Di chi stai parlando, Brunello?

Buongiorno a tutti.

Come oramai tutti i nostri lettori sanno, da qualche tempo a questa parte Bruno Volpe, direttore (ir)responsabile del sitarello non secolarizzato più seguito del web (nonché condivisore di iniziali con B.V., lo stalker del quartiere Murat di Bari, arrestato dai carabinieri in flagranza di reato nell’agosto del 2011) ha iniziato una campagna stampa tesa a dimostrare che in Italia non avvengono “femminicidi”. O meglio i femminicidi avvengono eccome, ma la colpa mica è di chi le donne le uccide, la colpa sarebbe per Foxy da ascrivere alle donne stesse “che provocano”.

Niente di nuovo sotto il sole alla luce dei contenuti dei pezzacci degli ultimi giorni, nonché dell’intera produzione di Volpastren visto che si tratta molto semplicemente di una variazione sul tema del classico cliché PontifeSSo “Non sono io che sono integralista, siete voi che siete satanici”.

Però nell’articolo di ieri, dal titolo “LE DONNE ED IL FEMMINICIDIO, FACCIANO SANA AUTOCRITICA. QUANTE VOLTE PROVOCANO?“, Brunello si è lasciato scappare, tra le righe, alcuni criptici riferimenti che gettano nuova luce su tutti gli articoli pubblicati a riguardo. Vediamo perchè:

“Proseguiamo nella nostra analisi su quel fenomeno che i soliti tromboni di giornali e Tv chiamano “femminicidio”. Aspettiamo risposte su come definire gli aborti: stragi? Notoriamente, l’aborto lo decide la donna in combutta col marito e sono molti di più dei cosiddetti femminicidi.”

Su questo punto, caro Brunello, ti è stato più e più volte risposto in modo esauriente ma mi ripeterò brevemente per l’ennesima volta (come insegnano i latini repetita iuvant): anche lasciando da parte la semplice argomentazione logica per cui non si può uccidere chi non è mai nato, l’interruzione di gravidanza è un diritto riconosciuto dalle leggi della Repubblica Italiana. Paragornalo ad un omicidio pertanto non ha semplicemente senso.

“Una stampa fanatica e deviata, attribuisce all’uomo che non accetterebbe la separazione, questa spinta alla violenza.”

Ed in base a cosa sostieni che la stampa sarebbe “fanatica e deviata”? Grazie alle tue solite affermazioni “mai smentite quindi vere”?

“In alcuni casi, questa diagnosi può anche essere vera. Tuttavia, non è serio che qualche psichiatra esprima giudizi, a priori e dalla Tv, senza aver esaminato personalmente i soggetti interessati. Non sarebbe il caso di analizzare episodio per episodio, senza generalizzare e seriamente, anche per evitare l’odio nei confronti dei mariti e degli uomini?”

Bravo Brunello! Per una volta sono d’accordo con te! Basta con questi psichiatri che pontificano da una poltrona in TV! Sono certo che farai questo discorsetto (ovviamente in spirito di correzione fraterna) anche al Prof. Meluzzi, non nuovo ad esibizioni del genere (anche contro omosessuali ed atei) sia in TV che sul tuo sito “tradizionalista”. O forse no?

“Domandiamoci. Possibile che in un sol colpo gli uomini siano impazziti e che il cervello sia partito? Non lo crediamo. Il nodo sta nel fatto che le donne sempre più spesso provocano, cadono nell’arroganza, si credono autosufficienti e finiscono con esasperare le tensioni esistenti.”

Eeeeeh, queste donne che pretendono di cabrare il quadrante assiale del tapìa tapìoco senza consultare il marito (o, al limite, il parroco)…

“Bambini abbandonati a loro stessi, case sporche, piatti in tavola freddi e da fast food, vestiti sudici e da portare in lavanderia, eccetera… Dunque se una famiglia finisce a ramengo e si arriva al delitto (FORMA DI VIOLENZA DA CONDANNARE E PUNIRE CON FERMEZZA), spesso le responsabilità sono condivise.”

E qui arriviamo alle “dolenti note” di cui parlavo all’inizio: di chi stai parlando, Brunello?

Perché le cronache, più o meno recenti, ci restituiscono ben altra realtà rispetto al quadro che tu tratteggi, fatto di inconvenienti di vita familiare (spiacevoli, per carità ma non certo la fine del mondo) che con il fenomeno del c.d. “femminicidio” c’entrano come i proverbiali cavoli a merenda…

Per cui mi chiedo: Non è che tutta questa campagna contra foemines in realtà è solo un modo per sfogare tuoi livori nei confronti di qualcuno?

“Quante volte vediamo ragazze e anche signore mature circolare per la strada in vestiti provocanti e succinti?

Quanti tradimenti si consumano sui luoghi di lavoro, nelle palestre, nei cinema, eccetera?

Potrebbero farne a meno. Costoro provocano gli istinti peggiori e se poi si arriva anche alla violenza o all’abuso sessuale (lo ribadiamo: roba da mascalzoni), facciano un sano esame di coscienza: “forse questo ce lo siamo cercate anche noi”?”

Ammesso e non concesso che questa sia la verità, non sarebbe meglio se certi soggetti si dessero una calmata prima che avvengano terribili delitti?

“Basterebbe, per esempio, proibire o limitare ai negozi di lingerie femminile di esporre la loro mercanzia per la via pubblica per attutire certi impulsi; proibire l’immonda pornografia; proibire gli spot televisivi erotici, anche in primo pomeriggio. Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere: così le donne diventano libertine e gli uomini, già esauriti, talvolta esagerano.”

Oppure, molto più semplicemente, se certi PontifeSSi hanno dei problemi con qualche centimetro di troppo di pelle femminile scoperta o con i negozi di intimo femminile basterebbe recarsi alla farmacia più vicina e comprarsi un bel flacone di bromuro…

Fonte dell’ennesimo sbrocco contro il genere femminile:

http://www.pontifex.roma.it/index.php/editoriale/il-fatto/13542-le-donne-e-il-femminicidio-facciano-sana-autocritica-quante-volte-provocano

 

26 pensieri su “Di chi stai parlando, Brunello?

  1. pao

    Compagno Z
    mi hai …battut@ sui tempi con un articolo impeccabile, al quale non ho nulla da aggiungere. 🙂

    Per quanto riguarda Bruno Volpe invece, mi sorge una curiositá:ma ogni volta che passa davanti ad una vetrina di lingerie femminile, poi deve correre a chiudersi in bagno per mas**..oppsalá, lasciamo stare vah! ):D

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    1. remedybrain

      Qualche sospetto sull’identità di qualche donna troppo indipendente che rompe ai cari autori di pontifex e che pubblicano allegramente sul sito cadetto dentrosalerno, lo nutro. Non importa, la verità nuoce a chi la teme. Con una scusa per il prolungato silenzio dovuto a forze di causa maggiore (salute + computer cui si è rotto l’hardware, per cui addio a tutti i dati e contatti), porgo cari auguri di Buone Festività a Pao, ad Admin e a tutti gli Autori del sito.

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  2. Diego

    potrei sbagliarmi ma mi sembrava che andare al parco o al museo invece di pulire la casa, preparare da mangiare e comprare vestiti per i figli fosse un atto di sottomissione all’uomo.

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  3. Priapus

    Ma costoro sono uomini adulti o bambinelli che hanno appena scoperto il sesso?
    Un pò di contegno, bambocci, un pò di autocontrollo, perBacco!

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  4. Remo

    “Ma questa società malata di pornografia ed esibizionismo, davanti al commercio, proprio non ne vuol sapere…” disse un certo B.V., noto stalker, uscendo dal sexy shop di Murat con una pila di DVD di Cicciolina sotto il braccio.

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  5. faunita

    Il bello è che Volpe è, o quantomeno è stato, avvocato. Sono certa che non gli sfuggono i dettami della Costituzione e del codice civile circa la parità giuridica e morale dei coniugi e gli identici (e reciproci) diritti e doveri che costoro assumono col matrimonio, né tantomeno il solenne enunciato dell’art 2 Cost, secondo cui i cittadini sono eguali senza distinzioni di sesso.

    Comprendo che, essendo egli un fervente cattolico, antepone le leggi bibliche (anche quelle che prescrivono le nozze forzate con lo stupratore o in alternativa la lapidazione o vietano d indossare vesti di tessuti differenti???) a quelle “umane”, ma come avvocato dovrebbe ben sapere che – vivaddio – in Italia la legislazione è ben differente rispetto alla Bibbia, ergo la sottomissione femminile è oramai cosa superata, inesigibile, né si può pensare che una donna che rivendica i propri elementari diritti di essere umano “meriti” la morte perché così provoca l’uomo….

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  6. Bevacqua Lina Daniela

    Da cattolica mi vergogno per quanto ha scritto Volpe, dovrebbe essere scomunicato dal Vaticano, non può permettersi un articolo del genere in questi tempi, e se avessero violentato sua figlia, sua moglie o una persona a lui cara? Volpe sono profondamente offesa dal tuo articolo, chiedi scusa alle donne. Questo non è il messaggio di Gesù, lui ha perdonato la Maddalena dicendo “Và e non peccare più”, non ha commesso violenza contro lei. Se un uomo non sa controllarsi è solo una bestia. Irrispettosi verso le famiglie e le vittime che hanno subito certi drammi. Mi dica una cosa caro Volpe, io ho avuto la fortuna di conoscere preti straordinari, che mi hanno guidata nel mio cammino di fede, però per quanto riguarda lo schifo dei preti pedofili, anche loro sono provocati dai bambini? Si tolga dalle scatole, per favore al pari del suo compare Berlusconi, che come lei non rispetta le donne (infatti in un altro articolo lo ha difeso).

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    1. Remo

      Da quanto sappiano volpastren non ha né “figli”, né “moglie”, che, tanto meno, una “persone a lui care”, e da quello che scrive possiamo immaginarci il perché.

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    2. pao

      Daniela: non sei tu a doverti vergognare ma Bruno Volpe.
      Comunque se ti consola quello é cattolico come io sono l´imperatore (o imperatrice, non sappiamo) della Cina.

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  7. admin

    Come prevedibile l’articolo di Brunello ha attirato subito l’attenzione…

    http://www.fattidicronaca.it/articolo/pontifex-contro-il-femminicidio-sono-le-donne-che-provocano/13055/
    http://www.pinkblog.it/post/54529/articolo-shock-di-pontifex-sul-femminicidio-le-donne-dovrebbero-farsi-autocritica

    Chissà se la redazione di Fattidicronaca è conoscenza delle pesanti minacce che ha ricevuto Bruno Volpe. E delle pesanti misure di sicurezza a cui è sottoposto. 😉

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    1. Diego

      poveri uomini. Le donne al giorno d’oggi non riconoscono più i veri valori della vita. Si vestono in modo succinto e vogliono gioielli e vestiti all’ultima moda e snobbano l’uomo cacciatore che offre loro del fegato per preparare da mangiare.

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