Il cardinale Barbarin: “Le donne sono la parte più debole della società”.

In Italia l’ingerenza della Chiesa cattolica nelle scelte effettuate dalla politica è spesso motivo di discussione e gli esponenti del clero italiano ci hanno abituati ad interventi non particolarmente ortodossi.
La situazione non è felicissima neanche nella più laica Francia dove la proposta del governo Hollande di approvare il matrimonio omosessuale e l’adozione di bambini da parte di coppie gay sta suscitando il nervosismo del mondo cattolico.
Tempi.it dà notizia dell’intervento del cardinale Philippe Barbarin, arcivescovo di Lione secondo cui la scelta del governo «rappresenterà una rottura per la società». È interessante notare come – sia in Italia che in Francia – quando il dibattito verte sulle unioni omosessuali si usino termini come “rottura” o “strappo”: in Francia Barbarin parla di “rottura per la società” mentre in Italia Avvenire – a proposito della decisione della Giunta Pisapia sul registro delle unioni civili – scriveva di “strappo”.
Guardando la situazione degli altri sei Paesi Ue (Belgio, Spagna, Svezia, Portogallo, Danimarca e Paesi Bassi) in cui da anni è in vigore il matrimonio per gli omosessuali ci si accorge che non c’è stata nessuna rottura o strappo.

Secondo il cardinale Barbarin il provvedimento di Hollande «porterà a innumerevoli conseguenze. Dopo, ci sarà chi vorrà trasformare la coppia in una relazione a tre o a quattro. Poi, un giorno, è possibile che il divieto di incesto verrà abolito».
Bisogna prendere atto che il mondo cattolico – nella lotta contro il matrimonio omosessuale – paventano il rischio delle “disastrose conseguenze” come arma deterrente: razionalmente parlando nei sei Paesi Ue in cui già esiste il matrimonio omosessuale non c’è stata nessuna conseguenza negativa.
Credere che il matrimonio omosessuale possa legittimare l’incesto è – giuridicamente parlando – quantomeno ingenuo.
In ciascun ordinamento giuridico (quello italiano è emanazione di quello francese) i diritti non sono mai assoluti (ad eccezione del diritto alla vita) ma sono sempre collegati l’uno con l’altro ed un diritto può anche venire meno in presenza di diritti ritenuti superiori: ad esempio il diritto alla segretezza della corrispondenza cade in situazioni di interesse pubblico davanti al diritto di cronaca.
I “confini” esistenti tra un diritto ed un altro sono – il più delle volte – stabiliti dalle interpretazioni date dalla Corte di Cassazione con le sue sentenze.
Nel caso dell’incesto e per quanto riguarda l’ordinamento giuridico italiano la Corte di Cassazione (sent. 494 del 28 novembre 2002) rileva come il divieto del riconoscimento dei rapporti incestuosi si fondi su due argomenti: l’ordine pubblico familiare e i diritti dei membri della famiglia legittima.
Per il primo caso il divieto «varrebbe a tutela della concezione costituzionale stessa della famiglia, esigente che fatti tanto gravi come quelli di endogamia, dalla “coscienza sociale” considerati alla stregua di attentati all’ordine naturale dei rapporti interpersonali e, a certe condizioni, puniti come reato, restino fuori dell’ordine giuridico».
Per il secondo caso prevalgono – al “diritto” eventuale di un padre ed una figlia di avviare una relazione affettiva – i diritti dei membri della famiglia legittima, che sarebbero turbati dall’ingresso nella vita familiare di figli nati da genitori incestuosi.
Nel caso delle coppie omosessuali la Corte Costituzionale con la sentenza 138 del 13 aprile 2010 ha stabilito che non ci sarebbero eventuali altri diritti lesi con l’introduzione del matrimonio omosessuale.
Considerando che il codice civile italiano è diretta emanazione di quello francese, è facile pensare che anche in Francia la situazione sia identica.

«Il matrimonio – ha continuato il cardinale – è una parola che significa difesa, fortezza, e assicura alla parte più debole della società, cioè a una donna che dona la vita per il figlio, tutte le migliori condizioni per vivere questa situazione». Forse la definizione della parola “matrimonio” data dal cardinal Barbarin non coincide con quella presente in molti dizionari e certamente molte donne (ma anche molti uomini) non sarebbero d’accordo nel considerare le donne come la «parte più debole della società».

Barbarin ha inoltre aggiunto che il Parlamento non deve fare l’errore di «credersi Dio». Forse i parlamentari francesi non hanno questa presunzione mentre invece la Chiesa (sia italiana che francese) non dovrebbe fare l’errore di “credersi Parlamento”.

Cagliostro
www.alessandrocagliostro.wordpress.com
@Cagliostro1743

9 pensieri su “Il cardinale Barbarin: “Le donne sono la parte più debole della società”.

  1. FSMosconi

    A farla semplice è un Pendio Scivoloso con estremi per un Hate Speech…
    Un non-argomento insomma, a prescindere che si tratti di Diritto o meno.
    http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_wink.gifhttp://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_unsure.gifhttp://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif

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  2. faunita

    Il cardinale in questione dovrebbe affrontare un’episiotomia o anche semplicemente un po’ di cisti ovariche, poi vediamo cosa dice a proposito di forza e/o debolezza…. Ma soprattutto, come mai uno che ha scelto (liberamente, spero) di non farsi una famiglia e non avere mai a che fare con noi donzelle deve, al pari di tanti suoi colleghi, venire poi a farci la paternale sul corretto modo di vivere le relazioni famigliari e su come noi donne ci si debba comportare?
    Io mica gli insegno a fare il cardinale, eh!!!!

    Ps. Sono tornata, vi mancavo? Ditemi di sì e omaggiatemi di tanti bei fegatelli, ché li cucino!!!http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_heart.gifhttp://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_rose.gif

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  3. faunita

    Saremo anche deboli, ma sfido il cardinale a farsi praticare un’episiotomia o un cesareo (anche se non so se la morale cattolica consenta l’uso di anestetici per tale operazione… vuoi mettere la soddisfa di offrire le tue sofferenze a Gesù mentre ti incidono tra l’ombelico e il pube) e poi ne riparliamo.

    Come al solito, peraltro, un attempato scapolo di sesso maschile vuole insegnare come gestire le relazioni familiari di cui s’è privato volontariamente. Come se io andassi ad insegnargli come vestire gli abiti talari.

    Ps. Vi sono mancata? Un abbraccione di cuore!!! http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_heart.gif
    Ps2. Voglio cucinare fegatelli alla murattiana per tutti.
    Ps3. Fate brillare quel parafernale demoniaco che è il bidet, che renderà effeminati i vostri figli maschi e scostumate le vs. figlie femmine.
    http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_bye.gif

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    1. pao

      Confermo, ci sei mancata Faunita… http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_yes.gif

      benornataaaaaaa”!!!

      PS: mi sono stufata di rispondere alle insolenze misogine di bigottoni zitelli porporati sull´orlo della demenza. Ma t++++++++++ un po´, vah!http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

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      1. faunita

        Eccomi di ritorno, più insubordinata, laicista e ribelle che mai! Ho addirittura comprato la pallosissima trilogia di Cinquanta sfumature di grigio/rosso/nero (anche se non so proprio quando avrà tempo di leggerla), sai mai che trovi qualche ideina carina da provare col mio fidanzato!
        http://pontilex.org/wp-content/plugins/wp-monalisa/icons/wpml_cool.gif

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    1. Compagno Z

      Ricorda che per CCAR l’unica “funzione” del matrimonio (personalmente la stronzata del “remedium concupiscentiae” non la considero nemmeno) è la procreazione. E, sempre per la CCAR, la procreazione è l’unico fine di quella minorata mentale che è la donna (ancora pensiero della CCAR non mio). Gli addendi son questi, fai due più due…

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  4. Priapus

    Dai Faunita, non tutti i maschietti sono deficenti, sappiamo bene che voi femminuc
    ce avete rischiato la vita per partorire dei figli, almeno sino ad un secolo fa e che ci
    vuole coraggio per farlo, tanto che son sicuro che, nel corso della storia, sono mor
    te quasi altrettante donne di parto che uomini in guerra. Ma che vuoi che ci capisca
    un prete che non lavora, se no verrebbe surclassato dalle tante donne che primeg
    giano nella scienza, nell’insegnamento e nelle professioni intellettuali?

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    1. faunita

      In effetti… i bei tempi in cui stavamo a casa a far la zuppa, a prendere pedate (be’ qualche moglie che incassa ancora le pedate anziché restituirle e separarsi l’ho conosciuta… e i figli son cresciuti tutti stori) sono finiti e ciò può destabilizzare chi porta con sé una cultura che ci vede addirittura ree del peccato originale…

      Francamente, l’idea di dover aver bisogno di qualcuno che mi protegga, mi pare ben triste. Anzi, mi sembra triste soprattutto per l’uomo che si trovasse accanto una donna che dipende da lui!!!

      Saluto secolarizzatamente tutti, e presto vi fornirò la testimonianza della coraggiosa Sofonisba, a edificazione di tutti!

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