all’inizio delle trattazioni le tesi siano poste quanto meno sullo stesso piano sarebbe stato ben più “da giornalista” chiedere, che so, il perché o se magari la critica era ben o mal posta. Tutte cose che il Brunello nazionale ignora…
“portarla, al contrario di quanto afferma Cameron, non solo è una facoltà, ma anche un diritto, quello che ciascuno ha di manifestare pubblicamente la sua fede.
S’è per questo le persone hanno anche diritto di, e due diritti in contraddizioni non sono più tali, meglio sarebbe parlare di libertà, di non manifestare la propria fede. Il mondo non ne soffrirà certo.
La fede è un fatto non solo privato, ma anche di rilevanza pubblica e nessuno se ne deve vergognare”.
Limiti di un concetto, questi sconosciuti…
Vero che vergognarsi di una propria credenza mostrerebbe uno stato delle cose piuttosto preoccupante, parimenti il contrario però: c’è da dirlo. Chiedo: sarebbe giusto essere costretti a forza a sbandierare la propria fede ai quattro venti?
A chi da fastidio il crocefisso?
Altro Ad Hominem. Per categoria per di più: il che è ancora più meschino.
“forse, azzardo, a chi oggi vuole negare il diritto alla libertà religiosa, che è un diritto innato nell’uomo e dell’uomo.
Un azzardo sì: il monsignore conosce il significato di Non Sequitur? In pratica: da quando il solo dire mi da fastidio la croce ostentata in pubblico è simbolo di insofferenza verso la religione in sé?
Al più che stiamo parlando di un anglicano, non di chi sa che, uno che queste critiche dovrebbe averle assimilate già da tempo… E dai.
E qui si arriva al kitsch:
Siamo sempre tanto attenti alle esigenze di altre religioni, ma solo verso Cristo si è rigorosi. Molto strano”.
Ma come: e la defezione dell’Europa? Dov’è finita in quest’intervista? Perché l’intervistatore non glie ne parla?
Precisa: “la fede è anche una questione di segni, perché i riti e i segni sono parte integrante e fondamentale della fede, ma Cameron non lo sa”.
No, guarda: un anglicano, e mi risulta anche piuttosto ligio se non sbaglio, e non lo sa…
Probabilmente, la posizione del premier inglese conferma quanto riportato dalla Santa Sede in tema di statistiche. L’Europa si dimostra, giorno dopo giorno, sempre meno cristiana, anzi si sta scristianizzando:
Ok: il Mons. ne è stato informato. Ma al solito Volpastren ha posto un po’ male il nesso: è un Non Sequitur. Sarebbe stato forse meno problematico se avesse corretto il prelato dopo aver detto quella frase sul rigore e cristo ma… il danno è fatto.
“credo che sia così e dispiace. Il nostro continente dovrebbe ricordare che ha origini cristiane, ma se ne dimentica e le dimentica con singolare noncuranza”.
Altro punto dolente: Greci, Romani, Longobardi, Goti, Visigoti, Ostrogoti, Vichinghi, Traci e così via pare che per il Nostro non siano mai esistiti. O ancor peggio non siano mai esistite epoche quali il Rinascimento e l’Illuminismo, via via sempre più smarcate dall’ingerenza della croce papale.
Un po’ triste, vero?
Da che cosa dipende questa attenuazione del sentimento religioso nel Vecchio Continente?
“da una mentalità relativista per un lato, e superficiale per l’altro.
Aridanghete: abbiamo capito: è un discorso da bar.
Notare poi come riprenda passo passo la sequenza di concetti di De Mattei in una maniera oltremodo sospetta:
Da noi si crede alla libertà assoluta, ma questa, quando diviene irragionevole, si trasforma in abuso ed anche arbitrio.
Vien da chiedersi chi sia che decida quando una cosa è irragionevole e quando no? Il Prelato? Con la sua logica soggettiva e quindi arbitraria?
In tanti si palpa la superbia di mettere fuori gioco la Chiesa e le sue idee”.
Altro Non Sequitur.
Il Vescovo fa un paragone:
“non dico che siamo arrivati a tanto, ma ci siamo, quasi. Ai tempi della Repubblica Romana, vi fu chi mise una ragazza sul trono di Pietro per affermare la supremazia della Dea Ragione. Anche oggi qualche bello spirito pensa che tutto si misuri in termini di ragione e di razionalità.
Infantile? Un po’: buttati da un palazzo, se credi che ci riuscirai certamente ti salverai. Ovviamente: solo se hai profonda fede che la gravità non esista e che siano invece, che so, gli angeli.
A questo punto ripete oltre ogni ragionevole dubbio le metafore di Volpe… usando gli stessi termini per giunta:
Stiamo smarrendo il senso del trascendente, la dimensione verticale della vita a tutto vantaggio di quella orizzontale.
Appunto.
Ma l’apice si raggiunge quando in pratica da agli africani e agli abitanti dell’Asia dei sempliciotti:
Non a caso, terre meno arroganti e più semplici, come Asia ed Africa, hanno fatto segnare un incremento nel numero dei fedeli”.
No, davvero: non è molto carino. Si può dire della tolleranza e tutto il resto, ma che i Paesi più semplici (che intende: con meno scuole tipo l’Africa? Con più disuguaglianza tipo l’India?) siano quelle con più fedeli non mi pare una gran apologia.
E sì: tutti questi articoli han riabbassato a sufficienza il livello di Pontifex. Ma di tanto.
Fonte delle farneticazioni: http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/varie/10998-prof-roberto-de-mattei-europa-terra-di-apostasia-silenziosa-responsabilita-pesanti-in-ambienti-di-chiesa, http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/10999-mons-vacca-cassazione-sentenza-aberrante-e-contro-natura-il-crocifisso-dellaula-si-rivolta, http://www.pontifex.roma.it/index.php/interviste/religiosi/10996-mons-appignanesi-cameon-si-informi-il-crocefisso-non-da-fastidio-a-nessuno-europa-cade-il-senso-religioso